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Visualizza Versione Completa : Coltivazione e detenzione perchè dovrebbero venire assimilate giuridicamente



Avv. Zaina
25-05-13, 10:37
Desidero ritornare sul confronto fra detenzione coltivazione, perché tra gli utenti ci sono ancora troppi dubbi e vorrei aiutare a risoverli.
E’ incontroversa la considerazione che si stia vivendo un momento di proliferazione del fenomeno della coltivazione della cannabis e dell’uso dei derivati di tale coltivazione (hashish e marjiuana).
Queste sostanze vengono, infatti, percepite come meno pericolose dell’eroina, della cocaina o di altre che rientrano nel novero delle droghe pesanti.
Siamo dinanzi ad una conseguenza, purtroppo, del tutto naturale, rispetto ad una legislazione “pasticciona”, (quella della L. 49 del 2006 che ha modificato il dpr 309/90), che, nel suo indubbio indirizzo proibizionista, presenta, però, gravi incongruenze e norme tra loro contraddittorie.
E’ bene dire subito che, nel sistema normativo vigente, “l’uso esclusivamente personale”, di qualsiasi tipo di sostanze stupefacenti, di regola, se dimostrato, non comporta l’applicazione di sanzioni penali.
E’ questo un principio giuridicamente e laicamente ineccepibile, perché il valore negativo, che si può ravvisare nella decisione di assumere stupefacenti, sia continuativamente, che episodicamente, investe e concerne, a mio avviso, un profilo di natura puramente etica.
Certo è, che la scelta della L. 49 del 2006 di non punire chi detenga droga, ove costui dimostri che la sostanza posseduta sia destinata per un uso personale ed, invece, quella di processare e punire, chi coltivi un limitato numero di piantine di cannabis al medesimo privato scopo, appaiono evidenti esempi di un ipocrita strabismo legislativo.
Due esempi possono aiutarci a comprendere l’assunto.
Si deve, infatti, in primo luogo, considerare l’ipotesi – nella quale ci imbattiamo quotidianamente nelle aule di giustizia - di una persona, che venga trovata nel materiale possesso di un quantitativo non elevato di hashish o di marijuana (ma il discorso potrebbe valere anche per le droghe pesanti), che egli abbia acquistato da un pusher (favorendo, così, il sostentamento finanziario di fenomeni palesemente illeciti di spaccio).
Il detentore può – verificatesi alcune elementari condizioni – non venire sottoposto a procedimento penale e può, dunque, evitare la sanzione penale.
La detenzione personale di stupefacenti configura, infatti, al più, un mero illecito amministrativo.
In secondo luogo, poniamo il caso in cui, invece, una persona venga colta nell’atto di coltivare una pianta (oppure un numero limitatissimo di piante) all’interno della propria abitazione, oppure in un’area privata cui egli solo possa avere accesso, pur in presenza di indici di destinazione dell’eventuale prodotto ad un fabbisogno esclusivamente personale.
Il coltivatore sarà certamente destinatario di una denunzia (quando addirittura non venga arrestato).
La univoca conclusione cui si perviene è, quindi, che appare evidente a chiunque, che un’attività coltivativa domestica (a scopo ludico-personale) inizia e si conclude in una sfera strettamente privata del coltivatore-assuntore e si propone come esempio fortemente antitetico rispetto a quelle condotte che diffondono il fenomeno delle droghe (anche quelle pesanti).
E’ notorio e pacifico che chi coltiva, infatti, non acquista nelle piazze da pushers, e, in tal modo non fornisce quelle fresche risorse economiche di cui le organizzazioni dedite allo spaccio necessitano costantemente, alimentandone – così - l’attività.
Il coltivatore domestico compera, infatti, i semi di cannabis, che metterà a dimora, presso rivendite autorizzate, con tanto di fattura o scontrino da parte del commerciante.
Credo, quindi, che i fenomeni di coltivazione domestica di cannabis debbano venire affrontati, in ambito giudiziario, attraverso l’uso dei medesimi paradigmi che governano il giudizio in ordine alla detenzione di stupefacenti, anche perché la destinazione ad un uso personale delle sostanze psicotrope costituisce un parametro costante e decisivo di non illiceità anche ad avviso della legislazione UE (dec. 757/GAI/2004).
Qualsiasi condotta che sia finalizzata a tale scopo, deve, quindi, andare esente da responsabilità penale.
Desidero, da ultimo precisare, però, che altro è affermare – come sostengo - la depenalizzazione o meglio la desanzionalizzazione (cioè decidere di non applicare alcun tipo di sanzione neppure amministrativa) di alcune condotte, soprattutto in relazione alle sole droghe leggere (omologate insipientemente dal legislatore a quelle pesanti, ad es. cocaina eroina etc), altro, è, invece, affermare la legalizzazione di queste sostanze, posizione che non condivido e che mi sempre visto contrario.
Depenalizzare o “desanzionalizzare” alcune condotte concernenti le droghe leggere, significa, infatti, a mio avviso, circoscrivere l’intervento al’importante fatto di non punire la scelta di fare uso di esse ed anche di porre in essere comportamenti strumentali all’utilizzo successivo.
Si tratta di scelte personali che possono essere condivise o meno, che possono essere criticate: esse, però, ad ogni buon conto, rientrano nella intima sfera della libertà assoluta di determinazione dell’individuo e non costituiscono atti penalmente rilevanti, o, comunque, illeciti, neppure amministrativamente.
Le posizioni di chi voglia fare uso di stupefacenti non possono e non devono, però, comportare conseguenze giudiziarie; si tratta, quindi, di rivisitare principi giuridici, i quali, peraltro, sono già contenuti geneticamente nella legge sugli stupefacenti (se è vero che il consumo non dovrebbe essere sanzionato).
Legalizzare, significherebbe, invece, riconoscere un vero e proprio diritto soggettivo del singolo ad usare sostanze stupefacenti (e vantare, quindi, pretese di tutela extragiuridica).
Si tratterebbe di una scelta grave e priva di responsabilità.
Si verrebbe ad equiparare, infatti, così, a prerogative, invece, socialmente, positive e fondamentali come l’accesso al lavoro o la possibilità dello studio, una scelta, che, comunque, la si pensi, appare, se non altro, gravemente nociva alla salute.
Si deve operare, invece, su di un doppio binario.
Da un lato clemenza, dunque, in sede giudiziaria (non è sanzionando l’uso personale che si risolverà il problema), dall’altro prevenzione ed informazione quali forme di lotta alla diffusione del fenomeno nel contesto sociale.

M'agganjo
25-05-13, 11:54
Si verrebbe ad equiparare, infatti, così, a prerogative, invece, socialmente, positive e fondamentali come l’accesso al lavoro o la possibilità dello studio, una scelta, che, comunque, la si pensi, appare, se non altro, gravemente nociva alla salute.

Scusi avvocato, ma quindi lei è favorevole alla "proibizione" (seppur depenalizzata e "desanzionalizzata") di tutte le sostanze che sono gravemente nocive (come tabacco e alcol) oppure si riferisce soltanto alle droghe attualmente illecite?

kerubino
25-05-13, 12:00
Mi trova perfettamente d'accordo, anche sulla depenalizzazione e non legalizzazione della sostanza.

