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Visualizza Versione Completa : Morta nei campi per due euro l'ora



cheese
17-08-15, 09:16
SAN GIORGIO JONICO - "Andava via di casa alle 2 di notte. Prendeva l'autobus alle 3. Ai campi, ad Andria, da San Giorgio Jonico, arrivava intorno alle 5.30. Noi a casa la rivedevamo non prima delle 3 del pomeriggio, in alcuni casi anche alle 6. Guadagnava 27 euro al giorno. Poco. Ma per noi quei soldi erano importanti, erano soldi sicuri, assolutamente indispensabili. Fin quando è arrivata quella telefonata: Paola si era sentita male, io non sono riuscito nemmeno a salutarla: ora Paola non c'è più".

Bisogna fermarsi un attimo prima di ascoltare la storia di Paola Clemente, martire, prima che bracciante. Perché è una storia di schiavitù, accaduta a pochi chilometri dalle discoteche, dalle masserie a cinque stelle, dalla Puglia che assomiglia alla California. E questa volta non c'è nemmeno la possibile coperta razzista per nascondere la faccia: questi sono tutti italiani, schiavi e caporali. Paola Clemente, 49 anni, è morta il 13 luglio ad Andria mentre lavorava all'acinellatura dell'uva. Viveva insieme con suo marito e i suoi tre figli a San Giorgio Jonico, trecento chilometri di distanza circa.

Da quanto tempo lavorava sua moglie?
"Da sempre. Quello nei campi è sempre stato il suo mestiere. E da qualche tempo lavorava appunto ad Andria insieme a una serie di persone".

In cosa consisteva il lavoro di sua moglie?
"Acinellatura. Tolgono gli acini più piccoli per fare bello il grappolo. È necessario quindi che le braccianti salgano su una cassetta e tolgano l'acinino. Significa stare con le braccia tese e con la testa alzata per tutta la giornata. È un lavoro molto faticoso, ma non potevamo fare altrimenti".

Quanto guadagnava?
"Ventisette euro al giorno".

Se conta anche il viaggio, sono tredici ore di lavoro al giorno. Meno di due euro l'ora. È schiavitù.
"Erano soldi sicuri. Per come stanno le cose in Italia era denaro importantissimo, per Paola e per noi. Erano indispensabili. Ci permettevano di campare".


Fonte: Repubblica.it


Pensieri e parole....

Stamattina mi sono soffermato a leggere questo abbozzo di articolo. Non posso fare a meno di pensare che le persone che lavorano la terra, in qualunque modo, meriterebbero più rispetto di quanto ne hanno avuto da sempre.
Contadini, gente che spesso viene valutata come ''basso livello sociale''... per cui poco importa se chi produce il vino che noi beviamo o i pomodori per la nostra bella pasta sia sfruttato allo sfinimento, tenuto in un limbo in cui si può solo sopravvivere, perchè le speranze di una vita migliore muoiono con la stanchezza quotidiana, per un pezzo di pane tanto agognato. Tutto ciò mentre inneggiamo alla libertà occidentale additando gli altri come tiranni, terroristi e guerrafondai.

Per noi è normale che un bracciante agricolo, contadino, zappaterra o come lo si voglia chiamare si rompa la schiena e sia anche sottopagato. Lo siamo tutti sottopagati! Eppure, nonostante la tecnologia, il ''contadino'' fa una vita di merda come la faceva secoli addietro. La teconologia ha portato solo una produzione maggiore, economicamente efficiente, non una vita migliore.

E' forse, questo status quo comune a molte categorie di lavoratori in diverse varianti, comodo a qualcuno?

Vi ricordate del feudalesimo e dei servi della gleba? Gleba, termine latino che indica una zolla di terra...a me sembra che la storia si ripeta, certo, con qualche variante, qualche modifica, ma lo sfruttamento che vi è alla base non cambia. Veniamo mantenuti in un limbo di sopravvivenza fino a quando facciamo comodo, poi veniamo abbandonati del tutto. Se nel frattempo qualcuno non ce la fa e cade durante il cammino, poco importa. Ce ne sarà subito un altro, che per non morir di inedia, sarà disposto ad auto-schiavizzarsi per due tozzi di pane secco.

