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Visualizza Versione Completa : La nuova proposta di legge di iniziativa popolare dei Radicali



Avv. Zaina
19-03-16, 19:31
Desidero svolgere qualche riflessione sulla proposta di legge di iniziativa popolare (http://www.dolcevitaonline.it/30855/) presentata dai Radicali, che ho letto con piacere e con attenzione.
Rilevo - e la considerazione è puramente personale - in primo luogo la felice opzione riguardante la correzione dell'art. 72 del dpr 309/90 attraverso il mutamento della rubrica ("Uso personale ed uso terapeutico") e a contestuale introduzione del comma 1 (già abrogato) che riporta la doverosa precisazione della desanzionalizzazione dell'uso personale (proprio ciò che da tempo sostengo).
Particolarmente importante e decisivo risulta, poi, l'art. 3.
Condivido quelle previsioni del 1° comma che
a) individuano in 5 piante il limite perchè la coltivazione sia libera e legale b) nelle persone maggiorenni, i soggetti legittimati alla coltivazione.
Credo, però, che la coltivazione dovrebbe essere sempre indicata come discrimine per la liceità della condotta, di modo che il numero delle piante sia ritenuto un complemento.
Nutro, invece, perplessità su altre due indicazioni contenute nella norma in questione.
1) Da un lato, mi pare peccare di indeterminatezza la parte che non quantifica l'ammontare del prodotto della coltivazione che il produttore sarebbe autorizzato a detenere. Esiste, infatti, un serio rischio che anche quantitativi non derivati dalla coltivazione possano, invece, illecitamente ed indebitamente, venire assimilati ad essa.
Verrebbe vanificato, così, l'indirizzo della legge.
La previsione di un tetto massimo di sostanza (indicando espressamente un quantitativo) avrebbe, invece, facilitato l'applicazione del principio, creando una presunzione a favore del coltivatore, che avrebbe determinato effetti positivi, paralizzando qualsiasi ipotetica (ma non improbabile) iniziativa giudiziaria.
Ove tale tetto fosse superato il detentore potrebbe, comunque, dimostrare la liceità della condotta, provando l'uso personale.
2) Dall'altro, non appare chiaro il meccanismo di dimostrazione del collegamento fra sostanza e attività di produzione.
Mi spiego.
Se il coltivatore dovesse subire la "capricciosa" (uso un eufemismo) scelta di una perquisizione di polizia giudiziaria (situazione tutt'altro che peregrina) e gli venisse contestata la detenzione illecita della sostanza derivata dalla cannabis, egli non potrebbe - stando alla norma così come concepita - invocare affatto a proprio favore alcun tipo di automatismo.
Si aprirebbe un procedimento penale e si dovrebbe dare, così, corso ad una consulenza tossicologica per accertare la correlazione e la provenienza della sostanza.
Dunque, in assenza di una previsione che costituisca una forma di presunzione in favore del produttore (con assenza di dimostrare la propria buona fede), le indagini penali, così iniziate potrebbero comunque - formalmente - proseguire a carico del coltivatore, che sarebbe indagato.
Quale utilità allora? Nessuna.
Il previsto divieto di svolgere attività di lucro, poi, non mi pare sufficiente, in quanto esso dovrebbe essere sostituito dal divieto di cessione a qualsiasi titolo...se parliamo di uso personale è evidente che qualsiasi condotta differente da questo - nessuna esclusa - non possa essere minimamente ammessa.
Non condivido, poi, affatto, la previsione del comma 2° (che introduce l'autorizzazione per la coltivazione tra 6 e 10 piante).
Penso che sia assolutamente sufficiente limitare a 5 piante la coltivazione individuale (o comunque non formalmente associata), senza introdurre nuovi segmenti intermedi che possono solo provocare situazioni di inutile confusione.
La previsione dell'autorizzazione mi pare pleonastica e superflua anche nei confronti delle forme associate, sol che si pensi alla circostanza che il successivo art. 5 le regolamenta con sufficiente previsione.
Si tratta, pertanto, di una disposizione inutile - e di conseguenza tale è da ritenersi anche il successivo articolo 4.
Questa norma si caratterizza, poi, perchè alla lett. c) del comma 2° prevederebbe - se non ho compreso male - la sola sanzionabilità amministrativa di tutte le forme coltivative indiscriminatamente sopra le 10 piante.
La ratio di questo stravagante indirizzo sfugge.
La previsione pare non tenere conto del fatto che così opinando, in questo modo sicuramente verrebbero equiparate la grandi coltivazioni (agrarie) e quelle modeste (domestiche).
Se lo scopo indubitabile e condivisibile della proposta di legge è quello di desanzionalizzare la coltivazione di prodotti destinati all'uso personale è, però, evidente che tale fine non può essere raggiunto con una liberalizzazione indiscriminata, che potrebbe, invece, rivelarsi viatico per depenalizzare condotte, in realtà, fortemente criminose.
Ho già detto che condivido il contenuto dell'art. 5, mentre i successivi articoli che intendono regolare la produzione a fini di commercializzazione di cannabis e l'attività di vendita all'ingrosso ed al dettaglio meritano una riflessione a parte, per la complessità ed ampiezza degli ambiti cui si dirigono.
Allo stato mi interessava fermarmi su quelle condotte che devono trovare una soluzione per essere sottratte al rilievo penale cui attualmente sono sottoposte.
Ben vengano le varie iniziative, anche se temo che questo procedere in ordine sparso e queste fughe in avanti non giovino più di tanto.
Qualsiasi ipotesi futura normativa deve prevedere una struttura concettuale che ruoti attorno al concetto di consumo personale.

