Slots Machines prese ad accettate.

Un uomo entra in una sala giochi e prende a colpi di ascia le slots machines dopo aver perso una grossa somma di denaro. Il filmato ripreso dalle telecamere del bar è stato diffuso sui principali organi di informazione. Mi sarebbe piaciuto che tra i numerosi giornali e telegiornali che hanno pubblicato la notizia, almeno uno, dico uno, avesse messo in evidenza l’aspetto problematico, compulsivo, aggressivo e distruttivo di questi simpatici giochetti che oltre ad arricchire le casse dello stato, ingrassano i conti di pseudo imprese mafiose che lucrano sul disagio esistenziale di una enorme fetta della popolazione italiana. Come sempre è stato enfatizzato l’aspetto sensazionalistico, superficiale, senza alcuna analisi che potesse aumentare il livello di consapevolezza degli spettatori: il commento più approfondito che ho sentito era del tipo:<< oh! Ma l’hai visto che casino ha fatto quello li con l’ascia, che pazzo!>>. Quando un pensionato perde tutti i risparmi in gratta e vinci e in altri casi simili, i media spostano il focus del problema sulla persona, sulla sua ingenuità, sulle sue condizioni sociali, relegando in secondo piano gli aspetti problematici del gioco d’azzardo. Se fosse stato un consumatore di cannabis a prendere ad accettate gli scaffali di un growshop perche “i semi non sono germinati”, ecco che il focus della discussione si sarebbe spostato sulla sostanza, il terribile THC, in preda al quale le persone perdono il controllo, si degradano allo stato di drogato, e compiono atti terribili. Siamo dipendenti da esperienze (gioco, shopping, sesso, internet, lavoro, soldi, sport) e non solo da sostanze, tutto sta nello stile di consumo, problematico o non problematico. Se compro un gratta e vinci a settimana ho un’esperienza che non nuoce ne a me stesso ne agli altri, se mi faccio tre canne la sera e non mi metto alla guida della mia auto, posso dire altrettanto. Se ne compro dieci al giorno ed ho uno stipendio di mille euro al mese o mi faccio una canna prima di guidare il muletto con il quale lavoro le cose cambiano. Purtroppo sono discorsi banali, di buon senso, ma vallo a spiegare ad uno come Giovanardi!