Yomi
25-05-13, 13:30
"Legalizzare, significherebbe, invece, riconoscere un vero e proprio diritto soggettivo del singolo ad usare sostanze stupefacenti (e vantare, quindi, pretese di tutela extragiuridica).
Si tratterebbe di una scelta grave e priva di responsabilità.
Si verrebbe ad equiparare, infatti, così, a prerogative, invece, socialmente, positive e fondamentali come l’accesso al lavoro o la possibilità dello studio, una scelta, che, comunque, la si pensi, appare, se non altro, gravemente nociva alla salute."

Buongiorno Dottor Zaina,
lei sa già come la penso, ma voglio ribadirlo anche qua:
ritorniamo al paragone con l'alcool, legale e, a detta di TUTTA la medicina, molto più dannoso della cannabis. E ancora, i 37 anni di cannabis in libera vendita, nei coffe shop olandesi.

Non riesco ancora a capire, come lei, non riesca a considerare la legalizzazione, almeno a livello personale.
Poi, capisco benissimo che, soprattutto in questo periodo di nuovo slancio repressivo, la strada percorribile possa essere, quasi obbligatoriamente, quella della desanzionalizzazione.

E mi raccomando, continui così!!:icon_lol:

:punkif5:

Avv. Zaina
25-05-13, 15:25
Scusi avvocato, ma quindi lei è favorevole alla "proibizione" (seppur depenalizzata e "desanzionalizzata") di tutte le sostanze che sono gravemente nocive (come tabacco e alcol) oppure si riferisce soltanto alle droghe attualmente illecite?

Io da ex fumatore sarei favorevolissimo a proibire il fumo in assoluto, mentre per quanto concerne l'alcol il discorso sarebbe lievemente diverso perchè - seppur con moderazione bevo vino - si tratta di sostanza che richiede un a pluralità di assunzione oppure elevati quantitativi per incidere sulla persona.
Ciò non toglie che un'assunzione smodata causi gravi problemi alla salute.
Il problema è che, allo stato, come ho avuto modo di dire, le sostanze cd. stupefacenti sono tali in quanto determinano (ad avviso scientifico) gravi ed immediatealterazioni temporanee delle condizioni psico fisiche dell'assuntore, ad un livello che tabacco ed alcol non producono.
Dunque non è che se proibiamo tabacco ed alcol riabilitiamo ad esempio la cannabis.
Ritengo che attraverso una progressiva desanzionalizzazione del fenomeno, si possano superare molti tabu e pervenire ad una sempre migliore comprensione del fenomeno.

Avv. Zaina
25-05-13, 15:26
"Legalizzare, significherebbe, invece, riconoscere un vero e proprio diritto soggettivo del singolo ad usare sostanze stupefacenti (e vantare, quindi, pretese di tutela extragiuridica).
Si tratterebbe di una scelta grave e priva di responsabilità.
Si verrebbe ad equiparare, infatti, così, a prerogative, invece, socialmente, positive e fondamentali come l’accesso al lavoro o la possibilità dello studio, una scelta, che, comunque, la si pensi, appare, se non altro, gravemente nociva alla salute."

Buongiorno Dottor Zaina,
lei sa già come la penso, ma voglio ribadirlo anche qua:
ritorniamo al paragone con l'alcool, legale e, a detta di TUTTA la medicina, molto più dannoso della cannabis. E ancora, i 37 anni di cannabis in libera vendita, nei coffe shop olandesi.

Non riesco ancora a capire, come lei, non riesca a considerare la legalizzazione, almeno a livello personale.
Poi, capisco benissimo che, soprattutto in questo periodo di nuovo slancio repressivo, la strada percorribile possa essere, quasi obbligatoriamente, quella della desanzionalizzazione.

E mi raccomando, continui così!!:icon_lol:

:punkif5:

Caro Yomi
è importa:polliceu:nte che la goccia cada sempre per spaccare la roccia....non trova?

M'agganjo
25-05-13, 16:29
Io da ex fumatore sarei favorevolissimo a proibire il fumo in assoluto, mentre per quanto concerne l'alcol il discorso sarebbe lievemente diverso perchè - seppur con moderazione bevo vino - si tratta di sostanza che richiede un a pluralità di assunzione oppure elevati quantitativi per incidere sulla persona. Ciò non toglie che un'assunzione smodata causi gravi problemi alla salute.
Il problema è che, allo stato, come ho avuto modo di dire, le sostanze cd. stupefacenti sono tali in quanto determinano (ad avviso scientifico) gravi ed immediatealterazioni temporanee delle condizioni psico fisiche dell'assuntore, ad un livello che tabacco ed alcol non producono.

Avvocato a leggere queste cose sembra quasi che lei stia dicendo "proibiamo tutte le sostanze di cui non faccio uso e lasciamo stare quelle di cui faccio uso". Vedo tante contraddizioni, per esempio: lei dice che l'alcol non va proibito perché ci vogliono quantità elevate per avere un'alterazione significativa della mente, allora come mai è favorevole alla proibizione del tabacco? Voglio dire, il tabacco non altererà mai nessuna mente in nessun modo, mentre tramite l'alcol si può ottenere un'alterazione della mente.

Un'altra cosa: Probabilmente noi tutti abbiamo sentito almeno una volta dire da qualcuno "le canne fanno meno male del vino" e forse qualcuno di voi sarà scoppiato a ridere sul momento, ma l'unica cosa divertente in questa frase è il fatto che sia assolutamente veritiera. È ben noto a tutti i farmacologi e a tutti gli studiosi di stupefacenti che l'intossicazione acuta da alcol è causa di morte (tipicamente per infarto o come conseguenza del cosiddetto "coma etilico") mentre non si può morire per aver consumato troppo hashish. Lei dirà "elevata quantità per incidere sulla persona" e io mi trovo a ricacciare l'esempio del sonnifero: un solo sonnifero riesce a stendere tutti, addirittura esistono morti per "overdose di sonniferi", così come altri farmaci e altre sostanze che spesso vengono chiamate "droghe povere".
Inoltre: un bicchiere di vino ogni tanto non farà mai male a nessuno, ma, mi permetta, fumarsi uno spinello ogni tanto provoca tutto fuorché qualcosa di serio e grave a livello fisico e psichico. I reali danni tra un bicchiere di vino e uno spinello ogni tanto potrebbero essere tranquillamente equiparati. Se invece stiamo a vedere cosa provoca l'alcol sul lungo termine e cosa provoca la marijuana sul lungo termine ci accorgiamo anche intuitivamente quale sia la droga più fatale. L'uso prolungato di marijuana porta ad un calo del testosterone e della spermatogenesi nei maschi e calo della fertilità nelle femmine, diminuzione delle capacità di apprendimento, perdita di motivazione, fenomeni di flashback, oltre agli effetti del fumo in sé, gli stessi dell'intossicazione cronica da tabacco (ma quest'ultimo si risolve con un vaporizzatore). Se vediamo gli effetti dell'uso prolungato di alcol parliamo di roba trenta volte più fatali, parlo di queste meraviglie: cirrosi epatica, aumento del rischio di alcune forme di cancro, infarto del miocardio, delirium tremens...


Dunque non è che se proibiamo tabacco ed alcol riabilitiamo ad esempio la cannabis.
Non bisogna riabilitare la cannabis, bisogna capire quanto sia nociva (perché lo è) senza l'esagerazione che molti ci mettono.

P.s: tornando all'argomento del topic, io che non ho intenzione di coltivare (non vivo da solo) dopo una depenalizzazione dell'uso personale e della coltivazione, dove sarebbe opportuno che io la comprassi? Sempre dai criminali mafiosi oppure da quelli che hanno avuto l'autorizzazione a coltivarla?