midril
19-03-16, 23:16
....."Qualsiasi ipotesi futura normativa deve prevedere una struttura concettuale che ruoti attorno al concetto di consumo personale....."
La chiave di lettura....

Del resto ...Radicali? Da "Radice" . Radice di ganja? Radice culturale?...Ops...No No...Culturale no, il presidente della camera, radicale, poco ha a che fare con le origini culturali e chissa con la ganja.

ecko
20-03-16, 09:08
Grazie del commento avvocato, un prezioso approfondimento.
Credo di essere abbastanza d'accordo con lei, specie sulle ultime due righe.

Otsi
20-03-16, 10:29
Ci sono alcuni cose che non riesco a comprendere;

Si tenta di regolamentare la coltivazione adducendo come motivazione:
1) l'uso personale per un limite di 5 piante;
2) lo spaccio sopra le 5 piante.

Ora parlando in maniera concreta:

coltivando in casa con le lampade posso ottenere un raccolto di 250/300 gr con diciamo 400w e 8 piante;
coltivando in piena terra posso ottenere un raccolto di 1,5 kg con 3 piante.

Nel primo caso sarei colpevole perche' avrei superato il numero di piante pur ottenendo un raccolto appena sufficiente al mio fabbisogno, mentre nel secondo caso se venisse trovata quella quantita' in casa durante una perquisizione troverei difficile da spiegare che " ho fatto solo 3 piantine"...

non vedo come si possa risolvere questa cosa se non con una comunicazione del raccolto a un qualche organo...cosa che io personalmente non farei mai.

Un'altra cosa che non riesco a digerire e' la configurazione di reato che si denota nella cessione a titolo gratuito anche di modiche quantita'.

Se il mio amico e' rimasto senza erba e gli regalo una cimetta io sono uno spacciatore?
Se il mio amico e' rimasto senza sigarette e gli regalo un pacchetto sono punibile?

Non si potrebbe prevedere una normativa simile a quella per il tabacco? non parlo di monopolio.

the.pitbull
20-03-16, 13:00
Mi trovo d'accordo con Otsi per quel che riguarda un quantitativo limite, mentre lo sono meno per le 5 piante.
Capisco che ci vuole qualcosa di concreto, per delimitare pienamente l'uso personale dallo spaccio, ma le piante sono esseri viventi, come diceva Otsi una pianta può produrre 5,10 grammi come 2kg e lo si sa solo al momento del taglio.

Se mi mettono un limite a x grammi (che poi a me può bastare a qualcun'altro no quindi si troverebbe costretto ad acquistarla) e le piante mi fanno di più che faccio? La butto in tutta fretta se no sono un criminale?

Poi consideriamo che magari ne voglio fare in più, perchè d'estate non coltivo per via del caldo e devo mantenere il mio fabbisogno fino a fine autunno, per averne di nuova.

Penso che un limite in quantitativo detenibile, vada solo a minare quella libertà che si cerca di dare ai consumatori.

Qui su Enjoint ci sono persone che coltivano 5 piante all'aperto durante l'estate, e col raccolto sono apposto per un anno senza coltivare nient'altro. Loro producono per il solo uso personale ma una volta l'anno. Sarebbero degli spacciatori valutandoli solo in base al peso del prodotto che detengono.

Avv. Zaina
20-03-16, 19:03
La legge deve fare delle scelte perchè la soluzione assolutamente ottimale non esiste.
Io credo che
1) in primo luogo debba essere la destinazione al consumo personale del prodotto a determinare la liceità della coltivazione;
2) in secondo luogo si debba stabilire a tale fine un massimo numero di piante coltivabile, esemplificativamente 5, così che in questo modo si stabilisca una presunzione di liceità della coltivazione,
3) in terzo luogo si possa ritenere, comunque, che coltivazioni di poco superiori alle 5 unità (entro le 10) possano essere ritenute non punibili, se il coltivatore offra dimostrazione della destinazione del prodotto ottenuto al proprio fabbisogno personale.
Per quanto concerne la cessione, osservo che se passasse l'idea della non punibilità della cessione gratuita di modiche quantità, anche i pushers troverebbero giustificazione del loro operato invocando la gratuità della cessione (salvo poi farsi pagare in modo differito la sostanza).
Non ci sarebbe, quindi, differenza fra una cessione amicale ed una che potrebbe fingersi amicale ma che tale non è.
I criminali la farebbero così sempre franca, non trova?

