Visualizza Versione Completa : Lo stato incoraggia l'uso di alcool negli adolescenti
CHE SCHIFO - E A NOI CI METTONO DENTRO PER QUALCHE INNOCUA CANNA
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PISCHELLI BRILLI - MEZZO MILIONE DI ADOLESCENTI A RISCHIO ALCOLISMO TRA COCKTAIL MICIDIALI, ‘DRINKING GAME’ SU FACEBOOK E SBRONZE A GOGÒ: UN FENOMENO CHE LE FAMIGLIE SOTTOVALUTANO, LE SCUOLE IGNORANO (E LO STATO INCORAGGIA)
La denuncia del responsabile del centro alcologico regionale della Toscana: ‘C’è una strategia commerciale per attrarre i teenager nonostante i divieti di legge. E lo Stato su tutto questo guadagna attraverso le accise sull’alcol’ – Il bere smodato ormai è un rito, per non parlare delle ragazzine ‘drunkoressiche’ che mescolano sbronze e digiuno…
Maria Novella De Luca per ‘La Repubblica'
I più stupiti di solito sono i genitori: «Pensavamo che fossero soltanto delle sbronze». Invece il baby alcolista ha gli occhi spenti e la vita segnata. Uno di quei cinquecentomila ragazzini italiani che nella deriva delle notti ubriache di milioni di adolescenti, perdono la testa e i confini della realtà. E poi è davvero dura risalire. Neknominate, eyeballing, binge drinking: il clamore delle sfide mortali a base di liquori pesanti che mietono vittime sui social network, riporta l'attenzione sulla piaga dell'alcolismo giovanile, droga sommersa e sottovalutata.
E se i nomi di questi giochi pericolosi (versarsi vodka negli occhi, bere fino a stordirsi, filmare se stessi mentre si ingurgitano litri di birra) suonano ostili a chi ha più di vent'anni, attenzione perché dietro c'è molto altro. C'è la storia di come e quando, in meno di due decenni, le nordiche sbronze collettive del sabato sera abbiano conquistato i riti dei teenager italiani, facendo impennare i numeri di chi finisce nella vera e propria dipendenza.
Dallo sbarco pianificato sul mercato degli "alcolpops" ai micidiali "shortini", cocktail dolci a pochi euro per bevute seriali che complice l'assenzio arrivano subito alla testa, il "binge drinking" coinvolge oggi oltre due milioni di giovanissimi tra i 16 e i 24 anni, soltanto per citare la fascia d'età più numerosa. E un quarto di questi rischia ogni weekend di saltare il fosso, sono ormai tante le storie di bevitori-ragazzini che affollano i centri alcologici italiani, il 17% delle intossicazioni etiliche registrate nei pronto soccorsi riguarda, addirittura, adolescenti tra i 13 e 16 anni.
Gli ultimi a rimetterci la vita sono stati i giocatori del "Neknominate", il folle drink-game nato in Australia e viralizzato su Facebook, che consiste nello sfidare la morte affogandosi di birra, vino o liquori, e chi ce la fa passa il turno e indica un altro utente del social come prossimo giocatore. Chi spezza la catena viene ricoperto di insulti. Naturalmente i primi gruppi sono fioriti anche in Italia (un ragazzo finito in coma ad Agrigento) si spera che abbiano vita breve nonostante il rifiuto di Fb di rimuoverli dalla Rete.
Per fortuna c'è anche chi si ribella, come un diciassettenne romano che respingendo al mittente la sua "nomination" ha postato il suo ritratto accanto ad una bottiglia di latte. Ricevendo a sorpresa non pochi consensi su Facebook. Ma dietro questi episodi estremi c'è il racconto di una gioventù "ebbra", l'età acerba che diventa l'età ubriaca, con i suoi corollari di vittime e disabilità.
Quel mondo che Emanuele Scafato, direttore dell'Osservatorio Nazionale Alcol dell'Istituto superiore di Sanità, traduce in dati, cifre, analisi, e non si stanca di andare a discuterne con i ragazzi delle scuole. Perché magari loro non ci caschino. «Il bere smodato, il binge drinking è un fenomeno drammaticamente sottovalutato in Italia, a partire dalle famiglie. Per non parlare delle ragazzine che mescolano sbronze e digiuno. "Drunkoressia" si chiama.
L'alcol in età giovanile produce danni cerebrali uguali a quelli delle droghe, è anzi un ponte verso molti tipi di sostanze. Ci sono studenti delle scuole medie che abitualmente, prima di entrare in classe, si fermano a bere qualcosa al bar di fronte. Come è possibile? Come mai chi vende loro quel bicchiere non viene fermato e multato? I giovani amano il rischio, si sa, la tecnologia amplifica le loro ritualità, ma il punto è che manca una griglia di controllo e di protezione.
E i genitori, terrorizzati dalle droghe, troppo spesso minimizzano di fronte ad un figlio che torna a casa barcollando... ». Invece a volte, ricorda Scafato, "bastano norme rigorose" per dimezzare vittime e lutti. «È stato sufficiente imporre il livello zero di alcol nel sangue ai guidatori al di sotto dei 21 anni, per abbattere il numero degli incidenti stradali legati alla guida in stato di ebbrezza».
Eccola, allora, la movida alcolica, Ponte Milvio, zona Nord di Roma, piazza diventata celebre per i lucchetti dell'amore (poi rimossi) dei romanzi di Federico Moccia. Alle due del mattino una folla di tee-nager ubriachi vaga tra chioschi e bar accumulando birre e bicchierini di superalcolici (shortini). Caos di moto e di costosissime mini-car. Prezzo delle consumazioni, in piedi, tra i due e i quattro euro. Nessuno si preoccupa dell'età legale al di sotto della quale (sedici anni) sarebbe vietato bere. Gruppi di ragazzine brille camminano abbracciate, la risata facile e convulsa, la voce alterata, il selciato è un tappeto di vetri e chiazze di vomito.
