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Parli solo sotto l'effetto di un risentimento personale e proprio non riesci o non vuoi nemmeno prendere in considerazione gli argomenti.
Io ho volutamente specificato alla fine e non all'inizio la mia intenzione di non offendere proprio per dimostrarti questo.
Non e' servito ne prendo atto.
Dici a me di spiegare, cavolo se l'ho fatto, se vuoi posso provare tutto quanto ho sostenuto a livello scientifico cosa che tu non puoi fare in alcun modo perche' sai bene non conoscere affatto le cose di cui parli.
Possiamo parlare di tutto anche piu' approfonditamente ma non qui, saro' lieto di esserti utile se lo desideri ma in forma privata, stiamo andando troppo oltre, le diatribe personali non interssano .
Citazione:
poi ,lo psicofarmaco è un farmaco perché seno lo chiamavano psicodroga non psicofarmaco.
Frasi come questa non signicano nulla oltre ad essere scorrette.
Se vuoi ti spiego nel dettaglio il significato del termine psicotropo.
SIGNIFICATO DEL TERMINE DROGA (fonte: wiki e dizionario della lingua italiana, suppongo quella che stiamo usando ) Una droga è una qualsiasi sostanza che, se inalata, iniettata, fumata, ingerita, sciolta sotto la lingua, assorbita attraverso un cerotto sulla pelle o da diverse mucose, provoca un temporaneo cambiamento psico-fisiologico nel soggetto. In farmacologia la droga, chiamata anche farmaco, è una sostanza chimica utilizzata per trattare, curare, prevenire o diagnosticare una malattia o per promuovere il benessere.
Non posso permettermi di entrare oltre nel dettaglio ma io ci lavoro ogni santo giorno in questo settore, ti assicuro che conosco l'argomento.
Potrei usare questo metodo per ogni cosa sbagliata che hai sostenuto ma so che dovrei farlo all'infinito e non servirebbe lo stesso.
Per me va bene così, spero almeno che tu ci rifletta, l'orgoglio e' la peggiore prigione in cui rinchiudersi e la testardaggine e' la sola compagna che ti ci puo' mantenere, quindi la peggiore. :)
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E dovevi scriverlo all inizio ,perché io mi sono sentito offeso per tutto il post,e poi alla fine leggo non ti offendere?La frase che hai citato era sbagliata ,hai ragione,io intendevo che gli psicofarmaci li prendi per curarti mentre le droghe per drogarti.Quindi assolutamente due condizioni che non hanno niente a che vedere luna con l'altra.Tutta questa discussione è iniziata perché avete frainteso i miei primi post .
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Scusa, ma se uno vuole drogarsi, cosa può legittimarti ad impedirglielo?
Intendo alla luce della Costituzione della Repubblica.
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senza parole, in questo momento riesco a comunicare meglio.
:wallbash:............:icon_scratch:............:w allbash:...........:esami:...............:icon_scr atch:..........:climb2:
......:giveup: >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> rientriamo in carreggiata, e mi prendo le mie colpe per aver contribuito, posso sempre dare la colpa almeno un po' al corona virus?
Il tema di questo topic e' : Il partito della canapa.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
massimo.conta
Scusa, ma se uno vuole drogarsi, cosa può legittimarti ad impedirglielo?
Intendo alla luce della Costituzione della Repubblica.
Forse le leggi?ma chi vuole vietare che cosa?boh..sembra che scrivo in un altra lingua..regolarizzare è uguale a vietare?a me non sembra uguale
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Se è così allora diciamo la stessa cosa
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Il partito della canapa è una buona idea, i petrolieri hanno fatto cadere la canapa nel proibizionismo, adesso c'e la crisi finanziaria,in questo momento possiamo agire e approfittare della crisi, in questo momento sono deboli economicamente e non possono corrompere nessuno, agiamo primo che perdiamo questo treno.
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A parte che fare copia incolla delle stesso post non serve...
Chi sarebbe debole? Chi sono "loro" ?
Quale treno pensi che stia passando? Qui proprio mancano pure le rotaie.
Sono tutti i soliti luoghi comuni pour parlair e non trovo utilita' o senso in quanto scrivi!
Fa tutto parte della filosofia : armiamoci e partite.
Fuori le idee se ci sono, i dati o le possibili condotte realizzabili nella nostra realta' per quanto triste e limitante e' l'unica che al momento esiste...vorresti cambiarla? OK , come?
Parliamone. :biggrinthumb:
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Ho letto tutta la diatriba che vi ha interessato per 3 pagine. Secondo me il tipo è un classico bastian contrario che ama la polemica ma non riesce a sostenerla. Va beh, capitano...:icon_rolleyes:
Legalizzare l'uso della canapa, per me, è legalizzare un diritto civile. Come il divorzio, o perfino l'aborto. O più banalmente, come il diritto che ho di bere una birra al bancone del bar. O di produrre il mio vino, il mio mirto, il mio limoncello. Inutile dire quanto io abbia da sempre trovato assurdo il fatto che invece, della canapa, non potessimo far lo stesso. Liberamente, ma col giudizio personale che deve seguirci in tutte le scelte della vita. Per questo trovo assurdo sostenere che debbano esserci regolamentazioni severe sull'uso della sostenza, per prevenire l'eventualità che qualcuno (strafatto di canne...?) si metta alla guida a 120 Km/H per le vie del paese. Come se l'uso di marijuana, in questo caso, possa essere un facilitatore di azioni irresponsabili. Ma dove sta scritto? Non è forse vero che l'alcool, legale e completamente deregolamentato dal momento che posso comprare una cassa di Whisky senza che nessuno possa dirmi nulla, sia decisamente più dannoso per la propria vita e per quella degli altri, se non addirittura una vera e propria piaga sociale, come macchinette e gioco d'azzardo? Certo che si, eppure conosciamo bene la storia del proibizionismo e per quanto dannoso, sappiamo quanto comunque sia meglio avere l'alcool legale, piuttosto che illegale. Perché non dovrebbe essere lo stesso con la canapa? Non lo so, ma l'idea di un partito che parli all'opinione pubblica di queste cose e che riesca a inserirsi nel dibattito politico imponendo i propri temi, ma affrontandoli seriamente, la trovo una via irta e piena di ostacoli. Ma forse, allo stato attuale, la vedo anche come l'unica via possibile.
La politica italiana non affronta il tema (nonostante le svariate proposte di legge che mai vengono calendarizzate e discusse costruttivamente) e d'altro canto i media affrontano l'argomento come se di limitato interesse per una cerchia di fattoni in estinzione. Tutto questo, oltre che snervarti, ti fa un po' perdere le speranze. Soprattutto dopo che hai vissuto per anni col miraggio che il prossimo governo, forse più progressista, avrebbe finalmente fatto quel fatidico passo. Invece no. Anche i (pochi) governi che in passato avrebbero potuto affrontare il tema, hanno visto i loro esponenti quasi timorosi nel solo nominare la parola "legalizzazione". E anche quando è accaduto, mai che qualcuno abbia sostenuto questa teoria aprendo chiaramente alla libertà di fumarsi le canne. No, si vuol sempre parlare d'altro, altrimenti il tema nemmeno si può considerare. E dunque si discute di marijuana medica (che attenzione, facciamo coltivare all'esercito), di canapa tessile, o della possibilità di avere abiti ecologici. Ma mai (forse dai tempi di Pannella, che alla fine veniva trattato come una macchietta) ho sentito qualche parlamentare evocare, difendere e battersi, per la libertà di rilassarsi con l'erba così come lo si può fare con la birra.
Insomma, un partito? Si, sono d'accordo. Ma discutiamo di come farlo.
Partire dalla legalizzazione. E poi cercare di capire come liberalizzarla in un sistema capitalista che non ha più spinta innovativa. In questo senso l'esperienza americana mi fa abbastanza rabbrividire. Ma queste sono solo sfumature...
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Concordo in toto con quanto hai scritto.
E questo
Citazione:
Ma queste sono solo sfumature...
rende bene in che situazione ci troviamo.
Dobbiamo considerare "solo" sfumature cose che dovrebbero essere le basi di tutto il discorso.
Si tratta proprio di liberta' individuale, tutto il resto dovrebbe essere secondario o comunque derivante, insomma il vero paletto ben piantato dal quale partire.
Si tratta di liberta' di scelta e di avere il sacrosanto diritto alla consapevolezza e quindi alla gestione.
Si tratta ovviamente anche di assumersi responsabilita' individuali e collettive per tutte le eventuali condotte adottate se sbagliate.
Non occorre ricordare che usare una qualsiasi sostanza non e' considerato un reato.
Tutto il resto e' pura strumentalizzazione, e' ipocrisia.
Associare continuamente la cannabis al malaffare e' sbagliato e disonesto, lo stesso si potrebbe fare con la mozzarella o qualsiasi altra cosa.
Il malaffare esiste da sempre e fa parte della natura umana indipendentemente da quale sia l'occupazione.
E' appunto il riconoscere una determinata responsabilita' a poter evidenziare evenuali colpe.
Infine, a me pare un atteggiamento davvero ignorante e presuntuoso arrivare a proibire quasi l'esistenza di una pianta (qualsiasi pianta) che e' quanto di piu' naturale possa esistere solo perche' e' possibile farne un uso giudicato pericoloso.
Potremmo allora proibire altre mille sostanze o materiali comuni con cui si possono fare cose ben piu' pericolose, a volte anche con estrema facilita'.
E' fin troppo ovvio che tutto cio' che ha causato la discriminazione della cannabis e' molto diverso e ormai i motivi di tutti coloro che sostengono ancora il proibizionismo sono insostenibili.
Pero' credo che usare come argomento primario tutto questo porti solo a un confronto infinito e non risolvibile senza arrivare passo dopo passo a compromessi che si porterebbero dietro porzioni importanti di interessi e ipocrisie che almeno ai miei occhi snaturerebbero quello in cui credo e di cui alla fine beneficerebbero sempre i soliti comunque al prezzo di un nichelino, o meglio di un sudatissimo contentino e per il quale dovremmo anche rallegrarci e congratularci oltre che ringraziare???
Per tutto cio' continuo a ribadire che la questione andrebbe (a mio avviso) affrontata soprattutto sotto il profilo costituzionale prima che legale, medico o scientifico che semmai sarebbero ottimi ed efficaci supporti rafforzativi.
Insomma, vediamo piu' o meno in ogni campo che le persone vengono trattate come greggi, divise in fazioni o categorie, perche' piu' controllabili e se ancora cadiamo nello stesso errore non riesco a vedere positivamente un futuro.
Il semplice e basilare diritto di poter scegliere e decidere per noi stessi cosa sia meglio e cosa no e' mano mano diventato un'altra cosa, almeno questo mi pare sia innegabile, davvero non mi stupirei piu' di tanto se qualche stramba legge arrivasse a rendere obbligatorie molte di queste scelte rendendone vano il termine stesso, ovviamente tutto verrebbe fatto nell'interesse della collettivita' tutta con il placet dei media e dei vicini di casa ampiamente convinti dalle iene o chi per loro di turno...
Solo a me tutto questo non piace nemmeno un po'? Anzi, comincia sinceramente ad angosciarmi, ho dei figli e sono preoccupato.
Vada per il partito quindi, ma vediamo di partire con il piede giusto.