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Visualizza Versione Completa : Aprire un Coffeeshop ad Amsterdam



Randagio
01-01-70, 01:33
:-Y

[ Questo Messaggio è stato Modificato da: Randagio il 01-09-2006 07:15 ]

Randagio
01-01-70, 01:33
<TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
31-08-2006 alle ore 10:02, Randagio :
A me sembra di avere a che fare con un mondo di lobotomizzati... sarebbero capaci di dirti che Cristo è morto dal freddo più di darci ragione

</BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE>

OldGoblin_deleted
01-01-70, 01:33
Non per smontarti subito, ma dovrai fare i conti con un consistente prelievo fiscale. Su Antipro c\'è un bell\'articolo del NY Times che parla di Arjan, il Boss di GreenHouse. E comunque amici olandesi ci hanno riferito che non è un bel momento ad Amsterdam, e che alcuni stanno chiudendo. Poi magari sono solo voci.
Ti consiglierei di guardare un pò di siti olandesi, ma tieni anche presente che per andare a vivere là , da poco c\'è sta legge che ti obbliga a passare un esame di Olandese. :-Y che per carità è imparabilissimo come altre lingue, ma in un Paese poliglotta (olandese,inglese,tedesco,francese), forse non era indispensabile.
Forse l\'andare a lavorarci per un pò ti potrebbe essere d\'aiuto per farti un\'idea se è il caso o no, e intanto decidi. Magari c\'è qualcuno che cerca :-)

per il resto, in bocca al lupo!!!

OldGoblin_deleted
01-01-70, 01:33
L\'articolo di Antipro è questo:

NYT: LA FOLLIA DA SPINELLO DEGLI ZAR
Tratto dal \"New York Times\" del 26/08/2006

di John Tierney
Traduzione a cura di Marcella Casu

Amsterdam - Arjan Roskam, creatore della premiata varietà di marihuana \"Arjan\'s Haze\", tiene appese al muro del suo coffee shop di Amsterdam dozzine di fotografie delle celebrità che gli hanno fatto visita. C\'è Eminem, Lenny Kravitz, Alicia Keys, Mike Tyson - ma sinora nemmeno un singolo zar della droga della Casa Bianca. Peccato.

Gli zar hanno preferito criticare da lontano. In passato hanno definito la politica olandese sulla droga \"un assoluto disastro\", compiangendo gli \"zombie stonati\" di Amsterdam e le sue strade piene di \"tossici\". La passione anti-marihuana è solamente aumentata nel corso dell\'amministrazione Bush, che ha fatto della lotta alla cannabis una priorità .

Più di mezzo milione di americani viene arrestato ogni anno per possesso di cannabis. L\'amministrazione Bush non può sopportare nemmeno che venga usata a fini terapeutici dai malati terminali. Perché rischiare che un po\' di quella roba finisca nelle mani di giovani che potrebbero diventare fumatori abituali di canne, consumatori di crack o drogati?

Ma se i guerrieri americani venissero qui, imparerebbero qualcosa anche se non provassero ciascuna delle dozzine di varietà di marijuana venduta legalmente nei coffee shop provvisti di una specifica licenza. Potrebbero constatare che i clienti che tirano boccate a uno spinello in genere non appaiono molto più simili a zombie della gente che sta nei bar - o, per stare in tema, di una sottocommissione parlamentare che ascolta una lezione sui mali provocati dalla marihuana.

E se parlassero con Peter Cohen, un ricercatore olandese che ha studiato il consumo di droga per venticinque anni, scoprirebbero qualcosa di ancor più sorprendente. Anche se la marihuana è stata largamente disponibile dagli anni \'70, abbastanza da corrompere un paio di generazioni, i Paesi Bassi non sono stati distrutti dalla follia da spinello.