cozzaro
20-03-16, 19:57
Ma secondo me la soluzione ottimale esiste eccome, e mi rendo conto che nemmeno tra cinquant'anni sarà raggiunta.
Consiste nel far tornare la ganja una pianta esattamente com'era prima del proibizionismo, una pianta LIBERA.
Le leggi applicabili sarebbero quelle applicate a tutte le piante libere, se vendi pomodori senza scontrino-fattura sei un evasore, se mia nonna mi regala dell'insalata perché mai dovrebbe essere incriminata?
Questa è la soluzione ottimale-ideale.
Insomma libertà individuale, simile a quello che moran ha scritto nell'altro post parallelo a questo.

cozzaro
20-03-16, 20:10
Voglio aggiungere un'ultima cosa però... Per il momento, non importa come, basta che nessuno finisca in galera per l'uso personale, che si tratti di produzione o no, che si tratti di 1 o 5 o 100 piante, la priorità è fare un primo passo.

amn3sia
20-03-16, 20:17
Ma secondo me la soluzione ottimale esiste eccome, e mi rendo conto che nemmeno tra cinquant'anni sarà raggiunta.
Consiste nel far tornare la ganja una pianta esattamente com'era prima del proibizionismo, una pianta LIBERA.
Le leggi applicabili sarebbero quelle applicate a tutte le piante libere, se vendi pomodori senza scontrino-fattura sei un evasore, se mia nonna mi regala dell'insalata perché mai dovrebbe essere incriminata?
Questa è la soluzione ottimale-ideale.
Insomma libertà individuale, simile a quello che moran ha scritto nell'altro post parallelo a questo.

Condivido in pieno...ma per fare un primo passo mi accontento anche di un tetto massimo di piante.

Avv. Zaina
21-03-16, 08:28
Vi è solo un piccolo dettaglio da considerare,
I pomodori non hanno effetti psicoattivi....

Yomi
21-03-16, 09:09
Vi è solo un piccolo dettaglio da considerare,
I pomodori non hanno effetti psicoattivi....

Avvocato, autodeterminazione, come appunto ha detto cozzaro, auspica Moran nell'altro post.

E mi permetta una cosa: le metto qui un link allo studio del dottor Arnao (http://www.enjoint.info/wp-content/libri/cannabis_uso_e_abuso.htm), che spiega bene gli effetti della cannabis, comparati a quelli dell'alcool, sostanza molto più pericolosa, ma legale e addirittura pubblicizzata e assolutamente percepita soprattutto dai ragazzini, come una sostanza "normale"..

Tanti mi diranno che non è giusto sparare su altre sostanze, ma ho avuto l'esperienza di un padre alcolista (ha smesso grazie ad alcolist anonimi), e di tanti amici che sono mezzi distrutti,
eppure questa sostanza va bene, il vino fa buon sangue(balle, è il succo d'uva che fa buon sangue), puoi smettere quando vuoi, è il sangue di Cristo (succo di mirtillo no? io ho bevuto il primo vino a 9 anni da cherichetto).

Insomma avvocato, io posso coltivare la vite, produrre vino e/o grappa, vendere potenziali armi letali (molti più morti di coca, eroina e altre sostanze), ma guai a farti una canna, drogato che non sei altro!!


Bene, senza ipocrisia, se ancora passerà una legge invece ipocrita, inizierò una campagna per l'illegalizzazione dell'alcool, con una prima "boutade":

rappresentazione degli effetti della cannabis comparati a quelli dell'alcool;
due persone, un bevitore medio e un fumatore medio;
si inizia alle 8 del mattino, uno fuma uno spinello medio, uno beve un bicchiere di vino rosso corposo(media tra i 4°di una birra leggera e un superalcoolico 40°);
alle 9 del mattino, uno lo spinello, l'altro un altro bicchiere.

E via così, fino a sera, arrivando a mezzanotte, con 17 spinelli e 17 bicchieri (se ci arriva) .

Il mattino dopo, si ricomincia .... sicuramente a fumare, non so se il bevitore avrebbe voglia di continuare...


Sempre con rispetto per il suo lavoro, auspico una legge che riconosca la cannabis per una pianta, come lo sono la vite , il tabacco, i pomodori, in futuro.
Adesso, che almeno non rompano le balle per due canne, visto la merda pericolosa che ci vendono legalmente.

