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Visualizza Versione Completa : Produci consuma crepa



massimo.conta
17-02-20, 13:17
Era una sera d'autunno di otto o dieci anni fa, stavo guidando sulla strada che da Novate porta a Cascina Del Sole. A metà della strada mi imbatto in uno sbarramento, non segnalato che obbligava a deviare il percorso a causa di un cantiere per la costruzione della Rho-Monza, ho acceso gli abbaglianti e mi è comparsa davanti, illuminata dai fari, su un muretto di cemento di quelli prefabbricati per i cantieri stradali, la scritta, come se fosse impressa sullo schermo di un cinema. Erano tre parole, scritte in stampatello maiuscolo come se fossero urlate, senza punteggiatura perché superflua, PRODUCI CONSUMA CREPA . Perché quelle parole, scritte da un attivista durante le proteste per la costruzione della nuova autostrada, in un non-luogo, su una strada che porta in un posto che a dispetto del suo nome ha solo muri grigi come il cielo che il sole non riesce a bucare, mi girano nella testa dopo tutti questi anni?
Un primo aiuto lo trovo da Horkheimer e Adorno, che nel loro libro Dialettica dell'illuminismo, del 1947, definiscono per la prima volta il concetto di "Industria Culturale".
Secondo gli autori, la cultura di massa che ci viene servita oggi, non è la democratizzazione di quella inevitabilmente elitaria che si trovava nelle grandi forme di espressione artistico-culturale del passato ma è la degradazione della cultura, integrata nel sistema come fonte di svago e di intrattenimento. La cultura integrata promette un evasione che in realtà è funzionale al sistema, anche quando si presenta come trasgressiva è una cultura affermativa e non critica, che distrugge l'autonomia del singolo, ridotto a fruitore passivo.
L'industria culturale, composta dall'apparato che comprende radio, televisione, cinema, stampa, pubblicità (internet non c'era ancora) è un'industria fra le altre, è strutturata e opera come le altre industrie, con piani di raccolta e investimento capitali, impianto industriale strutturato, con stabilimenti e reparti di produzione, con sezioni che si occupano della concorrenza, contenendola o eliminandola.

Un altro aiuto lo trovo da Ignacio Ramonet, che nel 1995 conia il termine e definisce il concetto di "Pensiero Unico". Per pensiero unico si intende un modello di sistema caratterizzato dall'assenza di differenziazione, nell'ambito della concezione e programmazione delle politiche economiche e sociali.
Secondo Ignacio Ramonet, i fautori del pensiero unico agevolano gli interessi di determinate forze economiche, specificamente quelle del capitale internazionale, con la trasposizione in termini ideologici dei loro interessi.
Le critiche che vengono rivolte al pensiero unico, riguardano la riduzione del dibattito politico a temi ovvi, che non possono essere criticati dalla cultura dominante,
la subordinazione della politica al potere economico
la spinta alla crescita illimitata
la subordinazione dell'individuo, delle sue aspettative, del suoi bisogni e aspirazioni, al mercato.

Il pensiero unico, per mezzo dell'industria culturale, punta alla normalizzazione degli individui, annullando ogni comportamento deviante rispetto alla norma, utilizzando a tale scopo la distorsione dell'informazione e il controllo dei meccanismi psicologici inconsci, manipolando cosi le coscienze.

Il dibattito aperto a tutti verte su, come possiamo difenderci? Cosa può aiutarci?

Per cominciare posso suggerire di tenere occhi e mente aperti per individuare e contrastare le distorsioni dell'informazione, come qualcuno di noi fa già bene.
Un aiuto ci viene da quella che viene chiamata Controinformazione ma sarebbe meglio definita come "informazione non-manipolata" o "informazione non-integrata". Già esiste, promuoviamola e divulghiamola.

potpot23
17-02-20, 13:54
5u4DgdHNXpI

Charlie74_delete
17-02-20, 18:06
Tutta la nostra vita in tre parole...

J.White
17-02-20, 21:09
Come faccio io, ti rifugia nel tuo mondo e mandi a fancull tutti quanti...:biggrinthumb:

Hollyweed
17-02-20, 21:45
Era una sera d'autunno di otto o dieci anni fa, stavo guidando sulla strada che da Novate porta a Cascina Del Sole. A metà della strada mi imbatto in uno sbarramento, non segnalato che obbligava a deviare il percorso a causa di un cantiere per la costruzione della Rho-Monza, ho acceso gli abbaglianti e mi è comparsa davanti, illuminata dai fari, su un muretto di cemento, di quelli prefabbricati per i cantieri stradali, la scritta, come se fosse impressa sullo schermo di un cinema. Erano tre parole, scritte in stampatello maiuscolo come se fossero urlate, senza punteggiatura perché superflua, LAVORA PRODUCI CREPA . Perché quelle parole, scritte da un attivista durante le proteste per la costruzione della nuova autostrada, in un non-luogo, su una strada che porta in un posto, che a dispetto del suo nome, ha solo muri grigi come il cielo che il sole non riesce a bucare, mi girano nella testa dopo tutti questi anni?
Un primo aiuto lo trovo da Horkheimer e Adorno, che nel loro libro Dialettica dell'illuminismo, del 1947, definiscono per la prima volta il concetto di "Industria Culturale".
Secondo gli autori, la cultura di massa che ci viene servita oggi, non è la democratizzazione di quella inevitabilmente elitaria che si trovava nelle grandi forme di espressione artistico-culturale del passato ma è la degradazione della cultura, integrata nel sistema come fonte di svago e di intrattenimento. La cultura integrata promette un evasione che in realtà è funzionale al sistema, anche quando si presenta come trasgressiva, è una cultura affermativa e non critica, che distrugge l'autonomia del singolo, ridotto a fruitore passivo.
L'industria culturale, composta dall'apparato che comprende radio, televisione, cinema, stampa, pubblicità (internet non c'era ancora) è un'industria fra le altre, è strutturata e opera come le altre industrie, con piani di raccolta e investimento capitali, impianto industriale strutturato, con stabilimenti e reparti di produzione, con sezioni che si occupano della concorrenza, contenendola o eliminandola.

Un altro aiuto lo trovo da Ignacio Ramonet, che nel 1995 conia il termine e definisce il concetto di "Pensiero Unico". Per pensiero unico si intende un modello di sistema caratterizzato dall'assenza di differenziazione, nell'ambito della concezione e programmazione delle politiche economiche e sociali.
Secondo Ignacio Ramonet, i fautori del pensiero unico agevolano gli interessi di determinate forze economiche, specificamente quelle del capitale internazionale, con la trasposizione in termini ideologici dei loro interessi.
Le critiche che vengono rivolte al pensiero unico, riguardano la riduzione del dibattito politico a temi ovvi, che non possono essere criticati dalla cultura dominante,
la subordinazione della politica al potere economico
la spinta alla crescita illimitata
la subordinazione dell'individuo, delle sue aspettative, del suoi bisogni e aspirazioni, al mercato.

