PDA

Visualizza Versione Completa : DPA: non è il proibizionismo a dar soldi alla mafia ma chi compra e consuma droga



Mkb
12-09-11, 09:13
Questi so’ pazzi!!! Chi compra droga finanzia le mafie?


Rispondiamo alle seguenti affermazioni del Dipartimento politiche Antidroga:

Articolo integrale: http://www.politicheantidroga.it (http://www.politicheantidroga.it/comunicazione/notizie/2011/settembre/dpa-non-e-il-proibizionismo-a-dar-soldi-alla-mafia-ma-chi-compra-e-consuma-droga.aspx)

“…..Chi compra droga finanzia le mafie! I giovani sopratutto devono sapere che ogni singola dose acquistata finanzia la criminalità e il terrorismo. Ma chi dà quindi concretamente i soldi a questi criminali?“

“…..Spesso si leggono slogan antiproibizionisti che accusano chi non vuole legalizzare e liberalizzare il consumo di droghe, di sostenere e promuovere i guadagni delle organizzazioni criminali quali la mafia, la camorra o la ‘ndrangheta. Questo è anche affermato da Vasco Rossi nelle sue reprensibili esternazioni. È necessario contestare questo sillogismo in quanto demagogico ed irrazionale ed utilizzato strumentalmente solo per giustificare la legalizzazione delle droghe….”

Giovanni Serpelloni: Capo Dipartimento Politiche Antidroga – Presidenza Consiglio dei Ministri

Il sillogismo evidente, è invece un altro:

Perché non la smettete di perseguire e perseguitare chi ha deciso di coltivarsi la cannabis da sé?

Avremmo così due effetti benevoli immediati

1 – La malavita perderebbe una buona fetta di guadagni

2 – Si avrebbe la certezza di un prodotto sicuro, senza impurità e controllato nella percentuale di cannabinoidi.

E invece no…tutto ciò non è possibile perché non si può dare il permesso di coltivare una pianta così maligna e nociva (?!)….

e chi lo dice che è talmente tossica ed altamente pericolosa, da non poter permettere una cosa del genere?

E’ questo il punto cruciale della questione!

Per ogni notizia funesta sui cannabinoidi presentata dagli organi proibizionisti, gli antiproibizionisti possono mettere in campo almeno 10 notizie che dicono il contrario…

e allora perché dovremmo credere alle sole parole di un capo del dipartimento politiche antidroga?

Ma se non ci troviamo nemmeno sulla parola “droga”!

Perché dovremmo credere all’ultima arrivata del gruppo (anti)tossicologi forensi italiani e non al Dottor Lester Grinspoon che studia i cannabinoidi da 50 anni?

Perché dovremmo credere ad un politico, che per giunta odia anche i gay e non ad un professore (Neuro-Psico-Farmacologo) di fama internazionale come Gianluigi Gessa, che da anni sperimenta in laboratorio l’effetto dei cannabinoidi?

Dovremmo credervi solo perché minacciate di punirci?

E’ questa l’unica vera arma che i proibizionisti hanno…dispensare bastonate e prigionia.

La verità è che il D.P.A. non ha mai voluto un confronto leale con chi la pensa in maniera diversa.

Non ha mai accettato il dialogo…non si parla con chi fuma l’erba del demonio

Ivan il terribile – ASCIA

Legalizziamolacanapa org Team (http://www.legalizziamolacanapa.org/?p=2528)

Mkb
12-09-11, 09:14
Grazie Serpelloni - @.R.A.

