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Visualizza Versione Completa : Cossiga ci spiega a cosa serve la droga...



barricate
01-01-70, 01:33
siamo sempre stati in guerra ... 3 morti sul lavoro al giorno + ... immigrati/e affogati nei nostri mari nel tentativo di cercare un futuro di dignità + ... casi di suicidio tra i detenuti in carceri superaffollate e inumane....

Peccato dottore, io starò sempre sulla barricata opposta!

barricate
01-01-70, 01:33
Chi sarebbero gli idioti? le prime B.R. non erano sicuramente infiltrate o manipolate da nessuno.
Chiedi a Curcio, e come lui sono stati decine e decine i compagni incarcerati per 20 anni senza aver sparato un colpo!
Erano anni pesanti, non si può risolvere tutto come fai tu dottore....

Non spariamo sentenze! Rispetto per chi lotta o ha lottato!

Cossiga è responsabile di uccisioni e torture nelle carceri... Giorgiana Masi a Roma da chi è stata uccisa...?!? Dagli agenti in borghese armati dal primo ministro dell\'infamità ! Chi ha stipulato accordi segreti, tenendo all\'oscuro persino il parlamento, con le merde u.s.a. (e getta), concedendo fette enormi del territorio sardo per basi di sommergibili nucleari e poligoni di tiro che hanno causato e causano cancri e tumori negli abitanti...

Cossiga ha fatto dell\'anticomunismo una ragione di vita. Era interno alla Gladio (P2) per difendere il capitalismo mondiale.

Senza risentimenti!

barricate
01-01-70, 01:33
Sono non violento nelle battaglie antiproibizioniste... ma per il pane e le rose... è un altro discorso...

Massimo rispetto e ammirazione per Gandhi, purtroppo il capitalismo che affama, aliena e uccide milioni di persone non penso proprio possa essere cambiato o umanizzato: va abbattuto! Ovvio che bisogna usare l\'arma della coscienza e della critica.

Se potevo essere non violento prima di Genova 2001, ora dopo Bolzaneto,Diaz e impunità agli assassini in divisa: NON POSSO + CREDERCI!

Federico Aldrovandi vive nelle nostre lotte!

I fascisti non lottano per cambiare il mondo: aggrediscono solo per continuare ad odiare ed autoalimentare la loro vuota ideologia...

Mio nonno li ha combattuti con il fucile, fino a quando la salute non lo ha abbandonato. Poi a continuato a supportare la lotta armata partigiana di liberazione stampando documenti falsi ai compagni....

Ognuno deve essere libero di utilizzare i metodi che ritiene + opportuni...

barricate
01-01-70, 01:33
Dottore non ti ho risposto sul punto sequesto Moro:
da quello che ho letto, in quegli anni le B.R. sono state infiltrate dai servizi segreti... Moro lo hanno ucciso Cossiga, Andreotti e compagnia... I brigatisti hanno cercato il dialogo le istituzioni NO, Era + scomodo per gli infami dc se Moro fosse potuto tornare alla propria carica....

Le prime B.R. erano tutto un\'altra cosa! Non uccidevano nessuno... attaccavano sul piano materiale i crumiri e capo turno che torturavano per 10 ore al giorno gli operai....

Rispetto per chi ha speso la propria vita nel tentativo di non avere più a che fare con lo sfruttamento e l\'ingiustizia.

barricate
01-01-70, 01:33
Italia, Ferrara 2006:



Le comunicazioni tra le volanti e la centrale la notte in cui Federico Aldrovandi fu ucciso “da� un controllo di polizia. Buchi e dubbi nelle carte dell’inchiesta sull’omicidio preterintenzionale che vede indagati quattro poliziotti. «L’abbiamo bastonato di brutto per mezz’ora, solo che adesso è mezzo morto».