Avv. Zaina
25-05-13, 16:46
Caro M'agganjo probabilmente non mi sono spiegato bene.
La classificazione della nocività deelle varie sostanze non la stabilisco io (non ci penso neppure), ma deriva da studi - opinabili finchè si vuole - ma comunque scientifici.
Non confondiamo i tipi di grave danno che talune sostanze provocano (sigarette ed alcol), rispetto ad altri (sostanze psicotrope in generale).
Lei fa l'esempio dei sonniferi (che in teoria può avere una sua valenza), ma non mi sembra che le organizzazioni criminose operino il contrabbando di sonniferi, ne che i sonniferi (o gli equiparati od analoghi) vengano usati a fini ludici....sicchè credo proprio che al di là di effetti contingenti dannosi che ogni singola sostanza può produrre realmente, i veri problema da porre sono quelli
1. dell'incidenza sulle condizioni piscofisiche delle persone dell'assunzione di derivati delal cannabis (intesa sia come forma occasionali, sia come forma continuativa)
2. di un esame del reale disvalore etico e giuridico che l'assunzione di derivati della cannabis provoca.
Io posso rispondere al solo secondo quesito e le dico che, pur contrario, rispetto profondamente la volontà di chi intenda farne uso e mi batto perchè queste persone non vengano ghettizzatte e sanzioate a qualsiasi livello.
Per arrivare alla meta di un lungo viaggio è necessario passare da stazioni intermedie e per arrivare mai alla legalizzazione che taluno sostiene, si deve passare necessariamente da una desanzionalizzazione...piaccia o no.
Condivido in toto la sua ultima frase. :polliceu:

Dantep
26-05-13, 11:07
Io credo che intanto per cercare di migliorare il problema basterebbe chiamare le cose con il giusto nome...chiamiamo DROGA ciò che é DROGA e chiamiamo CANAPA ciò che è CANAPA,della serie,fino agli anni 60 la
Canapa era solo canapa.Dopo Aslinger si associó prima al termine marijuana,poi con l'avvento dell'eroina alla parola droga.
Ora se la consideriamo droga per il semplice motivo che una volta provata come esperienza piace riprovarla...devo dire che mi allora mi ritengo drogato di diverse sostanze e non,a partire dalla nutella alla pizza,dalla bistecca alla birra (ho detto birra?saró anche alcolizzato allora)aaah,di un'altra cosa sono veramente drogato,un'esperienza veramente unica dal quale sono rimasto completamente assuefatto fin dalla prima assunzione,non ho più potuto smettere e farne a meno...si chiama FARE L'AMORE!questa è una droga potentissima che da veramente assuefazione :polliceu:

Sarà che anche io come Yomi sono un po' durengo di comprendonio,ma....chi non ha mai fumato tabacco e si appiccai una marlboro,sicuramente avrà dei giramenti di testa molto simile a quelli della cannabis...se bevo un solo bicchiere di vino e sono astemio,certamente il mio stato psicofisico verrà alterato come e più di una canna,ma ugualmente un ragazzino di 16 anni può andare al market e comprare alcool a più non posso e sentir dire fumare e pericoloso mentre bere alcool è figo onestamente a me non va giù.Senza considerare la cattiveria che scatena nelle persone l'alcol,cosa che invece non avviene negli assuntori di canapa,se riempiamo due piazze e in una facciamo solo fumare ed in una solo bere,la piazza che avrà problemi d'ordine sarà sicuramente quella piena di ubriachi e non quella piena di fumati :polliceu:

Piro
26-05-13, 11:47
A me la cosa che da più fastidio è che la cannabis è considerata pericolosa principalmente perché considerata una droga di passaggio,a parte che è un emerita stronzata vorrebbe dire che tutti quelli che si sono fatti un joint si sono fatti anche una pera,ma se vogliamo essere pignoli la prima droga di passaggio allora è il tabacco,ma nessuno associa mai queste due cose,chissà perché..........

M'agganjo
26-05-13, 13:30
Dantep sono d'accordo, la cannabis d'altronde non è altro che una pianta, non è una droga di per sé... come il papavero da oppio: certo puoi ricavarci l'eroina e la morfina, ma di per sé questo papavero è una pianta, non una droga. Ma poi vogliamo riflettere sulla rozzezza della parola "droga"? Già solo il fatto che in inglese la parola "drugs" stia ad intendere anche i farmaci... sotto questo grezzo marchio di "droga" vi sono racchiuse svariatissime sostanze tutte differenti tra loro (anche la caffeina è una sostanza stupefacente) che se assunte creano effetti opposti e agiscono sull'organismo in modo diametralmente opposto tra loro. Quindi quando sentite qualcuno dire "la droga fa male" sentitevi pure in diritto di ridergli in faccia.
il vino è una sostanza psicoattiva, ovviamente.
Ah, esiste il contrabbando di farmaci e molti farmaci vengono usati come droga povera (tipo l'aricodil, sciroppo per la tosse), quindi per fini ludici.
Piro ha fatto un'interessante riflessione che smonta quella cagata dell'effetto gateway

Dantep
26-05-13, 14:12
Andiamo più indietro nel tempo...hai mai bevuto latte da piccolo?anche io...e tu ora fumi cannabis,e anche io...sarà mica che anche il latte é una droga di passaggio?:icon_twisted2:

bluedigit
26-05-13, 15:34
Ciao regaz! Parto col dire che il latte (per il principio sopra enunciato che una sostanza che dà assuefazione si deve considerare droga) è una droga, almeno per me! :biggrin2:
Secondo punto di riflessione: il termine DROGA (lo dico per conoscenza della materia!), indica in italiano la materia o sostanza da cui si possono estrarre principi attivi. Quindi la droga è il papavero, da cui si estrae la morfina, e non entrambe!
Droga è la canapa, da cui estrarre il THC.... etc.:maquantenesai:
L'alcool al contrario, è a sua volta un estratto e non una droga....

:biggrin2::biggrin2::biggrin2:

M'agganjo
26-05-13, 16:53
Questa mi è nuova. Solo in italiano è così oppure anche nella lingua inglese?
È erroneo dire che la morfina, l'eroina (che è un estratto della morfina) e la marijuana sono droghe?
La canapa viene definita droga anche se viene utilizzata per tutt'altro?
Il termine esatto per racchiudere l'eroina, morfina, marijuana, alcol, ecc. allora è "sostanza psicoattiva/psicotropa/stupefacente"?

Scusa per le tante domande ma mi sono incuriosito :biggrin2:

Avv. Zaina
26-05-13, 18:49
Condivido il pensiero di PIRO.
E' ora di smettere di considerare la cannabis, quale stupefacente di accesso a droghe pesanti, perchè questa idea, maturata alla fine degli anni 70 (primi 80) era derivata dall'ammissione di alcuni eroinomani di aver fumato degli spinelli.....
La realtà di questi anni ha travolto questa concezione assurda. dimostrando che la cannabis si trova su di una retta parallela rispetto ad altre sostanze, quindi, destinata a non incontrarsi mai.
A DANTEP mi permetto di dire, che i derivati della cannabis sono considerati psicotropi non perchè inducono a riprovarli, ma perchè si sostiene producono effetti di quel tipo.
Per quanto riguarda l'alcol ha ragione, ma ribadisco non è continuando a fare la corsa sulla nocività dell'alcol (pacifica) che si otterrà il riconoscimento dell'hashish o della marjiuana.

