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Visualizza Versione Completa : La lettera di della vedova e civati su possibile



Avv. Zaina
05-08-16, 18:31
Confesso che ho molto poco capito dell'articolo sotto riportato.
Anzi molto poco è forse troppo.
Ma è un problema intellettuale mio.
O meglio al di la' delle facili ironie...credo di avere capito che sussiste il concreto pericolo di emendare le norme sulla coltivazione, non permettendo, così, la loro approvazione per favorire comunque un monopolio farmaceutico (ipotesi che mi pare vagheggiata in modo opinabile dal dott. Grassi) ..
Il tema della cannabis terapeutica non vorrei fosse utilizzato, quindi, surrettiziamente per giubilare la proposta di legge di depenalizzare la coltivazione
Il problema è che - come sembra apparire dal tenore dell'articolo - si intende mantenere sotto uno stretto controllo la produzione di cannabis e suoi derivati e da questo incipit, si potrebbe giungere ad escludere qualsiasi forma di depenalizzazione o legalizzazione della condotta coltivativa.
Segnali in tal senso sono giunti addirittura da emendamenti proposti da deputati (V. PINI Pd) che avevano aderito all'intergruppo.
E' evidente che se non fosse ammessa la coltivazione per destinazione di uso terapeutico, a maggior ragione i ben pensanti obbietteranno l'inaccettabilità della coltivazione per un fine differente, ergo cd. ludico.
Temo, pertanto, che il sovrapporsi di precisi interessi, o, comunque l'agitare falsi pericoli di deregulation che, in realtà, non esistono, mirino a favorire un accordo su di un testo assai ridotto e che nulla innova.
Mentre Della Vedova dimostra di sapersi muovere nel problema (paventando, in realtà da sempre soluzioni di compromesso concernenti il monopolio dello Stato a scapito di un vero riconoscimento di ampi diritti), mi pare, invece, purtroppo che Civati non abbia affatto le idee chiare in materia di stupefacenti e cerchi solo di non rimanere tagliato fuori od indietro su di un tema che egli affronta con un taglio troppo spesso populistico.
Non conta intervenire, conta avere coerenza di programma.
L'intervista mi inquieta, quindi, e se fossero veri i miei timori, allora non ci sto e dico che la situazione non va affatto bene.
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