La migliore arma dell’antiproibizionismo italiano si chiama Serpelloni; insieme a Giovanardi, sta dando una immagine molto negativa delle politiche che sostengono e dei metodi che usano. I loro comunicati evidenziano una assoluta discrepanza fra ciò che predicano da un giorno all’altro.
Nel patetico tentativo di difendere l’indifendibile “legge” Fini-Giovanardi stanno portando alla logica attacchi continui, oggi è stata la volta di Serpelloni cimentarsi nella negazione dell’evidenza. (http://www.overgrow-italy.nl/?p=7712) La frase, detta, e scritta, da Vasco Rossi, “Chi sostiene il proibizionismo sostiene, di fatto, gli interessi della Mafia e della malavita” è una affermazione forte, tanto più che scaturisce dall’evidenza, quale sta sotto gli occhi di tutti, dal più potente al più povero; scritta dal popolare cantante assume un rilievo mediatico che il DPA non poteva negare. Non è facile riuscire a confutarla, ma, soprattutto, perchè confutarla? Perchè difenderle, queste mafie del mondo, attribuendo le colpe e le responsabilità del loro prosperare proprio alle loro vittime?
Serpelloni distingue tra consumatori di droghe leggere e pesanti (http://www.politicheantidroga.it/comunicazione/notizie/2011/settembre/dpa-non-e-il-proibizionismo-a-dar-soldi-alla-mafia-ma-chi-compra-e-consuma-droga.aspx), in questo contraddicendosi la prima volta, visto che la Fini Giovanardi ha reintrodotto l’equiparazione tra, per esempio, eroina e cannabis; e attribuisce gradi di responsabilità diverse ai consumatori, a seconda della sostanza che usano. “Chi è dipendente da cocaina o eroina” vive una situazione ben diversa, dice Serpelloni, di chi acquista cannabis “per il proprio piacere personale”; qui si contraddice perchè fino a ieri veniva propagandata la “tossicodipendenza da cannabis”, mentre ora si accenna a una bella diversità tra la dipendenza e la soddisfazione di un proprio piacere personale.
Ma è il consumatore di cannabis, specificamente, che viene additato come primo responsabile della prosperità mafiosa; è lui, “che compra droga dai suoi spacciatori fornendo loro direttamente quel denaro che alimenta proprio le organizzazioni criminali”; è lui che “finanzia le mafie!”; è lui che, acquistando “anche una piccola dose di cannabis e derivati, o di qualsiasi altra droga, per il proprio piacere personale finanzia la violenza e il malaffare delle organizzazioni criminali e del terrorismo”.
Tanto i consumatori di canapa lo sanno, tutto questo, che in gran parte preferirebbero costituirsi in social club, o in produttori registrati, o in coltivatori domestici, legali e tassabili, invece che essere costretti a finanziare il marketing proibizionista; ma Serpelloni ha già pronta la replica per i fautori dell’ autocoltivazione, che pure toglierebbe una parte di guadagni al narcotraffico, libererebbe ingenti risorse impegnate nella repressione poliziesca, giudiziaria e carceraria (coltivare anche una sola pianta di canapa è reato penale, pur essendo il consumo personale un reato “solo” amministrativo, da referendum radicale del 1993), oltre a permettere un regolare controllo e conteggio sul prodotto venduto.
La replica è una domanda, che è un invito a correre: “La cannabis è una sostanza sicuramente tossica (o vogliamo discutere anche su questa evidenza scientifica?)”
Sì, Dottor Serpelloni, ne vogliamo discutere; la dose letale della cannabis è da 20000 a 40000 volte la dose normale, mentre per il caffé la dose letale è tra le 100 e le 150 volte la dose normale, per esempio, e il Valium ha una dose letale pari a 7 volte la dose normale. Discutiamone, allora.
http://www.overgrow-italy.nl/wp-content/uploads/2011/02/ara_radicali_antipro-300x199.jpg (http://www.overgrow-italy.nl/wp-content/uploads/2011/02/ara_radicali_antipro.jpg) E discutiamo anche di questa altra ridicola affermazione: “La legalizzazione porterebbe solo ad un aumento dei consumi cosi come ampiamente dimostrato per l’alcol e il tabacco”. No, Dottor Serpelloni, l’ esperimento americano sull’alcol di ottanta anni fa è una classica dimostrazione dell’opposto, e l’impennata sui consumi di alcol da parte dei giovani deriva esattamente dalla mancanza di informazione corretta e dai vari lacci che sono stati messi al commercio peraltro legale degli alcolici. Dovunque, nella geografia e nella storia, una sostanza sia stata sottoposta a proibizionI, questo ne ha aumentato la domanda e i prezzi.
Grazie, DPA! Con tali penose menzogne siete la miglior dimostrazione della pochezza delle vostre politiche

GiacomoGiacomo
12-09-11, 10:12
E' illegale scaricargli un bilico di letame in giardino, a 'sto Serpellonaccio?