Dantep
26-05-13, 20:40
Lo so,e lei non può capire quanto ciò mi rattrista..vede io capisco i suoi punti di vista (che già sarebbero un traguardo se tutti la pensassero come lei),ma vedo meglio i miei punti di vista,ovvero quelli di un consumatore...secondo i vari studi,le varie ricerche ecc ecc l'immagine che viene fuori del consumatore tipo non é certo quella che mi appartiene,ma nemmeno mi si avvicina un pochino.
Sono una semplice persona,ho 40 anni,2 figlioli un cane,ho sempre lavorato dall'età di 14,mai avuto problemi ed invece tutto a un tratto mi ritrovo con un monte di problemi sul lavoro,conseguentemente problemi finanziari,conseguentemente problemi con i miei genitori,ogni giorno che prendo la macchina (mai fatto incidenti se non per conto mio e quando è successo ero allegro e non fumato)rischio di non rivederla più se mi dovessero fare un controllo e ogni giorno mi domando:"ma perché?"possibile che sia veramente io una persona da studiare in quanto gli effetti sul mio corpo sono decisamente diversi da quelli che raccontano gli studi?
Cioè,com'è possibile che debbo rischiare la galera perché coltivo una pianta o mi devo sacrificare mezza vita perché fumo le canne?
Dal mio punto di vista è una cosa inconcepibile,ripeto,lavoro da quando ho 14 anni,fumo da quando ne ho 20,ore ne ho 40 mai fatto male a nessuno,ma se qualcuno ammazza in macchina capace che se anche ho ragione mi danno torto perché consumatore,questa è discriminazione,della serie se uno viene contromano e mi uccide,capace è colpa mia che avevo i riflessi rallentati :icon_twisted2:

bluedigit
26-05-13, 22:42
@dantep - già dante, è quasi così. Tu non dai fastidio perchè sei un pericolo, dai fastidio perchè NON lo sei. Se fumi canapa, la mente ti si apre e fai domande, diventando un fastidio per chi non vuole dare risposte! Poco importa se hai famiglia, figli, cane a carico; se contraddici con la tua vita le loro ca..o di teorie sei il sassolino nell'ingranaggio, di conseguenza non devi essere eliminato, ma al contrario tenuto ed esposto (come esempio di fallimento) al pubblico ludibrio...:icon_twisted2: Siamo tanti, dobbiamo unirci in sabbia e bloccare 'sto ingranaggio perverso!:icon_rambo:

@M'agganjo - guarda, la radice lessicale è la stessa, in inglese il termine drug indica i farmaci, cioè composti che erano anticamente principalmente composti da materie prime erboristiche... le droghe appunto.
Morfina, Eroina, Cocaina... etc, sono estratti o loro derivati, da droghe appunto.
Per la canapa è un discorso differente l'infiorescenza (marijuana) è una parte della pianta, non un suo estratto, ma il termine droga nella sua accezione di psicotropo, è stato usato molto più di recente e come ben sai a sproposito!
Non si può certo sostenere che la Ford, che aveva costruito il modello T1 con la canapa, avesse usato droga come materia prima, giacchè se ti fumavi il cofano, non sballavi...:roflmao:

La definizione droga, resta solo un esercizio lessicale, finchè non la usi...:yikes::biggrin2:

barbone
27-05-13, 04:00
adoro questo forum e le persone che lo animano, mi sento a mio agio e quindi scusatemi se tendo ad essere un po prolisso..
volevo dire.. che un bicchierino di vino ogni tanto ci sta, non si può vietare l'alcol non sarebbe giusto, quindi va regolamentato, cosa che già avviene, il problema è che le direttive non vengono rispettate, in primis dai gestori dei locali, per questo c'è abuso e relativo allarme sociale con metodi tal volta repressivi annessi.
Le sigarette fanno male si sa ma, sono milioni le persone che fumano è una battaglia persa in partenza anche per via dei monopoli di stato, interessi;
e poi si torna sempre li, noi aspiriamo al diritto di autoprodurci la sostanza che ci piace, ad alcuni potrebbe non piacere, combattiamo proprio contro di loro
non possiamo quindi metterci sullo stesso piano diventando noi i proibizionisti su altre sostanze (a parte le droghe chimiche che sono una vera piaga).

come dire... non si può denigrare gli altri per emergere noi
sarebbe controproducente una "battaglia fra droghe" in un paese, ancora profondamente corrotto, il quale non rinuncerebbe facilmente agli interessi con la mafia e con le case farmaceutiche solo per gli irrisori (a confronto) guadagni derivanti dalle tassazioni della Cannabis.
non possiamo passare da fini e giovanardi ad Amsterdam non siamo pronti come stato purtroppo
bisogna fare un passo alla volta per farci accettare e poi, pensare a esigere ( il "progetto sperimentazione" non so come chiamarlo, dell Avv. Zaina è molto interessante Link (http://www.enjoint.info/forum/showthread.php?t=19428)), in tutto il globo ci sono sempre più tumulti su questo tema e la gente si fa sentire, sono nati innumerevoli siti, blog, forum di divulgazione pieni di spirito antiproibizionista, cominciano le "sentenze storiche" e in generale aumenta la sensibilità verso questo argomento (anche se ancora sono solo piccole flebili scintille nell'abisso).
Bisogna focalizzare la questione sui diritti personali dell'individuo in primis e poi sull'ovvio beneficio sociale in termini di riduzione della criminalità e "controllo" sul consumo.
Profilo basso ma deciso, crescere, radicarci, ramificarci.. e poi esplodere! come un fiore in ottobr... in primavera!
Mi sto (molto modestamente) muovendo in tal senso, spero di cavarci qualche ragno dal buco.
E poi.. ci vorrebbero più Avvocato Zaina, sempre disponibile e professionale, super partes e dotato di onestà intellettuale
dai vi lascio in pace
ciao cari

Avv. Zaina
27-05-13, 10:39
Ragazzi basta con i complimenti, sennò qualcuno arriva a dire che ho la claque...scherzi a parte, grazie, perchè fa piacere che ci siano persone che comprendono ed apprezzano posizioni non sempre facili da assumere, ma che vi dimostrano che non io sono alla ricerca di facili consensi o di clienti.
Mi sono appassionato, avvicinandomi per motivi esclusivamente professionali, al tema della cannabis e credo nelle posizioni giuridiche assunte e che sostengo quotidinamente nelle aule di giustizia.
Talvolta va bene, talaltra no.
Non ci smontiamo, perchè non si tratta di protestare, bensì di proporre con umiltà e determinazione.
Grazie ancora.

potpot23
26-06-13, 01:41
A me la cosa che da più fastidio è che la cannabis è considerata pericolosa principalmente perché considerata una droga di passaggio,a parte che è un emerita stronzata vorrebbe dire che tutti quelli che si sono fatti un joint si sono fatti anche una pera,ma se vogliamo essere pignoli la prima droga di passaggio allora è il tabacco,ma nessuno associa mai queste due cose,chissà perché..........

