mad man
11-02-13, 12:45
Notizia Ansa di questa mattina poi ripresa dai quotidiani di tutto il mondo.
Riporto l'articolo del Fatto Quotidiano (http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/02/11/il-papa-si-dimette-lascera-dal-28-febbraio-sento-il-peso-dell-incarico/495322/):
Il Papa si dimette: lascerà dal 28 febbraio. “Sento il peso dell’incarico”
Il Papa si dimette. Benedetto XVI lascerà il pontificato dal 28 febbraio. Lo annuncia l’Ansa. E’ stato Benedetto XVI ad annunciarlo personalmente, in latino, durante il concistoro per la canonizzazione dei martiri di Otranto. Il Papa ha spiegato di sentire il peso dell’incarico di pontefice, di aver a lungo meditato su questa decisione e di averla presa per il bene della Chiesa. Il pontefice ha chiesto che si indica un conclave per l’elezione del successore. “Un fulmine a ciel sereno” ha detto il decano del collegio cardinalizio, il cardinale Angelo Sodano. Benedetto XVI lascerà “il suo Ministero alle 8 pomeridiane del 28 febbraio” ha confermato padre Federico Lombardi, capo della sala stampa vaticana, a France Press. Da quel momento dunque inizierà la sede vacante, vale a dire il periodo in cui la Chiesa resta priva di guida. ”Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio – ha scandito papa Ratzinger, che compirà 86 anni ad aprile, ai cardinali – sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino”. Le funzioni del papa, secondo il diritto canonico, non vengono assunte da alcun prelato, ma solamente l’ordinaria amministrazione viene gestita da un collegio di tre cardinali che assumono a rotazione i relativi compiti. Reazioni da tutto il mondo, compreso la politica italiana (http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/02/11/papa-si-dimette-monti-sono-molto-scosso/495381/). ”Per quanto mi riguarda, anche in futuro, vorrò servire di tutto cuore, con una vita dedicata alla preghiera, la Santa Chiesa di Dio” ha detto Ratzinger.
Questa la formula pronunciata da Benedetto XVI, in lingua latina: “Ben consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro, a me affidato per mano dei Cardinali il 19 aprile 2005, in modo che, dal 28 febbraio 2013, alle 20, la sede di Roma, la sede di San Pietro, sarà vacante e dovrà essere convocato, da coloro a cui compete, il Conclave per l’elezione del nuovo Sommo Pontefice”.
“Carissimi Fratelli – ha detto tra l’altro il Papa durante il Concistoro ordinario – vi ho convocati a questo Concistoro non solo per le tre canonizzazioni, ma anche per comunicarvi una decisione di grande importanza per la vita della Chiesa. Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino”. “Sono ben consapevole – ha aggiunto – che questo ministero, per la sua essenza spirituale, deve essere compiuto non solo con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando. Tuttavia, nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di San Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato”.
La decisione di Joseph Ratzinger è legata, come ha detto lui stesso, ai suoi problemi fisici. Al momento non ci sono ancora dettagli sulla notizia, ma nei mesi scorsi si erano moltiplicate le voci che davano come possibile la rinuncia del pontefice. Una decisione quasi senza precedenti. L’episodio più celebre è quello di Celestino V, che rinunciò all’incarico dopo essere stato eletto nel XIII secolo. Il flash dell’Ansa delle 11.46 sull’annuncio delle dimissioni ha fatto in pochi minuti il giro del mondo. Prima l’agenzia Reuters, poi la Cnn e a seguire al Arabiya, France Presse, i britannici Telegraph, Bbc e Sky News l’hanno rilanciato prima che arrivasse la conferma del Vaticano. Migliaia i tweet rilanciati, dall’Europa all’Asia, passando per il Medio Oriente.
Riporto l'articolo del Fatto Quotidiano (http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/02/11/il-papa-si-dimette-lascera-dal-28-febbraio-sento-il-peso-dell-incarico/495322/):
Il Papa si dimette: lascerà dal 28 febbraio. “Sento il peso dell’incarico”
Il Papa si dimette. Benedetto XVI lascerà il pontificato dal 28 febbraio. Lo annuncia l’Ansa. E’ stato Benedetto XVI ad annunciarlo personalmente, in latino, durante il concistoro per la canonizzazione dei martiri di Otranto. Il Papa ha spiegato di sentire il peso dell’incarico di pontefice, di aver a lungo meditato su questa decisione e di averla presa per il bene della Chiesa. Il pontefice ha chiesto che si indica un conclave per l’elezione del successore. “Un fulmine a ciel sereno” ha detto il decano del collegio cardinalizio, il cardinale Angelo Sodano. Benedetto XVI lascerà “il suo Ministero alle 8 pomeridiane del 28 febbraio” ha confermato padre Federico Lombardi, capo della sala stampa vaticana, a France Press. Da quel momento dunque inizierà la sede vacante, vale a dire il periodo in cui la Chiesa resta priva di guida. ”Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio – ha scandito papa Ratzinger, che compirà 86 anni ad aprile, ai cardinali – sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino”. Le funzioni del papa, secondo il diritto canonico, non vengono assunte da alcun prelato, ma solamente l’ordinaria amministrazione viene gestita da un collegio di tre cardinali che assumono a rotazione i relativi compiti. Reazioni da tutto il mondo, compreso la politica italiana (http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/02/11/papa-si-dimette-monti-sono-molto-scosso/495381/). ”Per quanto mi riguarda, anche in futuro, vorrò servire di tutto cuore, con una vita dedicata alla preghiera, la Santa Chiesa di Dio” ha detto Ratzinger.
Questa la formula pronunciata da Benedetto XVI, in lingua latina: “Ben consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro, a me affidato per mano dei Cardinali il 19 aprile 2005, in modo che, dal 28 febbraio 2013, alle 20, la sede di Roma, la sede di San Pietro, sarà vacante e dovrà essere convocato, da coloro a cui compete, il Conclave per l’elezione del nuovo Sommo Pontefice”.
“Carissimi Fratelli – ha detto tra l’altro il Papa durante il Concistoro ordinario – vi ho convocati a questo Concistoro non solo per le tre canonizzazioni, ma anche per comunicarvi una decisione di grande importanza per la vita della Chiesa. Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino”. “Sono ben consapevole – ha aggiunto – che questo ministero, per la sua essenza spirituale, deve essere compiuto non solo con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando. Tuttavia, nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di San Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato”.
La decisione di Joseph Ratzinger è legata, come ha detto lui stesso, ai suoi problemi fisici. Al momento non ci sono ancora dettagli sulla notizia, ma nei mesi scorsi si erano moltiplicate le voci che davano come possibile la rinuncia del pontefice. Una decisione quasi senza precedenti. L’episodio più celebre è quello di Celestino V, che rinunciò all’incarico dopo essere stato eletto nel XIII secolo. Il flash dell’Ansa delle 11.46 sull’annuncio delle dimissioni ha fatto in pochi minuti il giro del mondo. Prima l’agenzia Reuters, poi la Cnn e a seguire al Arabiya, France Presse, i britannici Telegraph, Bbc e Sky News l’hanno rilanciato prima che arrivasse la conferma del Vaticano. Migliaia i tweet rilanciati, dall’Europa all’Asia, passando per il Medio Oriente.