dal 55% siamo arrivati al 60%!!!!! EVVAIIII!!!
Cannabis terapeutica. Garattini: no ad autocoltivazione
Sul numero di OGGI in edicola domani, nella sua settimanale rubrica, Silvio Garattini, Direttore dell'IRCCS-Istituto di Ricerche Farmacologiche 'Mario Negri', mette in guardia dai pasticci delle autorizzazioni di medicinali fai da te. "Ogni giorno - scrive Garattini - si assiste ad un pasticcio nel campo della salute. Non bastavano i casi Di Bella, Stamina e piu' recentemente il caso dei farmaci per la terapia delle maculopatie, si aggiunge adesso l'autorizzazione all'impiego medico della cannabis per la terapia di alcune malattie: dal glaucoma alla sclerosi multipla deciso dalla Regione Abruzzo" e approvato dal Governo, che in precedenza su altre analoghe autorizzazioni si era opposto".
"Se la cannabis - si chiede Garattini - e' un efficace trattamento per alcune malattie come mai puo' essere utilizzata solo per qualche Regione?"?..Non si creano in questo modo discriminazioni in contrasto con la legge istituita dal Servizio Sanitario Nazionale che assicura universalita', equita' e gratuita'?". "C'e' da sperare - aggiunge l'autorevole farmacologo - che la disponibilita' della cannabis non sia lo "spinello" e neppure un prodotto erboristico, perche' oggi sono stati selezionati vari ceppi di cannabis che hanno un contenuto di principio attivo, il tetraidrocannabinolo, che puo' andare dal 2 al 60 percento con evidenti differenze sul piano non solo della eventuale efficacia, ma soprattutto dei possibili effetti tossici che accompagnano l'azione di ogni farmaco". Silvio Garattini pone poi un'ulteriore domanda: "E' compito delle Regioni approvare nuovi farmaci? Non abbiamo un ente autonomo che si chiama AIFA? Chi vuole commercializzare un farmaco con specifiche indicazioni deve presentare una adeguata documentazione tanto piu' importante, in questo caso, dato che la letteratura scientifica oggi disponibile sembra presentare ancora molti dubbi circa il rapporto benefici-rischi nell'impiego terapeutico della cannabis. Un'altra possibilita' che gia' esiste e' quella di importare i prodotti a base di tetraidrocannabinolo che gia' sono disponibili in altri Paesi senza inventare nulla di nuovo. Esiste il sistema del 'mutuo riconoscimento' secondo cui l'AIFA sulla base della documentazione gia' presentata per l'autorizzazione di un farmaco in un altro Paese puo' farla propria". L'articolo, infine, si conclude con un'amara considerazione: "Insomma, anche in questo caso si cercano le scorciatoie anziche' seguire le vie maestre che proteggano gli ammalati. Ancora una volta in questo Paese prevale il pressapochismo!".
Indovinate quante bugie ci sono
Non si capisce bene se sono peggiori le domande poste dall'intervistatrice o le risposte di Serpelloni persecutore cannabisfobico maximo della cannabis (chissà come passerà alla storia, vi lascio immaginare come glielo auguro...:whistling:)
INDOVINELLO: QUANTE BUGIE CI SONO IN QUESTA INTERVISTA?
(si vincono 3 semi di Supercannabisaurus Rex al 60% di THC geneticamente mutata dalla Monsanto per provocare buchi al cervello più grandi e duraturi di quelli di eroina e alcool messi insieme, schizofrenia galoppante e istinti omicidi gratuiti :icon_puke_r: altro che droga leggera!)
http://www.tempi.it/cannabis-droga-l...a#.U4W-AHJ_uE6
«Cannabis “droga leggera”? Un’invenzione potenzialmente più pericolosa perfino dell’eroina»
Maggio 27, 2014 Benedetta Frigerio
Giovanni Serpelloni, capo del dipartimento Politiche antidroga della presidenza del Consiglio dei ministri, smonta il decreto del governo sugli stupefacenti, convertito in legge dal Parlamento
Nell’indifferenza generale una decina di giorni fa il Parlamento italiano ha convertito in legge il decreto del governo che introduce la distinzione fra droghe “pesanti” e “leggere”. Nel frattempo si moltiplicano gli episodi di violenza causati proprio dall’uso di stupefacenti, mentre l’Asaps è tornata giusto pochi giorni fa a lanciare l’allarme “stragi del sabato sera”, fenomeno di nuovo in crescita anche a causa delle droghe. A quanto pare, nemmeno il caso Gran Bretagna è servito a consigliare maggior prudenza ai rappresentanti del popolo italiano. Il paese sta pagando a carissimo prezzo la distinzione introdotta dieci anni fa con le stesse argomentazioni utilizzate in Italia: la tolleranza verso gli spinelli si è risolta in un costo enorme per il sistema sanitario nazionale, che ora ha a carico 25 mila pazienti ricoverati per schizofrenia scatenata dall’”innocuo” fumo.
