Salviamo la ganja dall'estinzione!!!
giusto per usare una frase fatta e ad effetto (che odio parecchio) ... si potrebbe dire che ...
"Questo è l' 11 settembre della canapa!"
:roflmao: :lachen70: <------------ ridiamoci sopra, và! ... e iniziamo a cercare sementi vecchie di ganja nostrana/"selvatica" "italica/indiana/pakistana/afghana ...
io è da un po' che penso a questo "dettaglio": è difficilissimo trovare semi di ganja nostrana
Non parlo di canapone che non sballa, ma d'erba buona che però è esterna al circuito "breeding professionale" e seedbanks ...
Bisognerebbe andare in Afghanistan o India o altrove ... chiedere a gente del posto e farsi regalare dei semi da portare a casa e diffondere dandoli ad amici/parenti/conoscenti.
Chi ne ha la possibilità, coltivi anche piante maschio!!
Chi ne ha la possibilità (posto difficilmente sgamabile, clima e sole adatto ecc) dovrebbe usare quei semi pensando non solo a ottenere ganja/charas ma specialmente semi in modo da poter contrastare l'estinzione della ganja, che Rockefeller e Monsanto mirano a raggiungere.
Rendiamoci conto che quella dell'Uruguay, quando entrerà in "produzione" non sarà più da considerarsi "ganja", ma qualcos'altro
La "nostra pianta che tanto amiamo", in futuro potrebbe essere "la loro (di Monsanto e co.) pianta che tanto odiamo" :(
È ridicola, nell'articolo, la parte in cui parlano di Monsanto che fa ganja OGM per renderla "più medica" :roflmao:
Ormai lo sanno anche i sassi che ogni pianta/frutto OGM non è da consumare perchè provoca il cancro
Una ganja, quando è cancerogena, non è ganja!
Giovanardi oggi al Senato
Non preoccupatevi troppo per la Monsanto e i semi italici, non scompariranno, non possono controllare tutto e tutti...
Gli faremo il cu.., ehm, cioè una resistenza strenua e capillare, vedrete...:icon_rambo:
Ritornando in Italia, Giovanardi e Senato, aggiornamento:
http://www.articolo73.it/giovanardi-...roghe-709.html
Giovanardi ci riprova: oggi sarà relatore al Senato per il decreto droghe
di Redazione | 6 maggio, 2014
Carlo Giovanardi oggi pomeriggio alle 14.00 tornerà a parlare di droghe al Senato, e lo farà da protagonista assoluto. Sarà infatti il relatore (insieme a Bianco, Pd) del governo alla discussione sul decreto legge n.36/2014 sulla disciplina degli “stupefacenti e sostanze psicotrope”. Il cosiddetto “decreto Lorenzin”: che oggi inizierà il proprio iter al Senato, alla commissione riunita Giustizia e Sanità, dopo l’approvazione alla Camera.
Giovanardi ha già ribadito la sua posizione di sempre lo scorso 29 aprile, quando commentando il voto alla Camera aveva annunciato che “al Senato la normativa andrà modificata in quanto, non si capisce perché la cannabis Ogm non debba stare nella tabella delle droghe più pericolose e perché gli spacciatori di tale sostanza non debbano essere puniti allo stesso modo degli altri”. Non crediamo che nel frattempo qualcuno sia riuscito finalmente a fargli capire che la cannabis Ogm non esiste e che farsi un grammo di marijuana non è proprio uguale a farsi un grammo di eroina, quindi… oggi c’è da preoccuparsi: Giovanardi cercherà in tutti i modi di far rivivere con un colpo di mano la sua legge, e di rintrodurre l’equiparazione tra droghe leggere e pesanti.
Ps: a quanto pare oggi non ci sarà nessuna diretta streaming dal Senato sul dibattito sul decreto Lorenzin. Cercheremo comunque di seguire ciò che accadrà e rimanere in contatto telefonico con i nostri contatti al Senato, e vi aggiorneremo su Articolo73.it e sulla nostre pagine facebook e twitter.
