Cannabis, il pm anticamorra Maresca: “No a legalizzazione. Traffico rimarrebbe alle m
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016...m-anticamorra-
l tema della coltivazione è già stato - come prevedibile - stravolto.
Non si parla più di libero ed autonomo accesso del cittadino alla possibilità di coltivare per il consumo esclusivamente personale, (scopo precipuo della legge) quanto piuttosto ci si inerpica nel ginepraio - creato ad arte - della produzione e commercializzazione sia di Stato, che industriale privata.
E' assai triste ed allarmante questa distorsione e divagazione - gravissima ed inammissibile - dall'incipit del disegno di legge, che, come detto, principalmente, dovrebbe avere lo scopo di rendere non più punibile una serie di condotte (detentive e coltivate in primis) che siano finalizzate e strumentali rispetto al consumo personale.
Una legge che dovrebbe anche facilitare l'uso personale terapeutico, argomento di cui nessuno parla.
La irruzione del business come argomento centrale sui cui dibattere giornalisticamente, ci dimostra non solo l'ignoranza sui contorni della legge e sulle dinamiche che la stessa dovrebbe governare, da parte di coloro che intervengono (come emerge nella intervista del dott. Maresca, ma anche dell'immarcescibile Ministra Lorenzin), ma anche da parte degli organi di stampa un'attenzione deviata che finisce per mirare all'affossamento di un testo già difficile da fare approvare.
Ciò avviene, purtroppo, nel silenzio dei promotori della legge.
Il fronte proibizionista, quindi, mette in campo giuristi (magistrati) che adducono ragioni "stupefacenti" prive già all'apparenza di credibilità e che mirano solo a criminalizzare e banalizzare lo scopo dell'iniziativa di legge.
Il fronte antipro, invece, non cerca di spiegare in maniera elementare i motivi giuridici (di facile comprensione per tutti) e comunque la non banalità del tema, perchè i politici non vogliono avvalersi del contributo di noi tecnici del diritto, temendo - forse (a torto comunque) - di venire oscurati.
Continuiamo a farci male privilegiando le individualità e non il collettivo.