:punkif5:

asa82
21-03-16, 10:43
Piante come lo stramonio (datura) il convolvolo eccecc.. sono psicoattive e molto piu pericolose della cannabis ma nessuno ti vieta di tenerle in giardino...........:icon_rolleyes:

moran
21-03-16, 12:36
Anche il tabacco ne ha, il cacao, il caffè, il tè. .. tanto per citare i più famosi ma sono centinaia le piante che contengono principi psico attivi anche molto potenti e facilmente estraibili...
Il controllo sul fenomeno è una cosa impossibile, una vera illusione che viene strumentalizzata da chi ha interesse nel farlo, punto.
Continuare a presumere che con uno scambio tra coltivatori o conoscenti si favorisca in qualche modo lo spaccio è una cosa che non sta in piedi, anzi sarebbe qualcosa che lo farebbe sensibilmente diminuire.
Se il numero dei possibili coltivatori domestici fosse anche la metà di quello possibile almeno il 50% della diffusione avverrebbe al di fuori del controllo criminale.
Capisco che questo possa dare fastidio agli intolleranti così come a chi in qualche modo ha interessi limitativi del fenomeno e soprattutto che disperde in pratica gran parte della ricchezza generabile dividendo la tra una miriade di mani innocenti, anche se colpevolizzate. ..ma davvero qualcuno pensa che con leggi o proposte come quelle portate avanti fino ad oggi avrebbero risultati migliori sia a livello sociale che di limitazione dell'attività criminale ?

Se io volessi organizzarmi potrei con il limite di 5 piante coltivarne legalmente 500, non ci vuole molto a immaginare come...
Queste cose mi sembrano davvero barzellette, solo che non fanno più nemmeno ridere.
Non funzionerebbero in nessun senso, non verrebbero rispettate se non da una sparuta minoranza insignificante, quindi quale può essere il vero scopo di porre limiti o modalità che quasi nessuno rispetterebbe? Qual'è l'utilità di proporre cose inutili ?
Si sta tentando di regolarizzare un fenomeno che va comunque avanti clandestinamente da sempre malgrado gli ergastoli proposti da Giovanardi fini e malgrado i buchi nel cervello paventato da serpelloni & e altri deterrenti vari...come si può pretendere di rendere credibili simili proposte ?
Poi sarei io il sognatore utopistico. ..ma a me sembra che i conti con la realtà non li facciano in molti...:icon_sad:

the.pitbull
21-03-16, 12:45
Si ma il problema è che intorno alla cannabis girano soldi, tanti soldi.
Se ci sarà una vendita ovviamente lo stato vuole i guadagni per se.
Non ci permetterebbe mai di avere le cassettine e metterci col camioncino a vendere come si fa con le fragole o le ciliege.

Io penso che un numero di piante prestabilito sia la cosa migliore in questo momento. Almeno fino a x piante siamo sicuri di non cadere nell'illecito.

Poi per il quantitativo massimo detenibile credo sia una giusta mossa se sfruttata al meglio.

Faccio un esempio:

Autorizzazione a coltivare fino a 5 piante a persona e detenere fino a 500g in casa.
Nel caso le piante producano di più, non si rientra nell'illecito se consegue una comunicazione dell'eccesso.
In questo caso dichiaro anticipatamente di aver prodotto di più e che la razionerò per più tempo per il mio fabbisogno.

In questo caso anche chi coltiva una volta l'anno e produce 2kg, può comunicarlo a chi di competenza e non vedersi arrestare da un momento all'altro solo perchè una pianta ha prodotto più di quanto pensa un legislatore.

Ovviamente se dichiaro di aver prodotto 1.5kg e poi pianto subito altre 5 piante, farei fatica a dimostrare il solo uso personale.

Per quel che riguarda la cessione sono d'accordo con l'avvocato. Serve qualcosa di concreto per evitare errori di giudizio.

Yomi
21-03-16, 12:46
Anche il tabacco ne ha, il cacao, il caffè, il tè. .. tanto per citare i più famosi ma sono centinaia le piante che contengono principi psico attivi anche molto potenti e facilmente estraibili...
Il controllo sul fenomeno è una cosa impossibile, una vera illusione che viene strumentalizzata da chi ha interesse nel farlo, punto.
Continuare a presumere che con uno scambio tra coltivatori o conoscenti si favorisca in qualche modo lo spaccio è una cosa che non sta in piedi, anzi sarebbe qualcosa che lo farebbe sensibilmente diminuire.
Se il numero dei possibili coltivatori domestici fosse anche la metà di quello possibile almeno il 50% della diffusione avverrebbe al di fuori del controllo criminale.
Capisco che questo possa dare fastidio agli intolleranti così come a chi in qualche modo ha interessi limitativi del fenomeno e soprattutto che disperde in pratica gran parte della ricchezza generabile dividendo la tra una miriade di mani innocenti, anche se colpevolizzate. ..ma davvero qualcuno pensa che con leggi o proposte come quelle portate avanti fino ad oggi avrebbero risultati migliori sia a livello sociale che di limitazione dell'attività criminale ?