Per tutta la vita merda gettasti, colla merda fosti costretto a vivere, mi par giusto.

Mkb
13-09-11, 09:46
Ancora sulle menzogne del Dipartimento Politiche antidroga (http://www.legalizziamolacanapa.org/?p=2537)

A seguito dell’articolo del Dott. Serpelloni pubblicato sui siti del Dipartimento Politiche Antidroga: Link: http://www.politicheantidroga.it/comunicazione/notizie/2011/settembre/dpa-non-e-il-proibizionismo-a-dar-soldi-alla-mafia-ma-chi-compra-e-consuma-droga.aspx
http://www.dronet.org/comunicazioni/res_news.php?id=2333
l’ASCIA così risponde:
Egregio prof. Serpelloni, Lei ci spiazza in continuazione ed il più delle volte ci soffermiamo su una semplice riflessione, ma Lei ci fà o è proprio naturalmente impossibilitato ad esercitare la capacità di analisi e critica in modo obiettivo e intelligente?
Ci sorprende il Suo permanente attacco verso la cannabis, ci meraviglia la Sua capacità nel classificare ricercatori “buoni” e “cattivi”, e ci sgomenta constatare l’innumerevole quantità di menzogne e malainformazione di cui i Suoi comunicati sono pregni!
Potremmo di nuovo farLe presente di quanto la tossicità della cannabis sia trascurabile in confronto ad alcol e tabacco, dal cui consumo ci sembra che lo Stato riceva lauti profitti attraverso il monopolio della vendita, potremmo di nuovo elencarLe i nominativi di decine di ricercatori che proprio in questo periodo stanno trovando nuove e sorprendenti applicazioni terapeutiche, potremmo ancora presentarLe i dati statistici sull’assenza di atti criminali o di incidenti stradali provocati dal consumo di cannabis dove questa è regolamentata e potremmo tentare di stabilire per l’ennesima volta un contatto con Lei, fidando nell’onestà intellettuale che dovrebbe essere prerogativa nelle persone che ricoprono ruoli di responsabilità, ma ci rendiamo conto che Lei non ha alcuna intenzione di ascoltare, né tanto meno la volontà di comprendere.
Come fa a non convenire che se il vino venisse confuso con l’acquavite avremmo seri problemi nell’affrontare l’alcolismo?
Come fa a girare gli occhi dall’altra parte e tapparsi le orecchie, di fronte alle centinaia di dati che provengono da molte realtà politiche e associative del Sud, in cui viene denunciato di come la cannabis sia l’affare d’oro per le organizzazioni criminali?
Come fa a rimpallare la responsabilità di tutto questo sulla pelle di chi non farebbe mai del male a nessuno e men di tutti a se stesso, per il semplice fatto di avere abitudini diverse dalle Sue, che sicuramente prevedono l’assunzione di superalcolici da condividere in compagnia?
Come può esserLe estraneo il metodo inquisitorio con cui la politica proibizionista del Suo dipartimento persegue i consumatori di cannabis, viste le migliaia di arresti ai danni di semplici consumatori e non di quei fantomatici spacciatori verso cui la legge avrebbe dovuto rivolgere la sua attenzione?
Come può impunemente asserire che siamo noi ad arricchire le organizzazioni criminali anche acquistando un solo spinello, mentre la maggior parte di noi, proprio per non subire il giogo della criminalità preferisce rischiare coltivando in proprio?
Come può la Sua coscienza permetterLe sonni tranquilli mentre migliaia di cittadini rispettabili e rispettosi, rei solo di consumare cannabis, sono costretti a vivere l’esperienza distruttiva del carcere o quella umiliante dei centri di recupero?
E come può la Sua intelligenza non sentirsi mortificata, quando è costretta a rinchiudersi dietro una trincea di falsità e menzogne?
Tutto il mondo sta rivedendo la politica della guerra alle droghe, tutto il mondo tranne quell’isola di stampo medioevale che è il DPA italiano, dove tutto si è fermato ai tempi di Torquemada e le persone vengono giudicate in base al Malleus Maleficarum e questo non può essere ulteriormente accettato vista la quantità assurda di arresti e condanne elargiti con estrema magnanimità!
Vede dott. Serpelloni, nelle carceri gira una barzelletta che vorremmo donarLe per confutare anche la Sua convinzione di come la cannabis sia un trampolino di lancio verso droghe più letali:
“In una cella si trovano due carcerati che si stanno confidando i reati per cui sono detenuti. Il primo, tossicodipendente e spacciatore ammette che tutto è cominciato con uno spinello, il secondo dopo aver confidato di aver effettuato una rapina in una sala giochi, alla domanda “e tu, come hai cominciato?”, risponde: “giocando a tombola in parrocchia!”
Egregio professore, Lei avrebbe un bel po’ da fare a rispondere a tutti quelli che non la pensano come Lei, come ha appena fatto con Vasco Rossi, ma dovrebbe scrivere anche al prof. Grinspoon, al prof. Gessa, al procuratore Macrì, al premio Nobel Dario Fò, ai capi di Stato dove la cannabis è tollerata e regolamentata e a migliaia di altre persone e onestamente pensiamo che le 24 ore giornaliere non Le basterebbero.
Ci lasci concludere con una constatazione riguardo ai danni che la cannabis, in base ai Suoi studi, provocherebbe sui suoi consumatori: se la cannabis, come da Sue affermazioni, provoca “buchi” al cervello e se grazie a quei “buchi” noi riusciamo ad essere contrari alle vostre guerre, ai vostri paradigmi sociali, alla vostra scala di valori basati sulla prepotenza e sull’ignoranza, noi siamo fieri di quei “buchi” e ci siamo affezionati, perché forse sono proprio loro a non permetterci di diventare intolleranti e insensibili come Voi dimostrate di essere.
Come ASCIA Le abbiamo chiesto più volte un incontro, chiedere è lecito, rispondere è educazione, faccia Lei!
Cordialmente
Giancarlo Cecconi – ASCIA
Legalizziamolacanapa org Team
http://www.legalizziamolacanapa.org/

