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Visualizza Versione Completa : realtà o illusione?



sorrendom_1972_delete
24-09-16, 09:23
Ciao, mi chiedevo se dovessi scegliere tra computer o economia liberista, tra realtà come illusione o solo quella che percepiscono i sensi, o anche tra stoicismo e sofisti (scetticismo) cosa scegliererei? Vi confesso che sono al cosiddetto vicolo cieco. Voi cosa fareste?
Ciaooooo

sorrendom_1972_delete
25-09-16, 00:57
Spero di non annoiarvi, ma spero che si capisca meglio quello che volevo dire.
La guerra dei mondi…

Tra, Neoliberismo ed evoluzione:

il lampo governa l’univero, Eraclito

“Cosi’, in un'età da gobione, ho nuotato tra vortici dove, per di piu’, mi trasformavo in fiume; mi sono arrampicato sulle querce come uno scoiattolo; navigando a vela, sono diventato cormorano e, sulle pareti delle rnontagne, ragno; percepivo, reagivo, correvo come una volpe, entusiasta e svelto; invecchiando, a lungo immobile, medito come un faggio, oscillando a un falso ritmo alle turbolenze del vento, capelluto e poi calvo a seconda delle stagioni incantato da usignoli e fringuelli.”
Paragrafo metamorfosi dal libro di Michelle Serres

e, computer e religione:

tutti gli uomini sono protesi per natura alla conoscenza, Aristotele

“il “Dio dei vuoti”. Essa si associa anche a un'argomentazione fallacea favore dell’ esistenza di Dio, a cui Richard Dawkins dedica qualche pagina per bocciarla nell 'illusione di Dio: se ci sono cose che non possiamo spiegare o conoscere, allora deve esserci un Dio all’opera per riempire quel vuoto. Tuttavia, il mio interesse non è tanto nell'esistenza di un Dio che riempia il vuoto, quanto piuttosto nell'equiparazione di Dio all'idea astratta delle cose che non possiamo conoscere. Non le cose che al momento non sappiamo, ma quelle che per loro natura non potremo mai sapere, che rimarranno per sempre trascendenti. La religione è qualcosa di più complesso del semplice stereotipo che spesso la società moderna ce ne offre. Per molte civiltà antiche dell'India, della Cina e del Medioriente, la religione non si identificava con la venerazione di un'Intelligenza soprannaturale, ma proprio con il tentativo di cogliere i limiti della nostra comprensione e del nostro linguaggio.”
Marcus Du Sautoy "cio' che non possiamo sapere".

ciaooo

moran
25-09-16, 11:03
perche' scegliere per forza?
Piuttosto che cercare di sviluppare un proprio pensiero indipendente...anche se influenzato dalla conoscenza dell'una e dell'altra filosofia l'ingrediente mancante saresti solo tu e cio' che sei al momento in cui ti sei posto la domanda. :biggrin2:

sorrendom_1972_delete
25-09-16, 13:12
perche' scegliere per forza?
Piuttosto che cercare di sviluppare un proprio pensiero indipendente...anche se influenzato dalla conoscenza dell'una e dell'altra filosofia l'ingrediente mancante saresti solo tu e cio' che sei al momento in cui ti sei posto la domanda. :biggrin2:

Credo anch'io che ognuno di noi sia un misto in varia percentuale delle due opzioni, ma da quello che leggo in giro, e su questo forum il dibattito si riduce a queste due visione del mondo. A proposito, grazie per il feedback.