Nulla di nuovo, è solo la storia che si ripete.

Pensieri e parole....

Lory65
17-08-15, 11:01
Viviamo in un paese di merda!!! Ogni giorno sempre più di merda!!

potpot23
17-08-15, 12:24
Chi possiede la terra non la coltiva e chi la coltiva non la possiede.
Ognuno dovrebbe avere il proprio piccolo pezzetto di terra da coltivare, allora il cibo non mancherebbe mai.
Queste sono le tragedie umane dell'economia basata sullo sviluppo e non sul progresso.

dreadnick
17-08-15, 12:53
Bellissima riflessione ma per fortuna avendo toccato con mano questo tipo di mestiere posso dire che non è così da tutte le parti. Io stesso per mesi ho fatto lavori agricoli quali vendemmia, raccolta olive, raccolta ciliege o frutta e verdura in generale, pulizia manuale dei campi di soia e simili; sicuramente non sono i lavori più pagati al mondo e nemmeno quelli visti meglio, ma qui dalle mie parti sono molto ben retribuiti. Ho amici che con la terza media come primo stipendio hanno preso molto di più di gente che ha studiato e lavora da 2/3 anni nelle migliori aziende elettriche o meccaniche della mia città.

Per quanto riguarda il modo di essere trattato dal proprio datore io non penso si possa parlare di sfruttamento, fare l'agricoltore o l'allevatore secondo me è uno dei mestieri migliori al mondo perchè sei a stretto contatto con la natura ed impari a conoscere e capire cosa mangi; un altro punto a favore secondo me poi è quello che non si seguono le regole imposte dalla società ma quelle imposte dalla natura, però qui molta gente non pensa sia un punto a favore e molte volte può vedere come schiavitù il fatto di doversi alzare ogni mattina alle 4 per iniziare i lavori nelle stalle, non avere sabati o domeniche liberi perchè qualcosa da fare c'è sempre, passare 8/10 ore sotto il sole cocente ed in mezzo a mille insetti a rompersi la schiena o lavorare anche 10/15 ore al giorno perchè è previsto un temporale e bisogna finire il raccolto o la semina. La schiavitù sotto questo punto di vista c'è eccome ma è imposta dalla natura stessa molte volte perchè se a fine stagione si vuole portare a casa il raccolto si è costretti a rompersi la schiena.

Ora con questa riflessione molto frettolosa e confusa non voglio giustificare colui che pagava questa povera donna solamente 27 euro al giorno, ma bisogna pensare che se si è arrivati a questo punto la colpa forse non è tutta del datore di lavoro. Pensiamo piuttosto a quei quattro politici pecoroni che continuano a far leggi in modo da poter importare di tutto e di più dall'estero perchè costa meno e quindi fanno abbassare i prezzi del made in Italy, ma non tengono conto del fatto che la qualità dei nostri prodotti è di gran lunga superiore.

EmmetBrown
17-08-15, 13:53
Chi fa il coltivatore oggi, se ne sbatte della natura, se poi irrora l'aria di pesticidi uccidendo insetti impollinatori, fà ammalare la gente, per far che il suo frutto sia bello e con una patina opaca di veleno sopra.
Le realtà genuine di una volta non esistono quasi più, ormai il profitto è al di sopra di ogni cosa.Anche della coscienza.