Il pensiero unico, per mezzo dell'industria culturale, punta alla normalizzazione degli individui, annullando ogni comportamento deviante rispetto alla norma, utilizzando a tale scopo la distorsione dell'informazione e il controllo dei meccanismi psicologici inconsci, manipolando cosi le coscienze.

Il dibattito aperto a tutti verte su, come possiamo difenderci? Cosa può aiutarci?

Per cominciare posso suggerire di tenere occhi e mente aperti per individuare e contrastare le distorsioni dell'informazione, come qualcuno di noi fa già bene.
Un aiuto ci viene da quella che viene chiamata Controinformazione ma sarebbe meglio definita come "informazione non-manipolata" o "informazione non-integrata". Già esiste, promuoviamola e divulghiamola.

Ciao, scusa se ti rjspondo catalogando il tuo intervento come socialismo libertario, e' una mia mania quella di etichettare tutto spero mi scuserai. Io mi sento molto vicino come pensiero al liberalismo ed alla democrazia, tutti oggi la criticano, ma vedremo quali saranno le alternative...spero migliori. Comunque, il socialismo libertario ha molte affinita' con il maggio 68 francese, ma dalle mie letture sembra anche con i conservatori (intellettuali nazisti) della repubblica di weimar, ma anche differenze sostanziali. Il tutto lo si legge dalle tue critiche alla societa' liberale e di mercato, secondo te autoritaria e polizziesca, queste le differenze. Ma come ho detto ci sono anche affinita' come il discorso sulla societa' della cultura di massa, ed il richiamo ad una esperienza vera della vita (che i tedeschi chiamano erlebnis) vs erfahrung esperienza vissuta o razionale.

Walter benjamin scrisse un breve saggio giovanile, che forse tu conosci, dal titolo ERFAHRUNG. durante la repubblica di weimar qundi si scontravano due visioni di esperienza. Quella mascherata "inespressiva, impenetrabile, sempre la stessa", delle cristallizzazioni della cultura. E quella dei giovani negazione della precedente, ritenuta degli adulti (e forse secondo me della borghesia liberale nata con l'illuminismo), comunque questa altra esperienza intesa come aspirazione estetica e romantica, che nitzscianamente si fa carico anche del dolore, della fatica, del fallimento, e persino della morte stessa. Ognuno sperimenta solo se stesso , afferma zarathustra alla fine del suo pellegrinaggio. Ma zarathustra e' anche il profeta dell'apocalisse della modernita', in cui nietzsche descrisse il conflitto fra l'uomo cristiano e l'uomo moderno, necessario ad aprire la via all'avvento del superuomo...tutti sappiamo poi come e' andata...due guerre mondiali.

Se vuoi si puo' dire tutto il male possibile del neo-liberismo, ma se uno riflette anche solo a quale alternativa ci puo' essere, protezionismo? Ma se e' proprio questo che ci ha condotto ad una guerra mondiale. Secondo me allora perseverare e' umano.

massimo.conta
17-02-20, 21:56
Ok Hollyweed, anche io ti voglio bene, ma sono solo un ignorante, non pretendo che quello che dico sia condiviso, sono contento di essere ascoltato.

massimo.conta
17-02-20, 22:06
Scusami ma non sono d'accordo, come nel mito della grotta di Platone, chi vede ha il dovere di cercare di far vedere anche gli altri.

massimo.conta
17-02-20, 22:21
Il post sopra è di risposta a J. White

Hollyweed
17-02-20, 22:33
Ok Hollyweed, anche io ti voglio bene, ma sono solo un ignorante, non pretendo che quello che dico sia condiviso, sono contento di essere ascoltato.

Ciao massimo non ti giudico sappilo, il mio e' solo un commento...peace

J.White
17-02-20, 23:27
Beh in realtà, il mio non era un intervento vero e proprio, era come dire una battuta ma, se parliamo di, se ho ben capito...
Anzi vorrei mettere in evidenza una cosa, quando si descrive un pensiero che sia filosofico, culturale, politico o chi che sia, il primo punto da sottolineare è l'arrivo del messaggio, è inutile battere sulla tastiera mille caratteri quando poi l 80% delle persone non ne carpisce il significato per quanto intellettuale sia, questo a patto di non volere arrivare a un piano sociale ben definito, ma direi,visto il luogo esposto, non è questo il caso. Cosa intendo, intendo che se vai dal medico, esso dovrà esporti un giudizio sul tuo stato di salute (es banale) ma dovrà farlo nel modo più semplice, nel modo che tu riesca a comprendere, inutile tirare mille tecnicismi medici, non ci capiresti un cazzo di niente, almeno che tu non abbia studiato il ramo ( e qui si riporta al piano d'interesse sociale, culturale o intellettivo)...
Ritornando a noi se ho capito il messaggio iniziale, si parla (detta in termini semplici), di strumentalizzazione della massa, muovere la massa verso la corrente da me prescelta, in modo da avere un risultato imposto, tralasciamo la veduta filosofica studiata, io sono come ti sei definito, sono ignorante in materia (molto probabilmente più io di te) ma la vita mi ha portato a delle scelte, purtroppo non ho ne il coraggio ne la forza e forse avendole non sarei in grado di affrontare la realtà dei fatti ma se un sistema ti strumentalizza, quale il modo più semplice per uscirne ?? Uscire dal sistema...
Fin quando saremo legati al potere materiale avremmo da perdere, e nessuno e mai nessuno è pronto a cedere un abitudine, se non per forza maggiore, siamo persone abitudinarie, è su questo che si basa il controllo della massa, non puoi controllare un singolo elemento ma se proponi un esigenza sociale essa verrà accolta, non dal 100% ma questo è indifferente, l importante è prevaricare su un numero di maggioranza, ripeto che l unico modo, e lo espongo da tempo su vari post, è modificare il problema alla radice, non modificare le abitudini della maggioranza, loro hanno già scelto, tu sei tra i pochi che si ribellano, cosa mai cambierai ??
Vivi la tua vita e non farti troppe pippe, tanto tutto finirà, oggi o domani, ne sarai cosciente?? Cambierebbe qualcosa ??
Se sei sereno e ti senti bene, fatti strumentalizzare e farai parte parte della massa, IO mando a fancculo tutti e vivo per me stesso, ma in fondo non ho niente di più e niente di meno...

padre sereno
18-02-20, 03:17
non studio, non lavoro, non guardo la tv... non vado al cinema non faccio sport

