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StRaM
20-02-14, 12:05
Interessante articolo da Wired.

Pubblica Amministrazione, la crittografia non è (ancora) obbligatoria

Anonymous buca dei siti legati alla sanità e ci trova dati sensibili facilmente leggibili. Ma come dovrebbero essere custodite queste informazioni?



Nel corso degli attacchi informatici condotti a sostegno della manifestazione antiproibizionista svoltasi a Roma lo scorso sabato contro la legge Fini-Giovanardi e la repressione del consumo di droga, alcuni membri di Anonymous Italy si sono imbattuti in qualcosa che neppure si aspettavano. Dei referti di test dell’HIV con nomi leggibili e valutazioni di medici dei Sert su alcuni minori seguiti, oltre a una quantità di mail private e informazioni su dipendenti delle strutture sanitarie e utenti: dati ricavati violando i siti Droganograzie.it, Dronet.org, e il Ministero della Salute, scaricando i loro database e accedendo a mail personali di impiegati, tra cui lo stesso Giovanni Serpelloni, capo del Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio – che si è ritrovato suo malgrado, dal proprio account di posta, a ordinare bong e bandiere di Bob Marley da negozi online e ad aderire a sua insaputa alla campagna antiproibizionista.
Una volta valutati alcuni di quei materiali sensibili, i partecipanti al raid informatico hanno evitato di metterli online, come invece hanno fatto con buona parte delle informazioni raggiunte, o lo hanno fatto oscurando i nomi. In passato è capitato spesso agli “anonimi” italiani di accedere con un’azione di hacking a dati sensibili – a partire da mail private e informazioni sui conti correnti – ma mai referti di quel tipo, hanno riferito a Wired i protagonisti dell’attacco. “Alla fine abbiamo deciso di pubblicare alcune tabelle del Sert nascondendo i nomi, proprio per mostrare lo scarso livello di sicurezza”, ha commentato uno di loro.
Al di là dell’azione multipla di sabato – deface, sottrazione di dati, violazione di account mail, DDoS che hanno avuto uno strascico fino a ieri, con il Ministero della Salute rimasto offline per molte ore – rimane un grosso interrogativo su come sono gestiti e conservati dati estremamente sensibili da parte della pubblica amministrazione. Per semplificare il concetto: ma un referto medico ha l’obbligo di essere criptato? I nomi di pazienti dovrebbero essere oscurati in qualche modo? Di fronte al caso di violazioni informatiche di un server – ma anche alla diffusione involontaria di dati per negligenze o errori – esiste un qualche guscio protettivo che difenda quel tipo di informazioni più personali e delicate di una persona, ovvero quelle relative alla sua salute?
Il fatto è che la crittografia, ad esempio, non è un obbligo. Uno penserebbe che un referto sensibile debba sempre essere criptato, ma non è così. “Non c’è alcuna prescrizione di legge che imponga di usare la crittografia sui dati sensibili a riposo (at rest, come si dice in gergo, cioè quelli che stanno conservati da qualche parte e non sono in transito). Il legislatore ha imposto dei generici oneri di tutela e di sorveglianza dei dati al titolare del trattamento”, spiega a Wired Andrea Zapparoli Manzoni, esperto di cybersicurezza e membro di CLUSIT, l’Associazione italiana per la sicurezza informatica. In realtà il Codice della Privacy prevede delle misure minime di sicurezza per proteggere la sicurezza dei dati personali – specie di quelli sensibili come le informazioni sulla salute – nonché delle altre misure chiamate idonee. “Quest’ultime – a mio avviso giustamente – non sono preventivamente elencate dal legislatore, ma sono lasciate alla prudenza e alla sensibilità del soggetto che svolge il trattamento dei dati sensibili”, commenta a Wired Stefano Mele, avvocato specializzato in Diritto delle Tecnologie, Privacy e Sicurezza delle informazioni.
Il punto però è che, stante la cultura informatica del Paese e le magre risorse a disposizione, questa saggia discrezionalità si traduce il più delle volte in un basso livello di sicurezza. “La responsabilità sulle decisioni delle misure di sicurezza idonee a proteggere il trattamento dei dati sensibili è lasciata in capo a chi materialmente svolge il trattamento dei dati, che dovrà considerare il numero e la natura dei dati [sensibili] trattati nel decidere se applicare tecniche di cifratura, codici identificativi o ulteriori soluzioni di sicurezza”, prosegue Mele. Il problema è quindi soprattutto “nell’assoluta mancanza di cultura della sicurezza informatica e delle informazioni. Pratica vista costantemente come un costo puro e mai come un vero e proprio investimento”. Almeno finché, aggiunge Mele, il Garante per la protezione dei dati non interviene con pesanti sanzioni pecuniarie, oppure finché non accade qualcosa di più eclatante, come la sottrazione e pubblicazione di dati su internet.
Tra l’altro l’informatizzazione delle strutture sanitarie, se non condotta in modo adeguato, sta sollevando una serie di nuove questioni. Un esempio: i referti online.
“Prendiamo il servizio di referti online dell’ospedale Valduce di Como”, commenta a Wired lo sviluppatore web Marco Pagliarulo. “Pur essendo molto comodo, i referti sono in PDF, protetti solo da una username ed una password; e la username è il codice fiscale. Potenzialmente potrebbe non essere difficile accedere senza autorizzazione ai referti medici dei cittadini”. Sui referti online c’è un interessante studiocondotto dall’esperto di sicurezza informatica Gabriele Zanoni. Zanoni ha esaminato una serie di sistemi di referti online in Italia traendone alcune conclusioni allarmanti: tra gli elementi critici che segnala ci sono infatti l’utilizzo di canali di trasmissione insicuri, la presenza di pannelli di amministrazione “esposti” su Internet o senza password, un certo grado di “fantasia” nei sistemi di autenticazione (e appunto l’uso del codice fiscale come username).
“Non siamo più nel Duemila. Il mondo è talmente cambiato che bisognerebbe ripensare le norme. Il problema rispetto alla privacy è che tutti stanno aspettando il nuovo regolamento europeo in materia, e sono tutti bloccati. Inoltre la crisi erode le risorse a disposizione per la protezione dei dati“, commenta Zapparoli. L’impressione è che la questione della sicurezza dei dati dei cittadini conservati dalla pubblica amministrazione sia una specie di bomba a orologeria. Mentre politici italiani con dubbia cultura digitale si avvitano a parlare di hate speech e leggi per il web, in genere solo dopo essere stati colpiti in prima persona – il più delle volte poi perché la password era troppo debole e riutilizzata su più profili - milioni di persone rischiano di avere informazioni preziose che le riguardano alla mercé di errori, sviste, e violazioni malevole di criminali informatici che fanno molto meno rumore di Anonymous e che agiscono nel silenzio.