mozart
17-08-15, 14:14
purtroppo non esiste sistema per evitare che casi come questo possano non accadere piu'.
Succedono piu' o meno in ogni parte del mondo, in Australia ancora oggi malgrado non abbiano certo i nostri problemi ne la nostra mentalita', lo sfruttamento in agricoltura o in edilizia è pratica diffusa.
Si tratta di esseri che speculano su altri esseri piu' deboli e indifesi, che ci saranno sempre qualunque tipo di tutela si decida di applicare e in qualsiasi realta' o luogo ci si trovi.
Sono quasi del tutto d'accordo con quanto scritto da EmmetBrown, dico quasi perche' dove le decisioni contano qualcosa funziona cosi', mentre certamente esistono un gran numero di persone con mentalita' piu' genuine, ma distanti l'una dall'altra e purtroppo quasi senza alcuna influenza sulla societa'.
Qualcuno aveva gia' scritto proprio su questo foro qualcosa sugli sbalzi evolutivi, aveva pienamente ragione secondo me e ci vorra' molta pazienza mi sa.

sasso
17-08-15, 17:46
Il mercato del lavoro si muove come ogni mercato. Domanda e offerta (con una bella spolverata di speculazione). Una Panda posso venderla anche a due milioni di euro.... se c'è domanda. Ci stanno portando alla fame per aumentare la domanda facendoci entrare una bruttissima spirale di offerte al ribasso. Ci offrono pochi euro per comprarsi le nostre vite e farne strumenti di lucro. Più candidati ci sono in fila per un lavoro e meno valgono, ai loro occhi, le nostre vite, il nostro tempo. Immaginatevi un momento, un solo istante, alla fine del percorso che é la nostra vita... cosa offrireste per qualche ora in più? Una decina di euro?! Abbiamo sbagliato tutto, capita, prendiamone consapevolezza e cominciamo a vivere in maniera più NATURALE. Che siano gli eventi a scandire il nostro tempo e non gli appuntamenti o un orologio messo al polso. Se del domani non ve certezza... fatemi vivere sereno almeno oggi.

Povera donna. Che riposi in pace

jamesbrown
20-08-15, 11:35
rega l'agricoltura italiana è in rovina da una decina di anni anche perché ci sono alcuni grossisti-"imprenditori" che vogliono prendere in mano il poco mercato che c'è....

il loro gioco in pratica consiste nel mettersi d'accordo tra di loro e sottopagare il prodotto fino a quando non si è costretti a venderli i terreni o aziende in modo da diventare autonomi e tagliare un altro passaggio...

mi ricordo che qui erano tutte piccole aziende di brava gente che una volta campavano dei loro frutti ma adesso le aziende ci sono ancora ma sono tutte di un solo imprenditore e i contadini sono diventati fattori-operai che non andranno mai in pensione perché gli segnano 1/3 delle ore che fanno...

c'è anche da dire che la gente prende 2 euro l'ora in certi posti anche perché se la frutta-verdura alla coop costa 2 euro/kg al contadino gli danno 20-30centesimi comunque e non riesce a campare mentre nel frattempo i commercianti-mediatori del prodotto arrivano tutti gli anni con il mercedes ultimo modello...alli mortacci loro...

comunque se vogliono raccogliere sono costretti ha pagare poco gli operai per perderci un po' meno ,ma quando vanno ha tirare i conti ci rimettono comunque o al massimo vanno in pari o guadagnano di poco..

è anche vero, per fortuna,che alcuni veleni-antiparassitari sono stati vietati o limitati nell'utilizzo e sostituiti da altri a norma con la cee che costano il doppio e anche qui sono soldi in più che si spendono per provare a fare roba biologica ma alla fine solo una metà del raccolto di solito viene considerato "buono-di prima qualità"perchè quando noi andiamo al supermercato vogliamo solo la roba dall'aspetto perfetto !!!

e poi l'italia dovrebbe comprare dall'estero solo quello che noi non produciamo !!!!
mannaggia a loro...in 50 non capiscono una mazza e non sano fare altro che andare a busone...

GROOW
22-08-15, 06:45
Senza contare i servi pastore, sequestrati negli ovili della Sardegna........
Paga: da mangiare da bere e da dormire + 1 pecora all'anno.
E i padroni dicono "bida e pastore bida e re"......"vita da pastore vita da re" ......e lo credo!!!!! Usando gli schiavi ci si arrichisce come i re.....
ITALIA DI MERDA.........