J.White
18-02-20, 08:31
Per anni l'uomo ha vissuto senza studiare tramandando di generazioni il sapere, il saper vivere usufruendo di ciò che la natura ci offre, cose molto più importanti del saper collegare dei fili elettrici e costruire motori per astronavi, ai giorni d oggi, molti ragazzi non saprebbero riconoscere un cervo, pensa scuoiarlo per farsi pelli o mangiare e conservare, tanto cè il frigo, il supermercato e non sappiamo accendere un fuoco...
Lo sport come lo intendi te è veramente misero, prendiamo il calcio che promuove molto denaro, ma potremmo mettere in mezzo molti altri, gente che muore di fame e vive in condizioni pietose e noi paghiamo MILIONI un acquisto di un atleta, lo paghiamo altrettanto per tirare un calcio al pallone, e noi guardiamo 12 scemi che fanno la "bella vita " quando con tutti gli stanziamenti economici potremmo migliorare tante condizioni di vita umana, poi se usciamo dalla categoria agonistica lo sport è sano, non si mette in dubbio, a livello individuale è quasi obbligatorio per un buon mantenimento o almeno dovrebbe...

massimo.conta
18-02-20, 16:08
Apprezzo la tua critica, la trovo opportuna e costruttiva, cercherò di essere meno noioso. Non condivido il tuo pessimismo, non credo possa aiutare ma è solo un mio pensiero, non so se sei più ignorante di me, non lo sembri, di certo sembri più arrabbiato. Pace a te.

potpot23
18-02-20, 16:26
J.White più che uscire noi dal sistema dovremmo fare uscire il sistema da noi...

simo646
18-02-20, 18:19
Dico la mia, sperando di aggiungere qualcosa alla discussione: è nostra natura schematizzare e scomporre le cose per poterle comprendere meglio, ciò comporta sempre una semplificazione, alla costruzione di un artefatto che inevitabilmente risulta incompleto rispetto all' originale, ma che ci è utile. Credo che tutte le grandi rivoluzioni o cambi di paradigma abbiano più o meno conciso con l' integrazione al sistema (al modello diciamo) allora vigente di un nuovo punto di vista o presa in considerazione di valori che prima stavano in secondo piano perchè reputati meno importanti o ininfluenti sull' andamento delle cose. Penso, non ne sono sicuro ma ci ragionavo questi giorni, che come siamo arrivati a capire (ancora non del tutto) quanto sia sbagliato il dualismo corpo-mente come paradigma (modello che però è stato validissimo per molti anni), dovremmo arrivare a considerare noi stessi il sistema. Non solo come parte di esso, non qualcosa di astratto in cui ci muoviamo, ma sostanzialmente un tutt' uno. Mi spiego: credo che serva un nuovo punto di vista, dopo aver messo l' uomo al centro del mondo nell' umanesimo, averlo reso padrone della natura con l' illuminismo, aver dato risalto alle sue passioni con il romanticismo ecc... ora dovremmo concentrarci sull' uomo come nodo di una rete (l' informatica in questo è stata pioniera), come elemento di un sistema molto più esteso, dato che non possiamo avere una vita del tutto piena e soddisfacente senza tenerne in considerazione. D' altro canto le sfide che ci si presentano oggi, i grandi problemi come il riscaldamento globale, sono la dimostrazione più grande che non curandoci del nostro intorno, concentrandoci solo su una rincorsa verso la crescita (per lo più economica, convinti che da quella derivi qualsiasi altra cosa, compresa la felicità) finiamo per vivere male, o non vivere affatto. Noi non possiamo essere felici se chi ci sta vicino soffre, se la nostra casa brucia, non possiamo trovare uno scopo solo nel lavoro che svolgiamo, non possiamo pensare di migliorare se non migliorare insieme a chi abbiamo affianco, d' altronde brutte persone ti fanno passare brutte giornate, un brutto paesaggio rende brutto un tragitto, così per dire che le altre cose, animate o meno, interagiscono con noi sempre...
Alla fine i nostri atomi sono gli stessi che compongono tutto ciò che ci circonda, siamo fatti di ciò che abbiamo intorno, anzi siamo solo un peto, neanche poi così memorabile, di quel tutto!

Non sono molto soddisfatto di come mi sono spiegato ma spero di averlo fatto:wallbash:

Charlie74_delete
18-02-20, 20:16
Guarda ti ho cliccato mi piace per solidarietà ma non ci ho capito un cazzo...:yes:

J.White
18-02-20, 20:40
Apprezzo la tua critica, la trovo opportuna e costruttiva, cercherò di essere meno noioso. Non condivido il tuo pessimismo, non credo possa aiutare ma è solo un mio pensiero, non so se sei più ignorante di me, non lo sembri, di certo sembri più arrabbiato. Pace a te.



Noioso ?? Assolutamente no, anzi lo trovo molto affascinante, io parlo a livello comunicativo, l ho voluto sottolineare, vedo che non se ne accorto nessuno ma anche questo fa parte del controllo sociale, quando si vuole mandare un messaggio senza far capire in realtà il senso, vedi le leggi ad esempio, se studi giurisprudenza avrai una lettura comprensibile, ma se coltivi i campi e Allevi polli,ti sfido a capirci qualcosa, vale per tutti i linguaggi come quelli banchieri, finanziari, di borsa e così via...
No guarda io rabbia e pessimismo non li conosco, sicuramente sono pessimista sulla condizione umana, ma nella realtà mi definisco REALISTA, tu come risponderesti alla domanda bicchiere mezzo vuoto o pieno ??
Molto semplice, se lo stai riempiendo sarà mezzo pieno se lo svuoti sarà mezzo vuoto, questa è la mia risposta...
E no non sono arrabbiato, per la maggior parte della mia vita sono indifferente ma pur nell indifferenza ho una mia oggettiva opinione...
potpot23
Ho quasi paura a risponderti ma non ne vedo la differenza,
L obbiettivo è lo stesso, la definizione forse differenzia l'atto pratico, penso che la cosa più facile sia l'isolamento, ma questo non succederà mai, il controllo serve a questo, abbiamo le abitudini e i beni che ci tengono in ginocchio, i servizi, chi rinuncia a queste cose ??
Charlie, mi strappi sempre un sorriso :polliceu:

potpot23
18-02-20, 22:39
J.White ti rispondo con un'altra frase emblematica:
"Se non sei parte della soluzione, sei parte del problema"
:mf_farmer::)

