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Visualizza Versione Completa : Il saggio guarda il bene



ecko
19-08-12, 11:53
Dal mio blog (http://www.matteogracis.it/il-saggio-guarda-il-bene/):

Grande insegnamento di Aïvanhov: impariamo a concentrarci sul bene.


Lo spirito critico è sicuramente una qualità, ma sarebbe preferibile che certe persone imparassero a misurare l’estensione dei danni provocati dalla loro abitudine di porre sempre l’accento sul lato negativo di esseri e cose.
Quante amicizie e relazioni si rompono a causa di questa tendenza!
Sempre più, le persone si osservano tra loro unicamente per scoprire i difetti, vedono solo ciò che non va nel mondo, sottolineano e commentano soltanto fallimenti e catastrofi.
Contrariamente a ciò che taluni credono, questo non è l’atteggiamento del saggio.
Naturalmente, il saggio non è cieco, vede il male, non si lascia ingannare, ma considera che l’essenziale nella vita e negli esseri sia il bene. Sa quindi che il male esiste, ma non se ne occupa più di tanto.
Fissa piuttosto la sua attenzione sul bene, e grazie a questo atteggiamento attira le forze del bene e le amplifica in se stesso, negli altri e nel mondo.

Omraam Mikhaël Aïvanhov

:hippy:

El.Pollo.Diablo
19-08-12, 13:14
Come non quotare in pieno...l'ho sempre pensata così :)

mayoh
19-08-12, 19:32
Sono queste le cose che dovrebbero far imparare a memoria a scuola...altro che poesie!

Darkmirror
19-08-12, 19:40
stupendi pensieri e stupende parole..

Kronos
19-08-12, 21:44
Dal mio blog (http://www.matteogracis.it/il-saggio-guarda-il-bene/):

Grande insegnamento di Aïvanhov: impariamo a concentrarci sul bene.



:hippy:

Parole sante.........

rockandre
19-08-12, 23:28
sarebbe bello fosse così semplice. sono convinto che siano tutte cose giustissime. solo che a volte ti metti li a guardare il bene e il male continua a picchiarti contro. il difficile è proprio non occuparsi più di tanto del male che esiste e concentrarsi sul bene, anche quando si è nel mezzo alla cacca!

il male deprime e schiaccia giù l'uomo, il bene lo innalza e lo fa crescere!

Yomi
20-08-12, 17:40
sarebbe bello fosse così semplice. sono convinto che siano tutte cose giustissime. solo che a volte ti metti li a guardare il bene e il male continua a picchiarti contro. il difficile è proprio non occuparsi più di tanto del male che esiste e concentrarsi sul bene, anche quando si è nel mezzo alla cacca!

il male deprime e schiaccia giù l'uomo, il bene lo innalza e lo fa crescere!

Ho incontrato dei saggi:
persone gravemente malate, che erano serene, in pace, anche con la morte vicina;
altre anziane e in salute, con il sorriso che ti rapiva ad ogni sguardo, con poche semplici parole sussurrate, perle inestimabili. E la determinazione ostinata a risolvere i problemi immediatamente, senza lasciare mai niente al domani;
e poi, il giovane maestro buddista, energia positiva e vibrante, ad ogni suo tocco, la forza che ti illumina;
infine, ma non ultima, la forza dei bambini, che ci ricordano ogni momento cosa eravamo, e cosa potremo ancora essere, "consapevolmente".

E' facile capire cosa potremo imparare da queste persone, il difficile è metterlo in pratica, ogni istante della nostra esistenza.

Intanto vi abbraccio, e spero di vedere altri abbracci, che di bontà non ce n'è mai abbastanza.
Con sincero rispetto, Yomi

creolo89_delete
20-08-12, 17:54
a volte è difficile saper distinugere il bene dal male e si crede di guardare il bene ma si va a incrociare gli occhi di un diavolo

SM-Medical
20-08-12, 18:43
Condivido pienamente il pensiero del Saggio ;)

Credo fermamente nel Pensiero Positivo e nella Legge d'Attrazione.
Ovviamente pratico entrambi e sono sempre allegro e contento, ottimista e fiducioso.

:)

rockandre
20-08-12, 22:03
Ho incontrato dei saggi:
persone gravemente malate, che erano serene, in pace, anche con la morte vicina;
altre anziane e in salute, con il sorriso che ti rapiva ad ogni sguardo, con poche semplici parole sussurrate, perle inestimabili. E la determinazione ostinata a risolvere i problemi immediatamente, senza lasciare mai niente al domani;
e poi, il giovane maestro buddista, energia positiva e vibrante, ad ogni suo tocco, la forza che ti illumina;
infine, ma non ultima, la forza dei bambini, che ci ricordano ogni momento cosa eravamo, e cosa potremo ancora essere, "consapevolmente".

