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Visualizza Versione Completa : Cannabis naturale e cannabinoidi sintetici di derivazione chimica



Avv. Zaina
20-03-14, 11:56
Cari amici solo per annunciarvi che a breve verrà formulata un'ipotesi di rimodulazione delle tabelle allegate alla norme in materia di stupefacenti, sulla base di una ipotizzata linea interpretativa che intende distinguere in modo assolutamente netto la cannabis naturale da qualsiasi altro prodotto, ivi ricompresi i cannabinoidi di derivazione chimico-sintetica.
Questo indirizzo, che dovrebbe produrre effetti sul piano della predisposizione di norme che innovino quelle vigenti, verrà sviluppato sulla base di una mia idea, attraverso la consulenza del dott. Giampaolo Grassi che è il massimo esperto scientifico in materia.
Spero di potervi informare in tempi brevi.

KGB
20-03-14, 18:56
Sembra un'ottima notizia.
Come effetto potrebbe favorire la cannabis vera e propria al giusto ruolo di medicina terapeutica insostituibile.
Scalzando definitivamente gli inutili :icon_puke_r: Sativex© e :icon_puke_r: Marinol©
:polliceu:

Avv. Zaina
20-03-14, 23:00
Nell'attesa di essere più precisi e di avere il supporto scientifico autorevole del dott. Grassi, desidero spiegarvi brevemente l'idea di fondo.
Mi pare fondamentale nel contesto di una definizione precisa del livello di offensività di pericolosità delle singole sostanze cercare di accentuare la differenza tra cannabis da un lato e droghe pesanti dall'altro, evitando qualsiasi rischio di commistione in un'unica tabella.
Ciò premesso, e' decisivo distinguere la cd. Cannabis naturale dalla Cannabis che viene modificata attraverso le operazioni di una produzione di origine chimica, dalla quale di ricavano molecole di cannabinoidi (es. Jwh oppure Am).
Queste ultime possono venire equiparate a veri e propri OGM e comportano - pur suscitando, apparentemente, in chi le usa sensazioni analoghe a quelle che la cannabis naturale fornisce - effetti più spiccati e maggiore pericolosità per la salute.
Dunque si tratta, in fondo, di prodotti, che proprio perché risultano frutto di una evoluzione produttiva di un evoluzione della originaria cannabis, richiedono una tassativa distanza e differenziazione nonché interventi che valutino l'autonomia delle due tipologie di droga in parola.
Desidero giungere così, alla creazione di una nuova classificazione delle sostanze, cercando di fare comprendere la differenza fra la coltivazione (ed il prodotto ottenuto) ed un intervento chimico che snatura la sostanza originaria.