J.White
18-02-20, 23:03
Posso essere d accordo, in parte è vero, ma un po riduttivo alla generalizzazione, vista in grandi termini si, ma ogni individuo ha diverse opportunità di scelta, per quante varie siano sono limitate, anzi più che limitate sono appositamente circoscritte ( rientrando sulla manipolazione sociale), però ricorda pot, potremmo mataforizzare la tua frase nel seguente modo, già che siamo coltivatori userò un dettaglio a noi conosciuto...
Una lampadina è accesa o spenta, questo non può essere contraddetto ( riduzione generazionale), ma la stessa lampadina può essere dimmerata pur mantenendola accesa ( singolo individuo) portando una diversa illuminazione...

massimo.conta
19-02-20, 21:10
L'ho capita adesso:wallbash::roflmao:

massimo.conta
19-02-20, 21:18
Scusa J, volevo dire a Charlie

massimo.conta
19-02-20, 21:18
La nostra vita in tre parole...

massimo.conta
19-02-20, 21:46
Ciao a tutti, sono la moglie di Massimo, per Natale gli ho regalato l'abbonamento a Dolce Vita, però da adesso mi dissocio da quello che dice.:roflmao: tu

J.White
20-02-20, 12:22
Mai dare le password alle mogli massi, mo so cazzi

Charlie74_delete
20-02-20, 12:55
Ciao a tutti, sono la moglie di Massimo, per Natale gli ho regalato l'abbonamento a Dolce Vita, però da adesso mi dissocio da quello che dice.:roflmao: tu

Meglio tardi che mai,se ti vuoi sfogare ,chiamami all 336464647534456322,ciao

Hollyweed
20-02-20, 16:32
Dico la mia, sperando di aggiungere qualcosa alla discussione: è nostra natura schematizzare e scomporre le cose per poterle comprendere meglio, ciò comporta sempre una semplificazione, alla costruzione di un artefatto che inevitabilmente risulta incompleto rispetto all' originale, ma che ci è utile. Credo che tutte le grandi rivoluzioni o cambi di paradigma abbiano più o meno conciso con l' integrazione al sistema (al modello diciamo) allora vigente di un nuovo punto di vista o presa in considerazione di valori che prima stavano in secondo piano perchè reputati meno importanti o ininfluenti sull' andamento delle cose. Penso, non ne sono sicuro ma ci ragionavo questi giorni, che come siamo arrivati a capire (ancora non del tutto) quanto sia sbagliato il dualismo corpo-mente come paradigma (modello che però è stato validissimo per molti anni), dovremmo arrivare a considerare noi stessi il sistema. Non solo come parte di esso, non qualcosa di astratto in cui ci muoviamo, ma sostanzialmente un tutt' uno. Mi spiego: credo che serva un nuovo punto di vista, dopo aver messo l' uomo al centro del mondo nell' umanesimo, averlo reso padrone della natura con l' illuminismo, aver dato risalto alle sue passioni con il romanticismo ecc... ora dovremmo concentrarci sull' uomo come nodo di una rete (l' informatica in questo è stata pioniera), come elemento di un sistema molto più esteso, dato che non possiamo avere una vita del tutto piena e soddisfacente senza tenerne in considerazione. D' altro canto le sfide che ci si presentano oggi, i grandi problemi come il riscaldamento globale, sono la dimostrazione più grande che non curandoci del nostro intorno, concentrandoci solo su una rincorsa verso la crescita (per lo più economica, convinti che da quella derivi qualsiasi altra cosa, compresa la felicità) finiamo per vivere male, o non vivere affatto. Noi non possiamo essere felici se chi ci sta vicino soffre, se la nostra casa brucia, non possiamo trovare uno scopo solo nel lavoro che svolgiamo, non possiamo pensare di migliorare se non migliorare insieme a chi abbiamo affianco, d' altronde brutte persone ti fanno passare brutte giornate, un brutto paesaggio rende brutto un tragitto, così per dire che le altre cose, animate o meno, interagiscono con noi sempre...
Alla fine i nostri atomi sono gli stessi che compongono tutto ciò che ci circonda, siamo fatti di ciò che abbiamo intorno, anzi siamo solo un peto, neanche poi così memorabile, di quel tutto!

Non sono molto soddisfatto di come mi sono spiegato ma spero di averlo fatto:wallbash:

Ciao, spero non che non te la prenda se riporto una critica al tuo pensiero, che tra l'altro rispetto...riportando delle citazioni da un libro che sto leggendo.

Benoît Mandelbrot, nel 1970 inventa quel tipo di oggetti matematici traducibili in forme geometriche che paiono casuali ma che non lo sono: i frattali. Si tratta di strutture grafiche di grande bellezza e variabili all’infinito assegnando differenti valori nell’equazione d’origine. Mandelbrot pensa, deterministicamente, che il cosmo stesso sia un enorme frattale. Altri sosterranno che il cosmo sia un complesso di frattali, un multi-frattale 116, altri vedono frattali nel modo in cui si collocano le galassie nel vuoto cosmico 117. I matematici dominano inizialmente la scena, Gregory Chaitin e Andrei Kolgomorov accentuano la computazionalità della complessità come “lunghezza di stringa”, come un software operante su un hardware. Poi Alan Turing, dopo aver immaginato una “macchina ideale-universale-pensante”, definisce la stringa informatica in rapporto alla lunghezza della …etc etc.

sull’organizzazione del vivente…. Abbiamo qui l’importante osservazione che assimilare il genoma a un programma informatico è un errore grave, poiché nei computer il programma è l’informazione fissa in base alla quale si elaborano informazioni secondarie; ma in natura avviene il contrario, è il caso che agendo sul divenire produce quelle novità ontiche che attraverso i nuovi prodotti generano nuova informazione che va ad arricchire il programma. In ambito biologico sappiamo peraltro che le le mutazioni, derivano perlopiù da errori di replicazione; i quali però sono anche motori di evoluzione. Il termine non appare quindi appropriato, in quanto sono certo errori rispetto all’esatta ripetizione di ciò che “è”, ma se fosse indefettibile non ci sarebbe alcun “sarà”. La mutazione è quindi errore nei confronti del vecchio, ma causalità verso il nuovo.

Dunque, non capiremmo il Gioco di Dio per i nostri limiti come non capiamo i trucchi del prestigiatore. Io penso che i veri prestigiatori siano i produttori di modelli matematici che “imitano” la realtà (come fanno i disegni frattali) fabbricando una pseudo-realtà astratta. Il complesso, infatti, non è l’olistico, ma un intrico di elementi di casualità che non permettono assolutismi deterministici. La distinzione tra complessità lineare ed intricata, sta nel fatto che la prima perpetua un ordine e la seconda lo rompe per rinnovarlo. Ordine indeterministico non è un ossimoro, indica la necessità di abbandonare i vecchi schemi mentali che associano la necessità all’ordine e il caso al disordine.

