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Ma che bella, anzi no MERAVIGLIOSA notizia!!!
++ DROGA: FERRERO, NO RICORSO MA ANNULLEREMO DL SU SOGLIE ++
(ANSA) - ROMA, 21 MAR - Il governo non intende ricorrere al
Consiglio di stato contro la sentenza del Tar che ha annullato
il decreto Turco sulla cannabis, ma annullera' il decreto del
precedente governo che fissava le quantita' massime di droga
detenibili senza incorrere in sanzioni penali. Lo ha annunciato
il ministro della solidarieta' sociale Paolo Ferrero nel corso
della trasmissione su La7 'Otto e mezzo'. (ANSA).
DROGA: TAR STOP DECRETO TURCO, FERRERO PER NUOVO DL /ANSA
(ANSA) - ROMA, 21 MAR - Il Tar del Lazio boccia il decreto
Turco sulla cannabis ma e' allo studio un nuovo provvedimento
per modificare il decreto del precedente governo sulle quantita'
massime detenibili senza incorrere in sanzioni penali. La
conferma di questa ipotesi, gia' annunciata dal ministro della
salute Livia Turco e' venuta in serata dal ministro per la
solidarieta' sociale Paolo Ferrero che ha spiegato cosi' la
rinuncia del governo a ricorrere al Consiglio di stato contro la
sentenza del Tar del Lazio.
Dopo la sospensione del 15 marzo, e' arrivata la bocciatura
definitiva del provvedimento Turco che innalzava da 500
milligrammi a un grammo la quantita' massima di detenzione di
cannabis al di la' della quale scattano le sanzioni penali. Il
Tribunale amministrativo regionale del Lazio e' entrato questa
volta nel merito del provvedimento ministeriale dello scorso 13
novembre che innalzava il quantitativo massimo espresso in
principio attivo, che puo' essere detenuto per uso esclusivamente
personale. I giudici hanno cosi' accolto il ricorso proposto dal
Codacons, dall'Associazione Articolo 32 e dall'Aidma
(Associazione italiana per i diritti del malato). Nella
motivazione dell'atto, dicono i giudici del Tar, il decreto \"non
spiega le ragioni delle scelte operate, n‚ esse vengono
adeguatamente giustificate sulla base di approfondimenti tecnici
specifici sugli effetti dannosi delle sostanze stupefacenti in
questione\". In pratica non viene considerato congruo il
raddoppio delle quantita' perch‚ non supportato da adeguamenti
tecnico scientifici. Immediata la risposta del ministero che
ritiene necessario considerare con un nuovo provvedimento
l'annullamento anche del decreto 'Berlusconi/Castelli' dell'11
aprile 2006 che per primo stabiliva i quantitativi massimi
detenibili ad uso personale. Il procedimento seguito e' stato
identico anche se ha portato all individuazione di diversi
valori di riferimento; per di piu' il provvedimento dell' aprile
2006 ha costituito e costituisce la base di origine dell'
iniziativa governativa, sulla cui scia si e' poi collocato il
successivo provvedimento\". Per Livia Turco il Governo deve
\"procedere sollecitamente alla modifica della legge
Fini/Giovanardi\".
Sostegno al ministro della salute arriva dal ministro della
Solidarita' Sociale, Paolo Ferrero secondo il quale il decreto
era \"corretto\", poich‚ la sua finalita' era \"quella di evitare
che la gente rischiasse di andare in galera come spacciatore
quando invece era semplicemente consumatore di qualche
spinello\". E' urgente fare una legge che rivisiti la materia\".
L'opposizione e' contraria al ricorso preannunciato dal ministro
Ferrero. Per Carlo Giovanardi, firmatario del decreto sulle
droghe del governo Berlusconi,\"La decisione del Tar del Lazio
che ha annullato il decreto Turco e' un atto dovuto, nel momento
in cui e' apparso chiaro che questa decisione e' stata assunta
senza nessuna motivazione di ordine tecnico scientifico\". Duri
anche i commenti di Forza Italia: secondo Domenico Di Virgilio,
capogruppo in commissione Affari Sociali della Camera, \" E' una
bocciatura, quella del Tar, che conferma la gravita' della scelta
assunta dalla Turco che rappresentava un pericolo per tanti
giovani e per le loro famiglie. Torno a chiedere, anche a nome
degli altri componenti di Forza Italia della commissione Affari
Sociali della Camera, le dimissioni del ministro della Salute\".
Sul fronte della maggioranza Daniele Capezzone, esponente della
Rosa nel Pugno, sostiene che \"Quel che e' grave e' l'automaticita',
la sistematicita', la naturalezza con cui si assiste al fenomeno
di una magistratura che interviene creando diritto, entrando nel
campo del parlamento e del governo\". Per Ignazio Marino,
presidente della Commissione Sanita' di Palazzo Madama \"Resta, ed
e' quanto mai urgente, il problema di correggere e rivedere la
Giovanardi - Fini e di procedere al piu' presto all'approvazione
di una nuova legge sulle tossicodipendenze\".(ANSA).
DROGA: FERRERO, VERIFICARE EFFETTI SUPER CANNABIS
(ANSA) - ROMA, 21 MAR - Il diffondersi di sostanze come la
\"super cannabis\" o skunk, denunciato dal quotidiano britannico
The Independent, \"ci preoccupa\": lo ha detto il ministro della
Solidarieta' Sociale, Paolo Ferrero, secondo il quale bisogna
\"verificare scientificamente quali siano gli effetti di questa
sostanza.
Intervenendo nel corso della trasmissione 'Otto e mezzo' su
La7, Ferrero ha rassicurato sul fatto che lo skunk in Italia non
sia ancora arrivato: e ha detto che, a quanto risulta, questa
sostanza viene \"costruita in laboratorio\" \"e' una nuova
droga\" ha detto il ministro \"e andra' studiata\" anche per i
suoi legami con la schizofrenia. A questo proposito, Ferrero ha
reso noto che, appena un anno fa, uno studio del governo inglese
negava il legame tra cannabis e questa malattia mentale.
In ogni caso, ha concluso il ministro, bisognera' indagare e
di questo \"certamente il governo dovra' tenere conto prima di
fare la nuova legge sulla droga\". (ANSA).
....e mo che fanno dotto'? :-]
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Ma che bella, anzi no MERAVIGLIOSA notizia!!!
<TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
22-03-2007 alle ore 11:05, OldGoblin :
Rolls, ti sei perso questa perla qua!!!!!!!!!!!
</BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE>
Grazie... :-] se continuiamo cosi ne facciamo una collana da regalare alla Turco ;-)
http://www.telemarket.com/Telemarket...es/VAPERLE.jpg
...ma secondo te sono meglio \"false\" o \"coltivate\"? :-]
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CANNABIS:TURCO,SENATO APPROVI PRESTO DDL FARMACI ANTIDOLORE
(ANSA) - ROMA, 23 MAR - Spero che il Senato approvi in fretta
la norma che da tempo e' stata decisa dal Consiglio dei Ministri
e che prevede la semplificazione della prescrizione di tutti i
farmaci anti-dolore, con l'allargamento di queste opportunita'
non solo agli oppiacei ma anche ai cannabinoidi\": e' l'invito
che arriva dal ministro della salute Livia Turco, intervenuto
alla celebrazione del settantesimo anniversario dell'istituto
Leonarda Vaccari, specializzato in riabilitazione.
\"La cannabis e' una parola proibita in Italia - ha commentato
il ministro - ma spero che il Parlamento proceda rapidamente,
perche' le terapie antidolore sono un atto di civilta', da
diffondere con tutte le misure possibili\". Il ministro ha
infine invitato medici e ricercatori a informare i parlamentari
sull'efficacia scientifica di questi farmaci antidolore ed in
particolare dei cannabinoidi \"perche' c'e' ancora qualcuno che
ne contesta la fondatezza\". (ANSA).
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Ma che bella, anzi no MERAVIGLIOSA notizia!!!
<TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
23-03-2007 alle ore 13:19, koalabradipo :
Ecco l'articolo di \"The Lancet\"
-->Link alla notizia
</BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE>
Potresti fare copia ed incolla visto che il sito prevede la registrazione? Grazie
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DROGA: LANCET, ALCOL E TABACCO PIU' PERICOLOSI DI CANNABIS
(ANSA) - ROMA, 23 MAR - Alcol e tabacco sono piu' dannosi per
la salute di Cannabis e LSD. Questo risultato e' il frutto di
una nuova classificazione, proposta dai farmacologi
dell'universita' di Bristol e pubblicata sulla rivista The
Lancet, basata su tutti gli effetti delle sostanze stupefacenti,
sia sulla salute che sulle relazioni sociali.
I ricercatori inglesi hanno individuato tre principali
fattori di danno derivante dall'abuso di droghe: quello
strettamente medico, basato sui danni all'organismo, la
capacita' di dare dipendenza e gli effetti 'sociali', sulle
relazioni interpersonali e con le istituzioni. Successivamente
e' stato chiesto a due distinti gruppi di esperti, uno formato
da psichiatri esperti in tossicodipendenze e uno
multidisciplinare, con medici di varie specializzazioni ed
esperti legali, di assegnare un punteggio da 1 a 3 per ognuna
delle categorie a 14 sostanze, comprendenti le droghe piu'
comuni, alcol e tabacco, e alcuni solventi chimici. I punteggi
sono stati poi raccolti per formare una classifica.
Entrambi i gruppi hanno dato valutazioni simili: l'eroina e
la cocaina sono considerate le droghe piu' dannose, seguite da
barbiturici e metadone. Al quinto posto, pero', e con un valore
molto simile a quello del metadone, c'e' l'alcool, seguito a
poca distanza dal tabacco.
Piu' 'lontana' nella classifica e' la Cannabis, e addirittura
al terz'ultimo posto si trova l'Lsd: \"Il fatto che le due
droghe legali piu' usate siano cosi' alte in classifica -
conclude l'articolo - e' un'informazione di cui bisognerebbe
tenere conto nel dibattito pubblico sugli stupefacenti\".
[ Questo Messaggio è stato Modificato da: rollala il 23-03-2007 14:07 ]
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Ma che bella, anzi no MERAVIGLIOSA notizia!!!
<TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
@Rollala: come mai questa news non l'hai postata?
</BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE>
Perchè è OT, perchè il thread è sulla meravigliosa notizia...., non sui miracoli! ;-)
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Ma che bella, anzi no MERAVIGLIOSA notizia!!!
<TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
27-03-2007 alle ore 09:31, Mkb :
Traduzione italiana a cura di wizard
</BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE>
Grazie WIZARD Grazie MKB
la traduzione secondo me:
Sommario.
Il cattivo uso e l' abuso di droga costituiscono uno dei maggiori problemi per la salute. Le droghe dannose sono regolamentate tramite sistemi di classificazione che pretendono di collegare danni e rischi per ciascuna droga. In ogni modo, le metologie e i procedimenti che producono i sistemi di classificazione, non sono generalmente specificati ne trasparenti, fattori che riducono la loro attendibilità e danneggiano il messaggio educativo. Abbiamo sviluppato e valutato la fattibilità dell' uso di un contesto con 9 categorie di danno, con competente procedura delphica, per stimare la nocitivà di una serie di droghe illecite con un modo basato su prove. Abbiamo incluso 5 droghe legali da abuso (alcohol, khat, solventi, nitriti-alchilici e tabacco) e una che è stata classificata (ketamina) come riferimento. Il processo si dimostra praticabile, producendo approsimativamente punteggi e valutazioni di danno simili, quando è usato da 2 gruppi separati di esperti. La classificazione delle droghe prodotta dalla nostra valutazione del danno differisce da quelle usate dagli attuali sistemi di regolamentazione.
La nostra metodica offre una struttura sistematica ed un procedimento che potrebbe essere usato da organismi nazionali ed internazionali per valutare la nocivitò di droghe da abuso presenti e future.
Introduzione.
L' abuso di droghe è una delle sfide, dal punto di vista sociale, legale e di salute pubblica, del mondo moderno. Nel Regno Unito il peso totale dell' abuso di droga, in termini di costi per la salute, sociali e reativi al crimine, è stimato tra i 10 e 16 miliardi di sterline all' anno (1), il costo a livello globale dovrebbe essere, in proporzione, enorme (2-3).