Se io volessi organizzarmi potrei con il limite di 5 piante coltivarne legalmente 500, non ci vuole molto a immaginare come...
Queste cose mi sembrano davvero barzellette, solo che non fanno più nemmeno ridere.
Non funzionerebbero in nessun senso, non verrebbero rispettate se non da una sparuta minoranza insignificante, quindi quale può essere il vero scopo di porre limiti o modalità che quasi nessuno rispetterebbe? Qual'è l'utilità di proporre cose inutili ?
Si sta tentando di regolarizzare un fenomeno che va comunque avanti clandestinamente da sempre malgrado gli ergastoli proposti da Giovanardi fini e malgrado i buchi nel cervello paventato da serpelloni & e altri deterrenti vari...come si può pretendere di rendere credibili simili proposte ?
Poi sarei io il sognatore utopistico. ..ma a me sembra che i conti con la realtà non li facciano in molti...:icon_sad:

Bè in effetti il numero, è molto facile aumentarlo, ad esempio:

Io sono una persona, coltivo 5 piante.
La Yoma è una persona (non fuma, la fumerei tutta io, e se dicono qualcosa.. "La Yoma la mangia e la beve") altre 5 piante.
E così mia madre e mio padre, et voilà, già 20 piante, e che sono figlio unico e non ho considerato gli suoceri!!!:eek::icon_lol:

the.pitbull
21-03-16, 13:03
Si Yomi se abitate tutti sotto lo stesso tetto potresti anche farlo. O se vai a farle a casa loro anche.
Ma poi?

Una volta che io, te e altri 1000 facciamo così a chi la vendiamo?

Se i consumatori possono coltivarla e averne per il loro fabbisogno non hanno bisogno di comprarla.

Anche che una parte dei consumatori che non può coltivare (o non ne produce abbastanza) volesse comprerla la situazione non sarebbe come oggi.

La qualità del prodotto sarebbe molto più alta, i prezzi crollerebbero siccome ce l'hanno tutti e soprattutto si toglierebbe il mercato dalla mani della criminalità.

Se non posso coltivare o visto che sono inesperto non ne faccio abbastanza, chi mi porta ad acquistare schifezze al mercato nero se ho 10 amici che la fanno in casa?

O magari se posso acquistarla in negozi autorizzati?

La cessione della sostanza non si può eliminare del tutto in nessun modo.

Ma almeno facciamo che la qualità aumenti, il prezzo crolli e il denaro che veicola da essa non finisca nelle mani dei narcotrafficanti.

cozzaro
21-03-16, 13:25
Anche io penso che per come siamo messi ora, non importa come, ma non voglio finire in gabbia.
Facciano leggi più o meno giuste meglio di nulla, non scambiate queste parole per arrendevolezza...ma nel paese in cui viviamo non finire dietro le sbarre per due piantine sarebbe già un bel traguardo.
Poi se vogliamo parlare di processi interminabili per non finire dentro, magari anche con la reiterazione di reato, che ancora non ho capito se la si può scampare o no in questo caso, sappiamo bene tutti che i soldi non piovono dal cielo per nessuno, e se uno non li ha, non ha nemmeno la possibilità di difendersi.
Ricapitolando, qualsiasi proposta che mi permetta di coltivare anche una sola pianta sarà da me appoggiata senza troppe polemiche; poi magari lì si gettano le basi per una ripartenza.

mozart
21-03-16, 14:36
Allora, mi permetto di aggiungere qualcosa perche' noto che non tutti abbiamo le idee chiare sull'entita' del fenomeno in cui siamo coinvolti.
Ci sono diverse piazze nelle grandi citta' dove vengono vendute quantita' rilevanti di cannabis, diversi chili al dettaglio ogni santo giorno, quindi il mercato possibile è ben lungi dall'essere saturo.
Anche avendone a disposizione molta di piu' del necessario non si avrebbero certo difficolta' di collocazione, volendolo fare, chiaramente.
Ma questo non e' l'aspetto principale che mi interessa prendere in considerazione, ce n'e' un'altro molto piu' importante in democrazia, che e' fondamentale direi e cioe':
a monte di tutto vedo solo il rispetto di una grossa parte del popolo (una volta comprovata) che vuole venga riconosciuta la legittimita' nel poter coltivare o usare la cannabis e i suoi eventuali derivati secondo la propria autodeterminazione e senza che nessuno ci metta becco per nessuna ragione visto che qualsiasi intervento in tal senso in realta' maschererebbe sempre un tentativo di controllo o speculazione.

Per quanto riguarda l'eventuale commercializzazione, se si vuole davvero impedire quella illegale ci vuole davvero molto poco: la si legalizza come qualsiasi altra merce o sostanza di origine vegetale.
Poche regole, precise e bene amministrate, per una volta.

Chi viene sorpreso a contravvenire queste regole va contro la legge e per questo sara' perseguito come le norme stabiliranno.

Chi vorra' usare la cannabis potra' farlo chi sara' contrario non lo fara', chi ha PAURA che i propri figli si rovinino facendosi uno spinello che fara' da veicolo alle droghe pesanti e/o sintetiche forse sara' costretto a farsi un esame di coscienza e dopo un po' di introspezione capira' che non si finisce (MAI) nel famigerato tunnel per quel motivo...