http://www.wired.it/internet/regole/2014/02/11/hacker-contro-politici-meglio-pensare-ai-dati-dei-cittadini/

StRaM
20-02-14, 12:37
Consultate il link per vedere foto e altro che nel copiare ed incollare saltano i collegamenti......

http://anon-news.blogspot.fr/2014/02/opcannabis-serpelloniit-defaced-email.html


Con questa operazione Anonymous vuole esprimere la sua più totale solidarietà alle persone che oggi manifestano a Roma per la legalizzazione della cannabis e per la fine della persecuzione poliziesca contro i consumatori e/o produttori di Tetra-Idro-Cannabinolo
Rivendichiamo il diritto di ogni individuo di produrre marijuana e consumarla per scopo ludico su modello di quanto avviene nei Paesi Bassi ed in Uruguay, Corea del Nord e parte degli USA.
Anonymous non cesserà di combattere contro le continue discriminazioni alle quali, in Italia, i consumatori di cannabis e più in generale tutti gli amanti degli stupefacenti sono sottoposti.
Citiamole brevemente:

1) la legge Fini-Giovanardi è palesemente discriminatoria: equiparando le pene per il possesso di droghe leggere e pesanti, ha riempito le carceri di consumatori di stupefacenti e ampliato di molto il giro d'affari delle narco-mafie. La citata legge è stata, inoltre, approvata con iter di dubbia costituzionalità tant'è che l'11 Febbraio la Consulta si pronuncerà in merito.

2) i/le lavoratori/lavoratrici sono sottoposti a test periodici che accertano il consumo di stupefacenti, se positivi rischiano di perdere la propria occupazione.

Tali misure sono palesemente vessatorie per due motivi:

I.la marijuana non ha un effetto psicoattivo superiore a quello dell'alcool la cui assunzione non viene invece è analizzata dai test citati.
Da antiproibizionisti esigiamo che le leggi tutelino il diritto all'assunzione di marijuana così come oggi tutelano quello di bere alcolici.

II. gli esami citati puniscono con l'indegno ricatto della perdita dello stipendio chi usa la cannabis. Sarebbe sufficiente sottoporre i lavoratori a controlli medici periodici dei riflessi per accertare chi tra essi sia effettivamente in grado di svolgere i compiti richiesti.
Ciò eviterebbe che qualcuno sia di volta in volta bollato come 'tossicodipendente' con consequente perdita dell'impiego.