Gli approcci attuali per contrastare l' abuso di droga consistono nell' interdizione delle forniture (tramite controlli di polizia e alle dogane), nell' educazione e nel recupero. Tutti e tre questi aspetti hanno bisogno di chiarezza in termini di rischi relativi e nocività che le droghe causano. Oggi, nel Regno Unito, l' atteggiamento poliziesco e le punizioni per il possesso e il traffico di droghe sono proporzionati secondo la loro classificazione prevista dalla “Legge sulle Droghe da Abusoâ€? del 1971 (4), mentre gli interventi sull' educazione e la tutela della salute sono in teoria proporzionati agli effetti conosciuti e la dannosità di specifiche droghe. Tanti altri paesi ed agenzie internazionali, come l' ONU e OMS, hanno sistemi di classificazione delle droghe che pretendono di essere strutturati sui rischi relativi e i pericoli di droghe illecite. Inoltre, i procedimenti con cui la dannosità viene determinata sono spesso nascosti, e, quando vengono resi pubblici possono essere maldefiniti, opachi e apparentemente arbitrari. In parte, questa mancanza di chiarezza è dovuta al grande numero e alla complessità dei fattori che devono essere presi in considerazione per la valutazione della dannosità ed il fatto che le prove scientifiche non si limitano a molte aree rilevanti ma anche evolvono progressivamente e in modi imprevedibili.
L' applicazione di questi requisiti all' attuale “Legge sulle Droghe da Abusoâ€?, nella quale le droghe sono classificate in tre classi, A, B e C, intese ad indicare la pericolosità di ciascuna droga, dalla classe A, più pericolosa, alla classe C, la meno pericolosa. La classificazione di una droga ha molte conseguenze, in particolare nel determinare le punizioni legali per l' importazione, il commercio e il possesso, così come il grado dell' impegno della polizia con lo scopo di limitarne l' uso. Il sistema di classificazione attuale si è evoluto in modo non sistematico da qualcosa arbitrariamente costruito con, in apparenza, poche basi scientifiche.
Qui noi proponiamo un nuovo sistema per la valutazione della dannosità potenziale di specifiche droghe su basi di fatto e conoscenze scientifiche. Questo sistema è in grado di rispondere all' evoluzione delle prove circa la dannosità potenziale delle droghe odierne e di stimare la minaccia presentata da ogni nuova droga da strada.
Categorie di Danno.
Ci sono tre fattori principali che, insieme, determinano il danno associato con ogni droga potenzialmente da abuso:
-il danno fisico all' individuo causato dalla droga,
-la tendenza della droga di indurre dipendenza e
-gli effetti dell' uso di droga sulle famiglie, comunità e società (5-8 ).
Danni Fisici.
La stima della propensione di una droga di causare danni fisici, per esempio, danni ad organi o sistemi, richiede una sistematica considerazione dei margini di sicurezza della droga in termini della sua tossicità acuta così come della sua capacità di produrne a lungo termine. Gli effetti di una droga sulle funzioni fisiologiche, come quelle respiratorie o cardiache, sono tra i principali da considerare nel caso di danno fisico. Il modo di somministrazione è inoltre rilevante. Droghe che possono essere assunte per via intravenosa, come l' eroina, portano ad un alto rischio di morte improvvisa per insufficenza respiratoria e perciò avranno un alto punteggio in ogni classifica di danno acuto. Tabacco e alcohol hanno un' alta propensione a causare malattie e morte come risultato di un uso cronico. Prove pubblicate recentemente mostrano come l' uso protatto nel tempo di sigarette riduca l' aspettativa di vita, in media, di 10 anni (9). Il tabacco, insieme all' alcohol, sono responsabili del 90% delle morti causate da droghe nel Regno Unito.
L' Autorità di Regolamentazione del Regno Unito, così come simili organizzazioni in Europa, negli USA e altrove, ha stabilito chiaramente i metodi per accertare la sicurezza di droghe medicali, che possono essere usate sulle basi di questo elemento di rischio stimato. Infatti molte droghe da abuso hanno indicazioni per l' utilizzo autorizzato come farmaci(...)
Possone essere identificate tre faccie separate del danno fisico.
Primo, danno fisico acuto, gli effetti immediati( per esempio: depressione respiratoria con oppiodi, crisi cardiaca acuta con cocaina, e avvelenamenti fatali). La tossicità acuta delle droghe è spesso misurata stimando il rapporto tra dose letale e dose usuale, o dose terapeutica. Tali dati sono disponibili per la maggior parte delle droghe che valutiamo qui (5-7).
Secondo, danno fisico cronico, le conseguenze sulla salute di un uso ripetuto (per esempio: psicosi con stimolanti, possibili danni oolmonari con la cannabis).
Infine ci sono problemi specifici legati all' uso di droghe per via endovenosa.
(...)
Dipendenza.
Quest' aspetto della nocività coinvolge elementi interdipendenti, gli effetti piacevoli della droga e la sua propensione a produrre dipendenza. Droghe altamente piacevoli come cocaina ed oppiodi sono abusate comunemente e il valore sulla strada delle droghe è generalmente determinato la loro potenziale piacevolezza. Le droghe che inducono piacere hanno 2 componenti, l' effetto rapido iniziale (conosciuto come “rushâ€?) e l' euforia che segue, spesso di durata di qualche ora (conosciuto come “highâ€?). Più è veloce l' arrivo della droga nel cervello più forte è il rush, è per questo che le droghe da strada sono formulate in modo da essere inniettate o fumate: in entrambi i casi gli effetti sul cervello possono aversi dopo 30 secondi. Eroina, crack, cocaina, tabacco (nicotina) e cannabis (tetraidrocannabinolo) possono tutte essere assunte in uno, o più, tramite queste rapide vie di assunzione. Anche l' assorbimento attraverso la mucosa nasale, come come la cocaina polverizzata, è sorprendentemente rapido. Assumere le stesse droghe per bocca causa un più lento assorbimento da parte del corpo, generalmente ha effetti piacevoli meno potenti anche se può avere durata maggiore.
La cosa essenziale delle droghe da abuso è che esse incoraggiano alla ripetizione dell' esperienza. Questa tendenza è giudata da vari fattori e meccanismi. La natura speciale dell' esperienza con la droga ha certamente un ruolo. Anzi, nel caso degli allucinogeni (per esempio LSD, mescalina ecc.), questo potrebbe essere l' unico fattore a spingere verso un uso regolare e tali droghe sono, per lo più, usate non frequentemente. All' opposto ci sono droghe come crack, cocaina e nicotina, le quali, per molti consumatori, inducono una potente dipendenza. La dipendenza fisica include l' assuefazione, dosi sempre maggiori sono necessarie per lo stesso effetto, intenso desiderio e crisi di astinenza (con tremori, diarrea, sudorazione e insonnia) quando l' uso viene interroto. Questi effetti indicano l' uso di droga causa cambiamenti legati all' assunzione. Le droghe che causano dipendenza sono generalmente usate ripetutamente e con frequenza, in parte a causa della forza del desiderio e in parte per limitare l' astinenza.