Mkb
15-09-11, 11:24
Pinocchio diceva meno bugie di Serpelloni! (http://www.legalizziamolacanapa.org/?p=2549)



Sappiamo che tutto quello che scriviamo può risultare inutile, vista l’incapacità del DPA nell’affrontare un confronto serio e costruttivo, eppure abbiamo il dovere di scrivere per non permettere ai responsabili del DPA di continuare a menare il can per l’aia e per rendere giustizia alla verità, una parola che nel DPA deve essere sconosciuta. Anche questa volta la nostra risposta è dedicata ad una delle innumerevoli falsità elargiteci dal prof. Serpelloni che sembra abbia acquisito, dopo le ferie, una rinnovata capacità pirotecnica nel dedicarsi alla devianza delle informazioni.
In risposta ad un articolo apparso nel sito www.opinione.it, il prof. Serpelloni asserisce che “nessuno è mai stato arrestato perché si droga”:
http://www.opinione.it/articolo.php?arg=1&art=103827
Ora, a parte il fatto che vorremmo sostituire il termine “si droga” con “assume cannabis”, perché continuiamo ad affermare che sia la prima delle falsità quella di confondere la tossicodipendenza con il consumo responsabile e consapevole di cannabis, vorremmo sapere dove il vulcanico professore acquisisce le informazioni e quale diabolico sistema trovi per aggiustarle ad esclusiva convenienza della devastante politica del suo dipartimento.
Ogni mese redigiamo un vero e proprio bollettino di guerra, dove vengono testimoniate centinaia di arresti ai danni di coltivatori e consumatori in proprio, la maggior parte dei quali nulla ha a che vedere con lo spaccio di sostanze stupefacenti, ma che pur vengono indagati, arrestati e processati in base alla più becera norma repressiva: “la presunzione di reato“.
Ed è proprio in base a questo concetto che avvengono le imputazioni ed è proprio in virtù della “presunzione di reato” che la maggior parte di coloro che vengono fermati e perquisiti risultano quasi sistematicamente dei potenziali spacciatori.
Se trovano in casa una bilancia (che magari viene usata per pesare la farina) per loro sei automaticamente uno spacciatore, se nel portafoglio hai anche solo 20 euro è sicuramente provente dallo spaccio, se poi trovano anche del Domopack e delle forbici, per loro diventano prove ‘inconfutabili’, ed ecco che sul giornale esce “aveva tutto l’occorrente per preparare le dosi“.
La maggior parte dei detenuti nelle carceri è in cella grazie alla fini-giovanardi e almeno il 40% di loro è in stato di detenzione per reati minori connessi alla droga, questa è l’amara verità, checché ne dica il prof. Serpelloni.
La verità è che questa legge fu ideata non solo per favorire interessi loschi, ma anche per esercitare una vendetta culturale contro i consumatori di cannabis che, guarda caso, mal sopportano uno Stato “disciplinare” come questo che siamo ancora costretti a sopportare.
Quella che pubblichiamo di seguito è una testimonianza di una persona colpita dalla “presunzione di reato“, la dedichiamo al prof. Serpelloni, augurandogli di trovare un rimedio ai tanti ‘buchi’ che, al contrario di noi che l’abbiamo nel cervello, lui ha nella Coscienza!
Giancarlo Cecconi – ASCIA