Ps: spero la discussione continui, trovo il confronto molto interessante :icon_smoke:

massimo.conta
20-02-20, 22:28
Caro Hollyweed, purtroppo non sono all'altezza di sostenere una discussione a questo livello, ho da poco iniziato a studiare filosofia da autodidatta, sui vecchi libri delle superiori di mia figlia che non sono riuscito a vendere. Nel caso specifico del tuo post, riesco solo a fissare l'attenzione sui tuoi riferimenti al caso. Secondo la tesi di Potpot23 il caso non esiste, sarebbe quindi più opportuno parlare di non-caso, (cosi lui non si arrabbia) e così aprire la prospettiva ad un disordine in qualche modo predeterminato, non dal caso ma dal non-caso, concetto ancora sconosciuto ma che ci può dare la spiegazione riguardo a tante fregature che subiamo.

potpot23
21-02-20, 00:16
Credo che sia più sano dal punto di vista mentale vivere cercando i rapporti di causa-effetto piuttosto che credere di essere nel "caso"...Credere di vivere nel caso è , in un certo modo, una de-responsabilizzazione.
Le fregature che subiamo sono quelle abbiamo dato.
Io mi metto nelle mani del "destino" cercando di seguire sempre la mia coscienza.

J.White
21-02-20, 07:00
Ma perché dovrebbe de_responsabilizzarci vivere nel caso, anzi forse è proprio l inverso, se hai un destino prefissato dove sta la responsabilità, dove sta la tua impronta ? È tutto lì che lo voglia o no...
Parlare di caso o destino è superfluo, la vita non vive nel caso come lo interpretiamo noi ma sono d'accordo con Holly in quanto tutto quello che succede ( potrebbe succerdere) fa parte di casualità, che viene meno solo se non ci sono i presupposti correlati...
Trovare vita sulla terra è un caso, un caso che è stato realizzato solo grazie a tantissime correlazioni, ma bisogna prendere in considerazione che è solo momentaneo, prima o poi il filo di armonizzazione si scioglie, come succede in ogni angolo della galassia, in ogni dimensione, e certo non è dipeso né da noi né da l universo ma da un equilbrio di fattori...
Poi che ci sia una causa effetto non è dimostrabile, se non a livello personale come equilibrio di risonanza, ma non vedo dove trovare questa valore a livello planetario o universale, pensare che le nostre azione modificano il corso del tempo lo trovo utopico, noi possiamo modificare solo il nostro corso, tutto il resto rimane invariato, e nel caso stesso delle nostre azioni è opportuno viverlo nel miglior modo possibile, proprio perché nulla è scritto...

Hollyweed
21-02-20, 08:32
Credo che sia più sano dal punto di vista mentale vivere cercando i rapporti di causa-effetto piuttosto che credere di essere nel "caso"...Credere di vivere nel caso è , in un certo modo, una de-responsabilizzazione.
Le fregature che subiamo sono quelle abbiamo dato.
Io mi metto nelle mani del "destino" cercando di seguire sempre la mia coscienza.

Il libero arbitrio vede nei suoi difensori il dualismo, e nei suoi detrattori il monismo, sia riduzionistico che deterministico. In quest'ultimi due casi si nega la responsabilita' della persona in campo giuridico perche' le azioni sono conseguenze di una catena in cui si e' solo spettatori. Il sistema retributivo invece ammette la liberta' della persona, che puo' essere punita perche' capace di agire per scopo personale e migliorare la propria posizione danneggiando altri.

potpot23
21-02-20, 10:08
J.White il destino è si prefissato, ma dalle tue azioni e i tuoi pensieri: è il karma.

Credere che tutto sia casuale deresponsabilizza eccome, intanto "quello che faccio non cambia nulla e non ha importanza": è il primo passo per dare via al peggio.

Ed è anche se ci pensi quello che vuole il potere: gente demotivata, che non crede in niente se non nel denaro e nel soddisfacimento dei propri bisogni. La disumanizzazione.

Tutto intorno a te esiste secondo un principio di causa effetto, come fai a non vederlo...ogni cosa.....
Un cane, un cuscino, una pianta di Maria...sono stati generati dal caso? O la loro esistenza è effetto di cause precedenti?
E così per tutto....

Le nostre azioni poi non "modificano il corso del tempo" ma si modificano nel corso del tempo e concorrono a creare il mondo in cui viviamo.
Ma sempre a causa della crescente de-responsabilizzazione , crediamo di non poter mai cambiare niente e allora succede esattamente questo: e il famoso sistema ringrazia della nostra più o meno inconsapevole complicità...

J.White
21-02-20, 17:17
Credere che sia casuale non deresponsabilizza niente, proprio perché abbiamo una scelta sulla nostra via, una scelta arbitraria dettata dalla casualità stessa degli eventi non significa spargere merda, anzi, dovrebbe responsabilizzarci per fa si che le cose vadano bene, anche quando la vita ci mette in situazioni spiacevoli, ma se io vivo una vita dettata di regole scritte, che vita è, una vita impostata su ideali altrui (qualunque esso sia), mettiamo da parte il karma, che come ben sai non condivido, anche se poi è una bella filosofia di vita che tutti dovrebbero seguire, noi dobbiamo smettere di metterci al primo posto, davanti a tutto e tutti, noi non valiamo niente, le nostre azioni non cambiano niente se non la nostra permanenza, ma con quale coraggio crediamo essere il fulcro del universo ?? Siamo dei miseri esseri pensanti..scusa se finisco qui ma ho da fare e allora rimando, magari no, tanto sai già come la penso e andremo avanti all all'infinito...

potpot23
21-02-20, 17:31
Ti rispondo mettendo in corsivo il tuo commento..

Credere che sia casuale non deresponsabilizza niente, proprio perché abbiamo una scelta sulla nostra via, una scelta arbitraria dettata dalla casualità stessa degli eventi non significa spargere merda, anzi, dovrebbe responsabilizzarci per fa si che le cose vadano bene, anche quando la vita ci mette in situazioni spiacevoli

Se abbiamo la possibilità di scegliere già stiamo intervenendo attivamente sugli eventi, altro che caso.

ma se io vivo una vita dettata di regole scritte, che vita è, una vita impostata su ideali altrui (qualunque esso sia),


Regole scritte?Ma chi l'ha detto questo?

noi dobbiamo smettere di metterci al primo posto, davanti a tutto e tutti, noi non valiamo niente, le nostre azioni non cambiano niente se non la nostra permanenza, ma con quale coraggio crediamo essere il fulcro del universo ?? Siamo dei miseri esseri pensanti..





Agire responsabilmente è proprio il contrario di mettersi davanti a tutto e a tutti, è il contrario di credersi il fulcro della universo .
Però quando dici miseri esseri pensanti, sconfessi la principale caratteristica dell' essere umano che è quella di pensare in maniera tanto complessa da differenziarsi dalle altre specie.
Tutto questo pensiero , se ha un senso (e ce l'ha) deve condurci alla liberazione e non alla schiavitù volontaria: nonostante tutto siamo qui per cercare di essere felici.

