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Visualizza Versione Completa : Cannabis medicinale prodotta finalmente in Italia dall'esercito



Pawan Kumar - ASCIA
05-09-14, 11:34
Una buona notizia fresca fresca per i malati che hanno bisogno di cannabis:

http://www.huffingtonpost.it/2014/09/05/marijuana-per-uso-terapeutico-italia_n_5770290.html?utm_hp_ref=italy

http://www.lastampa.it/2014/09/05/italia/cronache/arriva-la-marijuana-di-stato-sar-prodotta-dallesercito-HBqeRkn9PpYzBWN2DYF5YK/pagina.html

http://www.corriere.it/salute/14_settembre_05/marijuana-stato-si-governo-sara-prodotta-dall-esercito-9132ee6c-34c1-11e4-8bde-13a5c0a12f77.shtml

http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/CRONACA/marijuana_scopo_terapeutico_italia_via_libera_gove rno_esercito/notizie/880235.shtml

M'agganjo
05-09-14, 17:28
Spero non sia quel classico "passo in avanti" che in genere viene seguito dai "dieci in indietro"

Ganjarolo
05-09-14, 18:58
cercavo questa notizia qui sul forum per vedere che se ne pensa.. resto in ascolto. Che dire ? qualcosa si muove ?

M'agganjo
06-09-14, 01:04
Qualcosa sicuramente si muove, però si muove al rallentatore.
Questo provvedimento farà calare i prezzi dei prodotti cannabinoidi, che son sempre stati insostenibili per gran parte dei malati.
Ora, per dare un significato a questo provvedimento serve:
1. una legge che legalizzi la cannabis terapeutica in tutte le regioni (per ora sono meno di dieci);
2. una legge che sburocratizzi le procedure di prescrizione del farmaco fino all'arrivo materiale del farmaco;
3. consentire ai medici di prescrivere la marijuana per più patologie, non solo quelle gravi-terminali.

TRUPPEN
06-09-14, 13:44
Via libera alla coltivazione della cannabis per uso terapeutico La scelta è caduta sullo stabilimento chimico militare di Firenze:


AMEDEO LA MATTINA
ROMA
Lo Stato produrrà marijuana a uso terapeutico. Per un paradosso della storia, a produrla sarà l’esercito italiano: verrà coltivata dallo stabilimento chimico militare di Firenze. Le origini dell’istituto farmaceutico risalgono al 1853, quando a Torino fu istituito un deposito di Farmacia militare.

Oggi lo stabilimento fiorentino, nato con l’obiettivo di produrre medicamenti per il mondo militare, ha esteso la sua attività anche al settore civile. E ora produrrà i farmaci derivati dalla cannabis attualmente importati dall’estero a costi elevati. Il via libera è stato dato dai ministri della Difesa e della Salute Roberta Pinotti e Beatrice Lorenzin, dopo varie polemiche e rallentamenti. La notizia verrà ufficializzata entro settembre.

Pinotti (Pd) aveva dato da tempo il suo ok. Lorenzin (Ncd) è stata più prudente, non solo per un approccio culturale diverso: soprattutto perchè le questioni che il suo ministero deve affrontare sono diverse e molto delicate dal punto di vista tecnico. Era stato istituito un tavolo di lavoro dove la questione è stata esaminata anche con l’istituto farmaceutico militare. Adesso, spiegano al dicastero della Salute, sono in via di stesura i protocolli attuativi. A questo punto, non è escluso che entro il 2015 i farmaci cannabinoidi saranno già disponibili nelle farmacie italiane.

Eppure questa conclusione non sembrava così pacifica: si temeva da una parte della maggioranza che si aprissero le porte alla liberalizzazione delle droghe leggere. Ma chiarito che non è questo il caso, l’accordo è decollato. Il ministro Lorenzin ha sempre detto che «dal punto di vista farmacologico, non ci sono problemi all’uso terapeutico della cannabis: nessuno mette in dubbio gli effetti benefici, ma va trattato come un farmaco». Insomma, non si tratta di fumarsi una canna, ma di coltivazione e produzione controllata e monitorata da una struttura, addirittura militare.

Il ministro della Salute, che si definisce una persona «open mind» e non chiusa in preconcetti ideologici, come ha dimostrato pure sulla fecondazione eterologa, non accetta che su questa materia si agitino battaglie culturali con l’obiettivo di liberalizzare le droghe leggere. «La mia impressione è che in questo Paese non si riesca a parlare in temi in termini laici e asettici, senza ricominciare a parlare di liberalizzazione».

Diverso è il caso di agevolare l’uso della cannabis a uso terapeutico, in particolare il ricorso ai cosiddetti farmaci cannabinoidi per lenire il dolore nei pazienti oncologici o affetti da HIV e nel trattamento dei sintomi di patologie come sclerosi multipla, sla, glaucoma. Perchè questo è l’obiettivo che porta la svolta di affidare a una struttura militare la coltivazione della marijuana e la produzione dei farmaci derivati.

Molte diffidenze nei confronti del ministro Lorenzin erano venute da ambienti Radicali e anche del Pd. Era stato detto che la responsabile della Salute frenava, rallentava questa soluzione, che invece aveva visto la sua collega Pinotti subito d’accordo.

Il senatore Luigi Manconi del Pd è stato uno dei più critici: rimane ancora diffidente perchè vuole vedere se si andrà fino in fondo in questa scelta. Era stato lui a proporre una legge per consentire la coltivazione della cannabis da parte di soggetti autorizzati, come appunto lo stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze. «In condizioni, quindi, di assoluta sicurezza, ma il ministro Lorenzin ha ritardato nel dare una risposta positiva a fronte di una dichiarazione di consenso da parte del ministro Pinotti».

Adesso la risposta positiva c’è stata e nei prossime settimane verrà dato l’annuncio ufficiale.

Chi in questi anni ha insistito per questa soluzione, come la radicale Rita Bernardni, ha fatto presente i costi altissimi e la difficoltà di reperire i farmaci cannabinoidi. Infatti solo 60 persone in Italia hanno avuto accesso alla cannabis per uso terapeutico attraverso le Asl.

http://www.lastampa.it/2014/09/05/italia/cronache/arriva-la-marijuana-di-stato-sar-prodotta-dallesercito-HBqeRkn9PpYzBWN2DYF5YK/pagina.html

Er Ganjalf
07-09-14, 09:55
incredibile, militari che coltivano erba in un posto superprotetto, in italia.
quando l'ho sentito ieri durante una pubblicità al tgcom24 non volevo crederci.
sarei curioso di sentire il parere dei militari che la coltivano, magari tra uno-due cicli, se secondo loro ha senso mettere gente in galera per fare quello che fanno loro, considerando che la stanno riconoscendo finalmente come medicinale unico al mondo

drindrina
07-09-14, 09:57
Già me li vedo:" oh ma cosa sono ste bananine marescià?"
"Continui a bagnare bene finchè non è tutto zuppo brigadiè, quella è la ddddroga."

Yomi
07-09-14, 12:54
Già me li vedo:" oh ma cosa sono ste bananine marescià?"
"Continui a bagnare bene finchè non è tutto zuppo brigadiè, quella è la ddddroga."

:lachen70::lachen70::lachen70:

Myface
07-09-14, 13:27
Ieri ho sentito Skardy che diceva: facciamo coltivare la Maria ai militari, e mandiamo i contadini in guerra: paese de merda!

moran
07-09-14, 13:51
Capannoni a firenze, gorizia,,,e dove ancora? Ferrara?
Saranno almeno dieci anni che la fanno...:yes:

Myface
07-09-14, 18:18
La notizia comunque non mi ha sorpreso affatto, ora non ci resta che aspettare che il businnes cominci a segnare il passo, e lo farà perché arriviamo in un mercato già florido, poi la produzione verrà "svenduta" ai privati.

Nulla di nuovo sotto il sole, c'era forse una qualche giustificazione reale allo spropositato aumento dei costi dei farmaci importati? :rolleyes:

P.S. rimane comunque una bella notizia.

M'agganjo
08-09-14, 16:26
Nulla di nuovo sotto il sole, c'era forse una qualche giustificazione reale allo spropositato aumento dei costi dei farmaci importati? :rolleyes:


Perché "nulla di nuovo sotto il sole"? Proprio perché la situazione per i malati è stata insostenibile per così tanti anni, questo dovrebbe cambiare lo scenario almeno per loro, no? Quindi è qualcosa di nuovo, seppur in ritardo rispetto ad altri paesi.

Myface
08-09-14, 19:03
Si, è vero dovrebbe essere così, l'ho detto che è una buona notizia! :)

mannaia87
08-09-14, 19:20
incredibile, militari che coltivano erba in un posto superprotetto, in italia.
quando l'ho sentito ieri durante una pubblicità al tgcom24 non volevo crederci.
sarei curioso di sentire il parere dei militari che la coltivano, magari tra uno-due cicli, se secondo loro ha senso mettere gente in galera per fare quello che fanno loro, considerando che la stanno riconoscendo finalmente come medicinale unico al mondo

La verità è che se rinasco farei lo sbirro loro e ne conosco diversi sono al di fuori della legge...e per un caso o per un altro dal tiratore scelto al tipo della digos qualsiasi magagna combiniamo resta impuniti

A confronto silvio a pagato il doppio

uui
09-09-14, 11:38
Il ministro della Salute, che si definisce una persona «open mind» e non chiusa in preconcetti ideologici, come ha dimostrato pure sulla fecondazione eterologa, non accetta che su questa materia si agitino battaglie culturali con l’obiettivo di liberalizzare le droghe leggere. «La mia impressione è che in questo Paese non si riesca a parlare in temi in termini laici e asettici, senza ricominciare a parlare di liberalizzazione».



http://www.lastampa.it/2014/09/05/italia/cronache/arriva-la-marijuana-di-stato-sar-prodotta-dallesercito-HBqeRkn9PpYzBWN2DYF5YK/pagina.html
Non si può avere la prestesa di stabilire chi si e chi no,dal momento che il farmaco è riconosciuto per i suoi effetti benefici e per la bassa tossicità le applicazioni sono molteplici e io voglio poter curare la depressione(per esempio) con la canapa.
Liberalizzare? Noooo,però magari dateci la possibilità di coltivare e autoprodurci il nostro farmaco.Per esempio, i cannabis club?

Abram
25-09-14, 03:46
SI PER ORA SONO SOLO 60 LE PERSONE CHE SONO STATE RICONOSCIUTE COME AVENDO DIRITTO MA MOLTISSIME CHE COME ME PER NON AVERE TUTTO L ITEM
E LE MENATE DOVUTE AL CASO A PREFERITO COLTIVARSELA MIO CARO TRUPPEN.
NOTIZIA POSITIVA DI SICURO MA A PARTE TUTTO IL MAGNA MAGNA CHE CI Sarà
PENSATE DAVVERO CHE IL PRODOTTO FINITO SIA COME QUELLO AUTOPRODOTTO?
HAHAHAHAHA COME HO GIA SCRITTO IN UN POST FORSE NELLA SEZIONE SBAGLIATA è COME MANGIARSI UN POLLO RUSPANTE NOSTRANO E UNO DI QUELLI DEL SUPERMERCATO........ SAPORE E PROTEINE NON PROPRIAMENTE IDENTICI, CERTO MEGLIO QUELLO CHE NON MANGIARE, IO RESTERO DELL IDEA DI COLTIVARMELA A MAGGIOR RAGIONE PERCHE SONO UN AVANTE DIRITTO A TUTTI GLI EFFETTI.
UN ALTRA COSA CHE PARLANO è IL PREZZO, MA PENSO PROPRIO CHE SI ASSESTERà SUI 12/15 AL GRAMMO ANCHE SE ADESSO DICONO CHE IL PREZZO PRESO DALL ESTERO è DI 15 EURO AL GR E LA FARANNO LORO PER ABBASSARE I COSTI, SI I LORO COSTI NON CERTO I NOSTRI... DOMANDATE A UN AVENTE DIRITTO QUANTO GLI COSTA ORA MOLTO PIU DEI 15 Perché METTICI LE TASSE E CHE LO STATO E LE DITTE FARMACEUTICHE NON LAVORANO GRATIS IL PRODOTTO FINALE Arriverà A 30.....
BEL PASSO IN AVANTI VERSO LA LEGALIZZAZIONE IO PER ORA NE SONO FELICE MA LA GUERRA QUA è APPENA COMINCIATA NON CERTO ALLA FINE !! SCUSATE IL DISCORSONE NON è DA ME !

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Finalmente c’è un accordo: entro il 2015, racconta l’Ansa, i malati italiani affetti da malattie neurodegenerative e che necessitano di terapia del dolore, potranno aver accesso a farmaci a base dicannabis terapeutica prodotti in Italia. Che quindi costeranno molto meno rispetto a quelli attualmente importati dall’estero, il cui prezzo è di circa 15 euro al grammo. Un bel risparmio, insomma. I termini della collaborazione siglata tra Beatrice Lorenzin, ministro della Salute, e Roberta Pinotti, ministro della Difesa, prevedono l’avvio immediato di un progetto pilota per produrre cannabis allo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze. La tempistica è piuttosto stretta: entro il 31 ottobre sarà costituito infatti un gruppo di lavoro per quantificare il fabbisogno della popolazione; dopodiché, lo stabilimento dovrebbe entrare a pieno regime di produzione, coltivando, fabbricando e smistando la sostanza attiva alle farmacie territoriali.
Ecco cosa prevede la legge: “Il decreto Ministeriale rende possibile prescrivere ed utilizzare questi principi attivi, quindi mette nelle disponibilità un ulteriore strumento terapeutico per la cura palliativa del dolore o per altre applicazioni terapeutiche in molte forme di disabilità fisica e mentale a discrezione del medico, dietro presentazione di ricetta medica, da rinnovarsi di volta in volta nel caso di preparazioni magistrali”. La cannabis si è infatti dimostrata efficace contro dolore, nausea, vomito, anoressia, chachessia, spasticità e disturbi del movimento: tra le malattie“d’interesse” elencate dal testo normativo, troviamo quindi

glaucoma,

epilessia,

stress post-traumatico,

depressione,

emicrania,

ictus,

sindrome di Tourette,

sindrome bipolare,

artrite reumatoide,

asma bronchiale.

Fanno parte della lista anche ilmorbo di Alzheimer, di cui oggi ricorre la Giornata Mondiale, e l’Aids, “malattia nella quale solo raramente si hanno dolori neuropatici ma spesso si osserva grave deperimento organico ed inappetenza”. A suffragare la decisione ci sono una vastaletteratura scientifica, che approfondisce le singole proprietà terapeutiche e palliative dei cannabinoidi nelle loro varie forme, e“le esperienze cliniche internazionali dello scorso decennio, che hanno mostrato per i cannabinoidi una apprezzabile efficacia nel trattamento di particolari sintomi, associata a una minore incidenza di effetti collatarali di rilievo rispetto a molti dei farmaci di comune impiego”.