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Visualizza Versione Completa : Assocanapa attacca i produttori di Cannabis light: “Sono solo speculatori”



Dolce Vita magazine
20-06-17, 08:27
Un attacco frontale e durissimo.*È quello portato da Assocanapa, associazione che riunisce centinaia di produttori di canapa industriale in Italia, nei confronti delle aziende che si sono avventurate nella commercializzazione[Continua...] (http://www.dolcevitaonline.it/assocanapa-attacca-i-produttori-di-cannabis-light-sono-solo-speculatori/)

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marek
20-06-17, 09:16
Aggiungiamo ancora: le infiorescenze prodotte dagli agricoltori nostri associati sono e saranno in vendita soltanto in confezioni destinate al consumatore finale, salvo contratti con aziende di serietà provata questa parte la trovo un po in contraddizione con tutto il resto... Penso che prima di legalizzarla sia necessario "normalizzarla", far si che le persone non si infignino o scandalizzino se sentono odore di canapa\cannabis e la marjiunana light secondo me si muove in questo senso

rastafari80
20-06-17, 09:30
bah, ci manca che si fanno la guerra tra di loro. che nervoso.

moran
20-06-17, 10:16
si continua a non capire un cazzo! Finche' ognuno tirera' l'acqua solo al proprio mulino non si va da nessuna parte.
Quello che sostiene assocanapa e' in parte verita', esagerando nel dare degli speculatori a commercianti che cercano di cavalcare un onda che durera' poco in ogni caso...
Gli speculatori ci sono anche all'interno del loro indotto cosi come in ogni settore della societa', questa presa di distanze un po' troppo faziosa non era una chiarificazione necessaria e' evidentemente fuori dal contesto.
Cazzate tipo la "marijuana" e' considerata droga ma non la canapa quando degli intenditori come loro sanno bene che si tratta della stessa pianta.
Siccome loro ci fanno i mattoni allora va bene solo per costruire, gli altri tutti drogati.

Bisogna cambiare totalmente la rotta per cercare di cambiare veramente qualcosa.
Non ha piu' senso, come non ne ha mai avuto e ho sempre sostenuto, parlare di legalizzazione, un termine che mi fa piu' paura di proibizionismo che almeno e' molto piu' chiaro e onesto, non lasscia dubbi e ciascuno puo' fare le proprie scelte, correndo i propri rischi in piena consapevolezza.

Il termine da adottare nella sua interezza si chiama liberalizzazione, che se ne porta dietro altri di un certo valore come autodeterminazione, responsabilita', consapevolezza.
Non bisogna per forza essere controllati e gestiti come pecore sulla scia dei vaccini, dove un potere centrale decide perfino se posso coltivare e/o usare una pianta che esiste da sempre e che non e' possibile comunque fare sparire o controllare semplicemente rendendola illegale.
Storicamente qualsiasi forma di proibizionismo non ha fatto altro che creare una domanda maggiore e un relativo mercato illegale con tutto cio' che ne derivava...ma non ha mai stroncato un cazzo, e se c'ere un problema l'ha tutt'altro che risolto.

Bisogna chiedersi: perche' da cosi tanto fastidio anche solo l'idea ? perche' tutti i dati vengono sistematicamente manipolati e usati attraverso un manipolo di coglioni ignoranti anche loro usati senza rendersene conto nel caso siano convinti delle cazzate che vanno sostenendo e divulgando oppure come credo nella maggiorparte dei casi in piena malafede per interesse personale o di settore?
TUTTI sanno indistintamente che comunque sia la marijuana continuera' a girare, che molti coltiveranno, che verra' trafficata da chi si e' organizzato per farlo.
Davanti a tutto questo, lasciando perdere il fatto che da un po' si parla di cannabis terapeutica, che hanno rispolverato studi dell'immensa Montalcini ecc...tanto su questo fronte ci andra' matematico un bel bollino dello stato &, ma ripeto, davanti a tutte queste considerazioni inoppugnabili come si fa ancora a credere che sia possibile controllare legalizzandolo un fenomeno che fa in pratica storia a se da sempre ?
E' cosi difficile fidarsi delle persone iniziando a trattarle come tali?
Se anche uno stato laico e di diritto pensa come una comunita' di recupero e si comporta come la stasi (non c'e' bisogno di tortura oggi per farlo) in pratica controllano tutta l'informazione di un paese gia' ignorante di suo, dove vogliamo andare? :icon_puke_r::icon_puke_r::icon_puke_r:

sorry ma e' scattata la carogna.....non c'entra un cazzo ma ci sono ricaduto :wallbash:

happy
20-06-17, 12:00
Parole sante moran... Ma non ti arrabbiare!:a045::)

rastafari80
20-06-17, 12:15
moran sono d'accordo ed è quello che io in altri post ho chiamato "cultura".

la cannabis è una questione culturale e di nessun altro tipo.
non merita risposta diretta nessuna persona, o associazioni, che svilisca una cultura ghettizzandola ad un'immaginario fatto di emarginati che si fanno le canne, ovvero ciò che venne propagandato a inizio 900.
Stessa cosa per chi intenzione di creare la figura di un utilizzatore buono e uno cattivo.
io non sono più disposto ad offrire il fianco o a discutere con chi parla in questi termini.
è come dare dell'alcolizzato ad un somelier, ad un contadino che raccoglie i grappoli o ad un cassiere del supermercato perchè hanno a che fare con il vino.

la marijuana è un diritto ed è cultura.
E quando dico cultura ce l'ho soprattutto con i consumatori perchè se posso tollerare il teenager che, come noi tutti, ha conosciuto la marijuana per strada e non ne percepisce nessun valore se non lo sballo, non tollero nessun adulto che non si faccia domande o che voglia ignorare.

Chiedetevi quanto è grande il mondo della marijuana.
E chiedetevi come spiegherete la marijuana ai vostri figli.