Buchi e dubbi. A leggere le trascrizioni delle chiamate tra questura, 112, volanti e 118 non c’è traccia, ad esempio, dell’ordine dalla questura di convergere in Via Ippodromo. Solo frammenti, insomma, nelle comunicazioni agli atti dell’inchiesta ferrarese sull’omicidio preterintenzionale che vede iscritti al registro degli indagati quattro agenti di polizia.
«Sì, che è successo?», chiede la notte del 25 settembre, parlando con l’operatore del 113, una voce maschile dalla volante 3. «Rientra a dare una mano alla 4 per... per il tipo che sta rompendo un po’ i coglioni». Era mica Federico Aldrovandi, che tornava a piedi a casa dopo una sabato sera a ballare a Bologna, il rompicoglioni? E’ il dubbio di chi spulcia da mesi le carte cercando di bucare il muro di gomma.

Finora sono due le volanti note alle cronache: la 3 e la 2. Sulle trascrizioni manca l’ora ma tutto fa credere che si tratti di una chiamata precedente all’intervento in Via Ippodromo dove si sarebbe svolto il violentissimo e misterioso controllo di polizia che uccise l’Aldro. La domanda potrebbe essere: c’era già qualcuno, forse la stessa polizia al parchino dei bambini appena fuori dal recinto dell’ippodromo? L’interrogativo compare la memoria che Fabio Anselmo e gli altri legali della famiglia Aldrovandi presenteranno nelle prossime ore, se non già oggi.

I “buchi� nei tabulati. Spesso gli agenti usano il telefono per diversi motivi. Ad esempio per eludere i cronisti all’ascolto delle trasmissioni della polizia con ricevitori “clandestini�. Ma questo non è il caso di quella notte. A quell’ora anche le redazioni dormono. Il cellulare, comunque, viene preferito alla radio anche per essere rintracciati quando non si sta in macchina. Oppure per evitare di essere registrati.

Che Federico potesse non essere solo lo pensavano anche i due cittadini che, uno dopo l’altro, si rivolsero al 112. «Eh, buongiorno. Scusi, senta io abito qui... Proprio davanti al parco c’è uno che sta andando in escandescenza. Sta urlando come un matto e sbatte dappertutto.... ma non ho capito se sono uno o due perché è nascosto dagli alberi». «Adesso mandiamo qualcuno a vedere», si sentirà rispondere la voce femminile. Erano le 5.47. «C’è un ragazzo in stato di semiubriachezza che ci continua a urlare», dice un altro cittadino poco dopo. «Ma io sento questa persona qua e presumo ci sia anche un’altra».

Dal 112 l’incombenza viene passata alla polizia per competenza di settore. Il carabiniere spiega al collega del 113 che «sicuramente sono in due perché questo qui parla però l’altro è coperto dagli alberi». Più tardi la richiesta di rinforzi ma ben due volanti, secondo quanto si deduce dalle conversazioni, dovevano già essere sul posto. «Ce ne sono già due lì che...». «Fanno casino?», chiedono dal 112 probabilmente riferendosi alle persone segnalate. «... Sono due lì che... non so...», risponde la questura indicando però le volanti.

Seguono altre telefonate convulse. «Zero? (è l’uomo al centralino del 112, ndr)». «Fai venire anche l’ambulanza qui?», domanda, dall’altro capo della radio, un militare dell’Arma. «Ma che è successo?». «Hanno fermato l’individuo, adesso l’individuo (Federico, ndr)... sta poco bene». Qualche momento prima la questura aveva già parlato con il 118. «Un’ambulanza in Via Ippodromo che c’ho due pattuglie della...». «Cosa c’è?». «Eh al momento non... riesco a saperti dire nulla...». «Perché, hai capito... sì, se no le chiamo anche un medico...», accennano dal pronto soccorso. «Eh, forse è meglio, manda anche il medico».

