Citazione:
Abbiamo assistito ieri sera all’ennesimo dibattito sulle droghe, inconcludente, fuorviante ed inutile come al solito.
Droghe leggere, pesanti, semi selezionati, principi farmacologici, percentuali di principio attivo, piantagioni illegali, malavita e via dicendo, argomenti che dovrebbero essere sezionati uno per uno per sviscerare le falsità che vengono costruite intorno alla cannabis e che invece, come al solito vengono trattati tutti insieme con una sconcertante approssimazione, continuando ad alimentare la voluta confusione su questa pianta e sugli effetti del suo consumo.
E’ ormai da un anno che stiamo denunciando l’inesistenza dell’immissione in massa sul mercato nero degli stupefacenti, nel nostro Paese, della mitica Supercannabis (Cannabisaurus Rex) al 55% di THC paventata da Serpelloni, e allarmisticamente propagandata vergognosamente dai più incalliti proibizionisti, grazie al quasi totale asservimento dei mass media a questa finzione di fantascientifica pericolosità sociale.
Come abbiamo già denunciato, questo della Supercannabis è il nuovo cavallo da battaglia dei proibizionisti più disperati, messo in campo già zoppo come ultimo tentativo di contrastare un inesorabile processo di legalizzazione della cannabis a livello mondiale, pensiero insopportabile per chi ha fatto della propria professione una missione ideologica persecutoria nei confronti dei fruitori della pianta di canapa, in particolare dei piccoli autocoltivatori in proprio.
Dai primi del mese di marzo tale cavallo da battaglia (zoppo) è stato ulteriormente “dopato” da Serpelloni con un altro ennesimo ritocco al rialzo, arrivato al 60% della percentuale di THC, (la chiameremo Supercannabisaurus Rex) un incrocio genetico OGM tra la cannabis e il tirannosauro ottenuto con “tecniche violente di coltura intensiva”!
Bisogna picchiare le piante, così diventano più aggressive (come il tirannosauro) percentuale poi ripresa da Garattini nei suoi affondi recenti, ed ora portata dallo stesso Serpelloni in un’audizione delle Commissioni riunite Giustizia e Affari Sociali della Camera.
Tale percentuale, irreale e introvabile, viene utilizzata dal nostro morbosamente affezionato persecutore per sostenere una sua nuova contorta proposta: differenziare le pene per la cannabis naturale da quelle per la Supercannabisaurus Rex al 60% di THC, che è, di fatto, introvabile in Italia, perlomeno sul mercato nero gestito dalle organizzazioni criminali o nelle produzioni “fai da te” dei poveri autocoltivatori ingiustamente perseguitati, contro i quali si è particolarmente rivolta finora, la lugubre repressione persecutoria del proibizionismo italiano in stile Fini-Giovanardi, alla quale, nonostante la sua cancellazione, i persecutori nati non possono assolutamente rinunciare, anche se è ormai sotto gli occhi di tutti il fallimento manifesto e gli enormi danni sociali provocati.
La colpa, sempre secondo Serpelloni, sarebbe invece (monotonamente) sempre di internet, demoniaco e favorito capro espiatorio, dei fallimenti manifesti delle politiche ideologiche proibizioniste persecutorie del Dipartimento Politiche Anticannabis voluto e creato da Giovanardi.
E’ da notare che la proposta contorta di Serpelloni di punire penalmente gli spacciatori (che immaginiamo presunti, come al solito, per il possesso oltre la quantità irrisoria di cannabis consentita) di Supercannabis con THC superiore al 12.5%, non andrebbe a colpire i narcotrafficanti industriali della criminalità organizzata, i quali, avendo il monopolio delle produzioni destinate al mercato nero, non si curano di produrre erba di qualità, che viene tagliata con sostanze veramente pericolose, ma, ancora una volta, i piccoli autocoltivatori estimatori, che sarebbero gli unici a poter produrre piccoli quantitativi di infiorescenze di cannabis di speciali varietà con THC che non supera mai il 22%; oltre tali percentuali non ci risulta che in Italia siano reperibili i semi di Supercannabis al 45/46%, né di Cannabisaurus Rex al 55%, né di Supercannabisaurus Rex al 60%, neanche nelle pagine internet plurimenzionate da Serpelloni come nuove agenzie per lo spaccio incontrollato!
Sarebbe ora che Serpelloni e tutti i proibizionisti (persecutori nati in stile San Paolo pre-conversione), vengano costretti a dimostrare con prove certe l’esistenza di questi presunti grossi quantitativi di cannabis al 60% che sarebbero spacciati e circolerebbero pericolosamente tra i giovani in Italia, procurandone i ricoveri in ospedale (quasi tutti riconducibili, invece, a mix di sostanze diverse, alcool in testa!).
Come sarebbe ora che vengano dimostrati scientificamente ed in maniera inoppugnabile i presunti danni che la cannabis creerebbe al cervello, (i famosi mitici “buchi”, ormai sbugiardati ovunque dalle evidenze scientifiche) accettando anche il confronto pubblico diretto con chi ne fa uso RIGENERATIVO o medicinale e con scienziati veri, non quelli selezionati appositamente tra i ranghi dei persecutori professionisti ancora spacciati per indiscutibili esperti.
Anzi, sarebbe ora che tutti questi bravi cristiani, persecutori integerrimi di gente innocente e innocua, colpevole di condurre uno stile di vita diverso (e in quanto tale peccaminoso e pericoloso), accettino il loro fallimento proibizionista, e si facciano da parte per dare spazio a voci scientifiche al passo con i cambiamenti e non ancorati al fondamentalismo ideologico.
Pierpaolo Grilli – ASCIA