Uno Stato di Polizia !! - ASCIA
	
	
		Uno Stato di polizia! - ASCIA
Cari criminali questa volta dedichiamo un po’ di spazio ad alcune  testimonianze di vita vissuta che ci sono arrivate e che ben  testimoniano il clima di pura e assoluta repressione nei confronti di  un’intera generazione! Può essere uno spinello, una birra o semplicemente la diffidenza  verso un tatuaggio o un piercing, ma un motivo per perseguitare i  giovani lo cercano e lo possono trovare sempre.
 Dobbiamo reagire, unirci, organizzarci, farci sentire, avere la  voglia di strillargli contro l’indignazione più profonda, lottare per  mandare a casa Giovanardi-Torquemada e ridurre il loro pensiero bigotto e  oppressivo a pura e inutile aria fritta e per giunta puzzolente!
 Quelle che seguono non sono storie provenienti dall’Argentina o dal  Cile degli anni ’70 e siamo tutti molto preoccupati di come le forze  dell’ordine stiano assumendo sempre più i comportamenti di implacabili  sbirri al servizio del “dittatore” di turno!
 Da Angela:
Ragazzi che tristezza: sono appena tornata da ROCK ROMA , vado nell’area  concerti, passo di fronte all’entrata e vedo cani all’opera che  scandagliano tra la folla, dopo un’oretta ritorno per andare nel  retropalco e nella zona vietata agli spettatori dove è allestito il  servizio di sicurezza e il  pronto soccorso, vedo una decina di ragazzi e  ragazze in lacrime, sotto la minaccia dei cani al guinzaglio, che  attendevano di essere portati via dalle guardie, è la stessa scena ogni  sera. ATTENZIONE!!!! ci sono sempreeee!!!
Ma che gli abbiamo fatto a questi scellerati?
 Da Gianluca:
Scrivo per raccontarvi una cosa che mi è accaduta ieri sera.
Per la prima volta ho rischiato di essere portato in questura, niente di grave, giusto perchè mi stavo fumando uno spinello.
Ieri sera, nella mia città, si è tenuto un raduno organizzato su  facebook di giovani in spiaggia. Eravamo un migliaio, e c’era uno  spiegamento di forze dell’ordine da far paura, manco si prevedesse un  attentato terroristico!!
Stavo seduto in cerchio con un mucchio di compagni, inizio ad arricciare  qualche canna. Guardando qua e là già avevo notato un paio di sbirri in  borghese che si aggiravano tra la folla e ingenuamente pensai:  figurati, stanno girando tante di quelle canne, cosa possono dirmi….?
Guardarono verso di noi e tirarono dritti…. ma dopo un pò, mentre passo  il joint alla mia ragazza, mi giro e vedo un altro tipo losco (sulla  quarantina e più) che girava da solo tra la folla, lo guardo e lui mi  guarda, faccio finta di niente, allora lui si avvicina e si ferma dietro  di noi, a questo punto do una botta alla mia ragazza e gli dico  spegnila. Da premettere che attorno a me giravano una 15ina di canne, ma  avevo visto che mi aveva addocchiato, forse si stava annoiando  l’infame!
A quel punto si accuccia dietro a me e mi dice:
Ragazzi, perchè mi dovete costringere a fare la carogna?
e io: ….non vedo che stiamo facendo di male…
lui: che vi state a fumà???
io, ovviamente: niente….
lui, mi mette una mano in testa e mi dice: sei un ragazzo  intelligentissimo, si vede dai capelli (non chiedetemi cosa intendeva  dire perchè non so cosa c’entrano i capelli con l’intelligenza di una  persona, comunque…)
io: grazie!
lui: lo sai che se voglio posso farti del male…?
io: perchè dovresti? cosa stiamo facendo di male?
lui: ehi! se non stavi facendo niente di male non la facevi sparire quella canna!
A questo punto se n’è andato e io ovviamente, per evitare problemi  inutili, l’ho messa nel pacchetto di sigarette e l’ho riaccesa più  tardi.
Infatti dopo un pò è tornato dietro di me per vedere cosa stavamo facendo!
….l’impressione che mi ha dato è quella di uno che si sente un Dio, solo  perchè ha un distintivo. E’ venuto da me con aria strafottente, come  per dire, sai che se io voglio posso rovinarti la vita, ma non lo faccio  perchè sono buono, e tu dovresti ringraziarmi. Ma vai a cagare va!
Che andassero a prestare servizio nei quartieri popolari dove l’eroina  gira come niente fosse e i tossici si bucano sotto i palazzi, dove  ragazze vengono tenute in schiavitù e fatte prostituire, queste sono  cose che accadono sotto gli occhi di tutti, anche la persona più ingenua  sa dove accadono, non penso che gli sbirri non lo sappiano!
Invece no, vengono in spiaggia dove un migliaio di ragazzi si sono  ritrovati per passare una serata diversa e divertirsi insieme  pacificamente, a fare gli arroganti e i prepotenti con chi sanno che non  gli creerà problemi.
Non posso che provare compassione per persone del genere…
 Da Andrea:
Alcune sere fa stavo passeggiando con la mia ragazza nel parco vicino  alla mia abitazione, mentre attraversavamo la strada per ritornare verso  casa un’auto dei carabinieri ci incrocia, ci guardano e si fermano.
Scendono dall’auto e si avvicinano, neanche ci salutano e con una malcelata arroganza ci chiedono i documenti.
 Uno si ferma a controllarci e l’altro va verso la macchina e inizia a parlottare al radiotelefono.
Dopo qualche minuto scende, torna verso di noi e ci dice “facciamo l’alcol test e il drug test”!
Io gli rispondo che non guidando alcun mezzo e non avendo comportamenti  preoccupanti mi sembra che la richiesta non sia pertinente. L’arroganza  diventa prepotenza e iniziano a minacciare “allora volete per forza  passare dei guai?”
Io insisto e sono irremovibile, il controllo passi pure, ma cercare per  forza qualcosa che possa crearmi problemi non mi sembra lecito!
Alla fine l’altro carabiniere fa un cenno a quello più intransigente,  forse aveva intuito che in qualsiasi processo sarebbe risultato un abuso  di potere e quello sospira, ci ridà i documenti e ci dice “andate a  casa, per questa volta l’avete scampata!”
Se non è uno stato di polizia questo, allora come si potrebbe chiamare?
 Quei poliziotti e carabinieri molto probabilmente si saranno accesi  qualche sigaretta o bevuto qualche caffè, senza neanche immaginare che  solo pochi secoli fa, in alcuni Stati, per chi fumava tabacco erano  previste multe, confisca dei beni, carcere, taglio del labbro,  innumerevoli e fantasiose violenze corporali  e qualche volta  addirittura la condanna a morte, e che in tutto il mondo le coffee  houses (quelli che oggi chiamiamo comunemente bar) vennero fatte  chiudere più volte e sia i proprietari dei locali che i loro clienti  furono sottoposti a veri e propri tartassamenti economici e giudiziari!
 Dalle testimonianze ricevute possiamo solo affermare che la Storia a certe persone, non insegna proprio nulla!
fonte: http://www.legalizziamolacanapa.org/?p=2345