ed anche in Argentina....

da \"fuoriluogo.it\"

Argentina. Parlamentari e giudici: \"Fintanto che e' proibita, la droga non diminuira'\"

(Notiziario Aduc di Rosa a Marca) L'incontro si e' svolto a porte chiuse e con la consegna della segretezza. Nel vecchio albergo Castelar di Buenos Aires, una cinquantina tra funzionari, giudici, procuratori, accademici, deputati e senatori si sono riuniti il 28 giugno per un \"secondo incontro di dialogo sulle politiche della droga\". Convocati da un gruppo di legislatori e magistrati -con alla testa il deputato ed ex ministro della Sanita' Juan Sylvestre Begnis e il giudice Martin Vazquez Acuna-, i partecipanti hanno discusso delle possibili modifiche alla legge sulla droga, la controversa 23.737, in un'ottica di depenalizzazione del consumo. La riunione e' iniziata con un piatto forte, la conferenza dell'esperto canadese Eugene Oscapela, invitato dall'Ambasciata del Canada di Buenos Aires, in compagnia del senatore di Ottawa Pierre Claude Nolin. Oscapela e' un criminologo, favorevole alla depenalizzazione e contrario al proibizionismo. \"L'uso della legge penale, non solo e' inefficace, ma causa danni, soprattutto perche' rafforza le organizzazioni criminali\", ha detto al quotidiano Pagina/12 in una pausa dei lavori. Durante la lunga giornata si e' capito che la maggioranza dei rappresentanti della Giustizia argentina condivideva le posizioni di Oscapela. Dopo il suo intervento, i partecipanti hanno ascoltato le argomentazioni del titolare di Sedronar (il programma del Governo argentino sulla droga), Jose Ramon Granero. E quella e' stata la prima occasione di dibattito e critica. Granero se l'e' presa con il vizio delle statistiche e delle inchieste sul consumo. Secondo quanto riferito al quotidiano da alcuni partecipanti, egli ha sostenuto che il 25% degli adolescenti tra i 14 e i 17 anni fa uso di marjiuana. \"Ha detto apertamente che le statistiche sono importanti, ma che non devono riversarsi sul diritto penale, bensi' servire a cercare soluzioni nell'ambito della salute\", ha raccontato un funzionario nazionale.
Restii a dare informazioni sullo svolgimento dell'incontro, gli organizzatori hanno cercato di tenere alla larga il cronista, ma grazie alle indiscrezioni di una mezza dozzina di partecipanti e' stato possibile farsi un quadro della discussione. \"Sia il senatore Nolin sia l'esperto si sono espressi contro la politica repressiva con chi possiede droga per consumarla. In Canada, valutano che il 47%-50% della popolazione abbia provato la marjiuana, e il fatto che qualcuno fumi uno spinello non lo trasforma in un tossico, ne' in un delinquente, ne' in un soggetto pericoloso\" ha riferito uno dei presenti.
Alla fine gli organizzatori hanno accettato una breve intervista con gli invitati canadesi. Il senatore Pierre Claude Nolin ha illustrato la strategia globale per la legalizzazione delle droghe. \"Abbiamo messo in discussione l'efficacia d'usare il potere penale dello Stato per regolare i fenomeni sociali. Il fenomeno sociale non e' il traffico, bensi' l'uso delle droghe legali e illegali. Lo Stato deve intervenire sul problema della salute, indipendentemente dall'aspetto penale. E' molto difficile affrontare una politica come questa, pero' e' molto piu' utile\". Nolin e' uno dei massimi leader mondiali d'opposizione al proibizionismo. Nel suo Paese ha presieduto la commissione parlamentare che ha suggerito ai legislatori di legalizzare la marjiuana e di regolamentarne la vendita per sconfiggere il mercato illegale della cannabis.
Qui, il ministro degli Interni ha detto che per perseguire i consumatori non si e' combattuto contro le grandi bande. Crede che sia una lettura logica?, ha chiesto Pagina/12 a Eugene Oscapela.

\"No, bisogna separare i due aspetti. Gli Stati Uniti riescono a sequestrare solo il 10% delle sostanze che entrano nel Paese. L'incentivo economico, che e' il risultato della proibizione, e' semplicemente troppo potente perche' possa essere sconfitto da una legge. La legge dell'economia e' molto piu' potente di quella penale. Fino a quando si proibiscono le droghe nessun governo democratico potra' avere la ragionevole speranza di ridurre l'offerta di droga. E quand'anche si riducesse, la legge del mercato tornerebbe a vincere. Se si frena il traffico per via penale si puo' anche causare la scarsita' di un prodotto: ma a quel punto, per non rimetterci, il mercato rialza i prezzi\".
Lei propone l'opposto del Rapporto Mondiale sulle Droghe dell'Onu pubblicato avantieri, ha detto il quotidiano al senatore Nolin.

\"Dieci anni fa, quell'organizzazione fece una dichiarazione, secondo cui, con la lotta proibizionista la produzione e la vendita sarebbero state eliminate in tutto il mondo entro il 2008. In questi dieci anni la produzione di eroina ha raggiunto il massimo. Quella della cocaina e' diminuita in Colombia, ma e' aumentata in Bolivia e Peru'. Sono ottimisti perche' sono piu' preoccupati di tutelare il loro lavoro. Suona cinico, pero' il fatto e' che il metodo che loro sostengono, il proibizionismo, e' un fiasco assoluto\".
Molti i pareri espressi nella riunione del Castelar. I due organizzatori, la procuratrice generale della Suprema Corte di Buenos Aires, Maria del Carmen Falbo, il titolare della Polizia di Sicurezza Aeroportuale, Marcelo Sain, i giudici Luis Nino e Abel Cornejo, e altri ancora, si sono mostrati piu' vicini alla posizione canadese che a quella delineata da Granero. Sia Vazquez Acuna che il deputato Sylvestre Begnis, presidente della Commissione Sanita', erano gia' stati in Canada a una riunione con magistrati del Nordamerica e dall'America Latina che cercano una via alternativa al proibizionismo. \"Vorremmo formare una commissione che eserciti la propria influenza per sfidare il sistema attuale\" -ha spiegato il senatore Nolin. \"La proibizione genera il mercato nero. L'illegalita' si trasforma nella fonte principale di reddito per molte organizzazioni criminali, percio' sarebbe meglio un'alternativa all'azione penale\".

-----

caro a.m. costa... lo senti questo rumore?? sono gli scricchiolii del tuo castello che sta crollando!!