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Mkb
11-10-11, 15:36
Marijuana: il pregiudizio lede gravemente la salute


Fuma una «canna» a scuola, accusa un malore e finisce all’ospedale in stato confusionale, ma mentre stanno già partendo le indagini del commissariato Monforte, arrivano i risultati delle analisi delle urine, colpo di scena: il ragazzino (13 anni) non ha fumato nessuna canna, forse qualcos’altro che l’ha solo suggestionato e quindi l’ha fatto stare male.

Lo strano caso della «canna mai fumata» inizia poco dopo le ore 13 di venerdì 7 ottobre, all’uscita dal Liceo artistico statale di Brera, quando un ragazzino non ancora quattordicenne accusa «crisi allucinatorie».

Poco dopo un’ambulanza lo porta all’ospedale Fatebefratelli. Durante il viaggio il ragazzo confida di aver fumato uno spinello durante l’intervallo e parte la segnalazione al 113.

Il commissariato Monforte avvia subito i primi accertamenti per scoprire chi abbia «spacciato» droga dentro la scuola, reato gravissimo con pesanti sanzioni che diventano ancora più severe in caso di cessione a minore, ma a metà pomeriggio arriva il colpo di scena: “il ragazzino non ha fumato nulla” spiega Luca Bernardo, direttore del dipartimento materno infantile del Fatebenefratelli “le analisi delle urine sui metaboliti hanno escluso la presenza di cannabinoidi, ma anche di altre sostanze, dalla cocaina all’eroina fino all’ecstasy”».

Rimane sempre l’ipotesi che lo studente abbia assunto sostanze «non tabellate», anche se ritenuta altamente improbabile dallo stesso medico: “ritengo più plausibile che il ragazzo abbia fumato una semplice sigaretta, convinto fosse uno spinello, questo ha poi provocato in lui un fenomeno suggestivo che l’ha portato ad accusare il malore, un evento del resto ampiamente previsto in letteratura medica”.

link all’articolo originale: http://www.ilgiornale.it

Esiste forse il rischio di turbe paranoiche indotto dal consumo di cannabis, però studi più recenti dimostrano che questo uso presenta solo un rischio di rinforzo quando esistono già delle predisposizioni nell’individuo, che possono essere indotte da diversi fattori quali pressanti informazioni ricevute su un dato argomento, come accade quando mangiamo un cibo confezionato, rendendoci conto solo dopo averlo ingerito che era scaduto, magari da qualche giorno, e iniziamo a fissarci su uno stato di malessere provocato dall’alimento – prima ancora di iniziare la digestione ed eventualmente intossicarci per via delle sue componenti potenzialmente avariate – quando in realtà il cibo era da consumarsi “preferibilmente entro….” e quindi assolutamente non nocivo (al massimo sono cambiate le proprietà organolettiche).

Così oggi, a seguito di tutte le dichiarazioni rilasciate dal nostro DPA, in controtendenza a migliaia di studi effettuati a livello mondiale, chi non ha mai fumato cannabis può essere facilmente indotto a pensare che l’uso di questa sostanza provochi stati di malessere che devono essere trattati dai medici (ricordiamo che anche nei casi di cospicue assunzioni di marijuana, che hanno apparentemente reso necessario il ricovero in ospedale, nessun trattamento farmacologico si è reso necessario per aiutare il paziente che è stato semplicemente tenuto sotto controllo e dimesso dopo qualche ora).

Chi crede senza ricercare la veridicità alle catartiche affermazione dei nostri esperti proibizionisti, rischia (come il ragazzino) di autosuggestionarsi e stare male senza un reale motivo, o ancor peggio di accanirsi e perseguitare chi scoperto a far uso di cannabis.