Da parte loro i carabinieri si scambiano commenti sul ragazzo, che non ha ancora un nome. «C’è un piffero (Aldro, ndr) lì che... che... che non sta neanche bene. Adesso non l’ho ancora capito com’è la storia», spiega alla sua centrale uno dei carabinieri giunti a cose fatte. «No, no, è il soggetto lì, che era lì che girava e probabilmente... mò sarà ... sarà stato ubriaco, che ne so!». E, ancora: «Noi stiamo qua e c’era sto... sto pazzo scatenato, che si è avventato contro i colleghi della polizia e... non so come cazzo è successo eee... E’ morto!». «E’ morto?». «Eh, eh». «Boh!... Va boh!».

Non fosse per la faccenda del “controllo� di polizia sarebbe stato un normalissimo sabato notte per Ferrara. Tra le pieghe delle trascrizioni si legge che qualcuno aveva allertato i “nostri� per «tre stranieri che stanno armeggiando intorno a una macchina... Gente che parlano straniero...». La macchina risulterà dello straniero e saranno a posto anche i suoi documenti. Da un’altra parte della città sono stati sfondati i vetri di un negozio di telefonia ma senza portare via nulla. Più in là , un tipo si arrampicava su un balcone non suo ma scappava non appena se ne accorge un ragazzo che rientrava da una serata. E mentre una festa durava rumorosissima fino all’alba senza far dormire una famigliola, un altro ferrarese non trovava la macchina dove l’aveva parcheggiata. Pochi minuti e la troverà non lontano. Tra un’emergenza e l’altra c’è anche chi chiama per conoscere il luogo del raduno delle Lamborghini e uno straniero spaventato da qualcuno che l’aspetta sotto casa, si rifugia in un supermercato. E’ ormai giorno e un controllore chiama per dire che vorrebbe fare la multa a un tizio trovato senza biglietto e che non ha neppure i documenti. A Pontelagoscuro c’è un semaforo in tilt.

«Ascolta dov’è sto qua che sbatte la testa contro un palo?», aveva detto un agente poco prima. Richiama la 3 sapendo di essere registrata: «Qui abbiamo a che fare con un pazzo di cento chili che ci è saltato addosso». «State bene?». «Mah, stiamo tutti da refertare.... siamo tutti sbucciati eh, Questo è un pazzo duro. Ci ha spaccato anche la macchina, una portiera, un vetro...». «Abbiamo avuto una lotta di mezz’ora con questo...». «Eh... Ouh! Va bene». «E’ proprio matto. Cioè l’abbiamo bastonato di brutto perché... (il resto è incomprensibile e si sentono voci sovrapposte). «Adesso, solo che adesso è svenuto, non so, è mezzo morto. E’ svenuto, non lo so io. Qualche cosa è...», dice ancora una voce maschile dalla volante 3 che parla con la questura. Pause. «Eh, oh, sto tirando un po’ il fiato perché sai dopo una mezz’ora così...».

«Sì, l’ambulanza l’ho già chiamata - dice la questura quasi raccomandandosi - ascolta: lui è svenuto eh, va bene?». «Sì, sì, sì». Infine, un altro operatore del 113 parla a un agente che era in Via Ippodromo: «Questo è morto... Eh, chiama un funzionario e chiedigli se può venire». «Ascolta mi puoi dire perché?».

L’agente spiega a bassa voce risultando incomprensibile. Il verbale si conclude cosi: “Si sente uno dei due interlocutori respirare ansiosamente vicino alla cornetta. Riaggancia�.

http://www.liberazione.it/giornale/060727/LB12D6AC.asp


Dottore questa è l\'Italia del 2006, ti sembra molto diverso dal 1980?
:-Y

OldGoblin_deleted
01-01-70, 01:33
Un\'espressione massima del concetto \"il fine giustifica i mezzi\".

ora, non provo sdegno per quel che ha fatto, perchè finchè esisterà la razza umana queste cose succederanno sempre, ne loderei piuttosto la chiarezza e franchezza (ovviamente se queste cose corrispondono al vero) che ha avuto nel gridarlo ai quattro venti...