E' facile capire cosa potremo imparare da queste persone, il difficile è metterlo in pratica, ogni istante della nostra esistenza.

Intanto vi abbraccio, e spero di vedere altri abbracci, che di bontà non ce n'è mai abbastanza.
Con sincero rispetto, Yomi

mi hai strappato un sorrisone e mi hai tolto di torno il male che avevo intorno, per ora :) grazie mille. un abbraccio anche a te! :biggrin2:

ci vogliono più persone come te in giro perchè si possa pensare veramente al bene :specool:

potpot23
27-11-12, 09:36
male e bene sono due facce di un'unica medaglia...
chi è arrivato ad uno stato superiore di coscienza sa che fare il male deliberatamente è "inconcepibile".. il male non è l'opposto del bene, ma una deviazione..

potpot23
08-05-14, 00:14
ho trovato questo commento su youtube di un tizio, tale Andrea Fatale, che mi è piaciuto, ve lo riporto:

"Non è per parlare di rettiliani, illuminati e le solite lungagnate. Ma per parlare dell'eterno conflitto tra Bene e Male. Non nel senso iconografico e mistificatorio della tendenziosità religiosa, ma nel senso spirituale... nel senso dell'energia vitale che permea l'universo, vale a dire secondo leggi di natura.
Il Male è l'immaginificazione della forza entropica che tende al disordine -insita nell'energia cosmica; il Bene è la forza contraria e complementare, quella espansiva che tende all'Ordine Naturale.
Quando l'energia si soggettivizza in un campo energetico, crea il soggetto osservante che esperisce secondo gli stadi della sua coscienza. Si cristallizza un cervello e nasce la mente, il sistema nervoso, ecc...
L'energia espansiva si manifesta, allo stadio umano, attraverso la vibrazione della Volontà (vedi Nietzsche..) che si ramifica secondo le frequenze degli impulsi e delle sensazioni.
Le frequenze delle emozioni dell'amore, della compassione, così come dell'immaginazione e così via, sono quelle che generano Campi Magnetici "costruttivi" per così dire, ciò che da vita ai sentimenti positivi, poi identificati col Bene o la Bellezza (ma anche con gli angeli, dèi o Dio... quando il concetto perde di autenticità, per diventare religione sociale). E sono vibrazioni che tanto quanto in natura tendono all'Ordine, tanto portano all'Unione nella Vita emotiva dell'essere umano.
Le energie che tendono al disordine invece, si manifestano attraverso gli impulsi, gli istinti bestiali, poi identificati con il Male -così come con la farsa del Diavolo. Più giusto sarebbe parlare di "demoni", ossia concentrazioni di energie distruttive. Oppure della "bestia", vedi il mito del Minotauro. Queste stesse vibrazioni nella Vita umana generano emozioni come la paura, la superbia, ecc...
Nell'evoluzione umana, poiché l'energia cosmica ha nell'evoluzione creatrice il suo unico senso di "essere" (scopo questo che si manifesta in noi attraverso la "Volontà"), gli impulsi animali, e dunque l'origine del Male, si converte nella "tattica" della logica funzionale, in una ratio esasperata: un meccanicismo efficiente alla sopravvivenza tanto quanto lo sono gli impulsi animali ("...tu non pensavi ch'io löico fossi" fa dire Dante al Diavolo nell' "Inferno"). Una logica portata ai suoi estremi non ha niente a che fare con la "Ragione", o con una certa razionalità esemplare, essa in verità è solo "determinismo", crea automi senza sentimenti.
L'origine del Bene invece, ossia i sentimenti, porta all'unione della specie secondo un'ecologica capacità di sognare. Sono la via pacifica all'evoluzione colorata dalla gioia e dall'entusiasmo (dal greco antico "enthusiasmòs", formato da en (in) con theos (dio). Letteralmente: "con Dio dentro di sé").
Ma attenzione, la natura non fa niente a caso. Non bisogna rinnegare la razionalità in favore della sola immaginazione. La creazione è duale, l'evoluzione è un'armonia omeostatica tra queste due forze che si completano a vicenda. Entrambe sono necessarie. L'impulso, l'istinto.. è necessario alla sopravvivenza. L'immaginazione è necessaria al mutamento creativo.
L'eterna lotta tra Bene e Male, è in verità la lotta tra il giusto e l'errore, tra il Vero e il Falso, sproloqui sempre soggetti alle convenzioni tendenziose deformate dalla logica... inoculati dagli azzeccagarbugli dall'establishment al fine di abbindolare gli altri, perché privi del coraggio di lasciarsi andare ai sentimenti. L’errore diabolico sussiste quando l’uomo crede uno ciò che è solo metà. Quando vede nell'Esseità celestiale il Padre e rifiuta la Madre. La Vita viene così spezzata in due parti, il Bene e il Male. Una metà dell’Infinito Bene viene creduta il Male. In verità la “tenebra” è solo un altro tipo di bene. Dobbiamo vederla in questo modo: la tenebra come luce che si spegne, la luce come tenebra che si illumina. In tutto perdurano le due forze opposte e complementari.
E' per questo motivo che per vivere al di là del Bene e del Male, occorre Conoscere Se Stessi. Occorre abbandonarsi all'immensità della Vita... e delle sue leggi di natura.
La posta in gioco è il filo d’Arianna! Forse la Vita è un’interminabile trasformazione… Le doglie aprono i giochi: da codardi facciamo quindi del dolore il nostro sadico amante. Aneliamo l’anima gemella ma, ironia della sorte, rinneghiamo la nostra musa per dare scacco matto alla morte! Io penso solo che nel rinnovamento costante, pur sbagliando o no, scorra l’esistenza.
La luna può essere mezza, può essere tonda… ma, ché se ne dica, non è mai storta!
È una legge di natura!"