"come mai sei dentro?"
"ho ucciso una vecchietta per comprarmi l'eroina"
"e come hai cominciato?"
"eh, ho cominciato con la caramella mou, poi sono passato alle marlboro, poi marijuana, lsd, ecstasy, cocaina ed eroina. e tu? come mai sei qua?"
"ho ammazzato tre persone in una bisca"
"e come hai cominciato?"
"giocando a tombola in parrocchia"
(paolo rossi)

smilzo
27-06-13, 19:18
Io renderei obbligatoria una canna a tutti al compimento del 18esimo anno di età.
Il problema è la cultura, o meglio la non cultura.
Come ci si può fare un'idea di cosa "comporta" l'assunzione di una sostanza se non la si è mai provata? Ci affidiamo esclusivamente agli studi? Ma quali studi? Quelli sponsorizzati e promulgati dal DPA?
Io se dovessi proprio scegliere preferirei un Fini, che almeno dice di averla provata, piuttosto che un Giovanardi che oltre al Sangiovese non sa mai di che parla.

bluedigit
27-06-13, 21:57
Io renderei obbligatoria una canna a tutti al compimento del 18esimo anno di età.
Il problema è la cultura, o meglio la non cultura.
Come ci si può fare un'idea di cosa "comporta" l'assunzione di una sostanza se non la si è mai provata? Ci affidiamo esclusivamente agli studi? Ma quali studi? Quelli sponsorizzati e promulgati dal DPA?
Io se dovessi proprio scegliere preferirei un Fini, che almeno dice di averla provata, piuttosto che un Giovanardi che oltre al Sangiovese non sa mai di che parla.

Beh, arrivare a rendere una canna obbligatoria sarebbe una follia, vorrebbe dire che bisognerebbe provare tutto prima di poterne parlare! Parlare, esporre la propria opinione, è un diritto sacro ed inviolabile, anche per gli stronzi!
Sul fatto di provare sulla propria pelle le cose, un grande esempio fu il padre della farmacia moderna italiana, Carlo Erba (un nome una garanzia!:biggrin2:), il quale ha lasciato una serie di diari sui suoi studi, credo ancora oggi consultabili presso la fondazione che porta il suo nome, dove descrive con dovizia di dettagli gli effetti che gli procurava l'assunzione della canapa (a lui ed ai suoi amici:Smoking2:)...:polliceu:

smilzo
28-06-13, 14:19
Io da ex fumatore sarei favorevolissimo a proibire il fumo in assoluto
Caro avvocato, con il dovuto rispetto mi permetto di dire che il proibizionismo non hai mai portato niente di buono e prima lo si capisce e meglio è per tutti.
Ma è possibile che quasi 80 anni di proibizione della canapa non hanno insegnato niente? In America ci avevano già provato con l'alcool ed i risultati dovrebbero essere sotto gli occhi di tutti a meno di averci sopra le cosiddette fette di prosciutto o peggio avere interessi.

mentre per quanto concerne l'alcol il discorso sarebbe lievemente diverso perchè - seppur con moderazione bevo vino - si tratta di sostanza che richiede un a pluralità di assunzione oppure elevati quantitativi per incidere sulla persona.
Ciò non toglie che un'assunzione smodata causi gravi problemi alla salute.
Il problema è che, allo stato, come ho avuto modo di dire, le sostanze cd. stupefacenti sono tali in quanto determinano (ad avviso scientifico) gravi ed immediatealterazioni temporanee delle condizioni psico fisiche dell'assuntore, ad un livello che tabacco ed alcol non producono.
Di nuovo con il massimo rispetto mi sembra un discorso assurdo.
Che differenza c'è fra la canapa e la vite? Entrambe sono piante. Entrambe producono delle sostanze psicotrope. Entrambe possiedono molti estimatori e molti utilizzatori.
L'unica vera differenza è che la vite non è stata demonizzata per quasi 80 anni e con il vino si celebra l'eucaristia.
Uno dei danni maggiori del proibizionismo è l'aver insabbiato la cultura millenaria della canapa, e le sue enormi proprietà terapeutiche.
La cultura del vino ad esempio è un bagaglio inestimabile, in Italia e non solo, perchè intanto è socialmente e moralmente accettato il suo uso e poi si studia, ci sono le scuole da sommelier, si impara a conoscere tutte le sue proprietà, le mille sfaccettature legate alla coltivazione della vite, alla vendemmia, ai segreti che i nostri nonni ci tramandano. Fin da bambini si impara che il vino non fa male se assunto con moderazione.
Perchè mai (domanda retorica) non si deve avere lo stesso approccio con la canapa che come è noto ha un "potenziale" (terapeutico, ecologico, economico) infinitamente maggiore della vite?
L'unica risposta che mi viene in mente è la paura.
La paura di ciò che non si conosce.
La paura che hanno gli interessi delle lobbies petrolifere e farmaceutiche.
La paura delle chiese, in primis di quella cattolica che come sappiamo si fonda e si basa interamente sulla paura come paradigma.
La paura che è stata inculcata sistematicamente nelle persone verso una pianta che "rendeva pazzi". In fondo gli slogan che circolavano da Reefer Madness in poi non sono molto diversi dai "buchi nel cervello" di Serpelloni.
Sono passati quasi 80 anni ed ancora buona parte della società ha paura della marijuana.


Ritengo che attraverso una progressiva desanzionalizzazione del fenomeno, si possano superare molti tabu e pervenire ad una sempre migliore comprensione del fenomeno.
Anche io sono per una corsa a tappe ma quando lei dice di essere contro la legalizzazione ne deduco che abbiamo un traguardo differente.
Poi non capisco: data la sua professione non voglio pensare che anche lei cada nel equivoco legalizzazione=liberalizzazione. E' bene rammentarsi che legalizzare significa regolamentare, creare una serie di vincoli socialmente accettabili (talora anche stringenti) entro i quali si possa coltivare la pianta ed usufruire dei suoi frutti. La liberalizzazione totale sarebbe solo per il migliore dei mondi possibili quindi non per questo.


Beh, arrivare a rendere una canna obbligatoria sarebbe una follia, vorrebbe dire che bisognerebbe provare tutto prima di poterne parlare! Parlare, esporre la propria opinione, è un diritto sacro ed inviolabile, anche per gli stronzi!
Ovviamente era più che altro una provocazione anche se non del tutto.
Parlare possono farlo tutti ma per decidere per gli altri o per un'intera nazione come può fare un legislatore bisognerebbe avere almeno una cognizione di causa.
Secondo me

smilzo
29-06-13, 12:56
Caro avvocato, immaginavo che non le sarebbe piaciuto il mio post ma non immaginavo che si volesse sottrarre ad un confronto di idee.
Posso solo dedurne con amarezza che lei preferisca il consenso al confronto perciò quel massimo rispetto che esprimevo verso di lei non può che ridimensionarsi.

Billy_koen
29-06-13, 14:33
smilzo con le cose che hai detto si puo essere d accordo e non,ma io eviterei di provocare e non voglio fare l avvocato del avvocato perche sarebbe ridicolo io parlo in generale...