La dipendenza psicologica è un altra caratteristica dell' uso ripetuto di droga ma senza l' assuefazione o sintomi fisici direttamente legati all' astinenza. Alcune droghe possono portare all' uso abituale più per assecondare un desiderio più che per sintomi fisici da astinenza. Per esempio, l' uso di cannabis può portare a sintomi rilevabili di astinenza ma solo diversi giorni dopo averne interroto l' uso abituale. Alcune droghe, come le benzodiazepine, possono indurre dipendenza psicologica senza assuefazione e sintomi fisici da astinenza si verificanola paura di smettere. Questa forma di dipendenza non è molto ben studiata anche se è frutto di esperienza, nel senso che sintomi da astinenza possono essere indotti convincendo il consumatore che la sua dose verrà progressivamente ridotta, anche se poi, in pratica la quantità viene tenuta costante (10).
Gli aspetti delle droghe che portano a dipendenza e sintomi da astinenza sono state ragionevolmente ben caratterizzate. La mezza-vita di una droga ha un effetto, quelle droghe che sono più rapidamente metabolizzate dal corpo tendono a provocare le reazioni più estreme. L' efficacia farmaco-dinamica della droga ha anche un ruolo; più è efficace, più grande è la dipendenza. Infine il grado di assuefazione che si sviluppa dall' uso ripetuto è anche un fattore: più grande è l' assuefazione, più grandi saranno dipendenza e astinenza.
Per molte droghe c' è una buona correlazione tra effetti sull' essere umano e su quelli osservati negli studi su animali. Inoltre, droghe che condividono specificità molecolare (per esempio quel legame o interazione con la stessa molecola bersaglio nel cervello) tendono ad avere effetti farmacologici simili. Dunque qualche affermazione attendibile poù essere fatta su nuovi composti prima che vengano usati sull' essere umano. Studi sperimentali sul potenziale di dipendenza di vecchie e nuove
droghe sono possibili solo in individui che le stanno usando, così stime di dipendenza (per es.: i numeri degli arresti) basate sulla popolazione sono state sviluppate per le droghe comunemente più usate (11). Queste stime suggeriscono che il tabacco fumato è la droga che crea maggio dipendenza ad essere usata, con eroina e alcohol poco dopo; gli psichedelici hanno una bassa propensione a creare dipendenza.
Sociale.
Le droghe danneggiano la società in molti modi, per esempio attraverso i vari effetti di un' intossicazione, con i danni alle famiglie e alla vita sociale e con i costi per il sistema sanitario, l' ordine sociale e la polizia. Le droghe causa di intense intossicazioni sono associate con grossi costi in termini di danni accidentali al consumatore, a terzi, a proprietà . L' intossicazione da alcohol, ad esempio, spesso spinge a comportamenti violenti ed è causa comune di incidenti automobilistici e di altra natura. Molte droghe causano danni maggiori alle famiglie, sia a causa degli effetti dell' intossicazione sia distorcendo le motivazioni dei comsumatori, allontanandoli dalle loro familglie, all' interno di relazioni legate alla droga, incluso il crimine.
I danni alla società si hanno anche per gli immensi costi sanitari causati da alcune droghe. Si stima che il tabacco causi il 40% di tutti i ricoveri ospedalieri e il 60% degli incidenti causati da droghe. L' alcohol è responsabile di più della metà delle visite ai Pronto Soccorso e dei ricoveri ortopedici (12).
In ogni modo queste droghe generano anche entrate fiscali che possono compensare i loro costi sanitari. Droghe usate per via endovenosa causano particolari problemi a causa di virus trasmissibili attraverso il sangue, specialmente HIV e epatiti, trasmettendo l' infezione a partner sessuali come scambiando aghi. Per quelle droghe che solo di recente sono diventate popolari, come per es. l' MDMA, i danni alla salute a lungo termine e le conseguenze sociali possono solo essere stimate dagli studi su animali. Naturalmente l' uso nell' insieme di una droga ha un rapporto sostanziale sull' estensione al danno sociale.
Valutazione del danno.
***Tabella 1***
La tavola 1 mostra la valutazione di rischio che noi abbiamo messo a punto, include tutti e 9 i parametri di rischio, creati dividendo ciascuna delle tre categorie principali di danno in tre sottogruppi, come descritto sopra. Ai partecipanti è stato chiesto di assegnare ad ogni sostanza, per ciascuno dei 9 parametri, un punteggio, dove 0 corrisponde a nessun rischio, 1 qualcuno, 2 moderato, 3 rischio estremo. Per alcune analisi, è stata fatta una media dei punteggi per i tre parametri per ottenere un risultato principale per ciascuna categoria. Al fine della discussione una media della dannosità è stata ottenuta usando tutti e nove i parametri.
Tavola 1, Parametri di valutazione.
La procedura di punteggio è stata pilotata dai membri della commissione indipendente d' inchiesta prevista dalla “Legge sulle droghe da abusoâ€? (13). Una volta rifinito attraverso questa supervisione è stato usato un questionario di valutazione basato sulla Tavola 1, con note guida addizionali. Sono state interpellati 2 gruppi indipendenti di esperti per assegnare i punteggi. Il primo gruppo era composto da consulenti psichiatrici (dal registro del Royal College of Psichiatrists, specializzati in dipendenze). Abbiamo ricevuto ed analizzato le risposte da 29 dei 77 medici a cui abbiamo chiesto di valutare 14 componenti: eroina, cocaina, alcohol, barbiturici, anfetamine, methadone, benzodiazepine, solventi, buprenorfine, tabacco, ecstasy, cannabis, LSD e steroidi. Tabacco e alcohol sono stati inclusi in quanto il loro utilizzo intensivo fornisce dati affidabili dirischi e danni, dando punti di riferimento contro cui confrontare il danno assoluto di altre droghe. Inoltre un confronto diretto dei punteggi di tabacco e alcohol rispetto alle altre droghe non è possibile perchè essendo legali questo influisce in qualche modo sulla loro dannosità , soprattutto a causa della facile reperibilità .
Avendo stabilito che lo schema a 9 parametri lavorava bene abbiamo convenuto di incontrare un secondo gruppo di esperti con un maggiore campo di conoscenze. Questi esperti avevano esperienza in una delle tante aree della dipendenza, spaziando dalla chimica, farmacologia e scienza forense fino alla psichiatria e altre specializzazioni mediche, inclusa l' epidemiologia, così come di aspetti legali e di polizia. La seconda stesura di valutazione è stata fatta in una serie di incontri svolti secondo principii delfici, un nuovo approccio che viene largamente usato per ottimizzare conoscenze in aree dove cause ed effetti sono molto generalizzati e dove non è possibile arrivare a misurazioni precise o verifiche sperimentali (14) e che stà divendando il metodo standard per sviluppare consenso su materie mediche. Dato che l' analisi delfica incorpora la migliore conoscenza degli esperti nelle diverse discipline è l' applicazione ideale per una variabile complessa come l' abuso di droghe e la dipendenza. Il primo punteggio viene dato indipendentemente da ogni partecipante e il punteggio di ogni singolo parametro veniva poi presentato all' intero gruppo per il dibattito, con attenzione particolare sulle ragioni dietro a punteggi isolati. Le persone venivano poi invitate a rivedere i propri voti, se lo volevano, o i parametri, alla luce della discussione, dopo la quale veniva calcolato un punteggio medio. La complessità del progetto significava che solo poche droghe potevano essere valutate in un singolo incontro e quattro riunioni sono state necessarie per completare il processo. Il numero dei membri che partecipavano alla valutazione variava da 8 a 16. In ogni caso, in ogni valutazione, erano presenti tutte le categorie di esperti. Questa seconda tornata di valutazioni riguardava le 14 sostanze considerate dagli psichiatri più, per completezza, 6 altri composti: khat, 4-MTA, GHB, ketamina, metil-fenidato e nitriti alchilici) alcuni dei quali non illegali, ma ogniuno considerato responsabile di abuso (Tavola 2). I partecipanti erano informati su quali sostanze sarebbero state discusse in ogni incontro permettendo loro di aggiornare le proprie conoscenze e considerare le proprie opinioni. Sono stati forniti articoli recenti (5-6-7-15-18 ).
Schema riassuntivo della Tavola.
***Tavola2***
Tavola 2. Le 20 sostanze dopo la valutazione, con il loro attuale status stabilito dalla “Legge sulle droghe da abuso�
In qualche occasione, qualche esperto non è stato in grado di dare un punteggio per un particolare parametro per una particolare droga e queste valutazioni mancanti sono state ignorate dall' analisi (...). I dati sono stati analizzati con la funzione statistica di Microsoft Excel e S-Plus.
Risultati.
L' uso di questo sistema per la valutazione del rischio dimostra di essere praticabile e attendibile, sia con il questionario che con la discussione delfica aperta. La Figura 1 mostra la media dei punteggi assegnati dal gruppo indipendente di esperti, elencati in ordine per le 20 sostanze. E' anche evidenziata la classificazione di ogni sostanza secondo la “Legge per le droghe da abusoâ€?. Sebbene le 2 sostanze con il più alto tasso di dannosità (eroina e cocaina) sono droghe di classe A complessivamente c' era una correlazione sorprendentemente bassa tra la classificazione prevista dalla legge e i valori di dannosità . Delle 8 sostanze con i valori più alti e le 8 con quelli più bassi, 3 erano in classe A mentre 2 non sono classificate. Alcohol, ketamina, tabacco e solventi (tutte non classificate al momento della valutazione) hanno ottenuto punteggi di maggior nocività rispetto a LSD, ecstasy e la sua variente 4-MTA (tutte droghe in classe A). Per finire il rapporto tra la classificazione della “Legge sulle droghe da abusoâ€? e la classifica di nocività è non significativo (grado di correlazione di Kendall -0.18;p=0.25: grado di correlazione di Spearman -0.26, p=0.26). Tra le droghe non classificate alcohol e ketamina hanno ottenuto punteggi specialmente alti. Una recentissima raccomandazione dal Consiglio Consultivo sull' Abuso di Droghe sull' aggiunta della ketamina all' elenco delle droghe vietate (in classe C) è stata accettata (19).
***Figura 1***
Tavola 2. Le 20 sostanze dopo la valutazione, con il loro attuale status stabilito dalla “Legge sulle droghe da abuso�
In qualche occasione, qualche esperto non è stato in grado di dare un punteggio per un particolare parametro per una particolare droga e queste valutazioni mancanti sono state ignorate dall' analisi (...). I dati sono stati analizzati con la funzione statistica di Microsoft Excel e S-Plus.
Risultati.
L' uso di questo sistema per la valutazione del rischio dimostra di essere praticabile e attendibile, sia con il questionario che con la discussione delfica aperta. La Figura 1 mostra la media dei punteggi assegnati dal gruppo indipendente di esperti, elencati in ordine per le 20 sostanze. E' anche evidenziata la classificazione di ogni sostanza secondo la “Legge per le droghe da abusoâ€?. Sebbene le 2 sostanze con il più alto tasso di dannosità (eroina e cocaina) sono droghe di classe A complessivamente c' era una correlazione sorprendentemente bassa tra la classificazione prevista dalla legge e i valori di dannosità . Delle 8 sostanze con i valori più alti e le 8 con quelli più bassi, 3 erano in classe A mentre 2 non sono classificate. Alcohol, ketamina, tabacco e solventi (tutte non classificate al momento della valutazione) hanno ottenuto punteggi di maggior nocività rispetto a LSD, ecstasy e la sua variente 4-MTA (tutte droghe in classe A). Per finire il rapporto tra la classificazione della “Legge sulle droghe da abusoâ€? e la classifica di nocività è non significativo (grado di correlazione di Kendall -0.18;p=0.25: grado di correlazione di Spearman -0.26, p=0.26). Tra le droghe non classificate alcohol e ketamina hanno ottenuto punteggi specialmente alti. Una recentissima raccomandazione dal Consiglio Consultivo sull' Abuso di Droghe sull' aggiunta della ketamina all' elenco delle droghe vietate (in classe C) è stata accettata (19).
Figura 1 Valori medi di dannosità per le 20 sostanze.
***Figura 1***
La classificazione tramite la “Legge sulle droghe da abusoâ€?, quando appropriata, è evidenziata dal colore di ciascuna barra.