Provando a parlarci si ottengono frasi sincopate tipo "mi ubriaco perché è fico", "perché è divertente", "ma che dici non sono sbronza", "fatti gli affari tuoi". La verità è che così le difese si abbassano, e a forza di andare avanti e indietro per la piazza i gruppi si mescolano, il tasso alcolico facilita gli incontri, l'amicizia, il sesso, anche le risse, le miscele della sbornia comprendono birra, liquori, amari, cocktail, energy drink.
Emblematici i nomi dei famosi shortini: Tricolore, Morte Lenta, Cane rabbioso, Killer, prevedono in dosi variabili sambuca, tequila, whisky, vodka, assenzio, succhi di frutta e a volte aggiunta di alcol puro. «Non bevo sempre, soltanto il venerdì e il sabato - racconta Guido, 17 anni con fare da adulto, gli occhi rossi, la faccia sgualcita - per me è naturale, il resto della settimana sono sobrio, vado bene a scuola, faccio sport, non mi drogo, insomma sono un bravo ragazzo e per i miei genitori va bene così...».
L'inizio di una carriera di alcolista, direbbero gli esperti, e chissà veramente cosa sanno i genitori di Guido. Paola Nicolini, docente di Psicologia all'università di Macerata, ha scritto per "FrancoAngeli" il libro "Sentirsi brilli". E spiega che oggi la sbronza per gli adolescenti non è il bicchiere di troppo che sfugge, bensì "un rito per affrontare la socialità". «Si beve per esorcizzare preventivamente il dolore di un fallimento, per rendersi simpatici, per essere accettati dal gruppo, perché ci si sente fragili, ma il rischio è che ogni volta c'è bisogno di aumentare le dosi...E spesso i genitori negano, minimizzano, come se in fondo l'alcol non fosse così pericoloso, storie di ragazzi, dicono, con un ottimismo del tutto irreale».
Ed è proprio di questa sottovalutazione del rischio, ma anche delle gravi responsabilità del mercato, che parla Valentino Patussi, responsabile del Centro alcologico regionale della Toscana e di quello dell'ospedale universitario di Careggi. «Il binge drinking nasce dall'immissione nel mondo dei teenager di alcol a basso prezzo, in forme e modi che lo rendessero attraente e fruibile per il loro gusto e le loro tasche. Dunque una precisa strategia commerciale che ha puntato a far consumare liquori ai ragazzi in un'età in cui sarebbe addirittura proibito per legge. E lo Stato su tutto questo guadagna attraverso le accise sull'alcol.
Una colpevole contraddizione, di cui però non si parla mai, ma invece noi medici ne vediamo le drammatiche conseguenze sui giovanissimi». Le cifre dell'Istituto superiore di sanità citano circa 500mila baby alcolisti, ma soltanto una piccolissima parte di questi arriva poi nei centri alcologici. Perché prima di capire che le sbronze del proprio figlio sono l'anticamera della dipendenza, si sono persi anni preziosi. «Aiutare un giovane a smettere di bere - aggiunge Valentino Patussi - vuol dire aiutarlo a capire che ha un problema. Ma è tutto il nucleo che entra nel programma, genitori, fratelli, fidanzate, perché è solo partendo dalle relazioni più intime che si possono modificare i comportamenti ». E forse fermare la sua discesa di baby bevitore nel tunnel dell'alcolismo.
LINK :http://www.dagospia.com/rubrica-29/Cronache/pischelli-brilli-mezzo-milione-di-adolescenti-a-rischio-alcolismo-tra-cocktail-micidiali-drinking-game-72897.htm
Rotten society
03-03-14, 16:46
E i genitori, terrorizzati dalle droghe, troppo spesso minimizzano di fronte ad un figlio che torna a casa barcollando... »
«Non bevo sempre, soltanto il venerdì e il sabato - racconta Guido, 17 anni con fare da adulto, gli occhi rossi, la faccia sgualcita - per me è naturale, il resto della settimana sono sobrio, vado bene a scuola, faccio sport, non mi drogo, insomma sono un bravo ragazzo e per i miei genitori va bene così...».
L'inizio di una carriera di alcolista, direbbero gli esperti, e chissà veramente cosa sanno i genitori di Guido. Paola Nicolini, docente di Psicologia all'università di Macerata, ha scritto per "FrancoAngeli" il libro "Sentirsi brilli". E spiega che oggi la sbronza per gli adolescenti non è il bicchiere di troppo che sfugge, bensì "un rito per affrontare la socialità". «Si beve per esorcizzare preventivamente il dolore di un fallimento, per rendersi simpatici, per essere accettati dal gruppo, perché ci si sente fragili, ma il rischio è che ogni volta c'è bisogno di aumentare le dosi...E spesso i genitori negano, minimizzano, come se in fondo l'alcol non fosse così pericoloso, storie di ragazzi, dicono, con un ottimismo del tutto irreale».
Ed è proprio di questa sottovalutazione del rischio...
Credo che l'articolo abbia colpito nel segno.Il vero problema è come questa sostanza venga banalizzata dalla gente(e non si capisce per quale assurda teoria),sopratutto dai genitori.Ormai per un genitore va bene che il proprio figlio il sabato sera si ubriachi,quasi come se fosse un diritto,mentre quando si inizia a parlare di droga "ODDIO TUTTI IN ALLARME".Ovviamente questo succede perché per il popolo ignorante l'alcol non è considerato una droga.
Non ci sono parole per dire quanto sono stufo di fronte ad una chiara e palese cecità verso la realtà.