J.White
21-02-20, 23:00
Noooooooooooooo mi si è cancellato il messaggio....:wallbash: sarò breve...

La vita spirituale è dettata da regole, puoi chiamarle come vuoi, causa effetto??
Le nostre azioni hanno delle conseguenze, da cosa sono dettate ??

Io sono d'accordo che dovremmo vivere in modo responsabile, ma forse quello che ci sfugge, o meglio il pensiero che vorrei far capire (non condividere) è...
Responsabile per cosa ??
Dove ci porta questa responsabilità ??

Potremmo sostenere che la responsabilità è dettata dalla morale ??
La morale non è una concezione umana ??
Chi ha deciso che dobbiamo essere moralmente giusti ??
Cosa porta la nostra presenza pur essendo responsabili se non a noi stessi ??

Felici ?? E chi lo dice ??
La felicità (per quanto importante sia) non è fondamentale, come tutte le emozioni (perdita del controllo di una sensazione) non è altro che una risposta del corpo ad uno stato d animo elevato...
Se la consapevolezza umana (come tu dici) ci eleva dal piano animale a livello spirituale (dimmi se sbaglio)
Le emozioni sono arcaiche, se siamo qui per essere felici non siamo né meglio né peggio degli animali e come tutto arriverà il nostro decorso, senza un motivo specifico, solo il tempo che passa e avvenimenti casuali, oggi è presente, domani saremo "preistoria" e tutto ripartirà come un ciclo infinito, chi sarà il prossimo re ?? :icon_lol:

G_Lab
21-02-20, 23:58
Sono daccordo con white. Riconoscere il caso non é deresponsabilizzarsi. Al contrario vedo affidarsi al destino una grande de-responsabilizzazione.. come se tutto quello che accade fosse giá scritto. E allora che importanza hanno le nostre azioni?
Anche sul karma sono daccordo (nonostante ci credevo cecamente fino a diversi anni fa) pecca alla grande. Non tutto quello che ci succede é un effetto di quello che abbiamo fatto. I poveri abitanti di tahiti cosa avranno mai fatto nella loro vita per meritarsi uno tsunami e una strage del genere? Erano tutti dei gran stronzi? Io non credo..

potpot23
22-02-20, 00:01
L'Anarchico non ha bisogno di leggi, le ha già dentro di sé..
Per arrivare ad essere liberi veramente bisogna arrivare al punto di capire da soli cosa è giusto fare e cosa no, senza che te lo impongano.
In poche parole dare ascolto a una voce spesso sottovalutata, quella della propria coscienza.
Se tutti, a qualunque latitudine, ascoltassero solo e per davvero la propria Coscienza, si ritroverebbero molto più simili e vicini di ciò che potevano pensare. Ci si specchierebbe nell'altro, ritrovando nell'altro un fratello e non un nemico.

Pensiamo allora a tutto ciò che ci impedisce di farlo, guardiamo questi ostacoli in faccia e perché abbiamo deciso di averli.

potpot23
22-02-20, 00:12
Sono daccordo con white. Riconoscere il caso non é deresponsabilizzarsi. Al contrario vedo affidarsi al destino una grande de-responsabilizzazione.. come se tutto quello che accade fosse giá scritto. E allora che importanza hanno le nostre azioni?
Anche sul karma sono daccordo (nonostante ci credevo cecamente fino a diversi anni fa) pecca alla grande. Non tutto quello che ci succede é un effetto di quello che abbiamo fatto. I poveri abitanti di tahiti cosa avranno mai fatto nella loro vita per meritarsi uno tsunami e una strage del genere? Erano tutti dei gran stronzi? Io non credo..

Ci credevi ciecamente e poi?...cosa ti ha fatto cambiare idea?
I disastri accadono ovunque, anche solo nel nostro paese, terremoti, alluvioni...il discorso non è tanto chiedersi se ce le meritiamo ma ricavare un insegnamento da quello che ci succede, e un insegnamento nuovo c è sempre da riceverlo, visto che siamo continuamente messi alla prova , è la condizione umana.
I buddhisti dicono che la caratteristica principale della rinascita umana è l'ignoranza, allora penso che dovremmo fare di tutto per andare nell'altra direzione, quella della conoscenza...

G_Lab
22-02-20, 02:38
Ci credevi ciecamente e poi?...cosa ti ha fatto cambiare idea?
I disastri accadono ovunque, anche solo nel nostro paese, terremoti, alluvioni...il discorso non è tanto chiedersi se ce le meritiamo ma ricavare un insegnamento da quello che ci succede, e un insegnamento nuovo c è sempre da riceverlo, visto che siamo continuamente messi alla prova , è la condizione umana.
I buddhisti dicono che la caratteristica principale della rinascita umana è l'ignoranza, allora penso che dovremmo fare di tutto per andare nell'altra direzione, quella della conoscenza...

Si ma, conoscenza di cosa?

Sinceramente quello che mi ha fatto cambiare idea é stato lo smettere di mangiarmi cartoni, goccette o funghi a colazione come fossero caramelle. :biggrinthumb: Tornando a vedere la realtá con una prospettiva piú critica sono andato ad analizzare tutte quelle credenze che prendevo per vere solo perché qualche santone diceva che era cosí. E sono molto convincenti eh!! :icon_lol: Il fatto é che quando credi in una cosa, vedi tutto quello a favore di quella teoria come un dogma. Prosciutto negli occhi.. con una mente piú critica si possono apprezzare comunque le cose positive mentre si riescono a vedere le gran cazzate che vengono continuamente divulgate.
Come dice white, il karma é ottimo come stile di vita, inteso come piacere di voler dare piuttosto che ricevere, cercare di essere sempre il miglior essere umano possibile, cercare di accogliere ed aiutare il prossimo invece che escluderlo e denigrarlo.. ma si ferma lí. Non é legge universale!
La tua frase appunto si spiega da sola, i disastri accadono ovunque = caso (come lo vuoi chiamare?)
Ovviamente puó essere visto come un effetto di quello che il genere umano ha fatto negli ultimi 100 anni ma, questo spiega come non tutto quello che subiamo deriva da qualche nostro mal comportamento in passato. Ci sono mille variabili.. Non siamo il centro dell'universo, se ci va bene siamo il peggior parassita che l'universo possa aver incontrato. Siamo il ragnetto rosso del pianeta e siamo di gran lunga inferiori a certi animali che danno la vita per proteggere il proprio habitat.. altro che esseri pensanti superiori

Charlie74_delete
22-02-20, 08:53
Non capisco perché una cosa debba escludere l'altra..non può esistere sia il caso che il destino?

potpot23
22-02-20, 10:07
G_Lab le esperienze psichedeliche sono importanti, lasciano insegnamenti indimenticabili ma appunto non sono caramelle perciò anche in quello bisogna fare le cose con cognizione di causa...
E comunque non ho capito...hai smesso e quindi ti sono parse tutte stronzate?
La psichedelia cerca al contrario di farti percepire qualcosa al di fuori dell'illusione che la nostra mente potente crea quotidianamente.