guardando i mezzi che usavano, la droga, mi verrebbe da pensare che l\'abbiano vietata solo per questo...

guest
01-01-70, 01:33
Aaggghiacciante la normalità con cui se ne vanta. per spingere la gente a considerare normale e legittima qualunque pratica.
C\'è chi ha detto dall\' inizio che tra i veri fini della legge fini c\' era anche questo, non da usare contro il terrorismo ma contro il dissenso sociale. Vedi Bologna, per ora...

guest
01-01-70, 01:33
http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idart=5492
Oggi è giustificato di tutto di più, ed il futuro della democrazia si annuncia ancora più splendente

Itsprobablyme
01-01-70, 01:33
Una lettera ai giudici di Cossiga. Una picconata. Ricordiamoci che quest\'uomo distrusse la DC..impazzì perchè gli americani (con cui lui era legato) gli uccisero un amico... ed è uno dei maggiori esperti di diritto costituzionale in Europa... solo che come uomo di governo il diritto non lo usò moltissimo... usò certi mezzi che...oggi sono ancora più facili da usare...eran tempi molto duri...ma non preoccupatevi sono ancora qui.. eheheh e noi sempre a credere che abbiano fatto una legge così assurda per un centinaio di morti l\'anno... c\'è ben altro...


da antiproibizionisti.it ripreso da Libero

Cari giudici girotondini, vi svelo una cosa. Io e Moro i terroristi li abbiamo sequestrati, cacciati, incastrati con la droga. E abbiamo vinto. Voi invece... di FRANCESCO COSSIGA

Caro dottor Spataro, io ho per Lei una grande simpatia, anche se l’ho denunziata e spero che di quella denunzia Lei debba rispondere, a onore degli uomini dei servizi segreti italiani e delle potenze alleate e amiche che ci difendono dal terrorismo (pardon, dalla “resistenza�). Stia certo che io andrei a trovare in carcere chiunque, anche se fosse un giudice, e porterei le arance siciliane e le ciliegie di Vignola prodotte da un mio amico, che non è nè della Cia nè del Sismi. Dicevo: io ho per Lei una grande simpatia perché siamo entrambi dei politici. Io lo sono in panni normali e combatto con la parola e lo scritto; Lei lo è nei panni del magistrato che lotta con l’esercizio dell’azione penale e con gli ordini di custodia cautelare. Da ragazzino io per la Repubblica e la Democrazia Cristiana facevo a botte; Lei non ho ben capito per che cosa, ma forse già allora faceva i girotondi. Voglio raccontarLe alcune istruttive cose. Aldo Moro molto si preoccupava di tenere al riparo i cittadini italiani dagli attacchi del terrorismo arabo-medio orientale e palestinese: l’Olp di Arafat non aveva ancora rinunciato a compiere “azioni di convinzione� all’estero contro obiettivi ebraici e occidentali. Si operava nell’ambito del più generale accordo segreto chiamato ll \"patto Giovannone\", dal nome del residente del Sismi a Beirut. Quando terroristi palestinesi tentarono - con missili terra-aria piazzati nei dintorni all’Aeroporto di Fiumicino - di abbattere un aeromobile civile israeliano dell’El-Al e furono arrestati, Moro intervenne personalmente sul presidente del tribunale, con la cortesia e la fermezza che gli erano proprie, e fece concedere ai terroristi la libertà provvisona. All’uscita dal carcere vi erano agenti dell’allora Sid che prelevarono i terroristi appena scarcerati, li portarono in un aeroporto militare, li imbarcarono su un aeromobile DC 3 dello stormo dello Stato Maggiore, sigla \"Argo\", quello di cui normalmente si serve la V Divisione e cioè \"Gladio\" (mamma mia, \"Gladio!\") e li spedì a Malta, da dove raggiunsero la Palestina.