Avv. Zaina
29-06-13, 22:28
Caro Smilzo lei è' libero di ridimensionare la sua stima e tutto quello che vuole.
Mi permetta di dirle in franchezza che lei e' un gran presuntuoso che crede che la gente sia a sua disposizione e se non le risponde subito vuole evitare il confronto.
Lei ha postato ieri ed io sino a stasera ho avuto impegni che mi hanno impedito di rispondere tutti qui. Non tema che le risponderò sicuro....non tema.......
Eviti pero' puerili ricatti morali. Siamo adulti non bambini!
Mi spiace poi osservare che lei appartiene a quella categoria di persone per le quali non è' ammesso il dissenso.
Il tenore del suo post su questo punto e' inequivoco.

philmusic
29-06-13, 22:44
Smilzo convengo con te sui contenuti del primo post, d'accordo in tutto e per tutto che le crociate contro la cannabis si basano su certi elementi e che di certo ci sono dietro interessi non da poco.
Dissento però dai modi che hai usato nel tuo secondo post, e ti invito ad essere meno polemico e arrogante, soprattutto nei confronti di una persona, l'avv. Zaina, che è tra i pochi in questo paese che lavora per far sì che questo nostra battaglia comune per l'informazione e la presa di coscienza possa concretamente trasformarsi in qualcosa di più di una chimera.

smilzo
30-06-13, 09:19
smilzo con le cose che hai detto si puo essere d accordo e non,ma io eviterei di provocare e non voglio fare l avvocato del avvocato perche sarebbe ridicolo io parlo in generale...
Capisco Billy ma l'unica provocazione è stata quando ho scritto : "Io renderei obbligatoria una canna a tutti al compimento del 18esimo anno di età"
Mi pare evidente che è una frase discutibile ma a volte per far rendere meglio un concetto si prova un pò ad estremizzarlo. Cerchiamo di essere un pò elastici.



Mi permetta di dirle in franchezza che lei e' un gran presuntuoso che crede che la gente sia a sua disposizione e se non le risponde subito vuole evitare il confronto.
Apprezzo molto la franchezza e sicuramente io glielo permetto ma bisogna vedere se questa "offesa" nei miei confronti sia permessa anche dal regolamento del forum e non ho dubbi che, come per altro ho sempre avuto modo di apprezzare come una qualità indiscutibile di questo spazio a noi concesso, io venga tutelato da esso come qualsiasi altro utente, indipendentemente dalla professione che svolge al di fuori.

Lei ha postato ieri ed io sino a stasera ho avuto impegni che mi hanno impedito di rispondere tutti qui. Non tema che le risponderò sicuro....non tema.......
Bene. Non ho fretta. Comprendo e conosco bene le dinamiche di un forum e non pretendo certo niente, tanto meno risposte veloci. Ho solo pensato, forse erroneamente, che visto che i tempi di risposta verso i post precedenti, quelli che lei definiva come claque, sono stati molto rapidi e visto che ha trovato il tempo di mettere la spunta sul "non mi piace" avrebbe potuto anche circostanziare ma come ho scritto è probabilmente una pretesa esagerata.

Eviti pero' puerili ricatti morali. Siamo adulti non bambini!
Ho paura che lei abbia forse frainteso quello che vorrebbe essere un semplice e pacato confronto nel merito della questione riguardante le sue affermazioni.

Mi spiace poi osservare che lei appartiene a quella categoria di persone per le quali non è' ammesso il dissenso.
A me spiace invece che lei scelga di inquadrare e catalogare superficialmente una persona, un utente, senza per altro conoscerlo, in una particolare categoria, piuttosto che (o prima di) tentare di avviare un rapporto ed una conversazione costruttiva nel merito, ferme restanti le diversità di vedute e di pensiero che traspaiono.
Non c'è nessun fine polemico e nessun preconcetto nei suoi confronti e vorrei che capisse che le questioni di cui sopra, quelle riguardanti questo topic, sono per me di fondamentale importanza perchè, come tanti, dedico molto tempo e molto impegno alla sensibilizzazione verso questi argomenti. Per questo spero e confido che lei voglia rientrare sulle questioni da me poste in precedenza anche per capire meglio la sua posizione.

.
Dissento però dai modi che hai usato nel tuo secondo post, e ti invito ad essere meno polemico e arrogante, soprattutto nei confronti di una persona, l'avv. Zaina, che è tra i pochi in questo paese che lavora per far sì che questo nostra battaglia comune per l'informazione e la presa di coscienza possa concretamente trasformarsi in qualcosa di più di una chimera.
Credimi se ti dico che non è affatto la polemica quella che cerco perchè non porta da nessuna parte. Conosco molto bene le battaglie legali dell'avvocato e proprio per questo che vorrei capire un pò meglio il suo punto di vista riguardo ai punti nei quali sopra dissentivo. Non potendo essere sempre tutti d'accordo non c'è cosa migliore del confronto delle idee che mi piacerebbe intavolare in maniera seria, pacata e costruttiva che poi è proprio quello che penso ha voluto fare l'avvocato quando gentilmente si è offerto di partecipare a questo forum.

Avv. Zaina
30-06-13, 09:32
Guardi presuntuoso significa "Che presume troppo di sé, che si reputa superiore a ciò che realmente è, che ha un’opinione eccessiva delle proprie doti, delle proprie capacità"
(Cfr. Vocabolario Treccani).
Se per lei questa e' un'offesa, allora devo dire anche che ella è anche straordinariamente suscettibile.
Apprezzo, però, la sua retromarcia ( anche se fatta obtorto collo).
Poi le faro' avere la mia opinione di merito, non tema il confronto non mi fa paura, anzi.
Polemica - ammesso che ci sia stata - chiusa.:specool:

Avv. Zaina
30-06-13, 18:55
Caro Smilzo,
andiamo con ordine.
Lei pretende di commentare una mia frase estrapolandola arbitrariamente da un discorso molto più ampio e non considerando le premesse di fatto e di diritto che ho esposto in questo topic.
Quindi Lei è già in errore metodologicamente.
Lei non può agitare, come spesso avviene, in modo apodittico il vetusto e consunto tema del proibizionismo quando dico di essere favorevole alla proibizione del fumo.
Non vi è al mondo nessuna persona di buon senso che possa pensare che il fumo (di sigaretta o di sigaro, di pipa o di spinello ed assimilati) faccia bene o, comunque, non sia di per sè nocivo alla salute.
Il mio ragionamento prescinde dalla cannabis e involge questioni molto più ampie anche di tutela della salute .
Ho visto troppe persone care morire per neoplasie dopo avere fumato per anni..
Mi risparmi, quindi, come detto il trito argomento del proibizionismo, che viene evocato quando non si hanno altri seri argomenti e che nel caso di specie mi pare molto qualunquistico.
Non le dice nulla il fatto che in varie nazioni la lotta al fumo sia divenuta una vera priorità un'ossessione, tesa ad evitare milioni di morti da neoplasia ai polmoni anche per fumo passivo?
Per quanto riguarda la unica vera differenza fra canapa e vite, eviti per cortesia paragoni al limite del blasfemo che offendono l'intelligenza comune, quale quello che con il vino si celebra l'eucarestia.
Il corpo e sangue di Cristo sono cose troppo importanti per venire banalizzate senza rispetto per il cristiano.
Questo è un argomento che, per la sua inconsistenza, superficialità ed ininfluenza, oltraggia chi come come crede in Dio.
Ciò premesso, comunque, lei voglia pensarla, i derivati della cannabis utilizzati per fini ludici (e non terapeutici) possono provocare effetti psicotropi ed alterativi della percezione personale.
Non è una novità ed una conclusione non si può tacere, anche si non è proibizionisti.
Lo sostiene l'intera comunità scientifica...lasci in pace, per cortesia, quindi, la chiesa cattolica che, desidero informarla, contrariamente a quanto lei pensa, non si fonda sulla paura, ma sulla gioia e sulla condivisione.
Questo forum e questo topic non credo abbiano lo scopo di affrontare temi quali l'anticlericalismo od il clericalismo di maniera, che lei introduce inutilmente.
Lei non ha capito (tra le tante cose) una in modo specifico.
Io ho come impostazione culturale e personale quella della tolleranza.
Per questo mi batto affinchè chi intende fare uso personale di derivati della cannabis lo possa fare senza subire persecuzioni o punizioni, perchè questa è libertà, anche se io non sono favorevole all'uso di qualsiasi tipo di sostanza.
Non voglio e non posso però limitare una libertà altrui (il discorso è limitato alla sola cannabis e non alle droghe pesanti) che si esprime senza creare danni oggettivi alla società
Allo stesso modo - come ho scritto all'inizio (ma temo che lei abbia letto il tutto con poca attenzione) ritengo che la coltivazione vada desanzionalizzata allo stesso modo della detenzione quando è finalizzata al consumo personale.
Questi sono i temi, il resto è solo vuoto esercizio dialettico, che dimostra frustrazione, scarsa preparazione e, non si offenda, voglia di protagonismo, perchè si riduce a inutili polemiche.
Venga una mattina in un'aula di giustizia e potrà vedere come la magistratura (che tanti di voi evocano in maniera disinformata, come l'unica forza che può cambiare questo paese) affronta questi problemi.
Potrà toccare con mano il ritardo culturale, la chiusura giudiziaria, la disinformazione, il disinteresse sul tema degli operatori del diritto che devono decidere il destino degli imputati.
Constaterà che le tesi che espongo mi fanno apparire sovente un marziano.
Quanto al concetto di liberalizzazione ed alle sottili differenze che lei sottolinea, le devo confessare che il suo pensiero mi risulta un poco oscuro (certamente per limiti intellettuali miei).
Mi permetto di rilevare che è lei che cade nell'equivoco perchè i movimenti che sostengono la legalizzazione sostengono, espressamente, la liberazione, consulti uno dei siti a suo piacimento e troverà conferma di ciò.
E per cortesia lasciamo perdere Serpelloni, che ormai è divenuto una vera ossessione.
Non capite che più lo considerate e lo citate e più lui si sente realizzato, perchè diversamente nessuno saprebbe della sua esistenza e della sua attività?
Ha visto, dunque, caro Smilzo che non rispondo solo alla claque?
:specool:

smilzo
30-06-13, 20:29
Grazie per la risposta. Se permette avrei alcune perplessità:



Lei non può agitare, come spesso avviene, in modo apodittico il vetusto e consunto tema del proibizionismo quando dico di essere favorevole alla proibizione del fumo.
Si sbaglia e di grosso. Io posso eccome perchè, come le migliaia di vittime del proibizionismo, dirette o indirette, in Italia e nel mondo, ora come 30 anni fa, le posso far presente che è una questione tutt'altro che vetusta o consunta. Il proibizionismo è più vivo che mai e senza andare troppo lontano glielo possono confermare la stragrande maggioranza degli utenti di questo forum, dall'amministratore in giu. Non parlo per ideologia, non mi interessano le crociate. Non voglio convincerla di qualcosa. Qui c'è proprio un vizio sostanziale nella sua affermazione del tutto fuori dalla realtà.


Non vi è al mondo nessuna persona di buon senso che possa pensare che il fumo (di sigaretta o di sigaro, di pipa o di spinello ed assimilati) faccia bene o, comunque, non sia di per sè nocivo alla salute.
Il mio ragionamento prescinde dalla cannabis e involge questioni molto più ampie anche di tutela della salute .
Ho visto troppe persone care morire per neoplasie dopo avere fumato per anni..
Crede che lei sia l'unico? Crede davvero che la cannabis mi possa aver talmente bruciato i neuroni da non sapere che ogni anno il fumo da tabacco causa 6 milioni di morti dei quali 83 mila solo in Italia?
Ma anche se le ricordo che invece di cannabis non si muore lei è davvero convinto che la soluzione sia proibire il fumo?


Mi risparmi, quindi, come detto il trito argomento del proibizionismo, che viene evocato quando non si hanno altri seri argomenti e che nel caso di specie mi pare molto qualunquistico.
Non le dice nulla il fatto che in varie nazioni la lotta al fumo sia divenuta una vera priorità un'ossessione, tesa ad evitare milioni di morti da neoplasia ai polmoni anche per fumo passivo?
No mi spiace, non glielo risparmio perchè io come moltissimi altri ci devo convivere e fare i conti tutti i giorni con queste miopie. Io ho perso mio padre per tumore alla gola dopo 50 anni di sigarette e mio malgrado ho passato tutta la trafila. Io sono il primo ad appoggiare qualsivoglia lotta al fumo ma non sono così sciocco da illudermi che qualsiasi nazione al mondo voglia o possa rinunciare agli enormi entroiti dei monopoli di stato. La lotta al fumo è una delle più grandi ed abominevoli contraddizioni ipocrite di questo secolo e comunque sia non è possibile ancora pensare che la soluzione sia la proibizione.

Per quanto riguarda la unica vera differenza fra canapa e vite, eviti per cortesia paragoni al limite del blasfemo che offendono l'intelligenza comune, quale quello che con il vino si celebra l'eucarestia.
Il corpo e sangue di Cristo sono cose troppo importanti per venire banalizzate senza rispetto per il cristiano.
Questo è un argomento che, per la sua inconsistenza, superficialità ed ininfluenza, oltraggia chi come come crede in Dio.
Ma non è forse vero che con il vino si celebra l'eucaristia? Blasfemo? Ma per favore. Sono 80 anni che sulla cannabis è stato detto di tutto tramite una delle più grandi opere organizzate di disinformazione di massa. Secondo lei i Rastafariani o i Sadhu non si sono sentiti oltraggiati? Non hanno forse la stessa dignità di un cattolico perchè vorrebbero usare la marijuana nel loro culto? Quanta ipocrisia.

Ciò premesso, comunque, lei voglia pensarla, i derivati della cannabis utilizzati per fini ludici (e non terapeutici) possono provocare effetti psicotropi ed alterativi della percezione personale.
Non è una novità ed una conclusione non si può tacere, anche si non è proibizionisti.
Lo sostiene l'intera comunità scientifica...
E mi dica, la comunità scentifica cosa pensa dell'alcool? Non provoca forse effetti psicotropi ed alterativi della percezione? La comunità scentifica non le ha forse comunicato che stime recenti indicano nella misura di 195.000 le morti in Europa ogni anno contro i zero della cannabis?

Lei non ha capito (tra le tante cose) una in modo specifico.
Questa frase la trovo di nuovo odiosa ed offensiva, ma forse sono io ad essere troppo suscettibile. Se continua con questo tono non posso che desumere che è lei ad avere pochi ed inconsistenti argomenti come tutti quelli che passano alle offese.

Io ho come impostazione culturale e personale quella della tolleranza.
Per questo mi batto affinchè chi intende fare uso personale di derivati della cannabis lo possa fare senza subire persecuzioni o punizioni, perchè questa è libertà, anche se io non sono favorevole all'uso di qualsiasi tipo di sostanza.
Non voglio e non posso però limitare una libertà altrui (il discorso è limitato alla sola cannabis e non alle droghe pesanti) che si esprime senza creare danni oggettivi alla società
Su questo le do atto e naturalmente rispetto la sua opinione riguardo all'uso delle sostanze.