E' vero Rotten quello che dici. Considera anche e te lo dico da rappresentante di quella fascia sociale, che spesso le paure dei genitori sono comprensibili in quanto l'alcool, il vino quindi, fa parte della ns cultura, la cannabis no. Tutti hanno bevuto e moltissimi hanno preso una sbronza. Sanno di cosa parlano. Pochissimi hanno fumato uno spinello e fanno l'associazione spinello-droga-eroina-sofferenza-tragedia. Ecco un'idea: la giornata per la conoscenza della cannabis con fornitura assaggio per i genitori ahahahaha.
Ecco un'idea: la giornata per la conoscenza della cannabis con fornitura assaggio per i genitori ahahahaha.
Secondo me la tua idea ha centrato il punto della questione. Prendete 100 persone e fate loro provare una canna e i suoi effetti. Dopo una settimana fate loro provare una sbronza e i suoi effetti. Sono sicura che tutti sosterranno che la cannabis induce a comportamenti più positivi, pacifici e innocui rispetto all'alcool.
Il fatto è che sono ancora troppe poche le persone realmente informate sulla cannabis e fin quando non ci sarà esperienza e conoscenza non verrà capita l'importanza della pianta.
Comunque riguardo all'articolo penso che sia vero che lo Stato incentivi l'uso (abuso) di alcol. E vedere su facebook tutti sti ragazzini bere litri di birra per cosa? per divertimento? Scusate ma per me il divertimento è ben altro :)
Io penso sia sbagliato mitizzare l'uso di alcool, ma secondo me non si può neanche demonizzare l'uso di di internet se lo si usa a scopo goliardico ad esempio alcuni miei amici si sono fatti questa famosa nomination della.birra tra di loro(tutti più che maggiorenni) non ci vedo nulla di male è una goliardata un gioco, allora forse sarebbe da differenziare un internet per certi tipi di itenti (adulti) e un altro internet(minorenni)ma siamo ancora troppo indietro.
Il problema è che l'informazione è distorta sull'alcool come su altre cose (medicine(es.ibupeofene:dipendenza fisica)), mi sono sempre chiesto.come mai nessuno parla della depressione post-bomba(io la chiamo cosi) noi tra amici ne parliamo, la reputo una cosa molto pericolosa se non si conosce ma nessuno ne parla.
In quanto a goliardate vorrei anche far notare come pur di strappare un sorriso persino su colorado fanno battute sull'argomento cannabis o alcool o sesso, colorado che, credo dovrebbe essere un programma per minorenni, questa è la nostra TV i nostri media.
Certo che se un minorenne fa la nomination della birra su FB dove cavolo stanno i genitori?(è un sistema di controllo anche per loro)anch'io bevevo da minorenne dovevo nascondermi per non farmi sgammare ,altro che FB, penso il problema sara sempre difficilmente alrginabile, ma dovrebbe essere sempre condannato, se un giovane mette su FB foto o video in cui beve dovrebbero essere i genitori a prendere provvedimenti. Non perche l'hanno condiviso su un social, ma perche hanno sbagliato a bere.
Ovvio che va a loro vantaggio non informare abbastanza, anche per questo i monopolii sono sbagliati, anche per questo la ganja dovrebbe essere libera senza sovrattasse o monopolio.
Poi oh l'alcool fa parte della nostra cultura non si può far finta che non esista e la curiosità giovanile ci sara sempre(lo spero tanto).
Ps depressione post-bomba =depressione post sbronza ( a casa mia sbronza=bomba)
Li dicono rischiare la vita su FB boh...i miei amici bevono una birra media tutta d'un fiato e bon fanno la nomination all'amico dopo, e la stessa cosa ha fatto un'amica dall'Australia senza strabere mille drink su FB...fatta cosi non è nulla di che ne converrete anche voi.
D'altronde su internet ci sta di tutto dovrebbero esserci spazi dedicati per i minorenni, sarebbe sbagliato invece spazi dedicati a maggiorenni le restrizioni vanno fatte a minorenni non il contrario.
Rotten society
04-03-14, 20:53
E' vero Rotten quello che dici. Considera anche e te lo dico da rappresentante di quella fascia sociale, che spesso le paure dei genitori sono comprensibili in quanto l'alcool, il vino quindi, fa parte della ns cultura, la cannabis no. Tutti hanno bevuto e moltissimi hanno preso una sbronza. Sanno di cosa parlano. Pochissimi hanno fumato uno spinello e fanno l'associazione spinello-droga-eroina-sofferenza-tragedia. Ecco un'idea: la giornata per la conoscenza della cannabis con fornitura assaggio per i genitori ahahahaha.
Hai ragione comprendo quello che dici.Non riesco a capire però,per quale motivo non si cerca almeno di fare finta di aprire la mente...più chiaramente intendo dire:se io genitore so cosa significa prendersi una sbronza e per questo accetto anche le sbronze di mio figlio,perché se io genitore che NON CONOSCO una determinata cosa\sostanza(in questo caso la cannabis)non cerco almeno di capire di cosa si tratta ?Di capire che questa pianta per alcune culture esiste da secoli se non millenni ?Di capire che forse anche io genitore ho in parte subito l'influenza di un'epoca proibizionista,e non conosco veramente tutto,anzi...Di capire che questa sostanza è una cura per molte persone(sia trattasi di malati che di persone sane)?
Perché si crede di conoscere già tutto quando in realtà non si conosce un bel niente !Oppure perché chiudere gli occhi piuttosto che cercare di conoscere !?
Non capisco assolutamente perché così tanti uomini rifiutano di conoscere.
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cozzaro non riesco a collegare bene i tuoi ragionamenti,se potresti essere un po' più chiaro quando scrivi ahahah forse sono io stupido :roflmao:
Rotten society no è colpa mia che sono troppo contorto e sparo a caso :) :whistling::armati15:
Ok ho riletto ho cancellato anche la parte personale, che era un po raccapricciante, ho capito di aver lanciato opinioni abbastanza a caso.Il problema dell'alcool mi sta abbastanza a cuore, qui si parla di alcool, ho lasciato via libera all'animale che c'è in me e ho messo giù un discorso che salta di palo in frasca, ma l'argomento resta l'alcool e a come ce lo pone la società e di come mai esistono queste realtà tra ragazzi che si sbronzano alla follia...