Arafat ringraziò. Fortunatamente Lei, dottor Spataro, era impegnato in un girotondo! Gli israeliani anni dopo ci risposero e fecero saltare in aria l’Argo: pari e patta. Nella \"guerra sporca\" dei servizi si fa così! Altra storia. Un magistrato arrestò un giorno il capo del Sid, uomo fedele ad Aldo Moro che era allora presidente del Consiglio dei ministri, e arrivò vicino a scoprire la struttura di Gladio. Moro convocò un giovane ministro che ero io, e gli diede istruzioni di prendere contatto con la famiglia, e di esprimere ad essa e tramite essa la solidarietà del governo al generale.

Moro mi diede le indicazioni per impartire all’arrestato le istruzioni su ciò che doveva e su ciò che non doveva dire al magistrato. Il generale fu messo in libertà e delicati segreti di Stato non furono rivelati al magistrato, con e senza password! E Lei, il dottor Spataro non c’era, perché si allietava a fare già i girotondi contro i futuri Ds, quando il Pci si fosse trasformato in essi!

Colpo grosso oltre confine Quando diventai ministro dell’Interno, il capo dell’Ispettorato Antiterrorismo mi disse che potevamo fare un \"colpo\" catturando un terrorista (pardon, un \"resistente rosso\"!), rapendolo con la forza da un Paese confinante. Diedi l’autorizzazione, i nostri ragazzi penetrarono in \"territorio amico\", localizzarono il \"rapendo\", ebbero con lui un conflitto a fuoco e lo trasportarono di forza in territorio nazionale. Al processo il terrorista tacque perché su nostra richiesta il magistrato gli aveva promesso un trattamento di favore. Lei, dottor Spataro fortunatamente non c’era, perché si riposava dai girotondi. Sempre io giovane e spregiudicato ministro dell’Interno, mi feci consegnare da un mio più giovane collega straniero in un aeroporto militare di quel Paese un gruppetto di terroristi di destra (questi \"delinquenti\", e non \"resistenti\"), e li feci riportare in Italia senza le complicazioni di domande di estradizione e simili.

Sempre ministro dell’Interno, escogitai un sistema per far fermare e interrogare sospetti terroristi o loro fiancheggiatori, per i quali i magistrati proprio non ci potevano concedere mandati dì arresto e cattura o confermare fermi di polizia giudiziaria (solo dopo un paio d’anni riuscii infatti a far reintrodurre il fermo di polizia, con l’aiuto dei comunisti). Bustine su misura E le racconto un’altra cosa ancora, dottor Spataro. Nella calca delle grandi città , nostri ragazzi dell’Arma o della Polizia facevano scivolare buste di cocaina o di altra droga (in modica quantità !) nelle tasche del bencapitato di turno. Qualche metro dopo una squadra della Guardia di finanza in divisa, che si trovava per caso di passaggio per servizio antidroga, fermava il sopraddetto, lo perquisiva, gli trovava la droga e lo portava in caserma dove, dopo un sommario interrogatorio sul possesso di droga, insieme a carabinieri o agenti di polizia dell’antiterrorismo in borghese il bencapitato veniva interrogato su fatti di terrorismo... con minor dolcezza!

