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WinterSea
01-01-70, 01:33
Hamas: pronti a negoziare su «due popoli due stati»
di red

Come anticipato dal ministro degli Esteri dell\'Anp, Mahmoud Zahar, in un\'intervista al Times, il movimento palestinese Hamas sarebbe pronto a negoziare la soluzione dei «due Stati» con Israele. Lo ha confermato un funzionario dell\'Anp (Autorità nazionale palestinese)a condizione dell\'anonimato, spiegando che il primo ministro Ismail Haniyeh pensa di presentare una proposta in tal senso al presidente Abu Mazen già nelle prossime ore. E mentre dalla Palestina arriva un’apertura, dall’Europa arriva una netta chiusura. «I pagamenti diretti della Commissione europea nei confronti dell\'Autorità nazionale palestinese sono al momento interrotti». È quanto ha riferito Emma Udwin, portavoce del commissario europeo alle Relazioni esterne Benita Ferrero Waldner a Bruxelles.

Un appello urgente alla Commissione europea affinchè non sospenda gli aiuti economici al nuovo governo palestinese è stato inoltrato oggi da un portavoce di Hamas. «L\'Europa - ha detto Mushir al-Marsi, un deputato di Hamas - dovrebbe adottare il linguaggio del dialogo, senza precondizioni. Avanzare delle precondizioni non aiuta la stabilità della regione». E il portavoce del governo Ghazi Hamad, ha fatto appello perché «imporre sanzioni a questo governo e cingerlo d\'assedio esacerberà l\'odio e la tensione» Hamas d\'altra parte sta facendo delle \"prove di dialogo\" e ha fatto sapere venerdì di essere pronto a discutere della soluzioni di due Stati (Israele e Palestina) il che comporterebbe il riconoscimento dello Stato ebraico.

Nonostante le prove di dialogo, la violenza nei Territori Occupati, sembra non voler dar tregua. E durante la notte l\'aviazione israeliana ha effettuato tre diverse incursioni sulla Striscia di Gaza mediante elicotteri d\'assalto, che hanno bombardato diversi obiettivi con missili aria-terra: due raid sono avvenuti nel nord dell\'enclave palestinese, a Beit Lahiya, e hanno preso di mira rispettivamente gli uffici locali di al-Fatah, il partito del presidente palestinese Mahmoud Abbas alias Abu Mazen, che Israele considera un partner affidabile, e un centro culturale del braccio armato del movimento, le Brigate dei Martiri di al-Aqsa, dove secondo un portavoce dell\'esercito israeliano sarebbe stata in corso una riunione di militanti integralisti per mettere a punto i piani di nuovi attacchi con razzi contro lo Stato ebraico.

La terza incursione ha invece portato a colpire l\'eliporto del quale si serve Abu Mazen, situato nel capoluogo della Striscia a poca distanza dalla residenza in città del leader dell\'Autorità Nazionale Palestinese. I bombardamenti sarebbero la risposta israeliana agli attacchi con tre razzi avvenuti giovedì da Gaza verso Israele, che hanno causato danni ma nessuna vittima. Mentre un palestinese, il ventiduenne Wafa Yaish è stato ucciso ed altri tre feriti, nella città cisgiordana di Nablus nel corso di un\'operazione dell\'esercito israeliano. Un\'unità dell\'esercito è entrata nella città per arrestare militanti ricercati e durante l\'operazione ha aperto il fuoco contro un gruppo di palestinesi appartenenti alla stessa famiglia, uccidendone uno e ferendone altri tre. Stando a quanto riferito dalle fonti mediche palestinesi, i quattro sono usciti all\'aperto dopo aver sentito dei rumori e sono stati colpiti dai militari. Sarebbe morto dissanguato, secondo l\'agenzia di stampa palestinese Maan, il ventidenne. Il conducente di un\'ambulanza ha detto alla agenzia di essere stato obbligato a salire su un filo spinato, cosa che ha provocato la foratura di tutti i pneumatici. Di conseguenza il ventiduenne è morto dissanguato, sostiene l’agenzia.

Con la morte del giovane è dunque salito ad almeno 4.998 il numero complessivo delle persone che hanno perso la vita negli oltre cinque ani e mezzo trascorsi dalla fine del settembre 2000, quando dilagò la rivolta palestinese chiamata \'Intifada di al-aqsà , tuttora in corso. La maggior parte dei morti, oltre i due terzi, erano palestinesi; il resto cittadini israeliani, a parte una cinquantina di stranieri.

Hamas, che con più di 70 seggi, è al governo in Palestina, ha offerto a Israele, intanto, il cessate il fuoco in cambio della fine degli attacchi e delle violenza da parte dell’esercito di Tel Aviv in Cisgiordania e nella striscia di Gaza. Lo riferisce con grande evidenza il quotidiano israeliano Haaretz, secondo cui la proposta sarebbe stata avanzata da mediatori egiziani. Le autorità israeliane tuttavia hanno definito l’offerta “un inganno�. Chiedendo invece, il riconoscimento del diritto alla sua esistenza. Eventualità che il nuovo governo palestinese, non esclude a priori.

In un\'intervista pubblicata dal Times, infatti, il nuovo ministro degli Esteri
palestinese, Mahmoud Zahar, ha evocato l\'eventualità di un referendum sul riconoscimento di Israele e sulla possibilità di coesistenza di «due Stati» come soluzione al conflitto israelo-palestinese. Di fronte alle minacce dei paesi occidentali di bloccare le loro sovvenzioni all\'Anp, il responsabile della diplomazia palestinese ha dichiarato che Hamas è pronto a negoziare con la comunità internazionale sulla possibilità di coesistenza dei due Stati. Zahar ha detto che per aprire le porte al negoziato, Israele e l\'Occidente dovranno mostrare ad Hamas la volontà di un pieno riconoscimento. «Inizialmente, prima di rispondere, dobbiamo ascoltare», ha dichiarato Zahar al quotidiano britannico. «Se ciò che ci diranno sarà semplice e chiaro, se risponderà alle richieste dei palestinesi, allora potremo decidere. Altrimenti dovremo consultarci, chiedere alla popolazione. Non siamo proprietari della Palestina».


Tratto da l\'unita\'.
Mi sembra una notizia molto indicativa di come le democrazie siano ostacoli, e non solo tramiti, per la pace.

Israele mi fa sempe piu\' schifo. :-Y