Chi decidera' di curarsi o usare la cannabis come meglio crede potra' farlo e qui purtroppo penso che saranno possibili depistaggi se non veri e propri sabotaggi che farebbero vacillare tutto il sistema a favore.
C'e' davvero molto in ballo in termini economici e di certo chi ha interessi in campo sanitario non stara' a guardare e non ammettera' mai niente di positivo a riguardo...

E' dura, la vedo molto dura, ma una cosa la so per certa; nessuna regola, legge o limitazione riuscira' mai ad esercitare un controllo effettivo e reale su questo fenomeno, sarebbe solo ipocrisia, fumo negli occhi, per restare in argomento.

tiaccaci89
24-03-16, 10:34
secondo me la soluzione migliore, più che stabilire un numero preciso di piante che porta appunto a conseguenze diverse come avete fatto notare giustamente un po tutti, si dovrebbe stabilire un 'area adibita alla coltivazione per uso personale'. chesso stabiliamo che ogni singolo individuo abbia 1.5 metri quadrati di coltivazione in caso di INDOOR e un 4 metri quadrati per uso OUTDOOR. poi sta a te decidere quante piante metterci dentro quello spazio, ma cmq lo stato avrebbe la 'sicurezza' che in uno spazio del genere sarebbe praticamente impossibile impostare una rete di spaccio molto proficua mentre per il coltivatore dovrebbe essere una soluzione che garantisce il fabbisogno personale.

Yazek
24-03-16, 11:44
secondo me la soluzione migliore, più che stabilire un numero preciso di piante che porta appunto a conseguenze diverse come avete fatto notare giustamente un po tutti, si dovrebbe stabilire un 'area adibita alla coltivazione per uso personale'. chesso stabiliamo che ogni singolo individuo abbia 1.5 metri quadrati di coltivazione in caso di INDOOR e un 4 metri quadrati per uso OUTDOOR. poi sta a te decidere quante piante metterci dentro quello spazio, ma cmq lo stato avrebbe la 'sicurezza' che in uno spazio del genere sarebbe praticamente impossibile impostare una rete di spaccio molto proficua mentre per il coltivatore dovrebbe essere una soluzione che garantisce il fabbisogno personale.

In questo modo forse si torna sempre alla questione di prima:
Ogni persona dice di volere il proprio spazio, e chi fuma, sfrutterebbe lo spazio anche di chi non fuma.
Insomma il modo lo si trova sempre.

tiaccaci89
25-03-16, 12:54
no lo spazio sarebbe personale! se poi in famiglia si è in 4 lo spazio si moltiplica x 4! a me pare la soluzione migliore con 1,5 m quadri indoor anche un fumatore da 5 g al giorno ce la farebbe. idem un outdoorista come me con quello spazio sta tranquillo per un anno! poi ovviamente cè chi potrebbe mettersi a spacciare sfruttando quello sapzio ma cmq non farà enormi introiti (se si vendesse tutta ci si potrebbe campare ma non è il nostro caso) ma anche con un numero di piante stabilto potrebbe accadere. basta vedere i CSC spagnoli quanda ne 'spediscono' in italy....

Sinclair
29-03-16, 22:59
Tanti mi diranno che non è giusto sparare su altre sostanze...
E' giusto, è giusto. Va' tranquillo...

sifone900
30-03-16, 19:15
Avvocato, autodeterminazione, come appunto ha detto cozzaro, auspica Moran nell'altro post.

E mi permetta una cosa: le metto qui un link allo studio del dottor Arnao (http://www.enjoint.info/wp-content/libri/cannabis_uso_e_abuso.htm), che spiega bene gli effetti della cannabis, comparati a quelli dell'alcool, sostanza molto più pericolosa, ma legale e addirittura pubblicizzata e assolutamente percepita soprattutto dai ragazzini, come una sostanza "normale"..

Tanti mi diranno che non è giusto sparare su altre sostanze, ma ho avuto l'esperienza di un padre alcolista (ha smesso grazie ad alcolist anonimi), e di tanti amici che sono mezzi distrutti,
eppure questa sostanza va bene, il vino fa buon sangue(balle, è il succo d'uva che fa buon sangue), puoi smettere quando vuoi, è il sangue di Cristo (succo di mirtillo no? io ho bevuto il primo vino a 9 anni da cherichetto).

Insomma avvocato, io posso coltivare la vite, produrre vino e/o grappa, vendere potenziali armi letali (molti più morti di coca, eroina e altre sostanze), ma guai a farti una canna, drogato che non sei altro!!


