Elezioni Olandesi - Risultati e commenti
Si sono aperti in Olanda i seggi per le elezioni legislative. Gli ultimi sondaggi indicano che il partito liberale conservatore Vvd e i laburisti dovrebbero conquistare circa 35 seggi ciascuno sui 150 da eleggere. I primi risultati sono attesi intorno alle 21.
Si rafforza in Olanda l'ipotesi di un governo di grande coalizione fra liberali e laburisti.
Gli ultimi sondaggi pubblicati ieri hanno confermato la rimonta dei laburisti (PvdA) di Diederik Samson che viene accreditato a 35 dei 150 seggi del parlamento, esattamente come i liberali (Vvd) del primo ministro Mark Rutte.
I due leader si sono scontrati ieri sera in un dibattito televisvo, rimarcando le differenze fra le ricette offerte per superare la crisi economica. Rutte ha avvertito dei rischi dell'abbandone della stretta linea del rigore, affermando che "che il Paese non può permettersi un cambio di rotta".
Samsun ha accusato il primo ministro di far leva sulle "paure" e criticato le misure di austerità adottate dal suo governo, affermando che a pagare sono state le fasce piu' deboli della popolazione.
Ma al di là delle divergenze, nessuno dei due ha escluso una grande coalizione che la maggior parte degli analisti ritiene inevitabile.
Dopo le elezioni del 2010, liberali e laburisti, anche allora praticamente alla pari, non si misero d'accordo: a 127 giorni dal voto fu varata una coalizione fra liberali e cristiano democratici con l'appoggio esterno dell'estrema destra islamofoba del partito della Libertà di Geert Wilders. Ma è stato proprio quest'ultimo a far cadere il governo in aprile, sulle misure di austerità.
E di fronte al populismo anti europeista sfoderato da Wilders, e a quello speculare dell'estrema sinistra del partito socialista, molti auspicano un accordo fra due forze europeiste come i liberali e i laburisti, mentre i cristiano democratici sono in calo nei sondaggi.
http://www.rainews24.it/it/news.php?newsid=169249
Olanda, vincono i partiti pro Euro. Crollo di voti per l’ultradestra
Il partito liberal-conservatore del premier uscente Mark Rutte ottiene 41 seggi, mentre il movimento politico guidato da Diederik Samsom ne occuperà 39 e ne aveva 30. Con 80 seggi dei 150 della Camera i due partiti - seppure con programmi differenti - potranno dar vita a un governo che guarda con fiducia all'Europa
Vittoria di conservatori e laburisti. In Olanda si affermano i partiti favorevoli all’Ue e crolla la compagine dell’ultradestra. Il partito liberal-conservatore del premier uscente Mark Rutte ottiene 41 seggi e ne conquista 10 di più di quelli attualmente occupati, mentre il movimento politico guidato da Diederik Samsom ne occuperà 39 e ne aveva 30. Con 80 seggi dei 150 della Camera i due partiti – seppure con programmi differenti – potranno dar vita a un governo che guarda con fiducia all’Europa. L’ultradestra euroscettica di Geert Wilders (Pvv) è invece collassata perdendo nove seggi e passando dai 24 attuali ai futuri 15.
Ieri sera dopo gli exit poll Rutte aveva dichiarato la vittoria ai sostenitori annunciando: “Domani (oggi per chi legge, ndr) farò il primo passo verso la formazione di un governo”. I partiti in lizza sono stati sono 21, eletti con un sistema proporzionale puro con un unico collegio nazionale. Il PvdA di Samsom è filoeuropeo, favorevole all’euro, ma chiede di dilazionare un pò i tempi del risanamento del bilancio e chiede di dare più tempo alla Grecia e agli altri Paesi in difficoltà nell’eurozona. Il Vvd di Rutte ha invece una tabella di marcia molto stretta per il suo programma di austerità per riportare il bilancio sotto il 3% del pil entro l’anno prossimo, ed ha dichiarato di essere contrario ad ogni altro aiuto alla Grecia. Programmi che fanno intravedere lunghe trattative e accomodamenti nei prossimi mesi – com’è tradizione in Olanda – per formare una maggioranza, dai contorni ancora incerti.
Quasi 13 milioni di olandesi (12.696.193 secondo i dati ufficiali) hanno votato in elezioni anticipate seguite in tutta Europa, anche se gli ultimi sondaggi assegnavano già una vittoria alle forze moderate e pro-euro, tagliando fuori le ali euroscettiche del frammentato schieramento politico del Paese. Già prima delle consultazioni sembrava inevitabile un’alleanza fra i due partiti, che tiepidamente negavano nelle ultime fasi di campagna elettorale. All’alleanza tra laburisti e conservatori si potrebbe aggiungere, in funzione di junior partner, nell’altrettanto filoeuropeo partito democratico centrista D66 di Alexander Pechtold.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012...destra/350817/