Questo problema di intere fascie d'età che non riescono a rapportarsi con gli altri senza bere esistono perche ci sta un disagio di fondo, da dove viene questo disagio? Da cosa è dato?
Ci sono tantissimi fattori.Di sicuro quello dei nomi dei drink e dei sapori-insapori non è un problema, se lo è sarebbe l'ultimo.
Cioè si parla di questo no?
Hai ragione comprendo quello che dici.Non riesco a capire però,per quale motivo non si cerca almeno di fare finta di aprire la mente...più chiaramente intendo dire:se io genitore so cosa significa prendersi una sbronza e per questo accetto anche le sbronze di mio figlio,perché se io genitore che NON CONOSCO una determinata cosa\sostanza(in questo caso la cannabis)non cerco almeno di capire di cosa si tratta ?Di capire che questa pianta per alcune culture esiste da secoli se non millenni ?Di capire che forse anche io genitore ho in parte subito l'influenza di un'epoca proibizionista,e non conosco veramente tutto,anzi...Di capire che questa sostanza è una cura per molte persone(sia trattasi di malati che di persone sane)?
Perché si crede di conoscere già tutto quando in realtà non si conosce un bel niente !Oppure perché chiudere gli occhi piuttosto che cercare di conoscere !?
Non capisco assolutamente perché così tanti uomini rifiutano di conoscere.
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Dirò una cosa ovvia Rotten: perchè essere genitori non ti fa diventare automaticamente più aperto mentalmente o tollerante. Anzi se hai delle paure queste vengono amplificate quando pensi al sangue del tuo sangue. Se eri un bigotto alla giovanardi, con un figlio lo sarai ancora di più, perchè anche senza volerlo si diventa iperprotettivi.
E poi perche' conoscere implica fatica, voglia di mettersi in discussione, capacità di riconoscere i propri errori e distrugge delle certezze che fanno comodo. Si vive meglio se si hanno pochi dubbi e la massa (come l'acqua) segue quasi sempre la via più comoda. Non è facile fare il figlio ma nemmeno essere genitore è una passeggiata. ciao ne'
mah ...
difficile, se non impossibile, trovare l'assenzio nei bar.
Io l'ho comprato 2 volte in negozi specializzati in liquori e una volta allo smartshop ed erano tutte fregature.
Sono bevande alcooliche all'anice (sanno di sambuca) che nulla hanno a che fare col vero assenzio. :polliced: :a045:
Vero assenzio l'ho trovato solo in uno smart dalle parti di Ravenna/Rimini anni fa e a Praga.
L' Hill's Absinthe che si trova a Praga è il migliore. :polliceu: (mi son fatto un cicchetto d'assenzio proprio ora, per l'occasione :) )
Comunque sarebbe meglio se le varie piante d'Artemisia fossero un po' più diffuse in Italia... ci sarebbe un po' meno contraffazione
comunque, tornando all'articolo ... che mi pare essere un po' "denaturato" (passatemi il termine :roflmao: ) dall'uso improprio della parola assenzio ...
il fenomeno dell'alcoolismo in Italia è sintomo del proibizionismo che abbiamo.
Mi riferisco specialmente alla parte in cui l'articolo accenna ai genitori che sottovalutano le sbronze.
Infatti, se i loro figli fossero tornati a casa "fumati" ...apriti cielo!!
Quindi c'è una sorta di discorso del tipo: meglio che mio figlio s'ubriachi piuttosto che si "droghi" con la "margiuana" :)
Quei genitori dovrebbero ringraziare Giovanardi e il Serpellone, se si trovano ad avere figli che si drogano a manetta con gli alcoolici.
Certo che se un minorenne fa la nomination della birra su FB dove cavolo stanno i genitori?(è un sistema di controllo anche per loro)
stai suggerendo che i genitori dovrebbero iscriversi a FB ? :roflmao: (diventando anch'essi carne da macello per il marketing... )
Li dicono rischiare la vita su FB boh...i miei amici bevono una birra media tutta d'un fiato e bon fanno la nomination all'amico dopo, e la stessa cosa ha fatto un'amica dall'Australia senza strabere mille drink su FB...fatta cosi non è nulla di che ne converrete anche voi.
D'altronde su internet ci sta di tutto dovrebbero esserci spazi dedicati per i minorenni, sarebbe sbagliato invece spazi dedicati a maggiorenni le restrizioni vanno fatte a minorenni non il contrario.
ho l'impressione che tu abbia confuso FB(I) (ovvero "una parte", fra l'altro irrisoria ) con Internet (ovvero "il tutto")
Inoltre non ha senso il discorso che fai su "Internet per minorenni" perchè è lo stesso discorso fatto dai censori e dai promotori di filtri per Internet (siano essi filtri software o censura integrata nell'infrastruttura di Internet).
Insomma, è un "ragionamento" che può solo produrre danni:
1)danno una finta sensazione di sicurezza
2)censurando la rete si crea un danno a tutti
3)questi filtri sono "prove tecniche di dittatura" che in genere, come s'è visto in molti paesi (USA, Russia, UK ecc) diventano subito "filtri politici" per censurare le minoranze e/o le opposizioni politiche. E non dimentichiamoci che poi fanno anche da filtri antip2p!
Un genitore non è obbligato a iscriversi a FB semplicemente se il figlio è iscritto ogni tanto che vada a dare un'occhiata al profilo.
Io volevo criticare la criminalizzazione che fanno a volte di internet, starebbe a te educare tuo figlio, se non vuoi che imiti i pazzi che ci sono su internet, o ne vieti l'uso fino al compimento di una certa età o metti dei filtri per tuo figlio.
I filtri su internet esistono già, sarai d'accordo che se tali filtri non esistessero(sarebbe meglio ok), ma per tutelare tuo figlio sarebbe comodo crearne una ad hoc...che so io giusto perché non ti freghi la carta di credito e non compri una pistola (giocattolo?) sul blackmarket o simili.
Starà poi a te decidere se attivare i filtri o no...come sta a te decidere se tuo figlio può leggere un libro di favole piuttosto che un libro che parla di tortura-morte-guerra, quando quel libro lo metti nella mensola in alto hai creato un filtro.Esistono già e molti li usano.
Poi uno può anche fare a meno di insegnargli a leggere cosi hai risolto i problemi e il libro per adulti lo tieni sul tavolo in salotto.
Un genitore non è obbligato a iscriversi a FB semplicemente se il figlio è iscritto ogni tanto che vada a dare un'occhiata al profilo.
per farlo devi comunque iscriverti.
I filtri su internet esistono già,
ci sono robe commerciali, ma definirle "soluzioni" sarebbe ridicolo. Molti di questi filtri di fatto non funzionano bene (è facile bypassarli) e hanno anche il difetto dei falsi positivi (ovvero "censurano alla c***o" ).
ma per tutelare tuo figlio sarebbe comodo crearne una ad hoc...che so io giusto perché non ti freghi la carta di credito e non compri una pistola (giocattolo?) sul blackmarket o simili.
Una "Internet per minorenni" :roflmao:
Ma sempre secondo il discorso "il popolo è minorenne" ... alla fine l'Internet per minorenni (Internet ultracensurata) verrebe imposta anche ai maggiorenni. (e questo già avviene, ad esempio in UK)
"il popolo è minorenne":
KdNOYYAdyTs
Starà poi a te decidere se attivare i filtri o no...come sta a te decidere se tuo figlio può leggere un libro di favole piuttosto che un libro che parla di tortura-morte-guerra, quando quel libro lo metti nella mensola in alto hai creato un filtro.Esistono già e molti li usano.
sì, ma sei TU che crei il "filtro-mensola".
Invece nel caso di Internet si tratta di aziende private che hanno l'interesse a diffondere la censura (e la mentalità della censura), per fare una valanga di soldi.
Poi uno può anche fare a meno di insegnargli a leggere cosi hai risolto i problemi e il libro per adulti lo tieni sul tavolo in salotto.
libri per adulti .. libri di favole...
La "Internet censurata dai filtri" è esattamente come l'imposizione della lettura di un libro di favole. Tutti felici e contenti e certi argomenti sono tabù e non possono raggiungere le masse perchè "le turberebbero".
Succede in USA, Cina, Russia, UK, India e, purtroppo, in un numero sempre maggiore di paesi.
L'Internet censurata e spiata ci è già imposta.(credo che tor non sia tanto diverso, ma tanto tu ci vai lo stesso e te ne freghi perche lo sai che sotto sotto non hai nulla di cosi importante da nascondere).
Puoi entrare nel profilo di tuo figlio senza essere iscritto, basta avere la password(se poi si entra bisogna stare attenti perche in tempo zero ti fanno il lavaggio del cervello,ti crei un profilo tuo, e compri di tutto senza volerlo).
Sei un ipocrita a stare seduto dietro lo schermo di un computer americano-filoamericano(che per quel che ne sai tu registra ogni cosa), se fossi più sincero con te stesso butteresti il computer dalla finestra, o per lo meno non ti conneteresti alla rete internet.
Invece stai li scrivi sui forum che registrano tutto anche loro magari non sanno il tuo nome ma come saprai una ricerca di mercato può essere fatta anche con pochissimi dati, basterebbe vedere gli articoli più letti di un forum per decidere su che target di informazioni puntare per un articolo successivo.
Questo è internet benvenuto!!! Dove tutti i siti hanno una pila di statistiche che possono studiare-vendere , chi lo fa non ci è dato sapere, non ti piace? Ciao brucia il modem, Io me ne frego e continuo ad usarlo.
No, Tor è "un tantino" diverso, sia nei pro che nei contro.
Puoi entrare nel profilo di tuo figlio senza essere iscritto
non puoi se lui ha ristretto l'accesso solo ai suoi "amici".
basta avere la password
:facepalm: già!!
"Hey figliuolo, dammi la tua password di facebook, che non mi va che siano solo gli yankee a spiarti.. voglio farlo anch'io! " :roflmao:
Sembra preso dal manuale per genitori "Cose che un genitore deve evitare assolutamente, se non vuole azzerare la fiducia che i figli ripongono in lui" :)
dietro lo schermo di un computer americano-filoamericano
no, è asiatico.
che per quel che ne sai tu registra ogni cosa
Infatti la sfida è proprio quella: capirne il più possibile, in modo da impedire che i kattivoni mi spiino :polliceu:
Certo che possono ridurti il pc a " 'na mappina" ... tramite backdoor nel firmware (bios, fw dell'hd, ecc) , usare il microfono del pc per ascoltarti e la webcam per vederti..
Però le contromisure esistono..
ad esempio usare anche pc vecchi (trovi sempre qualcuno che li vuol buttare) e usare quelli per le cose più rischiose (youtube, p2p, browsing ecc).
Poi puoi limitare al minimo le connessioni (aka "non lasciare il pc connesso nella LAN o via wireless 24/7" ),
...evitare l'esecuzione dell' MBR del disco (il cui firmware potrebbe essere infetto) e questo lo fai usando un livecd, ad esempio.
E il BIOS? ... quello è già un po' più un casino .. a pensarci bene andrebbe fatto il backup su un chip, come prima cosa appena si compra il pc: è l'unico modo.
In alternativa: studiare assembly e poi (dopo un bel po' di tempo) riuscire a capire il firmware per vedere se il codice è "strano" (aka "taroccato/malevolo") ... ma richiede tempo: work in progress :) (ma ci arriverò!!! ... spero)
Poi puoi aprire il pc e smontare fisicamente il microfono, inoltre puoi mettere nastro isolante sulla webcam. semplce, no?
Poi ci sono i router... ma questo è un capitolo a parte e non svelo i miei metodi, proprio perchè siamo intercettati e non vorrei sputtanare tutto. :)
Invece stai li scrivi sui forum che registrano tutto anche loro magari non sanno il tuo nome ma come saprai una ricerca di mercato può essere fatta anche con pochissimi dati, basterebbe vedere gli articoli più letti di un forum per decidere su che target di informazioni puntare per un articolo successivo.
Questo è internet benvenuto!!! Dove tutti i siti hanno una pila di statistiche che possono studiare-vendere , chi lo fa non ci è dato sapere, non ti piace? Ciao brucia il modem, Io me ne frego e continuo ad usarlo.
veramente i filtri di cui parlavo servono per la censura, non per il controllo...:whistling:
Inoltre, forse non lo sai, ma Internet non è solo il web :coffee:
Asiatico = o cinese o filo americano.
Si ma ti pare che se per andare in internet devo farmi tutte ste paranoie sto lì a smontarmi e studiarmi tutto, tu lo fai davvero, allora bravo, non sei cosi incoerente come credevo.
Io prendo quello che viene e uso il web lo stesso cerco di difendermi come posso guardandomi dentro, e non fidandomi di nessuno.
Se ci fossero mille leggi sulla privacy ti fideresti? Io no un mezzo hacker ci fa quello che vuole sul mio PC e più in generale sul web, anche se non possono usare un'intercettazione telefonica in tribunale senza mandato non stento a credere che i poliziotti infrangano la legge e ascoltino le mie conversazioni lo stesso( se ne hanno motivo), malgrado ciò continuo a telefonare, magari senza sbandierare cose non in linea con la legge al telefono.
E ovvio che a me non interessa navigare in modo totalmente anonimo e sicuro, quindi non faccio lo smanettone, cmq a te che interessa apprezzo il tuo impegno e la tua coerenza per raggiungere il tuo obbiettivo.
Io non metto robe che non voglio far sapere a qualcuno su FB se un figlio mette su roba che i genitori non dovrebbero sapere e sta cosa la sanno tutti tranne loro, sono tonti-ciechi, ovvio che un ragazzo ha bisogno della propria privacy, ma se a 15 scrivi sul tuo diario che ti droghi e i tuoi ti fanno il culo, puoi appellarti al tuo diritto di privacy quanto vuoi, puoi persino arrivare a odiare i genitori, ma in ogni caso io da genitore se reputo che drogarsi non sia il bene per te non mi frega come scopro il fatto, ti castigo lo stesso, cerco di non farti sbagliare più, quando sarai abbastanza maturo da poter gestire la tua privacy e la tua vita non la invadero più.
Se mi beccavano il fumo nel cassetto del comodino ah voja di dire "tu non puoi guardare tra le mie cose"che sia giusto o sbagliato finché vivevo con i miei le cose stavano così a casa mia gestisco le cose in maniera diversa, se non volevo farmi beccare dovevo farmi furbo, o non comprare più il fumo per non prendermi una lavata di capo.
Tu uguale non vuoi "farti beccare" e cerchi di farti più furbo, io non "compro il fumo" e surfo sul web lo stesso, se devo organizzare una rivoluzione scrivo pizzini...oppure cerco contatti con gente come te.
Ps i nostri OT sono epici, litighiamo tra noi, nessuno interviene, fanno finta che non esistiamo, ottimo direi.
Diciamo che sono d'accordo con l'articolo in questione però credo non sia corretto fare il paragone tra alcool e droga. Ogni sostanza ha una storia a se e l'alcool come sappiamo in Italia ha una storia che non si può paragonare con nessun altra sostanza.
Per questo i genitori sono più tolleranti perchè ne conoscono gli effetti e pensano che oggi si beva come una volta mentre le dinamiche odierne sono totalmente differenti(facebook è già un esempio).
Detto questo mi da un po' fastidio il tono "catastrofico" dell'articolo per quanto riguarda l'età e il numero dei baby alcolisti non tanto per il discorso legato al consumo di alcool in sè, più che altro per come siano stupiti dal disinteresse generale sull'argomento alcool e giovani.
La vendita di alcool è regolamentata da un pezzo se qualcuno infrange la legge dovrebbe essere facilmente scoperto, senza il bisogno di articoli allarmisti, a me stupisce invece il disinteresse su altri temi tipo minorenni che si sfondano nei locali con qualsiasi sostanza oppure i giri di droga che ci sono dietro a queste feste spesso tutelati dalle stesse forze dell'ordine. Di questo non se ne parla e nessuno si stupisce..
Credo che semplicemente l'alcol sia funzionale al nostro stato di cose. Le verità su questa sostanza sono celate da enormi interessi economici e culturali.
Al riparo da orecchi indiscreti capita che alcune di queste verità siano svelate nelle strutture dove si tengono i corsi obbligatori agli expatentati beccati alla guida sbronzi. Testimoni diretti raccontano dell'intercalare continuo:
"Fuori di qui non sentirete mai questi dati." E ancora:
"Le cose che tradizionalmente si sanno sul vino sono false."
Da parte dei medici docenti.
Il caro motto che il vino fa buon sangue, divenuto poi "il vino è antiossidante"...é falso: tali effetti sono possibili dal mezzo litro in su del sacro liquido...dose troppo alta che rende trascurabili gli effetti di cui sopra...
E' chiaro che nella vita agreste preindustriale il vino e le bevande alcoliche in genere hanno ricoperto anche un ruolo di nutrimento. Ruolo che oggi naturalmente non ricoprono.
Per non parlare del vino "Sangue di Dio". Per nome di quello stesso Dio intere civiltà un tempo fervide e dignitose sono oggi ridotte a favelas o recinti dove l'alcolismo è padrone.
Ci alcolizziamo culturalmente, secoli di false consapevolezze non sono facili da scrollarsi di dosso. Anche a questo serve la Sacra Pianta, la Sorella dell'uomo: a creare consapevolezze diverse...
Ogni sostanza ha una storia a se e l'alcool come sappiamo in Italia ha una storia che non si può paragonare con nessun altra sostanza.
In Italia:
si può paragonare ai funghetti psylocibe, (ma anche amanita), comunemente usati in tempi di magra (carestie di vino) in Italia. (1700 e 1800)
O a coca (non cocaina) e oppio usati dal 1800 e anche ai primi del 1900.
Oppure alla canapa, usata dal 1840 in poi in Italia.
L'alcool è rimasto, le altre sostanze no.
Ma questo non perchè "l'alcool fa parte della nostra cultura e le altre cose no" ma semplicemente perchè:
1)le altre cose hanno usi medici e sono facilmente reperibili da tutti, mentre il vino ad esempio richiede vaste terre coltivate.
2)Il vino è diventato industria e chi aveva terre e ricchezza le ha usate per produrre vino, tant'è che abbiamo i vari vinitaly e trovate varie.. tipo la lobby del vino, appoggiata anche da sedicenti "dottori/medici" che ci dicono che è "antiossidante" per tutelare interessi economici.
3)tutte le altre sostanze sono state proibite per:
A)motivi razziali (canapa, durante il fascismo)
B)le aziende farmaceutiche hanno scoperto i "brevetti" ed hanno fatto pressione per imporre il bando alle sostanze naturali, in modo da brevettare farmaci basati su di esse ed ottenere il monopolio e far quindi molti $oldi
C)coca, oppio e canapa hanno innegabili usi medici ma se fosse legale coltivare farebbero fallire le aziende farmaceutiche. Le piante di coca e i papaveri possono crescere tranquillamente col nostro clima, a costo zero. La canapa cresce con ogni clima e senza bisogno di molte cure, quello italiano è un clima (temperato) perfetto per la canapa. I funghetti sono facilmente reperibili in campagna
Quindi non è che "l'alcool a differenza d'altre sostanze fa parte della nostra cultura" ma semmai, la nostra cultura ha subito manipolazioni e censure. Ci è stata tolta una parte della nostra cultura "nazionale".
In Italia:
la nostra cultura ha subito manipolazioni e censure. Ci è stata tolta una parte della nostra cultura "nazionale".
Su questo non ci piove, intendevo dire che l'alcool rispetto ad altro è socialmente accettato e di utilizzo comune da tempo, almeno dalla nostra storia contemporanea. Poi che lo sia per i motivi da te elencati è un'altro triste discorso.
KGB, nessun intento polemico ma per chiarezza: intendo "nostra cultura" come cultura della civiltà in senso ampio prima dei diversi ordini nazionali. Già prima del Medioevo abbiamo riscontri intorno all'alcol.
Per uso proprio molte famiglie, coltivando pochi filari di vite, riempivano (come pure oggi è possibile) la loro cantina. Anche questa dimensione culturale credo sia molto significativa e sicuramente porge il fianco alle distorsioni dell'industria (anche pubblicitaria) in questo settore.
Rotten society
10-03-14, 18:40
Diciamo che sono d'accordo con l'articolo in questione però credo non sia corretto fare il paragone tra alcool e droga. Ogni sostanza ha una storia a se e l'alcool come sappiamo in Italia ha una storia che non si può paragonare con nessun altra sostanza.
Per questo i genitori sono più tolleranti perchè ne conoscono gli effetti e pensano che oggi si beva come una volta mentre le dinamiche odierne sono totalmente differenti(facebook è già un esempio).
Detto questo mi da un po' fastidio il tono "catastrofico" dell'articolo per quanto riguarda l'età e il numero dei baby alcolisti non tanto per il discorso legato al consumo di alcool in sè, più che altro per come siano stupiti dal disinteresse generale sull'argomento alcool e giovani.
La vendita di alcool è regolamentata da un pezzo se qualcuno infrange la legge dovrebbe essere facilmente scoperto, senza il bisogno di articoli allarmisti, a me stupisce invece il disinteresse su altri temi tipo minorenni che si sfondano nei locali con qualsiasi sostanza oppure i giri di droga che ci sono dietro a queste feste spesso tutelati dalle stesse forze dell'ordine. Di questo non se ne parla e nessuno si stupisce..
Spero tu stia scherzando...soprattutto per quello che hai scritto nelle ultime frasi.
A me stupisce invece che ci sia gente ancora che fa finta di niente addirittura sminuendo questi articoli,come se l'alcol non fosse una "droga" come un'altra.
Su questo non ci piove, intendevo dire che l'alcool rispetto ad altro è socialmente accettato e di utilizzo comune da tempo, almeno dalla nostra storia contemporanea. Poi che lo sia per i motivi da te elencati è un'altro triste discorso.
No non è per niente un ALTRO triste discorso.È proprio QUESTO il triste discorso,si continua a fare i burattini e le marionette dicendo che è un triste discorso che uno schifoso stato ci vieta di fare ciò che vogliamo del nostro corpo(attraverso delle menzogne furbissime),eppure ci vende alcol a fiumi,una delle sostanze con cui è davvero facile rischiare la morte.
L'articolo non l'ho sminuito, se leggi bene dico di essere anche d'accordo.
No l'alcool non è una droga come un'altra perchè nessuna droga è come un'altra, poi non sto dicendo che non sia pericoloso, solo che vedere questi giornalisti tanto sorpresi che i minorenni bevono "per affrontare la socialità" mi fa un po' sorridere un po incazzare soprattutto quando penso nessuno parla di tutta quella fascia di minorenni che si sballa senza nessun criterio con sostanze peggiori dell'alcool(esistono e li vedo tutti i giorni perchè dovrei scherzare?) in posti con spaccio di qualsiasi cosa con dietro mafiosi, politici o sbirri(come sopra).
Facevo solo il paragone perchè anche quei ragazzini si sballano senza criterio "per affrontare la socialità".
E' facile rischiare la morte mi sembra esagerato, non stiamo parlando di eroina, un adulto dovrebbe essere in grado di controllarne gli effetti e non cadere in dipendenza pesante.
Infatti la sfida è proprio quella: capirne il più possibile, in modo da impedire che i kattivoni mi spiino :polliceu:
Certo che possono ridurti il pc a " 'na mappina" ... tramite backdoor nel firmware (bios, fw dell'hd, ecc) , usare il microfono del pc per ascoltarti e la webcam per vederti..
Però le contromisure esistono..
ad esempio usare anche pc vecchi (trovi sempre qualcuno che li vuol buttare) e usare quelli per le cose più rischiose (youtube, p2p, browsing ecc).
Poi puoi limitare al minimo le connessioni (aka "non lasciare il pc connesso nella LAN o via wireless 24/7" ),
...evitare l'esecuzione dell' MBR del disco (il cui firmware potrebbe essere infetto) e questo lo fai usando un livecd, ad esempio.
E il BIOS? ... quello è già un po' più un casino .. a pensarci bene andrebbe fatto il backup su un chip, come prima cosa appena si compra il pc: è l'unico modo.
In alternativa: studiare assembly e poi (dopo un bel po' di tempo) riuscire a capire il firmware per vedere se il codice è "strano" (aka "taroccato/malevolo") ... ma richiede tempo: work in progress :) (ma ci arriverò!!! ... spero)
Poi puoi aprire il pc e smontare fisicamente il microfono, inoltre puoi mettere nastro isolante sulla webcam. semplce, no?
Poi ci sono i router... ma questo è un capitolo a parte e non svelo i miei metodi, proprio perchè siamo intercettati e non vorrei sputtanare tutto. :)
:roflmao::roflmao::roflmao:
Sei in un bel filmino ahaha
Gam
già..
son cose ormai documentate da anni. :(
Le "rivelazioni" di Snowden degli scorsi 9 mesi non fanno che confermare ufficialmente ciò che già si sapeva/sospettava da tempo nel settore informatica..
Anche io sono rimasto un po' così ----> :eek: quando ho saputo (a fine dicembre scorso) che il pericolo di infezione del firmware dell'hard-disk non era più solo "teoricamente realizzabile", ma usato invece in maniera sistematica da NSA a livello di massa.
comunque se vuoi approfondire ho postato qualche link qui:
http://www.enjoint.info/forum/showthread.php?p=328702#post328702
enjoint.info/forum/showthread.php?p=328702#post328702
e qui:
http://www.enjoint.info/forum/showthread.php?p=329617#post329617
enjoint.info/forum/showthread.php?p=329617#post329617
(in cui c'è anche il caso del dirigente d'azienda contractor americana per lo spionaggio, che viene sgamato in una foto pubblica a non fidarsi della stessa sicurezza del suo pc .. :whistling: )
per sentirti giusto "un po' " più tranquillo, fai come me: da anni tengo un nastro isolante nero sulle webcam di portatile e tablet :polliceu:
Gam
già..
son cose ormai documentate da anni
…cut...
Interessante, io son della parrocchia "male non fare, paura non avere.", dubito che organi di spionaggio sprechino risorse preziose per spiare me, comunque è sempre bene proteggersi dalle vulnerabilità. Sinceramente mi preoccupano più i furti informatici piuttosto che agenzie governative "curiose" :biggrin2:
io son della parrocchia "male non fare, paura non avere."
potresti anche essere la reincarnazione di "madre teresa di Calcutta" e ti studierebbero/altererebbero comunque il traffico ..
dubito che organi di spionaggio sprechino risorse preziose per spiare me
è come una produzione industriale.
Se vuoi costruirti un computer ti costa un casino (sia in materiali, lavoro e tempo), ammesso di riuscirci..
Se invece c'è una fabbrica di computers e la usi, il costo di costruzione si riduce enormemente.
(ma lo stesso vale anche per il semplice assemblaggio di parti acquistate presso altre aziende. Se sei un singolo spendi un casino. Se invece di pc devi assemblarne 100000 non ti costa nulla comprare i pezzi per un pc in più)
Allo stesso modo, anzi in maniera più marcata, avviene per la sorveglianza: quando l'apparato/struttura è in essere, non costa niente fare un'intercettazzione o attacco informatico in più.
Inoltre può essere tutto automatizzato, non c'è neppure bisogno di uno che debba "premere invio" per impossessarsi del tuo iphone/pc/ecc.
L'idea è quella di catturare più traffico possibile e archiviare tutto e mantenerlo consultabile/ricercabile , in modo che se in futuro gli serve avere info su Tizio hanno già tutta la sua storia pregressa.
il termine tecnico è "data mining".
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senza contare poi che gran parte del traffico è "duplicato", ovvero: se tu scarichi un file e quel file è scaricato da cento altre persone non è necessario, per loro, copiare 100 volte il file.
Gli basta averne una copia e segnare (sempre in automatico) che il file scaricato dagli altri 99 è sempre lo stesso. [**]
[**] vedi hash algorithm, come ad esempio md5sum, sha2sum, sha256sum ecc. ecc..
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