Non si tratta di "credere"...il credere presuppone un atteggiamento fideistico...le mie convinzioni sono dettate dalla sperimentazione e dalla vita.
Non credo a santoni, cerco Maestri.
Questo non vuol dire assenza di spirito critico, anzi.

Quando intraprendi un certo cammino le cose che incontri sono quelle che ti riguardano...

Poi per quanto riguarda la visione dell'essere umano, dipende da ciò che vuoi essere tu. Ci sono tantissime possibilità...

J.White
22-02-20, 10:09
L'Anarchico non ha bisogno di leggi, le ha già dentro di sé..
Per arrivare ad essere liberi veramente bisogna arrivare al punto di capire da soli cosa è giusto fare e cosa no, senza che te lo impongano.
In poche parole dare ascolto a una voce spesso sottovalutata, quella della propria coscienza.
Se tutti, a qualunque latitudine, ascoltassero solo e per davvero la propria Coscienza, si ritroverebbero molto più simili e vicini di ciò che potevano pensare. Ci si specchierebbe nell'altro, ritrovando nell'altro un fratello e non un nemico.

Pensiamo allora a tutto ciò che ci impedisce di farlo, guardiamo questi ostacoli in faccia e perché abbiamo deciso di averli.

Questo è più che giusto e lo condivido, ma vedi, la nostra presenza fino ad ora è rilevabile in un lasso di tempo veramente insignificante, molto breve se paragonato a quello universale, se pur dalla nostra prospettiva potremmo dire di aver vissuto un ciclo vitale di spessore, nel senso che cmq siamo qui da tante generazioni ( tante per noi non per tutto il resto), cosa abbiamo tratto dalle esperienze altrui ??
Se la coscienza fosse alla base della nostre abitudini e lo dovrebbe essere, perché viviamo così male ?? Perchè non riusciamo a prendere la nostra vita come un dono che va protetto, protetto dalle incombenze della vita, casuali o ancor peggio date dalle nostre azioni, forse forse la coscienza ancora non l abbiamo sviluppata come si dovrebbe, forse non lo faremo mai, ma stiamo vivendo un corso vitale, e per quanto mi riguarda non durerà ancora tanto, se non riusciamo a muoverci verso un obbiettivo di uguaglianza, rispetto, altruismo e libertà forse è perché non ne siamo capaci, forse siamo proprio noi ( e lo stiamo facendo) la calamità che sta rovinando il ciclo terrestre presente, ma ripeto tutto quello che ora trovi sulla terra, anche dovesse scomparire, si rigenera in modo diverso ma con gli stessi presupposti, non finisce la vita, almeno finché le reazioni fisico chimiche permettono la vita, cosa causale data da fattori in equilibro, come la distanza dal sole, la struttura del pianeta e i gas presenti in essa...

No charlie, sono cose contrapposte, come il "nero" e il bianco...

Chiudo per quanto mi riguarda , tanto si potrebbe andare avanti all infinito.. .
Ragazzi vivete in modo consapevole, perché le nostre azioni sono dettate dalla nostra volontà, che sia destino o meno cambia il vostro equilibrio interno, non dovete per forza essere felici, l ossessione chi ci cerca la felicità in ogni cosa ha una grossa lacuna sentimentale (parere personale), cercate piuttosto la serenità in voi stessi, tutto diventa superfluo e le cose nel bene e nel male si affrontano in modo più naturale...
:polliceu:

PS, i buddhisti dicono.....
Ma chi sono i buddhisti per dire che le cose vanno davvero così, non hanno la verita in bocca come non l'abbiamo noi stessi, viviamo in modo giusto ma secondo principi personali non dettate da altri, non per forza almeno, prendiamo il concetto generico e facciamolo nostro ma non puntiamo il dito su cose che non possono essere dimostrate..

potpot23
22-02-20, 13:10
A circa trecento o quattrocento metri dalla piramide mi inchinai, presi un pugno di sabbia, lo lasciai cadere silenziosamente un po’ più lontano e dissi a bassa voce: “Sto modificando il Sahara”

Jorge Luis Borges


Sappiamo bene che ciò che facciamo non è che una goccia nell’oceano. Ma se questa goccia non ci fosse, all’oceano mancherebbe.
Importante non è ciò che facciamo, ma quanto amore mettiamo in ciò che facciamo; bisogna fare piccole cose con grande amore.

Madre Teresa di Calcutta

Charlie74_delete
22-02-20, 13:27
Boh secondo me ,ci sono moltitudini di destini ,a seconda di come ci comportiamo...

J.White
22-02-20, 15:19
Boh secondo me ,ci sono moltitudini di destini ,a seconda di come ci comportiamo...

Perfettamente esatto, più precisamente ci sono infinite dimensioni con infinite alternative, stai solo vivendo in una realtà a te percepita, in ogni caso ogni singola presenza è destinata ad avere un moltitudine di avvenimenti, il destino in se perde valore in quanto ogni sfaccettatura è stata percorsa...

potpot23
22-02-20, 19:35
I disastri accadono ovunque, anche solo nel nostro paese, terremoti, alluvioni...il discorso non è tanto chiedersi se ce le meritiamo ma ricavare un insegnamento da quello che ci succede, e un insegnamento nuovo c è sempre da riceverlo, visto che siamo continuamente messi alla prova , è la condizione umana.

Scusate se mi auto cito ma
credo che questo passaggio sia molto importante.
Noi possiamo decidere di prendercela col caso, col destino cinico e beffardo e bestemmiare per le sfortune che ci capitano oppure pensare appunto che tutto ciò che accade è una prova da affrontare, senza la quale non potremmo crescere ed evolverci.

Per questo dico che credere di essere un caso nella casualità più assoluta è fuorviante.
È anche un po' un capriccio, un auto commiserazione un po' infantile.
Ogni azione, anche la più piccola può avere effetti enormi ...tutto è collegato QUANTICAMENTE, secondo un rapporto di causa effetto...
Uno che è scontento della propria vita non deve lamentarsi ma deve chiedersi cosa sta sbagliando, perché la propria felicità o equilibrio dipende da noi...
C è una frase di Gandhi, sono in vena di citazioni, che mi piace tantissimo: Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo.
La trovo veramente importante.:)

G_Lab
22-02-20, 23:14
G_Lab le esperienze psichedeliche sono importanti, lasciano insegnamenti indimenticabili ma appunto non sono caramelle perciò anche in quello bisogna fare le cose con cognizione di causa...
E comunque non ho capito...hai smesso e quindi ti sono parse tutte stronzate?
La psichedelia cerca al contrario di farti percepire qualcosa al di fuori dell'illusione che la nostra mente potente crea quotidianamente.