«Abbiamo preso un abbaglio pericolosissimo, perché lo spaccio di cannabis è persino più rischioso di quello di cocaina e di eroina», spiega Giovanni Serpelloni, medico già capo del dipartimento delle Politiche antidroga della presidenza del Consiglio dei ministri.
Cosa pensa della depenalizzazione dell’uso e dello spaccio di droga “leggera”?
Preferisco non usare questo termine che è stato inventato per alterare l’immaginario collettivo da chi vuole che la droga si diffonda. Sa perché? Quando la percezione sociale del rischio decresce, l’uso di sostanze nocive si impenna. Solo per il fatto che negli ultimi quattro anni si sia cominciato a parlare non solo di marijuana “che non fa male”, ma perfino di impiego della cannabis ”a scopo terapeutico”, il numero dei giovani tra i 15 e i 19 anni che ne fanno uso è incrementato dell’8 per cento, mentre gli incidenti stradali dovuti alla cannabis sono diventati la prima causa di morte fra minorenni. I dati di Washington e del Colorado, dove la vendita di marijuana è legale, attestano le stesse tendenze, tanto che gli incidenti stradali sono aumentati del 4 per cento.
È vero che la marijuana causa la schizofrenia?
Il ministero della Salute raccoglie i dati delle dimissioni ospedaliere che mostrano come tra tutte le sostanze la percentuale di ricoveri per droga è del 16 per cento. Di questi, ben 60 su 100 sono dovuti a uso di marijuana, e il 44,2 per cento di essi riguarda minorenni con sintomi di tipo psicotico.
Come mai la cannabis oggi causa danni simili?
Il mercato della droga ha incrementato il principio attivo contenuto nella marijuana per creare una maggior dipendenza e aumentare le vendite, passando in dieci anni da una percentuale di tetraidrocannabinolo (thc) dell’1 o 2 per cento al 30 di oggi. E i derivati della cannabis che arrivano anche al 60 per cento. L’aumento del principio attivo è letale per il sistema neurologico, soprattutto per quello giovanile ancora in fase di sviluppo, come dimostrano anche i numeri sulle percentuali di adolescenti schizofrenici in Gran Bretagna.
Perché lo spaccio di cannabis è più pericoloso di quello di altre droghe?
Perché i clienti nel primo caso sono principalmente minorenni. Coloro che andrebbero più tutelati e su cui la droga ha un effetto peggiore.
È vero che la cannabis, come le altre droghe, è anche all’origine di diversi omicidi?
Lo dice la cronaca. Oltre all’autista del bus che si è schianto nel vercellese con 41 bambini a bordo, di cui 2 sono morti, risultato positivo alla marijuana, o ai 7 ciclisti uccisi a Lamezia Terme da un giovane sotto effetto di cannabis, ci sono anche gli omicidi legati al fumo, ma ancor più all’uso di cocaina. Infatti, mentre gli oppiacei abbassano i livelli di attenzione, causando anche episodi psicotici gravi, la cocaina provoca la disinibizione della rabbia rendendola ingestibile, mentre la crisi di astinenza da eroina provoca un’aggressività incontrollabile.
Cosa pensa quindi della decisione del governo e del parlamento?
La decisione di appoggiare il decreto è frutto di un compromesso politico. Come esperto dico che dal punto di vista tecnico l’errore è enorme. Oltre all’introduzione della distinzione inesistente e pericolosa fra droghe “leggere” e “pesanti” c’è anche la scelta assurda di depenalizzare lo spaccio. Un conto è creare misure alternative come il recupero in comunità per chi fa uso di droga, un altro è lasciare impunite le persone che la vendono. La tolleranza verso queste ultime deve essere pari a zero.