Bene, senza ipocrisia, se ancora passerà una legge invece ipocrita, inizierò una campagna per l'illegalizzazione dell'alcool, con una prima "boutade":

rappresentazione degli effetti della cannabis comparati a quelli dell'alcool;
due persone, un bevitore medio e un fumatore medio;
si inizia alle 8 del mattino, uno fuma uno spinello medio, uno beve un bicchiere di vino rosso corposo(media tra i 4°di una birra leggera e un superalcoolico 40°);
alle 9 del mattino, uno lo spinello, l'altro un altro bicchiere.

E via così, fino a sera, arrivando a mezzanotte, con 17 spinelli e 17 bicchieri (se ci arriva) .

Il mattino dopo, si ricomincia .... sicuramente a fumare, non so se il bevitore avrebbe voglia di continuare...


Sempre con rispetto per il suo lavoro, auspico una legge che riconosca la cannabis per una pianta, come lo sono la vite , il tabacco, i pomodori, in futuro.
Adesso, che almeno non rompano le balle per due canne, visto la merda pericolosa che ci vendono legalmente.

:punkif5:
Condivido pienamente! Bisogna combattere e scrollarsi di dosso quella visuale che signori dalla dubbia moralità ci hanno messo davanti con inganni, colpi bassi e disinformazione... e cioè che le cose legali sono tali perché non fanno male, e le cose illegali sono tali perché fanno male...è l esatto opposto!

Sinclair
30-03-16, 20:56
Gasparri (sì, quel Gasparri) di recente si è espresso +- così: contrario alla legalizzazione delle droghe leggere perché "altrimenti passa il messaggio che se è legale allora non fa tanto male". E, secondo la mia opinione, l'alcol ha avuto la fortuna di non essere utilizzabile in molti altri campi, se non in quello in cui si rende dannoso e pericoloso.

sifone900
31-03-16, 17:10
Ahh Gasparri...JAx tempo fa alla domanda cosa ne pensi del fatto che dicono che invogli i ragazzi a fumare? Lui rispose" ma sono quelli come gasparri che invogliano i ragazzi a fumare...perché lo guardano e pensano: se non fumo divento come lui...:biggrinthumb:

theGrowers
01-04-16, 22:27
Ultimamente vedo molto pessimismo e politiche che sanno di utopia.

Pessimismo perché in fondo qualcuno sperava che dalla “torre d’avorio”(la corte costituzionale) una luce avrebbe guidato il nostro cammino verso la scorciatoia che permette a tutti noi di coltivarci la nostra amata pianta; questo non si è verificato, e non si verificherà mai, quel “solco” è la pietra tombale, su qualsiasi intenzione, è un po come dire: è inutile che cercate di passare da questa parte.

Utopia perché le attuali proposte di leggi messe fin qui in campo non credo che potranno essere approvate, (sembrano delle cattedrali nel deserto), ne riusciranno a superare alcuni scogli che punteranno propria su una scelta troppo diversa dal “solco” che le politiche sulle sostanze stupefacenti hanno fin qui tracciato. Noi non abbiamo avuto la nostra “crescita”, non abbiamo avuto quei venti anni che ci sono voluti in America per passare dalla proposition 215 al colorado, forse dovremo prendere atto che ci vorranno venti anni anche qui da noi e pensare prima di tutto ad una crescita non solo di accettazione socio culturale che qui in Italia è totalmente assente, ma anche e sopratutto legislativa, forse sarebbe meglio partire come ha detto qualcuno da poche semplici regole che salvino anzitutto i consumatori e coltivatori domestici come avviene in spagna, tirandoli fuori da una illegalità problematica.

Ma, perché anche in questo caso c’è il ma, la comunità di coltivatori e consumatori qui in italia agisce in ordine sparso, ed è separata, divisa, occorre avere un obiettivo comune, anche se basso e semplice, in questo caso puntare in alto per arrivare al tavolo del gioco al ribasso appartiene ad un modo di fare politica che sarebbe meglio abbandonare fin da subito, perché in questo contesto non paga, quello che serve è un obiettivo reale, perseguibile, fare massa critica e politicizzarsi, bisogna far capire al legislatore (perchè solo dal legislatore possiamo passare), anzi tutto che ci sono tanti consumatori e coltivatori che non sono solo persone ma sopratutto sono anche elettori.

Anche questa proposta dei radicali mi sembra utopia, ovviamente spero vivamente di sbagliarmi, spero che dietro l’intergruppo parlamentare e la pdl dei radicali ci sia la necessaria pressione politica per arrivare, ad una loro approvazione.

Speriamo che una spintarella arrivi da UNGASS.

sasso
08-04-16, 21:56
Vi è solo un piccolo dettaglio da considerare,
I pomodori non hanno effetti psicoattivi....

Avvocato nulla di quanto segue è in alcun modo riferito a lei, cito il suo messaggio solo per informare utenti che potrebbero non essere informati a riguardo.