3) I controlli che le forze dell'ordine attuano periodicamente su chi conduce autoveicoli, non sono volti ad accertare semplicemente l'efficienza psicofisica di chi guida, ma, in realtà verificano se i soggetti interessati abbiano assunto alcool o droghe.
Se il test effettuato evidenzia che il guidatore ha consumato cannabis, magari anche solo la sera prima (ricordiamo che i metaboli della cannabis posso rimanere nelle urine anche per più di 3 settimane dall'ultima assunzione) ciò indurrà gli agenti a perquisire il/la malcapitato/a, che rischierà il carcere anche nel caso possegga un infima quantità di tetraidrocannabinolo.
Dobbiamo quindi concludere che questi controlli sono stati concepiti con intenti puramente repressivi verso chi consuma stupefacenti e non a tutela dell'effettiva sicurezza di chi si trova sulla strada,anche in questo caso come nel precedente, sarebbe più utile sostituirli con test sui riflessi, cosa più efficace e che non produrebbe alcuna discriminazione.

4) Vicende di qualche anno fa hanno mostrato che le comunità di recupero gestite dai se.r.t. spesso eran luogo di tortura e umiliazione per gli utenti. Sappiamo inoltre che gli stessi se.r.t. sono o sono stati responsabili della somministrazione di dosaggi di metadone incompatibili con qualsiasi protocollo di cura ed al limite dell'umanamente tollerabile.
In alcuni casi il citato farmaco era accompagnato dalla prescrizione di altri principi attivi notoriamente incompatibili.
Tutto ciò deve senza dubbio ricadere sotto la fattispecie del reato di tortura.
Il minimo che si possa esigere è che i se.r.t. siano sottoposti a videosorveglianza costante e che le immagini siano rese pubbliche in tempo reale, in modo che sia la somministrazione dei farmaci che le condizioni di vita nelle comunità di recupero non diventino strumento di potente discriminazione pena l'immediata denuncia alle autorità competenti.

5) E'infine necessario notare che gran parte degli omicidi di inermi cittadini trattenuti dalle forze dell'ordine sono connessi al possesso di piccole quantità di cannabis.

I consumatori e le consumatrici di tetraidrocannabinolo non possono sopportare oltre questo regime corrotto e intollerante. Potenti usurpatori dei nostri diritti, volete bollarci come criminali ed a volte come "malati", persone inaffidabili, da compatire ed emarginare, esseri umani che devono esser sottratti alla loro dipendenza per essere imbottiti di metadone e psicofarmaci,e viceversa,voi politicanti venduti alle multinazionali del farmaco, volete apparire come umani ed affidabili; ma Anonymous non dimentica e quindi non potete ingannarci, infatti Fini, promotore dell'omonima e infame legge anti-droga è anche colui che nel 2001 al G8 di genova governava e coordinava le azioni squadriste ed omicide degli uomini in divisa.
Signori potenti,questa volta noi consumatori di droghe e/o di cannabis siamo fermamente determinati a non essere più le vittime sacrificali dello stato immondo che voi rappresentate, questa volta non riuscirete a piegare le nostre esistenze al copione degradante che le vostre menti, schiave del profitto, hanno concepito:

GIUSTO O SBAGLIATO NON PUÒ ESSERE REATO

GIUSTO O SBAGLIATO BASTA OMICIDI DI STATO

Padroni del cielo e della terra, politicanti: che l'urlo degli oppressi atterrisca i vostri cuori!


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Leaks Serpelloni&Dronet.org (email private di vari account e del capo del dip.AntiDroga): LEGALIZE
Dump droganograzie.it (account privati e info personali): LEGALIZE
Dump salute.gov.it (dump sito del Ministero della Salute): LEGALIZE

Account from dronet some example: https://privatepaste.com/283c28bb93

Abbiamo volutamente pubblicato valori e risultati di una piccola parte di esami su pazienti, omettendo le generalità, per dimostrarvi quanto i nostri dati sensibili siano a rischio

philmusic
20-02-14, 12:43
C'è il numero di Serpelloni...interessante :whistling:

OldGoblin_deleted
21-02-14, 08:22
che insieme a quello del Giova fa una bella coppia "vestita"...
e se hai una coppia vestita, puoi aprire il gioco... ahah!

ottima mossa, massima stima a Anonimous!!!