Gli Spataro non c’erano:erano i tempi degli Uccorsio, dei Sica e dei Di Matteo... quelli che con seri politici, soprattutto democratico-cristiani e comunisti, sconfissero il terrorismo (perdono! La \"resistenza\"!). Chissà quanti ostacoli alla lotta contro il terrorismo rosso ci avrebbe messo il girotondino Spataro, allora con baffi meno bianchi! Strizzate il ferito Andiamo avanti con i ricordi. Dopo un devastante attacco terrorista contro obiettivi israeliani a Fiumicino (il \"patto Giovannone\" non venne violato!), dopo che gli \"steward\" e le \"hostess\" della El-AI fecero fuori tre o quattro terroristi la polizia italiana riuscì a catturarne uno, ferito. Il sostituto procuratore e il capo di una sezione antiterrorismo che mi incontrarono nell’obitorio dove ero andato a rendere omaggio alle salme dei cittadini israeliani (mi scusi, qualche girotondino direbbe \"sporchi sionisti\"!) uccisi, mi chiesero se ritenessi opportuno che, con l’aiuto degli anestesisti, gli agenti dessero una \"strizzatina\" al ferito per farlo parlare, in presenza del magistrato della procura di Roma, che naturalmente non era girotondino ma della sinistra vera. Il consiglio di dare strizzatine ai terroristi detenuti mi era stato dato anche da un grande capo partigiano, \"icona\" del Pci e leninista di ferro. Risposi che mi sembrava un’ottima idea. Meno male che c’erano gli 007 Così fu fatto: e la magistratura \"mise dentro\" un bel po\' di complici dei terroristi (pardon, di resistenti contro il sionismo). Il \"resistente\" fu condannato all’ergastolo e fu poi oggetto di uno scambio. Lei, dottor Spataro non c’era, perché aveva ripreso gli allenamenti di girotondo! Avendo avuto forti insegnanti di diritto costituzionale e di diritto penale (sì, mi sono laureato in diritto penale ottenendo il voto di 110 su 110 e lode, con dignità di stampa!) conosco che cosa sia la legalità ordinaria e la legittimità istituzionale dei tempi di guerra. Non si affanni a fare indagini, dottor Spataro, perché è tutto prescritto... In conclusione: io, democratico, antifascista e antiterrorista, ringrazio gli agenti del Sismi, quelli della Cia (sì, anche quelli della Cia con le \"extraordinary rendition\") del Security Service, quelli della BND, quelli dell’SFB che hanno fatto (complimenti!) il bel colpo contro il capo terrorista ceceno. Li ringrazio per il contributo che danno, anche con metodi spicci, alla lotta contro il terrorismo islamico pardon, la resistenza islamica!) Spero che Clemente Mastella riesca a salvarsi dalla stretta della lobby politico-sindacale dell’Associazione Nazionale Magistrati e a rifiutarsi di inoltrare la domanda di estradizione degli agenti Cia che Lei – insieme al non girotondino conoscitore delle “carte di Montenevoso� – inoltrerete agli Stati Uniti. Pernacchie americane Spero che Mastella riesca ad evitare che dall’altra parte dell’Atlantico ci arrivi una pernacchia imperiale! Sa che cosa mi duole di tutta questa vicenda, dottor Spataro? Che né il governo né il Sismi abbiano dato una mano alla Cia, come quasi tutti gli altri Stati e servizi di intelligence europei hanno fatto! Con sincera cordialità .

Itsprobablyme
01-01-70, 01:33
la teoria di Cossiga..che io condivido..è che eravamo in guerra...ed in guerra,amore, politica tutto è lecito..oddio...machiavelli disse che i fini giustificavano i mezzi perchè parlava del fine di unificare l\'italia..ricordiamo sempre che il FINE per lui era quello...comunque il giovane pannella..quando era gandhiano vero...diceva giustamente che son poi i mezzi a qualificare il fini...quindi un fine raggiunto con mezzi sporchi..per quanto nobile...viene macchiato...
eheheh goblin..ma si può credere davvero che proibiscano la droga per salvarci...?

Itsprobablyme
01-01-70, 01:33
ehm barricate...mi hanno parlato molto bene di te..
tu sulla barricata di una manica di idioti manipolati dalla CIA e assassini a sangue freddo...non ci staresti mai...e forse un giorno potremmo scoprire che siamo proprio dalla stessa parte...e siccome è andato fuori di testa (gli hanno ammazzato il suo più caro amico)...forse potremmo ritrovarci anche Kossiga...e ci faremmo delle belle risate...
:-P

Itsprobablyme
01-01-70, 01:33
ricordiamo cos\'è stato l\'omicidio Moro per le brigate rosse...please...io me li ricordo quegli anni... :-[
non siamo non violenti barricate...? non siamo rispettosi della vita umana...? non siamo diversi dai fascisti...?