E ancora:
http://www.senatoripd.it/doc/5931/ma...-si-chiude.htm
6 maggio 2014
Giovanardi
Manconi: Il cerchio si chiude
Giovanardi somiglia tanto ai Circoncellioni dell'Africa settentrionale (ma in burnout)
Intervento - Il Foglio
Giovanardi somiglia tanto ai Circoncellioni dell`Africa settentrionale (ma in burnout) B isogna comprenderlo. Carlo Giovanardí è un uomo provato e sotto stress, desolatamente solo, visibilmente infelice e affetto da una bizzarra ossessione nei miei confronti (sono vanitoso, ma mi si fa troppo onore). Spero che possa incontrare presto un anziano prevosto, una sollecita perpetua, un antico compagno dí giochi o un ex parlamentare facondo che gli tenga compagnia e gli voglia un po` di bene (vi garantisco: lo merita). In queste ore, la sua frustrazione è acuita dallo stato di isolamento in cui si è trovato dopo aver entusiasticamente approvato gli osceni applausi tributati dal congresso del Sap ai poliziotti responsabili della morte di Federico Aldrovandi. Francamente: se ti molla anche il presidente del tuo partito (e ministro dell`Interno), il capo della polizia e buona parte degli stessi sindacati della pubblica sicurezza, la sola compagnia dì Mario Borghezio può risultare certo spassosa, ma non abbastanza gratificante. Al di là di questo, è ormai evidente che esiste un vero e proprio "caso Giovanardi".
Decifrarlo non è semplicissimo, ma può aiutare la lettura di un buon manuale di psicologia sociale. Vi si troverà descritta la "sindrome di dipendenza secondaria" o "laterale" (o, per alcuni studiosi australiani, "sublimata"). E` una delle manifestazioni collaterali, meno conosciuta e meno indagata, di quella condizione ben nota che è il burnout: ovvero l`esito patologico di uno stato di stress che può colpire gli operatori che svolgono attività di cura o di aiuto.
Qui interessa, esclusivamente, quella sindrome di dipendenza secondaria che della condizione di burnout costituisce un`ulteriore variabile: e che affligge coloro che, senza svolgere direttamente un lavoro a contatto - per esempio - con i tossicomani, possono risultare condizionati ossessivamente dalla questione-droga, dal discorso intorno a essa, dall`introiezione nella sfera mentale e psicologica dei suoi effetti. Così che anche,quaciti non fanno personalmente uso di ;sostanze stupefacenti (com`è il caso- di Giovanardi, ci giurerei) possono risultare "dipendenti" da quelle stesse sostanze. E` quanto suggerisce l`atteggiamento complessivo del senatore del Nuovo centrodestra, sia quando tratta il tema delle droghe, sia quando affronta altre questioni che, comunque, sempre lì sembrano destinate a precipitare. Insomma, Giovanardi è quello che "Federico Aldrovandi è morto di infarto". Questa sua postura di torva intolleranza è confermata, sul piano storico-teologico, dall`impressionante somiglianza con i Circoncellioni dell`Africa settentrionale. Ovvero una comunità di seguaci dell`eresia donatista (da Donato delle Capanne Nere) che, intorno al Trecento dopo Cristo, mossi da un intransigentismo furioso e feroce, si diedero alla lotta violenta contro le altre comunità cristiane, sospettate a loro volta di eresia. I Circoncellioni non usavano le lame (memori dell`invito evangelico a "riporre la spada nel fodero"), ma armi improprie altrettanto letali, e ne combinavano di tutti i colori. A opporsi loro fu in particolare sant`Agostino, proprio in ragione del fatto che l`eresia donatista negasse la sublime virtù cristiana della misericordia (ancora Giovanardi su Stefano Cucchi: "Tossicodipendente anoressico epilettico larva zombie").
