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Visualizza Versione Completa : Fuga da San Patrignano



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fonte L\'Adige del 20 gennaio 2007


Trento - Fuga di massa da S.Patrignano

Global Project Trento <http://www.globalproject.info/aut-192.html>
[ versione per la stampa ] <http://www.globalproject.info/print-10638.html>
SAN VITO - PERGINE - Se ne sono andati in una trentina, la maggior parte
mercoledì, qualcun\'altro giovedì, dalla comunità di San Patrignano
aperta da anni nella frazione di San Vito a Pergine. Una trentina di
ragazzi, due donne con loro, dei poco più di cento ospitati in questi
giorni.
Non sono del tutto chiare le motivazioni che hanno convinto o spinto un
gruppo così consistente ad andarsene, né la dinamica dell\'accaduto. Di
certo c\'è che non si tratta d\'una fuga vecchio stile, ma d\'una scelta
per alcuni, d\'un invito ad andarsene per altri, come ha confermato il
responsabile di San Patrignano Andrea Muccioli , ieri approdato a San
Vito. Prima non era mai accaduto. La comunità nella serata di ieri era
abbottonata, un po\' frastornata, chiusa in se stessa.
Qualche informazione si è comunque potuta ottenere dal direttore
Federico Samaden e Muccioli stesso, salito per verificare ed
intervenire. Anche il numero dei ragazzi è cambiato quasi di ora in ora,
anche se per numeri esigui, dal momento che solo una piccola parte di
loro è rientrata.
Dalla prima ricostruzione dei fatti pare che tutto sia originato da
comportamenti interni ritenuti trasgressivi, ovvero dalla non osservanza
di norme di comportamento che il metodo educativo di San Patrignano
ritiene cogenti, da rispettare assolutamente in quanto parte del metodo
di recupero adottato. Alcuni ragazzi avrebbero fatto entrare un numero
abbondante di sigarette ed altre cose contravvenendo alla regola, d\'uso
comune per chi vive esternamente alla comunità . Pare che l\'abitudine
fosse invalsa da qualche tempo, che comportamenti inusuali fossero in
atto e che si stessero sedimentando. Il programma di San Patrignano è di
medio e lungo periodo, dunque vi sono delle persone che ci rimangono
anche per alcuni anni. All\'interno del gruppo, si sarebbero incrostati
alcuni comportamenti che si sono allargati anche ad altri ragazzi, da
meno tempo ospiti in comunità . Qualcosa è accaduto in modo tale da aver
fatto emergere tali comportamenti e le coperture di cui hanno goduto.
Quando i responsabili e Samaden se ne sono accorti è iniziato il
procedimento delle verifiche. *Carlo Bozzo* , dell\'ufficio stampa della
San Patrignano di Rimini, ha parzialmente ricostruito alcune dinamiche
successive. *«Dopo che gli operatori della comunità si sono resi conto
di una serie di comportamenti non consoni, persone che fumavano dieci o
venti sigarette, che consumavano dolcetti, persone che di notte si
recavano in cucina ed altro, queste persone sono state convocate e messe
di fronte ad una scelta, tanto più che tali comportamenti si erano
ramificati con il rischio di rendere ingestibile la comunità ». *
/Ma tutto ciò sarebbe accaduto solo per l\'uso di quantità eccessive di
sigarette o di entrate furtive nella cucina della comunità ? /«Per quello
e per altri comportamenti che noi non accettiamo. A quel punto le
persone sono state messe di fronte ad una scelta: o rientravano nei
ranghi o se ne dovevano andare». Se ne sono andate e non poche. Qualcuno
è rientrato. «Credo che nel giro di 48 ore ne rientreranno altre: lo
dico per esperienza di vita in comunità ».
/Sono stati usati metodi coercitivi?/ «Si è favoleggiato sui metodi
violenti di San Patrignano, ma la realtà è sotto gli occhi di tutti. Da
più di dieci anni a San Patrignano non esiste alcuna forma di violenza,
né diretta né indiretta. A San Vito di Pergine non c\'è mai stata
violenza da parte di nessuno nei confronti di nessuno. Chi afferma il
contrario dice qualcosa di falso»
Certo è che quanto accaduto nella comunità di San Vito è assai poco
verificabile, com\'è tipico per organismi particolari quali sono le
comunità per il recupero dalla tossicodipendenza ed altre al crocevia
della devianza. Certo la dimensione numerica di chi se n\'è andato è
consistente, certo ciò ha obbligato Andrea Muccioli ad intervenire.
Certo è che i ragazzi rimasti sono stati sentiti, a loro hanno parlato
entrambi i responsabili e le famiglie sono state avvertite.



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