@frigeriobenedet
Alfano, ergastolo patente a chi si droga
Quanta voglia di perseguitare i drogati, ma non chi usa alcool.
Secondo me è un'idea incostituzionale e irrealizzabile, pensate se ritirassero a vita la patente a tutti quelli che assumono stupefacenti e alcool, anche se non durante la guida, le strade sarebbero quasi deserte... l'industria automobilistica fallirebbe... chi è fortunato potrebbe andare a lavorare coi mezzi pubblici... buona fortuna!
Un'idea davvero "intelligente"... per la "sicurezza" della popolazione.:icon_puke_r:
Comunque ritornano all'attacco sull'omicidio stradale, la voglia di perseguitare è tanta:
da ANSA
https://www.ansa.it/sito/notizie/top...12a79f4d4.html
Alfano, ergastolo patente a chi si droga
Capo Polizia, omicidio stradale aberrazione giuridica ma serve
(ANSA) - ROMA, 6 OTT - Ergastolo della patente per chi consuma stupefacenti. A ipotizzarlo è stato il ministro dell' Interno, Angelino Alfano. "Per i consumatori abituali di droga - ha aggiunto - sono necessari controlli con frequenza straordinaria per evitare che le patenti diventino licenze di uccidere". "Nei casi estremi di chi si droga o beve sapendo di dover poi mettersi alla guida occorre procedere con l'omicidio stradale" ha aggiunto Alfano. Un'aberrazione giuridica, per il capo della Ps Pansa,ma che serve.
E intanto su Libero gira un sondaggio brutto brutto...
E' giusto togliere la patente a chi si droga?
http://www.liberoquotidiano.it/sonda...a-patente.html
Ora tocca a Giovanardi? (sarebbe ora!)
http://www.estense.com/?p=439335
Aldrovandi, gip chiede al Senato l’autorizzazione a procedere per Giovanardi
In una intervista alla "Zanzara" il senatore definì "un cuscino" il sangue dietro la testa
Il gip del tribunale di Ferrara Monica Bighetti ha chiesto al Senato l’autorizzazione a procedere per diffamazione aggravata nei confronti di Carlo Giovanardi. I difensori Davide Giovanardi e Simone Agnoletto, nel corso dell’udienza tenuta lo scorso 6 febbraio, avevano chiesto l’archiviazione della querela, intentata da Patrizia Moretti, per l’insindacabilità delle sue opinioni espresse in qualità di parlamentare. Il gip le ha respinte e ha disposto l’invio degli atti alla giunta per le immunità di palazzo Madama, che ora dovrà deliberare per la prosecuzione o meno del procedimento penale. Le indagini a carico di Giovanardi, affidate al pm Stefano Longhi, si erano chiuse a settembre e il senatore era stato sentito in procura nel luglio scorso per rispondere delle dichiarazioni rese il 29 marzo 2013 al programma radiofonico “La Zanzara” di Radio24. Il senatore viene intervistato da Cruciani sui fatti di Ferrara, ovvero il sit-in del Coisp in piazza Municipale, con la madre di Federico Aldrovandi, Patrizia Moretti, scese in strada mostrando la gigantografia del figlio morto, con il viso sfigurato dalle ferite. Al conduttore de “La Zanzara” Giovanardi disse che “quella macchi rossa che è dietro è un cuscino, non è sangue quello là…”. Un’affermazione che lasciava intendere che la madre avesse distorto la realtà per “indurre – scrive il pm – artatamente nell’opinione pubblica un falso convincimento in ordine alle condizioni del cadavere del ragazzo”. E invece era proprio vera. “Si tratta della foto del volto di Federico – spiegherà la madre in sede di querela -, ancora vestito degli abiti che indossava al momento della morte, sul lettino dell’obitorio, scattata di consulenti del pubblico ministero in sede di autopsia” e “utilizzata al momento del processo come facente parte del compendio fotografico dei medici legali”. Per il gip Giovanardi si esibì in dichiarazioni, “contrarie al vero, in maniera consapevole e volontaria o comunque senza verificare la fondatezza delle proprie affermazioni (così volontariamente accettando il rischio di riferire circostanze false”.