Mettendo a confronto Amsterdam e San Francisco, un\'altra città portuale di tradizione liberale, Cohen e altri ricercatori hanno scoperto che gli abitanti di San Francisco che hanno provato uno spinello sono quasi il doppio. Cohen non è certo di quali siano precisamente i fattori culturali ed economici responsabili dei differenti modelli di comportamento in America e in Olanda, ma ritiene di poter trovare una spiegazione.

«Le politiche sulla droga sono irrillevanti», afferma Cohen, già direttore del Centro di ricerca sulle droghe dell\'Università di Amsterdam. È logico, sostiene, teorizzare che metter fuori legge una sostanza abbia un impatto, ma l\'esperienza ci mostra qualcos\'altro, sia in America sia in alcuni Paesi europei con leggi più restrittive di quelle olandesi ma con un non minore consumo di droga.

La buona notizia sulle droghe, continua Cohen, è che le differenze tra i vari Paesi non sono così importanti - i livelli di dipendenza sono di norma bassi in America come in Europa. La cattiva notizia è che una sporadica moda viene fatta passare per una crisi che porta a cattive leggi.

«La proibizione non riduce il consumo, ma ha altre conseguenze», afferma. «Ruba moltissimo tempo alle forze dell\'ordine e crea ampi margini di entrate per i criminali».

In Olanda, queste entrate vanno invece ai proprietari dei coffe shop e al governo, che esige tasse pesanti. Inoltre impone delle norme rigorose su quanto accade nei coffe shop, incluso chi può essere servito (niente minorenni) e quanto può essere venduto (cinque grammi per cliente). Qualsiasi comportamento irregolare o disturbo della quiete pubblica può far chiudere velocemente il negozio.

Per evitare i problemi al Green House, Roskam ha preso telecamere a circuito chiuso e uno staff che raccomanda ai novizi di limitarsi a piccole dosi e di proteggere i polmoni usando il vaporizzatore. Diversamente da chi compra per strada in America, i consumatori sanno perfettamente quanto è forte ciò che stanno prendendo, il che è particolarmente utile per le centinaia di persone con sclerosi multipla e altre malattie, che fanno fanno un uso terapeutico della marihuana.

Roskam si burla dei prodotti di strada reperibili negli Stati Uniti, che ritiene troppo costosi e tagliati male. Ma riconosce una caratteristica del mercato americano con la quale non può competere.

«Le droghe sono semplicemente considerate poco interessanti qui\", sostiene. \"Una delle mie migliori amiche non aveva mai fumato cannabis, non ha mai voluto provare nemmeno uno dei miei prodotti. Poi, a 32 anni, è andata in vacanza in America e ha fumato per la prima volta. Le ho chiesto perché, e lei ha risposto: \'Lì era più divertente. Era illegale\'».

antipro.it

OldGoblin_deleted
01-01-70, 01:33
Resta comunque il fatto che sia con la cannabis, sia con la prostituzione, gestita da imprenditori seri, e tassata anche pesantemente(per quanto riguarda l\'uso ludico, non quello terapeutico) lo Stato ci guadagnerebbe... il problema è che sarebbero guadagni palesi, e non imboscati come potrebbero esserlo ora... e invece...

positiveVibration
01-01-70, 01:33
so solo che il coffee LA CANNA è di proprietà di italiani...niente di che!

positiveVibration
01-01-70, 01:33
molto interessante!
ma sembra che certa gente queste cose non le riesca a rilevare...è meglio far finta din niente e continuare sulla strada antiproibizionista piuttosto che interrogarsi e trovare una soluzione a questa grande richiesta e al continuo aumento delle finanze criminali!
...chissà ...forse guadagnano più così... :-Y :-Y


[ Questo Messaggio è stato Modificato da: positiveVibration il 31-08-2006 09:04 ]

alextime
01-01-70, 01:33
Ciao ragazzi, volevo sapere se qualcuno si è mai interessato all\'apertura di un coffeeshop ad Amsterdam, come si fa a ki ci si deve rivolgere ecc ecc, è facile o difficile, ho visto un sacco di italiani ad amsterdam, non è che qualcuno ha delle inforamazioni?
Sono curioso :)