In Italia non sono pochi i casi di genitori che, scoprendo i figli a fumare uno spinello, hanno voluto fargli seguire dei percorsi di disintossicazione ai Ser.T., dove “l’ inesistente” dipendenza da cannabis è trattata con psicofarmaci che sicuramente sono molto più pericolosi dei cannabinoidi. Ancora oggi, sempre grazie alle dichiarazioni del DPA, chi fuma una “canna” è considerato un tossicodipendente, o comunque qualcuno che presto cadrà nel tunnel delle droghe pesanti. Peccato che questo non valga anche per chi consuma un bicchiere di vino durante i pasti o una birra al bar con gli amici, poiché sicuramente l’abuso di una sostanza, qualsiasi essa sia, è lesivo per la salute dell’uomo (anche l’acqua!), ma proprio per questo bisogna istruire e non terrorizzare.

Tornando all’episodio che ha ispirato queste riflessioni, crediamo che le paranoie del ragazzo siano state causate proprio dall’allarmismo ingiustificato del DPA che sbraita di effetti terribilmente lesivi dovuti all’assunzione di cannabis.

Non vogliamo cadere nello stesso errore dei sostenitori delle politiche antidroga e invitiamo tutti i lettori di questo articolo ad informarsi liberamente e a fondo prima di trarre le conclusioni. Teniamo solamente a sottolineare che: una notizia è confutabile anche se data da qualsiasi “blasonato dottore che collabora col Ministero”, e che è giunto il momento di smettere di esercitare la “politica del terrore” attraverso la divulgazione di falsi allarmismi. Potremmo fare centinaia di riferimenti storici legati a usi, razze, atteggiamenti che sono stati demonizzati e per questo hanno creato pregiudizio (infondato e lesivo) e rileggendo molte delle dichiarazioni del DPA e dei suoi collaboratori, constatiamo che per creare pregiudizio nei confronti della cannabis e dei suoi consumatori, sistematicamente sono state diffuse notizie esagerate, tendenziose o addirittura false e che attraverso l’inganno è stato generato turbamento nell’opinione pubblica, carcerando migliaia e migliaia di cittadini innocenti, rei di aver commesso il “gravissimo” reato (che però non ha vittima) di coltivazione o possesso di canapa. NB: In Italia vige l’obbligatorietà dell’azione penale nei confronti di chi diffonde notizie false e tendenziose Art. 656. Codice Penale Pubblicazione o diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose, atte a turbare l’ordine pubblico. Chiunque pubblica o diffonde notizie false, esagerate o tendenziose, per le quali possa essere turbato l’ordine pubblico, è punito se il fatto non costituisce un più grave reato, con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a euro 309. E di notizie false, esagerate e tendenziose il DPA ne ha diffuse a centinaia, dato che chi fuma marijuana non ha “buchi nel cervello” né passerà sicuramente all’uso di droghe pesanti e dato che chi fuma marijuana o derivati rischia di star male tanto quanto (oserei dire anche meno) di chi consuma cocktail alcolici o fuma sigarette, ricordando per l’ennesima volta che il consumo di alcol e tabacco provocano complessivamente nel mondo quasi 4 milioni di morti l’anno, mentre non si è mai registrato un solo caso di morte per assunzione di marijuana nell’intera storia dell’uomo.

Giuseppe Nicosia – ASCIA

Legalizziamolacanapa org Team (http://www.legalizziamolacanapa.org/?p=2695)

Dantep
11-10-11, 16:24
Quasi quasi lo stampo come promemoria :specool:

Windom Earle
07-11-11, 13:41
Ecco un'altra babbea: http://www.ilgiornale.it/milano/crede_fumare_marijuana_e_si_sente_male_ma_era_taba cco/06-11-2011/articolo-id=555529-page=0-comments=1

GiacomoGiacomo
07-11-11, 13:49
Tra un po' si leggerà sui giornali di un ragazzo al quale hanno urlato "SPINELLO!!" nell' orecchio ed è stato ricoverato in stato confusionale.

mayoh
07-11-11, 14:57
Per fortuna alla fine non è stata trovata cannabis.
Pensate se avessero veramente fumato una canna: i media non si sarebbero fatti nessuno scrupolo e avrebbero sparato altre merdate al riguardo.

O MAGARI NESSUNO DEI DUE SAREBBE SVENUTO?? mistero