PDA

Visualizza Versione Completa : 2.500.000 euro alle Comunità di Recupero - ASCIA



Mkb
10-10-11, 09:15
2.500.000 euro alle Comunità di Recupero (http://www.legalizziamolacanapa.org/?p=2689)


“…oltre all’inevitabile confusione culturale che questa legge, che non prevede differenze tra droghe “leggere” e “pesanti”, provocherà nelle future generazioni, ci dovrebbe far riflettere il fatto che le comunità di recupero private verranno equiparate alle comunità pubbliche.
Questo vuol dire che gli “operatori sociali” che gestiranno quelle strutture, riceveranno dallo stato (minuscola obbligatoria), qualche centinaio di euro al giorno per ogni ragazzo che verrà trovato con uno spinello e che sarà, di conseguenza, perseguito legalmente fino ad essere inviato in quei luoghi di dubbio recupero sociale!
Come alimentare quindi il mercato dei “clienti” se l’eroina non tira più?
Semplice, basta trovare un altro bacino di clientela e quindi allargare la fascia dei tossicodipendenti da recuperare , il tutto per arricchire odiosi lager gestiti da ottusi inquisitori moderni!
E visto che la maggior parte dei fumatori di marijuana e di hashish vivono una soggettiva cultura di sinistra, quale legge migliore di questa per fargli un dispetto e mettere milioni di persone, padri di famiglia, lavoratori, studenti, semplici esseri umani, nella disgraziata condizione di essere coinvolti nelle trame di questa legge che prevede migliaia di euro di spesa per gli avvocati, per i periti, per gli psicologi e dulcis in fundo …per gli operatori sociali delle comunità di recupero?” Questo è un estratto di un articolo del febbraio 2006, comparso su un settimanale locale della Toscana, in occasione del varo della fini-giovanardi!
Non era necessario essere veggenti o particolarmente acuti per comprendere che quella legge era un’arma da usare contro una tendenza ideologica e stili di vita non congeniali al neo-fascismo emergente e soprattutto, che da quella legge ne avrebbero trovato beneficio soprattutto gli avvocati e le comunità di recupero!
Abbiamo già, in passato, parlato di un dubbio conflitto di interessi tra gli artefici della politica del DPA e la gestione degli interessi che gravitano intorno alle comunità di recupero:
http://www.legalizziamolacanapa.org/?p=1101
ma alla luce della notizia di 2.500.000 euro da destinare ad un progetto “finalizzato alla creazione di un flusso sistematico e permanente per la raccolta e la valutazione dei dati economici sull’attività delle Comunità Terapeutiche che permetterà la creazione di un sistema centralizzato e permanente di monitoraggio e recupero crediti delle Comunità stesse nei confronti di quelle Regioni, Province Autonome e/o di quelle Aziende Sanitarie, al fine di regolarizzare il flusso economico e agevolare il lavoro delle comunità” (http://www.politicheantidroga.it/comunicazione/notizie/2011/ottobre/comunitalia/presentazione.aspx) …il dubbio permane e si rinforza.
Dai dati del DPA esistono e sono operative in Italia ben 793 comunità di recupero, così ripartite nel territorio nazionale:
Abruzzo 21
Basilicata 7
Calabria 39
Campania 29
Emilia-Romagna 102
Friuli 6
Lazio 45
Liguria 28
Lombardia 156
Marche 58
Molise 4
Piemonte 69
Trento e Bolzano 16 (province autonome)
Puglia 52
Sardegna 32
Sicilia 38
Toscana 23
Umbria 29
Valle D’Aosta 1
Veneto 38
Sono due i dati che colpiscono più degli altri, sembra incredibile come a parità di densità di popolazione ed estensione di territorio, regioni come la Lombardia e l’Emilia-Romagna abbiano un numero considerevole di comunità, mentre la Toscana sembra non avvertire la necessità di aumentare il suo modesto parco-recupero, fra i più bassi in capacità ricettive!
L’altro dato è che l’Emilia-Romagna è seconda in classifica solo dopo la popolosa Lombardia del ciellino Formigoni e dato che una indubbia malafede ideologica lega Giovanardi con Formigoni e dato che l’Emilia è stata il trampolino di lancio per l’escalation politica dei due amabili gemelli Giovanardi, vuoi vedere che proprio a queste due regioni andrà la parte più cospicua del finanziamento?
Siamo potenzialmente un bacino di clientela inesauribile, di facile acquisizione e socialmente indifendibile e citando una battuta dell’on. Di Pietro, concludiamo affermando che anche a noi piacerebbe trovare un modo definitivo per allontanare questi vampiri dalle scorte di sangue del Pronto Soccorso!
Giancarlo Cecconi – ASCIA
fonte: http://www.legalizziamolacanapa.org (http://www.legalizziamolacanapa.org/?p=2689)