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20-12-05, 08:53
IL COMUNICATO DELLA BANCA D'ITALIA SULLE DIMISSIONI
ROMA - Il ''Governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio ha rassegnato oggi le proprie dimissioni nelle mani del Consigliere anziano. Esse verranno presentate al Consiglio Superiore nell'ordinaria riunione di domani''.

''La decisione, autonomamente assunta con tranquilla coscienza, e' volta a riportare serenita' nel superiore interesse del paese e della Banca d'Italia''.

''Il Governatore Fazio - si legge nella nota di via Nazionale - ha servito la Banca ed il Paese per quarantacinque anni, dal 1960. Nel corso del suo lungo impegno, interamente dedicato all'istituto, ha dato impulso alla ricerca economica e istituzionale''.

''Nel servizio Studi ha costruito, negli anni '60, il primo modello econometrico dell'economia italiana, all'avanguardia a livello internazionale. Ha elaborato schemi originali di analisi monetaria applicati con efficacia per la stabilizzazione dell'economia italiana e del cambio negli anni settanta ed ottanta''.

La Banca d'Italia - prosegue la nota - ''con la politica monetaria e del credito ha abbattuto alla meta' degli anni novanta l'inflazione, realizzando in tal modo la condizione per partecipare all'Unione Economica e Monetaria''. A meta' ''degli anni '90 il sistema creditizio era strutturalmente fragile. E' stata condotta un'opera di ristrutturazione e di consolidamento dalla quale e' emerso un sistema bancario ampliamente privatizzato, con accresciute dimensioni degli intermediari, solidita' economica e patrimoniale, accentuata concorrenza''.

''Incessante e' stata la promozione degli interessi nazionali, in coerenza con gli interessi europei, nel rispetto della legge e con gli strumenti posti a disposizione dell'ordinamento''.

''La valorizzazione dell'indipendenza della Banca d'Italia, del suo assetto, della sua articolazione organizzativa, del suo impareggiabile patrimonio di professionalita' e competenze e' stata costante''. Su ''questo ricchissimo patrimonio, sull'amore dell'Istituto, sulla costante cura della sua autonomia il Paese puo' fare pieno affidamento''.
(ansa)

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Finalmente si