www.ukizero.com
Lunario della parevoluzione

saffo
09-05-14, 16:17
La visione buddista considera il bene e il male come aspetti inseparabili e connaturati alla vita. Questa visione rende impossibile catalogare un particolare essere vivente come “buono” o “cattivo”. Il bene e il male, inoltre, non sono considerati assoluti, ma relativi: il positivo o il negativo di un’azione viene valutato nei termini del suo effetto sulle vite nostre o degli altri, non in base ad astratte regole di comportamento.
Le azioni malvagie sono quelle fondate sull’egoismo: esse nascono dall’illusione che la nostra vita sia separata da quella degli altri e che noi possiamo trarre benefici a discapito degli altri. Il “male” considera la vita come uno strumento da usare, non come un fine in sé: un fine assoluto cui è dovuto il massimo rispetto. Il “bene” è ciò che crea un legame tra noi e gli altri, sanando e recuperando i legami profondi nelle comunità umane.

Nel Buddismo, il “bene” viene identificato con “la natura fondamentale dell’Illuminazione”, che possiamo anche definire come la libertà e la felicità assoluta che nascono da una profonda conoscenza di sé. Il “male” è “l’oscurità fondamentale”: l’illusione radicata nella vita stessa che nega l’esistenza della Buddità causando sofferenza a sé e agli altri. “L’oscurità innata” è evidente nel senso di disperazione che nasce dal sentire la propria vita priva di un significato profondo. Essa inoltre – negando l’interrelazione tra tutte le forme vitali – insinua quel tipo di paura che alla fine divide i cuori delle persone in “io” e “ gli altri” o “noi” e “loro”.
Un Budda è qualcuno che ha il coraggio di accettare questi due fondamentali aspetti della vita. «Chi è pienamente risvegliato alla natura completa del bene e del male – scrive Nichiren Daishonin – è chiamato Budda». Un Budda accetta la sua innata bontà senza arroganza perché sa che tutte le persone condividono la stessa natura di Budda e, allo stesso tempo, riconosce la sua natura malvagia senza disperarsene perché è consapevole di avere la forza per controllare, superare e trasformare la propria negatività.
Rifiutarsi di ammettere il potenziale di entrambi gli aspetti, oltre a denotare una certa confusione interna, può significare che stiamo nascondendoci dietro una mediocrità morale collettiva che non comporta la responsabilità né della propria bontà innata né dei propri lati negativi. Quest’ambiguità morale può suscitare un giudizio affrettato e superficiale sugli altri: positivo verso “i buoni” (coloro che stanno dalla nostra parte), negativo verso “i cattivi” (coloro che non ci piacciono).