Abbiamo comparato il punteggio medio (dalla media dei 9 parametri) degli psichiatri con quello del gruppo indipendente per le 14 sostanze considerate da entrambi i gruppi (Figura 2). La figura suggerisce che i punteggi hanno una qualche validità e che il procedimento è affidabile, tanto da generare risultati simili nelle mani di differenti categorie di esperti.
***Figura 2***
Figura 2 Correlazione tra la media del gruppo indipendente e la media degli specialisti in dipendenze.
1=eroina 2=cocaina 3=alcohol 4=barbiturici 5=anfetamine 6=methadone 7=benzodiazepine 8=solventi 9=bupronefina 10=tabacco 11=ecstasy 12=cannabis 13=LSD 14=steroidi.
La Tavola 3 elenca i risultati del gruppo indipendente per ciascuna delle tre sottocategorie di nocività . I punteggi in ogni categoria sono stati ottenuti con la media di tutti i punteggie e le sostanze sono elencate in ordine di dannosità , basata sulla loro valutazione media. Molte delle droghe avevano punteggi consistenti in tutte e tre le categorie. Eroina, cocaina, barbiturici e methadone da strada erano nei 5 primi posti per tutte le categorie di danno mentre khat, nitriti alchilici e ecstasy erano agli ultimi 5. Alcune droghe avevano punteggi sostanzialmenti differenti nelle tre categorie. Ad esempio, la cannabis è stata valutata a basso rischio per il danno fisico ma con un rischio più alto per la dipendenza e i danni a famiglia e comunità . Gli steroidi anabolizzanti hanno avuto punteggi elevati per il danno fisico ma bassi per la dipendenza. Il tabacco aveva valutazioni alte per la dipendenza ma distintamente più bassi per il danno sociale perchè ha un punteggio basso sull' intossicazione. Anche il voto medio del danno fisico del tabacco era modesto, così come era basso quello per danni acuti e per danni per uso endovenoso, mentre la valutazione per il danno cronico è stata, non sorprendentemente, molto alta.
***Tavola 3***
Tavola 3.
Media dei valori assegnati dal gruppo indipendente in ciascuna delle tre categorie di danno, per 20 sostanze, elencate per la loro media totale e media dei valori per ciascuna sottocategoria.
Le droghe che possono essere somministrate per via endovenosa hanno avuto generalmente votazioni elevate, non solo perchè per i punteggi eccezionalmente alti al parametro 3 (propensione all' uso endovenoso) e 9 (costi per la salute). Anche se i valori di questi 2 parametri fossero esclusi dall' analisi persisterebbero valutazioni di rischio elevate. Così, le droghe che possono essere somministrate in vena sono sempre giudicate come molto dannose sotto molti altri aspetti.
Discussione.
I risultati di questo studio non forniscono giustificazioni alla suddivione in A, B e C attualmente prevista nel Regno Unito dalla “Legge sulle droghe da abusoâ€?. Una classificazione distinta è, naturalmente, utile per stabilire delle priorità per la Polizia, l' educazione e il supporto sociale così come per definire dal punto di vista legislativo il possesso o lo spaccio. Ma né la classificazione delle droghe o la loro collocazione in gruppi come previsto dalla classificazione attuale è supportata da una così completa valutazione della dannosità come quella descritta qui. Delle categorie troppo definite, in ogni sistema di valutazione, saranno essenzialmente arbitrarie fino a quando ci saranno ovvie discontinuità nella fascia della dannosità . La Figura 1 mostra solo un accenno di tale transizione nello spettro del danno, nel piccolo scalino nel centro della distribuzione, tra buprenorfina e cannabis. E' interessante notare che alcohol e tabacco sono entrambi nei primi dieci posti tra le sostenze più dannose. C' è una rapida accelerazione della valutazione della nocività dall' aumento dell' alcohol. Così, se dev' essere mantenuta una classificazione a tre categorie, un' interpretazione possibile delle nostre conclusioni è che le droghe con valori di dannosità uguale e superiore all' alcohol dovrebbero essere considerate in Classe A, cannabis e quelle inferiori dovrebbero essere nella Classe C e le droghe tra queste considerate in Classe B. In questo caso è salutare vedere che alcohol e tabacco, le sostanze non classificate più largamente usate, avrebbero livelli di danno confrontabili, rispettivamente, con le sostanze, illegali, in Classe A e B.
Ai partecipanti venne chiesto di valutare la nocività delle droghe nelle forme in cui vengono normalmente usate. In pochi casi, il danno causato da una droga particolare non poteva essere completamente isolato da fattori di interferenza associati con il peculiare modo di assunzione. Ad esempio la cannabis è comunemente fumata mescolata al tabacco, cosa che avrebbe fatto aumentare i punteggi per il danno fisico e la dipendenza, tra gli altri fattori. C' è un certo grado di incertezza di risultati riguardo alla poli-assunzione, in modo speciale per il gruppo delle cosidette droghe ricreazionali, che comprende GHB, ketamina, ecstasy e alcohol per cui effetti contrari potrebbero essere attribuiti principalmente ad uno dei componenti dei mix usati comunemente. La cocaina sotto forma di crack è generalmente più pericolosa della forma in polvere, ma non sono state considerate separatamente, in questo studio. In modo simile i punteggi per le benzodiazepine potrebbero avere subito il pregiudizio orientato verso le droghe più abusate, specialmente il Temazepan. Giudizi individuali per particolari benzodiazepine e per le diverse forme con cui altre droghe sono usate potrebbero essere più affidabili se questo, o altri sistemi basati sulla classificazione del danno, fossero utilizzati in un contesto formale.
Dato il piccolo numero di risultati indipendenti noi non pensiamo che la stima delle correlazioni tra i 9 parametri sia legittima. C' è come una certa ridondanza, ad esempio i 9 parametri non rappresentano 9 indipendenti settori di rischio. I principali componenti dei parametri non sono stati estratti, in parte perchè pensavamo di avere dati insufficenti e in parte perchè la riduzione del numero dei parametri in un solo gruppo non sarebbe statta appropriata, almeno fino a quando gli ulteriori schemi di valutazione non avessero dimostrato la funzionalità dell' intero sistema.