continua a leggere..... (http://www.legalizziamolacanapa.org/?p=2549)

punk lover
15-09-11, 12:03
la colpa e' la nostra, finche' staremo solo a guardare e leggere certe notizie non cambiera' un beneamato cazzo!!!!!!

fievel 46
15-09-11, 12:46
le cose non cambieranno mai o almeno sara molto difficile .... come possono cambiare se abbiamo al governo i peggio mafiosi i peggio cocainomani , puttanieri e chi più ne ha più ne metta...... il bello è che nessuno gli dice nulla e si sentono intoccabili .......è proprio da qui che la legge non è uguale x tutti ..... senno vi ricordo che non tanto tempo fa sono stati fatti fare analisi di urine ad un tot di parlamentari (anonimamente ) il risultato è stato che una percentuale assurda fa uso di droga e x droga non intendo la canapa .....sono cose da pazzi e noi tutti ci facciamo prendere x il c..o:a045:

punk lover
15-09-11, 13:13
fosse per me metterei a ferro e fuoco questo paese di merda, non si tratta solo dell'erba, ma del nostro futuro, ma sono solo un sognatore, i miei coetanei sono troppo impegnati a chattare su facebook....

same
15-09-11, 13:18
fosse per me metterei a ferro e fuoco questo paese di merda, non si tratta solo dell'erba, ma del nostro futuro, ma sono solo un sognatore, i miei coetanei sono troppo impegnati a chattare su facebook....

e a perdere tempo davanti ai reality e ai programmi del cazzo che fanno.. e poi dicono "ma li guardo solo perchè non fanno altro" ma intanto il giorno dopo sono a sparlare si quello che è successo al grande fratello o in qualsiasi altro reality del cazzo..

Soldier_Of_Rome
15-09-11, 13:40
urge una rivolta, volere è potere!!

Dantep
15-09-11, 15:20
GCG
Gruppo Combattente Ganjia :D :D :D

Windom Earle
16-09-11, 14:01
Certe esternazioni a volte sfiorano il cattivo gusto.

Dal momento che il cittadino (ed anche il consumatore, fino a quando oltre a patente, passaporto, porto d'armi, lavoro, libertà fisica, non priveranno loro anche del diritto di voto) delega al legislatore il proprio potere privandosene (da qui il termine "privato", opposto a "pubblico"), sarà il secondo a dover attuare le politiche e le strategie per evitare che le organizzazioni criminali si ingrassino.

Meglio pragmatici che fintomoralisti.
Certo, chi parte dal presupposto religioso e dogmatico che assumere "droga" è peccato/sbagliato/illecito, non può che scaricare il fallimento delle proprie politiche sul consumatore, che invece non è provvisto di quel potere che il legislatore ha.

Tutto ciò e patologico, tirannico e perverso. Quasi schizofrenico.
Come schizofrenica è la nostra legislazione in materia che non persegue (almeno formalmente) l'acquisto di sostanze stupefacenti dal fuorilegge che gliela offre (con guadagno di quest'ultimo), ma punisce invece con carattere perentorio la produzione, seppur ad esclusivo uso personale.

Dove manca la coerenza, c'è solo disonestà intelletuale e corruzione morale (morale, quella vera!).