Perché la scelta di dj Fabo è una questione di antiproibizionismo

La casa di beatitudine della nostra anima, costruita sulla roccia della meditativa intuizione, sopravvive a tutto anche alla morte stessa.
Leggendo e meditando su alcuni passi della Bhagavadgītā ho compreso che è nella fortezza dello spirito che la nostra anima rimane imperturbabile nel contatto diretto con l'Assoluto e nulla può turbare questa unione, neanche la morte stessa che non è altro che un modo di una giustizia cosmica per ricordarci che non siamo altro che l'Assoluto.

"Tu sei quello"

Il nostro egoismo spietato e la convinzione di essere fatti "ad immagine e somiglianza di Dio" ci hanno portato ad avere una visione della vita errata, giudicando quello che non comprendiamo con ignorante ottusità fino ad arrivare ad avere una "fede" che null'altro è che triste e misera autocommiserazione.
Il proibizionismo più grande è quello che ci nega la possibilità di entrare in contatto con l'Assoluto.
Ci hanno insegnato che nasciamo peccatori proibendo a noi la possibilità di "essere quello", l'Assoluto.

L'unione con l'Assoluto porta ad una beatitudine sempre nuova che sempre si rinnova, L'assoluto che è il tempio di tutta la creazione entrerà nel cuore di colui che ricerca la pace dissipando tutte le paure portando gioia ed unione nell'armonia del tutto.
Come possiamo giudicare la scelta di abbandonare volutamente questo corpo momentaneo?
Come possiamo stabilire in che modo ognuno di noi cerca il contatto con l'Assoluto?

La vetta è una sola ma le strade sono tante, il nostro DJ ha concluso il giro in questa giostra momentanea e noi siamo sotto il cielo stellato e giochiamo sotto di esso.