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Visualizza Versione Completa : Una riflessione riguardo ad nuova proposta atta a rendere legale la coltivazione



Avv. Zaina
21-12-15, 16:21
Una breve riflessione in relazione ai fermenti normativi in materia di coltivazione.
Credo che la futura ipotesi normativa, finalizzata a legalizzare o, comunque, a depenalizzare debba mutare prospettiva.
L'elemento centrale non deve essere il numero delle piante, bensi la destinazione del prodotto della coltivazione al consumo personale.
Mi spiego meglio.
Credo che si dovrebbe introdurre un doppio binario che preveda:
1) la non punibilità della coltivazione di 5 piante di cannabis presumendosi in tale caso la destinazione del prodotto della coltura a fini di consumo personale
2) la possibile non punibilita' della coltivazione di un numero superiore a 5 piante, ove il giudice accerti la destinazione del prodotto della coltura a fini di consumo personale.
Nel primo caso si avrebbe un'applicazione automatica della scriminante che obbligherebbe il giudice ad assolvere.
Nel secondo caso si esalta la discrezionalita' del giudice, non precludedo la possibilità ' di assolvere l'imputato (anche quando le piante siano > a 5, ma dia pacifico l'uso personale).
Credo che si dovrebbe seguire in tal modo i parametri usati per la condotta di detenzione

Avv. Zaina
21-12-15, 18:51
Il problema che intendo sollevare in relazione alle proposte di legge che riguardano la legalizzazione della coltivazione, attiene principalmente all'individuazione del reale paradigma che deve fingere da limite tramite il quale si possa affermare la liceità della condotta coltivativa. Ora le varie proposte vengono ancorate al numero di piante, si che una volta superato tale numero massimo (5) automaticamente si incorre in un reato. Credo, invece, che il solo utilizzo di un limite quantitativo non sia corretto, perchè può crerare gravi incertezze e discriminazioni. Il numero delle piante è certamente importante come parametro, ma può e deve assumere una veste diversa. La liceità della coltivazione non deve dipendere esclusivamente dal numero delle piante coltivate, cioè dall'estensione della coltivazione.
Un soggetto potrebbe coltivare un numero di piante inferiore a 5 e potrebbe farlo (teoricamente) per scopi differenti dal consumo personale. Il denominatore comune deve, invece e quindi, essere il consumo personale del coltivatore/assuntore - condizione che individua la volontà genetica del singolo che presiede alla condotta materiale e la condiziona - . Il consumo personale diviene così il principio scriminante fondamentale così come lo è divenuto per la condotta detentiva. Una volta individuato in termini generali il fine che sancisce la inoffensività della condotta coltivativa, si può dare ad esso un parametro partner (quantitativo) che lo specifichi maggiormente. A mio avviso la condizione scriminante (destinazione al fabbisogno personale) potrebbe venire quindi presunta ove la coltivazione fosse costituita da un numero di piante inferiore ad esempio a 5.
Ove la coltivazione superasse tale numero, ritengo che non debba essere precluso al giudice il potere di affermare la operatività della scriminante dell'uso personale, ove il PM non riesca a dimostrare
1) che il quantitativo prodotto possa accrescere la disponibilità dell'offerta illecita sul mercato della zona in cui è situato il luogo della coltivazione 2) che comunque l'attività coltivativa non soddisfa integralmente ed esclusivamente il fabbisogno del coltivatore (assuntore), ma sia destinata anche alla immissione sul mercato (attraverso l'acquisizione di prove di una attività di spaccio). E' di tutta evidenza che a carico dell'indagato/imputato sussiste un onere di allegazione delle proprie ragioni scriminanti, che possono essere analoghe - per schemi e metodologia - a quelle utilizzate per la detenzione. Per rendere più comprensibile il mio pensiero richiamo l'esempio delle indicazioni che le SSUU hanno dato in materia di ingente quantità. Sancendo il limite soglia delle 2000 volte la quantità massima detenibile (che per la cannabis è di mg. 500), sotto la quale è esclusa la ricorrenza dell'aggravante dell'ingente quantità (art. 80 co. 2), la Corte ha, però, affermato che ove tale limite fosse superato, il giudice possa - esercitando il proprio potere discrezionale - valutare la sussistenza dell'aggravante in esame e possa escluderla.
Vale a dire che non vi deve essere alcun tipo di automatismo,che porti ad affermare de plano la illiceità della condotta coltivativa in ipotesi di superamento della soglia individuata dalla Corte di legittimità. E' evidente, pertanto, che la riproduzione di questa metodica interpretativa, trasponendola alla coltivazione nei termini che ho sopra indicato potrebbe essere utile in casi ove il superamento del numero/limite di piante sia minimo ed ove alcune di esse siano ancora in fase di iniziale gestazione.