La nostra analisi ha dato la stessa importanza ad ogni parametro di danno, e dei risultati individuali è stata fatta, semplicemente, la media. Come procedura potrebbe non dare valide indicazioni sulla dannosità per droga con elevata tossicità acuta, come la designer-drug MPTP, una dose della quale può danneggiare gravemente il cervello tanto da causare forme estreme del morbo di Parkinson. Inoltre, questo metodo semplice dei punteggi integrati potrebbe non rispondere adeguatamente ad ogni sostanza estremamente dannosa in un solo aspetto. Prendere il tabacco, ad esempio. Fumare tabacco oltre i 30 anni riduce l' aspettativa di vita, in media, di più di 10 anni (9) ed è la causa più comune di morte legate alle droghe, con grossi costi sul sistema sanitario. Però le conseguenze, a breve termine, del tabacco e le conseguenze sociali sono tutt' altro che eccezzionali. Naturalmente il peso di parametri individuali potrebbe variare per enfatizzare un aspetto del rischio rispetto ad un altro, in relazione all' importanza di ciascuno di essi. Altri procedimenti, come quello dell' analisi decisionale su criteri multipli (20), potrebbero essere usati per considerare variazioni di valore attraverso diversi parametri di danno. A dispetto delle riserve sull' interpretazione dei punteggi integrati e la necessità di altre considerazioni sul peso dei parametri di dannosità , siamo stati molto incoraggiati dalla generale consistenza di note ai punteggi e ai paametri di danno per numerose droghe.
Le questioni da noi sollevate sulla validità dell' attuale classificazione della “Legge sulle droghe da abusoâ€? dimostrano come sia nominalmente basata sulla valutazione del rischio per l' assuntore e la società . Le discrepanze tra la nostra scoperta e l' attuale classificazione sono particolarmente evidenti relativamente alle droghe di tipo psichedelico. I nostri risultati enfatizzano inoltre che l' esclusione di alcohol e tabacco dalla “Legge sulle droghe da abusoâ€? è, dal punto di vista scientifico, del tutto arbitrario. Non vediamo una chiara distinzione tra sostanze illecite e sostanze socialmente accettate. Il fatto che le 2 più diffuse droghe legali si trovino tra le sostanze più dannose è un importante informazione che dovrebbe essere portate nel pubblico dibattito sull' uso di droghe illegali. Discussioni basate su una formale valutazione del danno, invece che su pregiudizi e presunzioni, potrebbero aiutare la società ad affrontare un dibattito più razionale sui rischi relativi e la dannosità delle droghe.
Crediamo che un sistema di classificazione come il nostro, basato sulla valutazione del danno da pare di esperti, sula base di prove scientifiche meriti apprezzamento. Il nostro approccio fornisce un procedimento comprensibile e trasparente per la valutazione del pericolo delle droghe ed è realizzato seguendo l' approccio all' argomento sviluppato in pubblicazioni recenti (5-8,11,12,21,22) ma con più parametri di danno e più droghe, così come l' approccio delfico, con un ampio spetto di esperti. Il sistema è rigoroso e trasparente e comprende una definita, quantificata valutazione di numerosi aspetti della nocività . Può essere facilmente ripetuto con conoscenze avanzate. Facciamo notare che anche un sistema numerico è stato descritto da MacDonald e colleghi (23) per valutare il danno sulla popolazione causato dall' uso di droga, un approccio complementare allo schema descritto qui, ma non ancora applicato a specifiche droghe. Altre organizzazione (per es. il Centro Europeo per il Monitoraggio delle Droghe (24) ) e la commisione CAM del Governo Olandese (25) stanno al momento valutando altri sistemi di valutazione del rischio, alcuni dei quali su base numerica. Altri sistemi utilizzano la metologia delfica ma nessuno aveva ancora usato un comprensibile sistema di parametri di rischio riportando una così larga tipologia di droghe come noi. Crediamo che il nostro sistema possa essere sviluppato per aiutare gli organismi preposti a prendere delle decisioni per fornire un approccio alla classificazione delle droghe basato su prove.
Hanno contribuito
Tutti gli autori hanno contribuito alla definizione e all' analisi dello studio e alla scrittura di questo manoscritto. Tutti gli autori hanno visionato e approvato la versione finale del manoscritto.
Conflitto d' interessi
Dichiariamo di non essere in conflitto di interessi.
Riconoscimenti
Alcune delle idee sviluppate in questo scritto sono frutto della discussione al workshop organizzato dalla Fondazione Beckley, alla quale siamo riconoscienti. Ringraziamo David Spiegelhalter dell' Unità di Biostatistica del MRC per i consigli sulle statistiche. Una versione precedente di questo scritto ci è stato richiesto dalla Commisione su Scienza e Tecnologia della Camera dei Comuni per aiutarli nella revisione della legge sulla droga basata su basi provate anche se non viene riconosciuto leggendo l' appendice 10 del loro rapporto (26).
1. Foresight. Brain science, addiction and drugs, 2005
http://www.foresight.gov.uk/Brain_Science_Addiction_and...
(accessed March 11, 2007)..
2. Lopez AD, Murray CJL. The global burden of disease. Nat Med 1998; 6: 1241-1243. MEDLINE | CrossRef
3. Ezzati M, Lopez AD, Rodgers A, Vander Hoorn S, Murray CJthe Comparative Risk Assessment Collaborating Group. Selected major risk factors and global and regional burden of disease. Lancet 2002; 360: 1347-1360. Abstract | Full Text | Full-Text PDF (199 KB) | MEDLINE | CrossRef
4. UK Home Office. Misuse of Drugs Act
http://www.drugs.gov.uk/drugs-laws/misuse-of-drugs-act/
(accessed March 11, 2007)..
5. King LA, Moffat AC. A possible index of fatal drug toxicity in humans. Med Sci Law 1983; 23: 193-197. MEDLINE
6. Gable RS. Toward a comparative overview of dependence potential and acute toxicity of psychoactive substances used nonmedically. Am J Drug Alcohol Abuse 1993; 19: 263-281. MEDLINE
7. Gable RS. Comparison of acute lethal toxicity of commonly abused psychoactive substances. Addiction 2004; 99: 686-696. MEDLINE | CrossRef
8. Goldstein A, Kalant H. Drug policy: striking the right balance. Science 1990; 249: 1513-1521. MEDLINE
9. Doll R, Peto R, Boreham J, Sutherland I. Mortality in relation to smoking: 50 years' observations on male British doctors. BMJ 2004; 328: 1519-1528. CrossRef
10. Tyrer P, Owen R, Dawling S. Gradual withdrawal of diazepam after long-term therapy. Lancet 1983; 1: 1402-1406. MEDLINE
11. Anthony JC, Warner L, Kessler R. Comparative epidemiology of dependence on tobacco, alcohol, controlled substances and inhalants: basic findings from the National Comorbidity Survey. Exp Clin Psychopharmacol 1994; 2: 244-268. CrossRef
12. Academy of Medical Sciences. Calling time: the nation's drinking as a major health issue. London: Academy of Medical Sciences, 2004:.