Alcuni considerano il Buddismo un insegnamento che punta alla tranquillità, o che può addirittura spingere alla passività. Ma la pratica buddista non equivale a “starsene tranquilli”. È piuttosto una lotta costante per creare valore e trasformare il male in bene attraverso lo sforzo continuo di confrontarsi con esso. Nichiren Daishonin scrisse: «Opporsi al bene è detto male, ed opporsi al male è chiamato bene».
Il fondatore della Soka Gakkai, Tsunesaburo Makiguchi, imprigionato per aver criticato le decisioni del Giappone in tempo di guerra, si dice abbia impegnato i suoi compagni di prigionia in un dibattito sulla natura del bene e del male, chiedendo se ci fosse differenza tra il non fare il bene e il commettere materialmente il male. Se non si ha il coraggio di contrapporsi a un atto malvagio, o all’odio e alla discriminazione, sia in noi stessi sia nella società, questi aspetti negativi si diffonderanno indisturbati nella società, come insegna la storia.
Martin Luther King affermava: «La nostra generazione dovrebbe pentirsi non solo per parole e azioni di odio della gente malvagia, ma per lo spaventoso silenzio dei buoni». Afferma a questo proposito Daisaku Ikeda: «L’universo, questo mondo e le nostre stesse vite, sono il palcoscenico di una lotta incessante tra l’odio e la compassione: gli aspetti distruttivi e costruttivi della vita. Non dobbiamo mai smettere di affrontare il male». Il male fondamentale – quello che il Buddismo definisce “oscurità fondamentale” o “ignoranza innata” – su cui dobbiamo trionfare è l’impulso verso l’odio e la distruzione che risiede in tutti noi. Prendere coscienza, affrontare e trasformare la nostra oscurità fondamentale è il mezzo col quale possiamo rafforzare l’azione del bene nelle nostre vite.

cheese
09-05-14, 20:53
La visione buddista considera il bene e il male come aspetti inseparabili e connaturati alla vita. Questa visione rende impossibile catalogare un particolare essere vivente come “buono” o “cattivo”. Il bene e il male, inoltre, non sono considerati assoluti, ma relativi: il positivo o il negativo di un’azione viene valutato nei termini del suo effetto sulle vite nostre o degli altri, non in base ad astratte regole di comportamento.
Le azioni malvagie sono quelle fondate sull’egoismo: esse nascono dall’illusione che la nostra vita sia separata da quella degli altri e che noi possiamo trarre benefici a discapito degli altri. Il “male” considera la vita come uno strumento da usare, non come un fine in sé: un fine assoluto cui è dovuto il massimo rispetto. Il “bene” è ciò che crea un legame tra noi e gli altri, sanando e recuperando i legami profondi nelle comunità umane.

Nel Buddismo, il “bene” viene identificato con “la natura fondamentale dell’Illuminazione”, che possiamo anche definire come la libertà e la felicità assoluta che nascono da una profonda conoscenza di sé. Il “male” è “l’oscurità fondamentale”: l’illusione radicata nella vita stessa che nega l’esistenza della Buddità causando sofferenza a sé e agli altri. “L’oscurità innata” è evidente nel senso di disperazione che nasce dal sentire la propria vita priva di un significato profondo. Essa inoltre – negando l’interrelazione tra tutte le forme vitali – insinua quel tipo di paura che alla fine divide i cuori delle persone in “io” e “ gli altri” o “noi” e “loro”.
Un Budda è qualcuno che ha il coraggio di accettare questi due fondamentali aspetti della vita. «Chi è pienamente risvegliato alla natura completa del bene e del male – scrive Nichiren Daishonin – è chiamato Budda». Un Budda accetta la sua innata bontà senza arroganza perché sa che tutte le persone condividono la stessa natura di Budda e, allo stesso tempo, riconosce la sua natura malvagia senza disperarsene perché è consapevole di avere la forza per controllare, superare e trasformare la propria negatività.
Rifiutarsi di ammettere il potenziale di entrambi gli aspetti, oltre a denotare una certa confusione interna, può significare che stiamo nascondendoci dietro una mediocrità morale collettiva che non comporta la responsabilità né della propria bontà innata né dei propri lati negativi. Quest’ambiguità morale può suscitare un giudizio affrettato e superficiale sugli altri: positivo verso “i buoni” (coloro che stanno dalla nostra parte), negativo verso “i cattivi” (coloro che non ci piacciono).