Non si tratta di "credere"...il credere presuppone un atteggiamento fideistico...le mie convinzioni sono dettate dalla sperimentazione e dalla vita.
Non credo a santoni, cerco Maestri.
Questo non vuol dire assenza di spirito critico, anzi.

Quando intraprendi un certo cammino le cose che incontri sono quelle che ti riguardano...

Poi per quanto riguarda la visione dell'essere umano, dipende da ciò che vuoi essere tu. Ci sono tantissime possibilità...

No, semplicemente dopo una lunga pausa sono riuscito ad apprezzare le cose da diversi punti di vista. La psichedelia ha sicuramente aiutato in questo ma durante la vita in trip a mio avviso si aprono nuove porte per chiuderne altre. Non ci sono piú vari punti di vista ma solo quello nuovo, indirizzato solamente a quello che si vuol vedere, non volendo invece vedere le cose che magari vanno contro il nostro pensiero ma che in realtá potrebbero essere vere. Come per chi vive secondo il modello del topic, produci consuma e crepa. Molta gente pensa che sia l'unica via di vivere, produrre produrre e produrre ancora, aumentare il conto in banca, e produrre ancora! É il loro unico punto di vista, cosiccome noi abbiamo ognuno i nostri. Giusto o sbagliato? In parte entrambi, sempre.

Che poi alla fine, come dice holly, il sistema siamo noi. Siamo noi che alimentiamo questa grande macchina malata, l'abbiano creata noi, siamo noi e le nostre vite. Possiamo credere o vivere come vogliamo ma chi piú chi meno siamo sempre e comunque parte del sistema.

potpot23
22-02-20, 23:31
Sono d'accordo su tutto ma non su questo: tu cosa cerchi nel trip? Sei in fuga o in ricerca?

G_Lab
23-02-20, 01:31
Il trip per me é stato e sempre sará una ricerca. E proprio per questo é stato un viaggio molto intenso, per riuscire a scavare nel piú profondo me stesso. Non vedo come possa essere una fuga, mi sembra quasi impossibile, quando la mente é nuda non si puó fuggire da nessuna parte, bisogna farci i conti. Forse mi sono spiegato male rileggendo il mio post. Penso che ti stai riferendo alla frase: "si aprono nuove porte per chiuderne altre". Non era inteso come "si aprono nuove porte perché se ne vogliono chiudere altre", bensí come "una volta aperte quelle nuove, sono talmente piú grandi che finiscono inevitabilmente per chiudere le vecchie porte ormai strette". Sono convinto che sia subconscio ma questa é solo una mia teoria. Mentre invece credo che siano due porte complementari, due realtá che possono e devono convivere in armonia. E allo stesso modo sono fermamente convinto che una volta sperimentati, si possano raggiungere certi stati di "alterazione della coscenza" senza l'uso di alcuna sostanza (metto tra virgolette perché non penso siano alterazioni ma ampliamenti della percezione peró vabbé, giá stiamo dilagando troppo dal thread :biggrin2:). Una volta che le porte sono aperte, sta a noi decidere quando e dove entrare.

E niente siamo finiti come sempre a parlare di droche.. drocati che siamo! :roflmao::roflmao: ovviamente scherzo peró dovremmo parlarne in un altro thread, magari dedicato proprio alla psichedelia.

J.White
23-02-20, 10:21
Scusate se continuo su questo argomento, ma la ricerca come la state definendo non è correlata alla stessa fuga ??
Per ricercare nuovi pensieri, stati d'animo o comunque chiavi di lettura della nostra percezione, non significa sfuggire a quelle a noi consentite ?? Magari anche in modo inconsapevole ??

massimo.conta
23-02-20, 11:06
Scrivono Abbagnano e Fornero :
Una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta, è questo il tema che anima l'indagine di Socrate, che intende la filosofia come ricerca inesauribile del sapere. Per lui tale ricerca non è una delle tante attività che l'uomo può svolgere, è un impegno che chiama in causa tutto il suo essere e motiva la sua esistenza.

Hollyweed
24-02-20, 02:35
Vorrei riproporre questo schemache secondo me si puo' adattare anche a concetti come determinismo e caso...

Identita'<-------------------------->Alterita'

Ad un estremo troviamo l'identita', mentre ad un altro troviamo l'alterita'. I valori della coerenza, della stabilita', dell'unita' si collocano verso l'identita'. Mentre i valori dell'apertura, della comunicazione, dello scambio, del mutamento, della trasformazione, dunque della creativita' e dell'innovazione si situano verso l'alterita'. Secondo me, le scelte che i soggetti e collettivita' compiono per organizzare la loro esistenza sono un misto di entrambi i tipi di valori. E' auspicabile secondo me non avvicinarsi troppo ai due estremi.

Nel caso dell'identita' (o determinismo) l'esito sarebbe una specie di mummificazione, un esclusione del tempo e del divenire; nel secondo caso, l'alterita' (caso), i soggetti, imbarcando troppa alterita', rischierebbero di sfasciarsi e di dissolversi. C'e' un rapporto di ambivalenza tra identita' ed alterita', non possono ecludersi a vicenda.

potpot23
13-04-20, 09:38
g58M1MJ-3p8

Yomi
13-04-20, 10:10
Balasso è un mito. Punto. :polliceu: :wub:

BjornIronSide
13-04-20, 10:47
Bercia un po ma con i tapi nelle orecchie i suoi concerti sono favolosi:sm_clapper::sm_clapper::sm_clapper:

potpot23
13-04-20, 12:01
Balasso è un mito. Punto. :polliceu: :wub:

Le cose che dice lui non le sento dire da nessun altro, nemmeno da cosiddetti opinionisti di professione.
Figuriamoci da un giornalista.

moran
13-04-20, 12:16
Sicuramente avra' i suoi buoni motivi per avere scelto (?) una deternìminata strada e sicuramente si mostra coerente per modalita' e contenuti, gia' questo lo rende simpatico, oltretutto e' anche bravo e lo sono le persone con cui collabora che magari non si vedono ma sappiamo esserci.
Si tratta di un comico comunque, anche se "impegnato", a mio avviso nel senso piu' elevato del termine, nel modo piu' difficile per farlo. Chapeau. :tiphat: