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Visualizza Versione Completa : oppio il padre dei vizi



stoner
07-06-15, 20:07
ciao a tutti volevo creare un post (a scopo informativo si intende ;) ) per la coltivazione di questa bellissima pianta partendo da 0 ovvero dovreste spiegarmi i mesi di semina i metodi migliori di germinazione insomma un po di tutto in modo da farsi un idea chiara di come si coltiva sta benedetta pianta. quello che so io e' solo che essendo una pianta parassitaria dai semi molto piccoli i semi vanno mischiati con sabbia o fondi di caffe' per essere seminati altrimenti c 'e il rischio che si rubino la luce a vicenda perche proprio come la maria questa e' una pianta che necessita di molto sole.

El.Pollo.Diablo
07-06-15, 21:45
http://growopium.tumblr.com/

stoner
12-06-15, 00:30
bello peccato per l' inglese che io so peggio di google traduttore

El.Pollo.Diablo
12-06-15, 12:56
Prova qui: (AKA ricerca sul forum)
http://www.enjoint.info/forum/showthread.php?t=17601
http://www.enjoint.info/forum/showthread.php?t=22207

asa82
24-02-16, 21:08
Piccolo ot :
La Guardia di Finanza di Saluzzo ha scoperto in provincia di Cuneo una piantagione di papavero da oppio, e una contadina e' stata denunciata a piede libero. Nel campo che sorgeva accanto alla sua cascina, i finanzieri hanno contato 543 bulbi di "papaver somniferum", da cui si estrae l'oppio per produrre sostanze stupefacenti come morfina, cocaina ed eroina. L'esame in laboratorio ha permesso di registrare un'alta concentrazione di principio attivo nel prodotto coltivato.
A mente ci sembra uno dei rarissimi sequestri di piantagioni del genere in Italia. In una zona del nord, poi, forse e' proprio una primizia (nel cuneese, i finanzieri ci fanno sapere che e la prima volta in assoluto).
Cosa sta succedendo? Due cose.
La prima. Quello che accade in qualunque economia di mercato (clandestina o meno, e' relativo): alla domanda incipiente, si fa avanti l'offerta. Nel caso specifico, pero', se questa domanda e' di un prodotto che e' sicuramente venduto e i margini di profitto sono molto alti, la spinta ad immettersi in questo mercato e' tale che considera come parte del gioco l'eventuale sequestro dell'attivita', e le relative conseguenze giudiziarie.
La seconda. Siccome la coltivazione, produzione e commercializzazione dei derivati del papavero da oppio non sono come quella del ragazzo che si coltiva la piantina di marijuana in casa e poi "venducchia" o regala agli amici, dietro questa iniziativa c'e' sicuramente una rete capillare delinquenziale. Che, dal contadino, prende un prodotto che poi trasforma in laboratori clandestini appositi, e quindi immette sul mercato secondo le logiche del traffico clandestino e dello spaccio altrettanto clandestino. Un processo che in Italia ed Europa e' ben oliato per la parte commerciale, ma che in genere e' poco avezzo ad occuparsi di produzione e trasformazione, preferendo l'importazione del prodotto finito (generalmente dai mercati orientali).
Ma a Cuneo sta accadendo questo. Italia = Afghanistan? Sembra una battuta, ma non lo e'. Perche', pur nelle dimensioni note al momento, di fatto e' cosi'.
Siccome non mancano organizzazioni criminali pronte ad adattarsi di fronte alle maggiori difficolta' di importazione dall'Oriente (e' politica quotidiana l'inasprimento di tutti i controlli possibili e immaginabili alle rotte che dall'Oriente, attraverso la Russia, o l'Iran e la Turchia, giungono in Italia e in Europa . per quanto efficaci riescano ad essere), non c'e' da stupirsi piu' di tanto.
E soprattutto non c'e' da stupirsi che questo accada nonostante in Italia, da parte del Governo, ci siano articolate e precise intenzioni di inasprire le attuali leggi gia' punizioniste.
Serviranno a qualcosa questi inasprimenti? Non possiamo guardare nel futuro, ma lo possiamo fare nel passato e nel presente. Dove ai laboratori clandestini di anfetamine/ecstasy che producono nei nostri Paesi (che dovrebbero essere delle fortezze .), oggi ci aggiungiamo i campi di papavero da oppio. Tutto in un ambito di leggi punizioniste verso consumi e produzioni.
Al di la ' degli schemi ideologici (con cui si governano solo le dittature), indipendentemente da come la si possa pensare rispetto all'uso individuale delle droghe, e' d'uopo quantomeno fermarsi per fare una riflessione. E cercare di capire dove si sta sbagliando. Va bene l'importazione di tutte le droghe possibili e immaginabili, ma che ora l'Italia diventi anche un piccolo Afghanistan .. un dubbio dovrebbe ingenerarlo anche al piu' tenace e onesto punizionista.

Yomi
24-02-16, 21:33
Piccolo ot :
La Guardia di Finanza di Saluzzo ha scoperto in provincia di Cuneo una piantagione di papavero da oppio, e una contadina e' stata denunciata a piede libero. Nel campo che sorgeva accanto alla sua cascina, i finanzieri hanno contato 543 bulbi di "papaver somniferum", da cui si estrae l'oppio per produrre sostanze stupefacenti come morfina, cocaina ed eroina. L'esame in laboratorio ha permesso di registrare un'alta concentrazione di principio attivo nel prodotto coltivato.
A mente ci sembra uno dei rarissimi sequestri di piantagioni del genere in Italia. In una zona del nord, poi, forse e' proprio una primizia (nel cuneese, i finanzieri ci fanno sapere che e la prima volta in assoluto).
Cosa sta succedendo? Due cose.
La prima. Quello che accade in qualunque economia di mercato (clandestina o meno, e' relativo): alla domanda incipiente, si fa avanti l'offerta. Nel caso specifico, pero', se questa domanda e' di un prodotto che e' sicuramente venduto e i margini di profitto sono molto alti, la spinta ad immettersi in questo mercato e' tale che considera come parte del gioco l'eventuale sequestro dell'attivita', e le relative conseguenze giudiziarie.
La seconda. Siccome la coltivazione, produzione e commercializzazione dei derivati del papavero da oppio non sono come quella del ragazzo che si coltiva la piantina di marijuana in casa e poi "venducchia" o regala agli amici, dietro questa iniziativa c'e' sicuramente una rete capillare delinquenziale. Che, dal contadino, prende un prodotto che poi trasforma in laboratori clandestini appositi, e quindi immette sul mercato secondo le logiche del traffico clandestino e dello spaccio altrettanto clandestino. Un processo che in Italia ed Europa e' ben oliato per la parte commerciale, ma che in genere e' poco avezzo ad occuparsi di produzione e trasformazione, preferendo l'importazione del prodotto finito (generalmente dai mercati orientali).
Ma a Cuneo sta accadendo questo. Italia = Afghanistan? Sembra una battuta, ma non lo e'. Perche', pur nelle dimensioni note al momento, di fatto e' cosi'.
Siccome non mancano organizzazioni criminali pronte ad adattarsi di fronte alle maggiori difficolta' di importazione dall'Oriente (e' politica quotidiana l'inasprimento di tutti i controlli possibili e immaginabili alle rotte che dall'Oriente, attraverso la Russia, o l'Iran e la Turchia, giungono in Italia e in Europa . per quanto efficaci riescano ad essere), non c'e' da stupirsi piu' di tanto.
E soprattutto non c'e' da stupirsi che questo accada nonostante in Italia, da parte del Governo, ci siano articolate e precise intenzioni di inasprire le attuali leggi gia' punizioniste.
Serviranno a qualcosa questi inasprimenti? Non possiamo guardare nel futuro, ma lo possiamo fare nel passato e nel presente. Dove ai laboratori clandestini di anfetamine/ecstasy che producono nei nostri Paesi (che dovrebbero essere delle fortezze .), oggi ci aggiungiamo i campi di papavero da oppio. Tutto in un ambito di leggi punizioniste verso consumi e produzioni.
Al di la ' degli schemi ideologici (con cui si governano solo le dittature), indipendentemente da come la si possa pensare rispetto all'uso individuale delle droghe, e' d'uopo quantomeno fermarsi per fare una riflessione. E cercare di capire dove si sta sbagliando. Va bene l'importazione di tutte le droghe possibili e immaginabili, ma che ora l'Italia diventi anche un piccolo Afghanistan .. un dubbio dovrebbe ingenerarlo anche al piu' tenace e onesto punizionista.

Hola asa82 grazie per la notizia.

Solo una cosa: dovresti mettere il link alla fonte di questa news, anche perché , se sono le parole di un giornalista che ci hai riportato, meglio che cambi mestiere, oppure è una strega la contadina, perché dal papavero non si estrae la cocaina!!!!!:a045:

asa82
24-02-16, 23:44
Hai ragione, non mi ero accorto della cocaina prima di eroina( giornalista ignorante).:icon_thumbdown:

Mi sà che non devo postare mentre fumo.:faccina500:

tiffenau
25-02-16, 10:38
Il mercato e' quello, facilissimo che mischino lo scarto di lavorazione di entrambe le produzioni, viene chiamato cobrette...

Yomi
25-02-16, 13:35
Il mercato e' quello, facilissimo che mischino lo scarto di lavorazione di entrambe le produzioni, viene chiamato cobrette...

Puo' essere, questo non lo sapevo, ma andrebbe specificato, lì parla solo di papaveri, e anche di scarto, la coca è sempre un'altra pianta .

:polliceu:

edcm
25-02-16, 13:49
hanno scritto cocaina invece di codeina , sono piante i cui semi possono nascere anche dopo 10 anni , molto diffuso nel meridione in passato i calici venivano bolliti e l'infusione data ai bambini per permettere alle madri di lavorare nei campi

Otsi
25-02-16, 14:35
Conosco la bevanda, da noi si chiama(va) papagno ottenuta dai papaveri selvatici, ma non quelli rossi classici, bensi' quelli violacei. Ancora oggi la classica botta di sonno, per intenderci quella che i romani chiamano cecagna, da noi si chiama papagna :biggrinthumb:

edcm
25-02-16, 17:31
anche da me si chiama papagna e i fiori sono gli stessi :biggrin2:
per curiosità sono stati i romani per primi a selezionare i papaveri da oppio .