Allo stesso modo - come ho scritto all'inizio (ma temo che lei abbia letto il tutto con poca attenzione) ritengo che la coltivazione vada desanzionalizzata allo stesso modo della detenzione quando è finalizzata al consumo personale.
No, ho letto attentamente tant'è che le ho già risposto sopra quando parlavo di tappe e di traguardo differente. Non sarà forse lei a leggere con poca attenzione?

Questi sono i temi, il resto è solo vuoto esercizio dialettico, che dimostra frustrazione, scarsa preparazione e, non si offenda, voglia di protagonismo, perchè si riduce a inutili polemiche.
Venga una mattina in un'aula di giustizia e potrà vedere come la magistratura (che tanti di voi evocano in maniera disinformata, come l'unica forza che può cambiare questo paese) affronta questi problemi.
Potrà toccare con mano il ritardo culturale, la chiusura giudiziaria, la disinformazione, il disinteresse sul tema degli operatori del diritto che devono decidere il destino degli imputati.
Constaterà che le tesi che espongo mi fanno apparire sovente un marziano.
Guardi caro avvocato, non ho assolutamente le competenze adatte per permettermi di valutare il suo lavoro in quanto tale. Posso solo leggere quello che i media passano e le sue numerose azioni ed i suoi indiscutibili successi. Non vivo sulla luna e leggo i suoi articoli e sposo ed appoggio pienamente la battaglia sull'incostituzionalità della Fini-Giovanardi.
Proprio perchè le riconosco i meriti che ha guadagnato nel lavoro trovo molto strano il suo modo di coniugare queste capacità con quella che, mi permetta, pare una ristrettezza ed una chiusura di vedute.

Quanto al concetto di liberalizzazione ed alle sottili differenze che lei sottolinea, le devo confessare che il suo pensiero mi risulta un poco oscuro (certamente per limiti intellettuali miei).
Mi permetto di rilevare che è lei che cade nell'equivoco perchè i movimenti che sostengono la legalizzazione sostengono, espressamente, la liberazione, consulti uno dei siti a suo piacimento e troverà conferma di ciò.
Io faccio parte in modo attivo di alcuni di questi movimenti e le assicuro che non c'è nessun equivoco. Nessuno o quasi vuole la liberalizzazione. Tutti vogliamo/vorremmo la legalizzazione.

barbone
01-07-13, 00:17
le motivazioni di Smilzo sono valide, chiaramente appoggiando la causa, non potrebbe essere diversamente
è la polemica ad essere sterile ed inutile
Zaina pur non approvando le sostanze, si batte per i diritti di chi ne fa uso
ma scherziamo? non c'e' proprio niente da polemizzare! bisognerebbe che TUTTO il mondo politico prendesse esempio da persone così, come in Colorado che il Governatore era contrario alla legalizzazione ma siccome il Referendum ha "detto SI" lui ha rispettato il volere del popolo, (proprio come in Italia :yikes:)
L'Avvocato ha solo detto il suo punto di vista, mica va in tribunale a combattere contro il fumo, lui va a combattere per farci assolvere, merita solo gratitudine.
Non ha veramente senso continuare con questi toni, sopratutto in un Thread che ha come oggetto una proposta di equiparazione fra detenzione e coltivazione cioè, è paradossale, grottesco e fastidioso.
Pace e Amore

bluedigit
02-07-13, 20:48
Carissimo Avvocato, il mio rispetto per lei non scema in qualunque caso, dato che pur non stimando le sue convinzioni personali in quanto a religione, rispetto grandemente il suo impegno per una (La) vera giustizia. Purtuttavia devo farle notare che nel suo post traspare una non tanto piccola punta di stizza. E mi meraviglia, venendo da lei!
Voglio farle notare, e lo dico perchè la stimo, che la sua affermazione:
Il corpo e sangue di Cristo sono cose troppo importanti per venire banalizzate senza rispetto per il cristiano.
Questo è un argomento che, per la sua inconsistenza, superficialità ed ininfluenza, oltraggia chi come come crede in Dio.
...tralascia di considerare quanto abbiano, nei secoli ed ancora oggi, dovuto soffrire le persone che hanno manifestato il loro (seppur documentato) non credere! Non dubito che lei conosca il "mito della caverna" di Platone...
... ebbene, tutti noi ancora oggi soffriamo gli effetti descritti da quel grande filosofo, e la storia come ben sà, é piena di esempi a riguardo (vedasi Galileo etc.).
E dunque, anche se non condivido la forma errata usata da smilzo (di cui condivido peraltro l'essenza, avendola istintivamente riconosciuta), sìa lei la persona che sappiamo essere e non demorda dagli atteggiamenti sociali che, per religione e/o convinzione, già ha manifestato e per cui la sosteniamo spassionatamente!
Se lei fosse uno di "noi", per me sarebbe troppo facile esserle amico, per questo la stò abbracciando "virtualmente", perchè nonostante la sua "diversità" :biggrin2: in questo forum, lei c'é e conquista il rispetto che le spetta!:trampoline:

P.S.: spero non suoni troppo "leccata" :biggrin2::roflmao:!

Avv. Zaina
02-07-13, 22:14
Caro Bluedigit io credo che quando la diversità di posizioni non è discriminazione, ma confronto, si possa solo crescere.
Detto ciò desidero dirle che non vi era stizza nelle mie parole e mi spiace se ho potuto dare questa sensazione.
Vede io rivendico con orgoglio la mia fede e rispetto chi non crede, poiche' nutro una mia personale speranza di una conversione degli altri nel cristianesimo cattolico vero.
Troppe volte si tende ad assimilare il popolo cattolico con posizioni di esponenti della Chiesa che appaiono errate.
Io obbedisco alla Chiesa, ma questo non mi impedisce di essere critico e dissenziente da alcune posizioni in materia economica (la. chiesa non è' un potentato finanziario ed il Papa lo dimostra) o di apostolato vero i più deboli o di confronto su temi come il divorzio, per citare i più rilevanti .
La chiesa attuale e' in cammino, non fermiamo il tempo al Medioevo e guardiamo tutti avanti.

bluedigit
02-07-13, 22:36
Avvo, il parlare in terza persona con uno che sento vicino, incomincia a pesarmi, ma per lei continuerò.
Più nemico del cattolicesimo del sottoscritto, bestemmiatore incallito, ragazzino molestato dai preti, eretico dichiarato ed anarchico convinto, non credo possa esserci, ma se rispettato per le mie convinzioni, lascio libertà anche agli altri di esistere, anche se sento raramente che questa libertà mi venga concessa da cattolici. Nella mia vita ho fatto così tante esperienze negative in tal senso che oggi preferisco evitare (ma non ci riesco io per primo!:angry:) l'argomento.
Su questo forum credo esistano più persone danneggiate da chi si crede, forse in buona fede cristiano e cattolico, che persone cristianamente aiutate o rispettate.
Considero il cristianesimo odierno nulla più che il risultato della politica di Costantino, una furba alleanza tra poteri!
Ma tutto questo è :offtopic:, quindi mi scusi per lo sfogo caustico che altro non serve se non a chiarire le mie posizioni!:polliceu::angel:

Avv. Zaina
02-07-13, 22:58
Caro Bluedigit odio - come ho detto - gli integralismi e possiedo una sufficiente quantità di tolleranza.
Bene, chiudendo lo stimolante confronto con Lei, credo sia fondamentale notare che anche se muoviamo da posizioni differenti convergiamo poi su conclusioni di libertà e rispetto reciproco.
Questo deve essere il senso costante di questo forum.