Alcuni considerano il Buddismo un insegnamento che punta alla tranquillità, o che può addirittura spingere alla passività. Ma la pratica buddista non equivale a “starsene tranquilli”. È piuttosto una lotta costante per creare valore e trasformare il male in bene attraverso lo sforzo continuo di confrontarsi con esso. Nichiren Daishonin scrisse: «Opporsi al bene è detto male, ed opporsi al male è chiamato bene».
Il fondatore della Soka Gakkai, Tsunesaburo Makiguchi, imprigionato per aver criticato le decisioni del Giappone in tempo di guerra, si dice abbia impegnato i suoi compagni di prigionia in un dibattito sulla natura del bene e del male, chiedendo se ci fosse differenza tra il non fare il bene e il commettere materialmente il male. Se non si ha il coraggio di contrapporsi a un atto malvagio, o all’odio e alla discriminazione, sia in noi stessi sia nella società, questi aspetti negativi si diffonderanno indisturbati nella società, come insegna la storia.
Martin Luther King affermava: «La nostra generazione dovrebbe pentirsi non solo per parole e azioni di odio della gente malvagia, ma per lo spaventoso silenzio dei buoni». Afferma a questo proposito Daisaku Ikeda: «L’universo, questo mondo e le nostre stesse vite, sono il palcoscenico di una lotta incessante tra l’odio e la compassione: gli aspetti distruttivi e costruttivi della vita. Non dobbiamo mai smettere di affrontare il male». Il male fondamentale – quello che il Buddismo definisce “oscurità fondamentale” o “ignoranza innata” – su cui dobbiamo trionfare è l’impulso verso l’odio e la distruzione che risiede in tutti noi. Prendere coscienza, affrontare e trasformare la nostra oscurità fondamentale è il mezzo col quale possiamo rafforzare l’azione del bene nelle nostre vite.


Hai scritto tu queste parole?

Yomi
09-05-14, 21:57
Hai scritto tu queste parole?

Quoto Cheese, perchè se così non fosse, bisognerebbe riportarne la fonte.
saffo ?? :hippy:

folgore_disattivato
09-05-14, 22:39
http://www.ilbeneilbello.tv/new/?p=628

http://www.sgi-italia.org/approfondimenti/BeneEMale.php

Please citare la fonte la prossima volta :-)

saffo
10-05-14, 09:40
folgore Yomi cheese grazie per la correzione, chiedo scusa per non avere messo la citazione è stata una mia mancanza...pardon! :icon_cry2:

Richard
10-05-14, 10:00
Ma tranquilla che non c'è nessun problema!!!
Può capitare di dimenticare di mettere le virgolette all'inizio e alla fine, se non si conosce la vera fonte che di sicuro non è un sito internet senza autore. :polliceu:

saffo
10-05-14, 10:05
Quoto Cheese, perchè se così non fosse, bisognerebbe riportarne la fonte.
saffo ?? :hippy:


http://www.ilbeneilbello.tv/new/?p=628

http://www.sgi-italia.org/approfondimenti/BeneEMale.php

Please citare la fonte la prossima volta :-)


Ma tranquilla che non c'è nessun problema!!!
Può capitare di dimenticare di mettere le virgolette all'inizio e alla fine, se non si conosce la vera fonte che di sicuro non è un sito internet senza autore. :polliceu:

No, no è che io sono prorio una schiappa... è questo il problema qua non si tratta solo di virgolette.:whistling::biggrinthumb:

folgore_disattivato
10-05-14, 11:26
Where is the problem????... saffo cara, tranquillissima, la prossima volta sai cosa fare:)

el-barto
30-07-14, 14:55
Qua c'è scritto tutto , pensavo fosse stato colto non solo da me

Lo spirito critico è sicuramente una qualità, ma sarebbe preferibile che certe persone imparassero a misurare l’estensione dei danni provocati dalla loro abitudine di porre sempre l’accentosul lato negativo di esseri e cose.
Quante amicizie e relazioni si rompono a causa di questa tendenza!
Sempre più, le persone si osservano tra loro unicamente per scoprire i difetti, vedono solo ciò che non va nel mondo, sottolineano e commentano soltanto fallimenti e catastrofi.
Contrariamente a ciò che taluni credono, questo non è l’atteggiamento del saggio.
Naturalmente, il saggio non è cieco, vede il male, non si lascia ingannare, ma considera che l’essenziale nella vita e negli esseri sia il bene. Sa quindi che il male esiste, ma non se ne occupa più di tanto.
Fissa piuttosto la sua attenzione sul bene, e grazie a questo atteggiamento attira le forze del bene e le amplifica in se stesso, negli altri e nel mondo.

Omraam Mikhaël Aïvanhov

Grazie Aivanhov , io non avrei trovato parole migliori

poi se volete continuare a bombardarmi di insulti fate pure