I pomodori sono piante della famiglia delle solanacee, famiglia numerosa forse piu delle miriadi di diverse varietà di canapa, e molti appartenenti a questa grande famiglia presentano componenti alcaloidi psicoattivi.
Nonostante qualcuno riterrà il mio intervento superficiale, inutile, irrilevante o qualsivoglia altro aggettivo si vorrà dedicarmi, io invece ritengo possa dimostrare ancora una volta l'ignoranza delle persone che vorrebbero reprimere e recludere le nostre scelte in base ai loro gusti, senza prima premurarsi di verificare che una fottuta patata, un pò acerba e che magari servono ai loro figli, può fargli MOLTO più male di un kg di canapa ingerita in un solo boccone. Si perché pochi grammi di solanina sono LETALI, mentre, non esiste un dosaggio letale di cannabinoidi.

Quanto segue è una battuta, mi premura precisare che ha come ambizione solo quella di farvi PENSARE 1 minuto a come questi ci stiano rubando il libero arbitrio pretendendo da noi pure un ringraziamento.
Detto questo io mi defilo, vado a mangiarmi due foglie delle piante di patate che detengo legalmente nell'orto e poi mi metto alla guida tutta la notte con un occhio chiuso. Tanto non è vietato dalla legge (che non ammette ignoranza...) quindi il problema non si pone.

Skipper OG
12-04-16, 10:14
Condivido in pieno il tuo pensiero.detto questo, la soluzione è semplicemente una sola e cioè trattare la canapa come tutti gli altri vegetali, come possono essere delle piante di pomodoro.
Quindi una totale liberalizzazione della Canapa Indiana.
D'altra parte se rendi difficile l'accesso ad una sostanza a una parte di popolazione che non è in grado di potersela permettere per motivi pratici perché non ne ha più o altro*il mercato illegale,almeno su questa sostanza non cesserà.

AlbertoStp
28-04-16, 12:19
Ciao a tutti. mi sono iscritto oggi al vostro sito e vi sto leggendo con molta attenzione e molto entusiasmo.
Avv. Zaina volevo ringraziarla per lo stupendo lavoro che sta facendo ma volevo anche chiederle.. non c'è un modo per rivolgere allo stato le accuse che a noi vengono rivolte, cambiando, come per legge del contrappasso, i presupposti che regolano e determinano lo status quo delle cose hic et nunc? provo a spiegarmi meglio.. hanno fatto grandi pubblicità allo zucchero raffinato e ce l'hanno infilato ovunque, in qualsiasi prodotto alimentare o bevanda che troviamo in giro, confezionato (ovviamente in plastica), è presente lo zucchero raffinato; lo zucchero provoca nel cervello dei cambiamenti neurochimici che fanno aumentare il livello di dopamina, motivo per il quale se si viene privati della razione zuccherina giornaliera si hanno delle vere e proprie crisi di astinenza.. viviamo in un mondo di drogati che non sanno di esserlo e che sono funzionali al sistema in quanto una mente eccitata è più propensa a spendere e ad ammalarsi, il che va a tutto vantaggio delle multinazionali. il glutine presente nella maggior parte delle farine e dei dolci è un potente allergene che ha effetti inibitori psicotropi.. cioè invece di stimolare la nostre psiche la inibiscono.. è questo che vogliono coloro che hanno la presunzione di dettare legge.. dirci che non dobbiamo usare il cervello e che non dobbiamo uscire dal recinto e questo mi sembra un grande crimine contro l'umanità.. nel '48 sono stati scritti i diritti universali dell'uomo. non possiamo rivalerci su di essi e sulle prove scientifiche che dimostrano ciò che sto dicendo per accusare i governatori di condotta disonorevole, di vilipendio e di crimini contro l'umanità ?
il presupposto è che la legge serva a regolare e gestire i rapporti umani, ma è chiaro che lo stia facendo contro gli interessi del popolo, contro l'essere umano. e ne abbiamo tutte le prove..
inoltre. ha mai sentito parlare dei vari movimenti che rivalendosi dei diritti fondamentali dell'uomo, suggeriscono, dopo un attento studio, di dichiarare la propria sovranità individuale? lo consiglierebbe a chi, strozzato dall'arroganza e dalla violenza che usa il sistema attuale, volesse provare a liberarsi di questa forma di vampirismo energetico chiamato Stato democratico e che in realtà è una Repubblica S.p.a.?
grazie
Alberto
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moran
28-04-16, 19:35
Non condivido tutto quello che hai scritto a livello scientifico e sociologico ma si tratta solo alcune piccole parti decisamente trascurabili nel contesto, per tutto il resto sono d'accordo con te.
La liberta' che dovrebbe esprimere uno stato democratico si e' allontanata tanto da non poterla percepire piu' nemmeno all'orizzonte e purtroppo non posso fare a meno di notare che sempre piu' persone continuano a cercare compromessi accomodanti che in realta' sono scorsoi, con questo tipo di sistema mostrando completa assenza di lungimiranza, altruismo tolleranza e IMHO, intelligenza. :wallbash:


NB*** AlbertoStp passa in presentazioni :biggrin2: