PDA

Visualizza Versione Completa : "Storiche votazioni al parlamento americano allontanano la DEA dalla marijuana"



M'agganjo
30-05-14, 23:34
In una serie di storiche votazioni, la camera dei rappresentanti (sarebbe la nostra camera dei deputati) ha votato per decidere se vietare o meno alla DEA di minare (e di interferire) le leggi statali sulla marijuana. La camera ha approvato una misura bipartisan che di fatto proibisce alla DEA di "minacciare" le leggi dei singoli Stati sulla cannabis terapeutica; l'emendamento è passato con 219 voti a favore. Un altro emendamento proibisce alla DEA di interferire sulle leggi dei singoli Stati che regolano la produzione della canapa ed è passato con 237 voti a favore. Il terzo emendamento pone un altro paletto alla DEA: non possono interferire sui programmi di ricerca scientifica sulla canapa, passato con 246 voti a favore.

Bill Piper, direttore degli affari nazionali per la Drug Politcy Alliance ha detto "Queste votazioni, nel loro insieme, rappresentano una svolta senza precedenti nella storia della war on drugs. Per anni molti Stati hanno riformato le loro politiche sugli stupefacenti; ora c'è un consenso bipartisan in Congresso a favore di una maggiore sovranità per i singoli Stati di poter decidere le proprie politiche sulle droghe."

Ci sarà una teleconferenza tra i membri del Congresso e i pazienti che fanno uso di cannabis terapeutica per discutere di queste votazioni storiche.

Fonte: http://www.drugpolicy.org/news/2014/05/series-historic-votes-us-house-prohibits-dea-undermining-state-medical-marijuana-and-he

sifone900
31-05-14, 02:29
magari prendessero esempio, un bel calcio in culo al dpa e via!:icon_smile_sculacci

punk lover
31-05-14, 10:12
speriamo, sarebbe una svolta epocale!!!!

El.Pollo.Diablo
31-05-14, 10:48
Svolta epocale... per loro. Noi intanto anche nell'era dell'informazione restiamo a clava e pietra focaia.

In italia piace tanto alla classe politica (ma anche ai tanti grossi giornalai italiani) prendere esempio dagli usa, ma su questi argomenti guarda caso si preferisce evitare anche di citarli, si preferisce fare il confronto con la malesia o qualche altra democraticissima repubblica dove magari c'è la pena di morte...

M'agganjo
31-05-14, 19:49
f
Svolta epocale... per loro.

L'era proibizionista è nata in America per via di alcune lobby e da lì il resto del mondo si è adattato (a parte rari casi), analogamente credo che la war on drugs finirà proprio in America grazie ad alcune lobby e da lì, ancora una volta, il mondo si adeguerà. Su tre emendamenti, il primo (quello sulla cannabis terapeutica) è stato proposto da sei Democratici e sei Repubblicani, il secondo e il terzo (quelli sulla coltivazione e sulla ricerca) sono stati proposti dai repubblicani. Questo quando gran parte dei politici americani (repubblicani sopratutto) si son sempre detti contro la regolamentazione delle droghe per una questione morale. Ieri son diventati tutti radicali antiproibizionisti? È evidente che qualcuno si è detto "Fanculo la questione morale, in questo mercato possiamo conseguire dei profitti ENORMI".
Quando le altre potenze mondiali vedranno gli USA arricchirsi grazie alla regolamentazione delle droghe, sono convinto che non se ne staranno a guardare.
Son contento che milioni di cittadini americani non verranno più perseguitati per uso di marijuana.

Comunque vi consiglio di leggere l'intero articolo, fa quasi ridere l'atteggiamento di repressione contro la marijuana (sequestravano pure i semi!) della DEA e della sua amministratrice generale. Traduco per chi non sapesse l'inglese:

"Alcuni stati hanno legalizzato la coltivazione (personale? Statale? Dall'articolo non si capisce bene), ma questi stati – North Dakota, Hawaii, Kentucky, Maine, Maryland, Oregon, California, Montana, West Virginia e Vermont – non hanno mai iniziato a coltivare per via della resistenza della DEA.

Un paio di mesi fa, il Congresso ha legalizzato la produzione della canapa per scopi di ricerca. Però, recentemente, quando il Kentucky ha provato ad importare semi di canapa, la DEA ha proceduto a sequestrarli. Questo ha fatto infuriare molti funzionari dello stato del Kentucky.

Questi emendamenti sono un autentico imbarazzo per la DEA e per la sua amministratrice Michele Leonhart, la quale è sempre più sotto pressione per le richieste di dimissioni che arrivano da ogni parte politica. All'inizio di questo mese, il Dipartimento di Giustizia ha avviato delle indagini per i numerosi scandali della DEA, tra i quali il massacro dei civili nelle Honduras, l'uso dei dati della NSA per spiare virtualmente gli americani [..] e per gli scandali di "cattiva condotta sessuale" (sexual misconduct). L'amministratrice della DEA Michele Leonhart stessa è stata al centro di alcuni scandali, tra i quali lo scandalo della "Casa della morte" ("the House of Death scandal") dove Leonhart è indagata per aver chiuso un occhio per gli omicidi e le torture [...]

-L'amministratrice della Dea Leonhart è ormai l'unica persona che supporta in modo così devoto la fallimentare guerra sulle droghe. Questi emendamenti le hanno mandato un chiaro segnale. Il suo tempo è finito, deve dimettersi - ha detto Piper.

Leonhart contrasta le riforme politiche sulla droga che sono state attuate dai suoi capi, ossia da Eric Holder (un alto funzionario del Governo) e dal Presidente Obama, ma anche dai democratici e dai repubblicani in generale. Leonhart ha criticato pubblicamente Obama per aver dichiarato che la marijuana fosse sicura quanto l'alcol, dicendo ai membri del Congresso che la DEA avrebbe continuato a perseguire la marijuana persino in quegli stati dove è legale - nonostante le linee guida del Dipartimento di Giustizia non lo permettano - ed ha polemizzato sulla riforma bipartisan delle politiche sulle droghe che il Governo Obama sta sostenendo. I politici che si occupano di riformare la giustizia penale hanno dichiarato che Leonhart non è stata capace di guidare la DEA e che dovrebbe dimettersi. Molti utenti di twitter nella giornata di oggi stanno usando l'hashtag #FireLeonhart (#LicenziateLeonhart)

Leonhart ha anche ostruito accanitamente la ricerca scientifica, in particolare per aver bloccato il processo di sviluppo per la marijuana medica alla FDA, rifiutando di concedere l'autorizzazione a potenziali produttori e ricercatori. Ha impedito al Governo di spostare la marijuana dalla Tabella I, dove sono elencate le droghe pesanti come l'eroina, a una tabella separata che avrebbe permesso l'uso terapeutico.

Steve Cohen (partito repubblicano) e altri membri del Congresso hanno chiesto le dimissioni di Leonhart. Jared Polis, nei suoi rapporti, dice "Trovo che sia completamente incompetente e disinformata."
In uno strano dibattito con i membri del Congresso, Leonhart ha più volte rifiutato di riconoscere che la marijuana sia più innocua della cocaina e dell'eroina."

...Giovanardi chi?
(p.s: ho tradotto di getto, mi scuso per gli eventuali errori)

OldGoblin_deleted
03-06-14, 12:55
Svolta epocale... per loro. Noi intanto anche nell'era dell'informazione restiamo a clava e pietra focaia.

In italia piace tanto alla classe politica (ma anche ai tanti grossi giornalai italiani) prendere esempio dagli usa, ma su questi argomenti guarda caso si preferisce evitare anche di citarli, si preferisce fare il confronto con la malesia o qualche altra democraticissima repubblica dove magari c'è la pena di morte...


ti quoto anche solo per il "giornalai"... mi hai commosso... uno che ha capito come si chiamano quelli che la gente continua a chiamare giornalisti in Italia... GIORNALAIIIIIIIIIIII!!!!

fine OT... continuo con la mia commozione. :P