Giovanardi, quando nel concionare si trova in debito di ossigeno e di sintassi, mi rimprovera di essere stato "capo del servizio d`ordine di Lotta continua". Brillantissimo argomento, come ognuno può vedere: anche se il fatto risale a quarantadue anni fa e ha perso - se così si può dire - la fragranza dell`attualità. Sarebbe come se, per contestare il bel saggio di Giuliano Ferrara su Papa Francesco, si ricorresse a quel famoso episodio dei "bastoni contro l`estremismo di sinistra", risalente alla Torino della metà degli anni Settanta. In margine si può notare che quello di Giovanardi è il medesimo argomento utilizzato contro di me, con solerzia biliosa, da Marco Travaglio. Non stupisce. Non a caso Daniela Santanchè ha affermato che "a parte l`odio per Berlusconi, Travaglio è uno di noi: culturalmente e intellettualmente è uno dei nostri". Come direbbe lo stesso Travaglio, il cerchio si chiude. Ps. In ogni caso, se può interessare, sono disposto in qualsiasi momento a sottopormi, contemporaneamente a Giovanardi, a un approfondito controllo antidoping: analisi del capello compresa. - See more at: http://www.senatoripd.it/doc/5931/ma....NnO5Qumn.dpuf
E arriva pure Gasparri a dire la sua
Vediamo chi ha lo stomaco di ferro per leggersi pure questo:
:icon_puke_r:
http://www.ilvelino.it/it/article/20...-f0ecf1d11d57/
Gasparri: Ncd sia coerente e modifichi il testo al Senato. Cannabis va inserita tra sostanze pericolose. Caliendo: Chi vende eroina e cocaina va arrestato
"I tempi per modificare il decreto ci sono, mi aspetto soprattutto dai colleghi del Ncd un atto di coerenza. Chi si dice di centrodestra deve avere a cura la lotta alle droghe". Così il senatore Maurizio Gasparri, illustrando in conferenza stampa a Palazzo Madama gli emendamenti che Forza Italia ha depositato al dl tossicodipendenza che arriverà in Aula al Senato la prossima settimana, dopo essere stato approvato a fine aprile a Montecitorio. "Diversi esponenti Ncd, quando il provvedimento ha ricevuto l'ok della Camera, hanno dato appuntamento al Senato per modificarlo. Adesso mantengano la parola data", ribadisce Gasparri. Il decreto vuole armonizzare la disciplina delle sostanze stupefacenti e psicotrope, dopo la sentenza della Corte Costituzionale che cancellando la Fini-Giovanardi ha ripristinato per il reato di traffico illecito la distinzione prevista dalla Iervolino-Vassalli tra “droghe leggere” (da 2 a 6 anni) e ”droghe pesanti” (da 8 a 20 anni). Oltre a rimodellare le tabelle, il decreto reintroduce istituti e norme (come i lavori di pubblica utilità o l’uso personale) travolti dalla incostituzionalità della Fini-Giovanardi. Tra le novità del provvedimento anche le sanzioni più basse per lo spaccio di lieve entità. La cessione illecita di piccole dosi di stupefacenti viene punita con la reclusione da 6 mesi a 4 anni e una multa da mille a 15mila euro. In sostanza viene evitata la custodia cautelare in carcere e l’arresto facoltativo sarà possibile solo in caso di flagranza. Il reato non distingue tra droghe leggere e pesanti, spetterà al giudice graduare l’entità della pena in base alla qualità e quantità della sostanza spacciata e alle altre circostanze del caso concreto. Il piccolo spacciatore potrà usufruire del nuovo istituto della messa alla prova.
"La Consulta ha mutilato la Fini-Giovanardi non nel merito, ma per una procedura legislativa che non è stata ritenuta corretta", ricorda Gasparri che invoca il reinserimento della cannabis nella tabella delle droghe più pericolose: "Le tabelle ripristinano la distinzione tra sostanze stupefacenti leggere e pesanti. Forza Italia ha sempre contestato questa differenza, la cannabis non è leggera e va inserita tra quella di maggiore pericolo. Il principio attivo negli ultimi anni è cresciuto e la tossicità è aumentata". Un secondo emendamento, presentato dal senatore Giacomo Caliendo, capogruppo FI in commissione Giustizia, punta invece ad aumentare le pene per chi spaccia droghe pesanti. "Con le nuove norme anche chi spaccia eroina e cocaina non sarà arrestato perché viene punito con soli 4 anni - spiega Caliendo -. Il governo, assolutamente incoerente e con una mossa schizofrenica, ripristina la Iervolino-Vassalli per alcuni commi e non per altri. Per questo chiediamo che si passi dai 4 ai 5 anni. Il piccolo spaccio è diventato una cosa seria, l'alleggerimento della sanzioni è pericolosissimo e soprattutto è folle che non sia accompagnato da una sanzione penale".