sasso
31-12-15, 17:26
Opinione personale.


Nel secondo caso si esalta la discrezionalita' del giudice, non precludedo la possibilità ' di assolvere l'imputato (anche quando le piante siano > a 5, ma dia pacifico l'uso personale).

In un sistema giudiziario come il nostro la discrezionalità del giudice è una delle maggiori fonti di ingiustizia. Certo torna utile a mantenere in piedi la baracca, ma se le leggi devono essere uguali per tutti e per tutti ugualmente applicate non possono essere subordinate alla discrezionalità di un essere umano soggetto a malumori e altri fattori esterni che possono condizionarne la capacità di giudizio.
Meno di 5 piante babbo natale ti porta i regali, più di 5 piante babbo natale ti porta il carbone.
Facile, veloce, efficace e senza il rischio di venire puniti diversamente per medesimi reati.
Per rendere tutto ancora più semplice..... basterebbe equipararla (erroneamente) all'alcool e tanti saluti, se faccio scorta di Morellino o ne colleziono diverse bottiglie di diverse cantine e annate, non devo spiegare niente a nessuno, se però guido ubriaco e faccio un incidente allora devo risponderne (.....non sempre.....).

Fine dell'opinione personale.

yoyo8989
15-01-16, 16:02
d'accordissimo con l'avvocato , sasso hai anche ragione, sarebbe bello far scomparire zone d'ombra tra penale e civile e l'ipocrisia di fondo ma prendiamo atto della situazione politica e forse ancora culturale in italia, se non si andrà per step non si faranno passi avanti.

Avv. Zaina
16-01-16, 00:47
Caro Sasso la vicenda non si può semplificare nei termini che lei indica. Anzi io cerco di ampliare la sfera del consumo personale.....

Martani
17-01-16, 18:15
anche perchè se io volessi fumare 15 genetiche diverse a volta, quindi fare tante piante con poca resa, sarebbe sempre consumo personale, però finirei per essere arrestato!

GROOW
23-01-16, 09:56
E col materiale secco come la mettiamo?
Mentre coltivo le mie 5 piante legali, le precedenti 5 in secca che faccio?:icon_scratch:
Al di fuori del numero di piante, non sarebbe meglio una legge che poggi i suoi parametri di taratura sul materiale finito e pronto all'assunzione?
Che sia esso un estratto a secco, un olio, un germoglio o altro, con questo sistema, si permetterà a chi lo volesse, anche una coltivazione, diciamola così "un po più scentifica" dando la possibilità di lavorare sulle genetiche per arrivare al prodotto con le caratteristiche desiderate dall'individuo coltivante, cosa che con 5 piante risulta essere assai difficile, se non impossibile.
Tutto ciò che invece, viene prodotto in eccesso può essere consegnato gratuitamente ad un ente apposito (il che non sarebbe una cattiva idea) il quale si occuperà dello smaltimento o della trasformazione per uso medico, da donare ai bisognosi o ad eventuali nuovi organi di categoria appositamente formati.
In ogni caso, grazie avvocato, le sue riflessioni sono sempre lucide e professionali.

crazyjoe1
23-01-16, 13:41
Anch'io ringrazio la figura professionale dell'avvocato Zaina,che si batte per la nostra causa.
Riguardo l'argomento in questione,è vero che in questa ottica pare una depenalizzaione-legalizzazione parziale,ma è altrettanto vero che la cannabis ed i suoi derivati,all'occhio delle forze dell'ordine,perderebbe l'interesse che tuttora permane,essendo totalmente illegale la coltivazione anche di una singola piantina.Un passo alla volta...