13. Drugs and the Law. Report of the Independent Inquiry into the Misuse of Drugs Act 1971. London: The Police Foundation, 2000:.
14. Turoff M. The design of a policy delphi. Technological Forecasting and Social Change 1970; 2: 149-171. CrossRef
15. Corkery JM. Drug seizures and offender statistics. UK 2000. London: Home Office Statistical Bulletin, 2002:.
16. Griffiths C, Brock A, Mickleburgh M. Deaths relating to drug poisoning: results for England and Wales 1993–2000. Health Statistics Quarterly 2002; 13: 76-82.
17. Nutt DJ, Nash J. Cannabis—an update. London: Home Office, 2002:.
18. Gonzalez A, Nutt DJ. Gammahydoxybutyrate abuse and dependency. J Psychopharm 2005; 19: 195-204.
19. UK Home Office. Proposed changes to Misuse of Drugs legislation
http://www.homeoffice.gov.uk/documents/2005-cons-ketami...
(accessed Feb 28, 2007)..
20. Figuera J, Greco S, Ehrgott M. Multiple criteria decision analysis: state of the art. Boston, Dordrecht, London: Springer Verlag, 2005:.
21. Hall W, Room R, Bondy S. Comparing the health and psychological risks of alcohol, cannabis, nicotine and opiate use In: Kalant H, Corrigal W, Hall W, Smart R, eds. The health effects of cannabis. Toronto: Addiction Research Foundation, 1999:.
22. MacCoun R, Reuter P. Drug war heresies: learning from other vices, times and places. Cambridge: Cambridge University Press, 2001:.
23. MacDonald Z, Tinsley L, Collingwood J, Jamieson P, Pudney S. Measuring the harm from illegal drugs using the Drug Harm Index
http://www.homeoffice.gov.uk/rds/notes/rdsolr2405.html
(accessed Feb 28, 2007)..
24. EMCDDA. Guidelines for the risk assessment of new synthetic drugs. Luxembourg: EMCDDA, Office for Official Publications of the European Communities, 1999:.
25. van Amsterdam JDC, Best W, Opperhuizen A, de Wolff FA. Evaluation of a procedure to assess the adverse effects of illicit drugs. Regul Pharmacol Toxicol 2004; 39: 1-4.
26. House of Commons Science and Technology Committee. Drug classification: making a hash of it? Fifth Report of Session 2005–06, 2006
http://www.publications.parliament.uk/pa/cm200506/cmsel...
(accessed Feb 28, 2007)..
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Ma che bella, anzi no MERAVIGLIOSA notizia!!!
Lancio una piccola iniziativa:
diamogli un po' di \"feedback\", a questi del CODACONS...
ciao
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Ma che bella, anzi no MERAVIGLIOSA notizia!!!
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Bollettino IACM del 18 Febbraio 2007
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Scienza: Uso moderato di cannabis ha un effetto positivo sul trattamento
della dipendenza da cocaina in pazienti con comorbidità associata di
ADHD e dipendenza da cocaina.
Secondo uno studio dell’Istituto Psichiatrico dello Stato di New York,
l’uso di cannabis in maniera intermittente/moderata ha determinato un
maggior successo rispetto agli altri pazienti nell’astensione dalla cocaina
in un campione di 92 pazienti con dipendenza da cocaina con associata
diagnosi di ADHD (attention-deficit hyperactivity disorder; disturbo da
iperattività con deficit di attenzione) di età fra 25 e 51 anni. Questi
pazienti hanno partecipato a una sperimentazione clinica ambulatoriale
con metilfenidato per la cura dell’ADHD e dipendenza da cocaina. La
ricerca ha studiato gli effetti dell’uso della cannabis nell’astensione dal
trattamento e nell’astinenza dalla cocaina.
Alla quattordicesima settimana, la percentuale di astensione era del 24
per cento fra i non utilizzatori, del 57 per cento fra gli utilizzatori
intermittenti/moderati, e del 39 per cento fra gli utilizzatori in forma
pesante/regolare. L’uso di Cannabis era anche associato a una maggior
frequenza di astinenza da cocaina. Fra i soggetti che hanno riferito di
usare cannabis in maniera intermittente, 39 percento hanno raggiunto
due o più settimane di astinenza da cocaina, rispetto a solo il 26 per cento
dei soggetti che hanno riferito di non usare cannabis durante il
trattamento. Lo studio è stato il primo a valutare l’uso di cannabis nel
trattamento dei pazienti con diagnosi di dipendenza da cocaina.
(Fonte: Aharonovich E, Garawi F, Bisaga A, Brooks D, Raby WN, Rubin
E, Nunes EV, Levin FR. Concurrent cannabis use during treatment for
comorbid ADHD and cocaine dependence: effects on outcome. Am J
Drug Alcohol Abuse. 2006;32(4):629-35.)
2.
Notizie in breve
***Olanda: Cannabis in farmacia
La farmacia Hanzeplein di Groningen è la prima farmacia olandese di
cannabis. In essa si vende a 6 euro al grammo la cannabis medica
coltivata dalla ditta Bedrocan. Quindi il prezzo è simile a quello dei
“coffee-shopsâ€? e più basso rispetto a quello praticato nelle altre farmacie.
Si tratta di un progetto pilota in cooperazione con lo Stichting Medicinale
Cannabis e con l’Ufficio per la Cannabis Medica del Ministero della
Salute, Welfare e Sport. I pazienti devono avere una prescrizione dal loro
medico. Sito Web della farmacia: http://www.hanzeplein.nl (Fonte:
Dagblad van het Noorden del 7 Novembre 2006)
CANNABINOIDI
Un nuovo articolo del Dr. Manuel Guzmán, professore alla UniversitÃ
Complutense di Madrid, Spagna, intitolato \"Cannabinoids: potential
antitumoral agents?\" (Cannabinoidi: potenziali agenti antitumorali?) è
stato pubblicato su CANNABINOIDS, la rivista online dell’ IACM. Per
adesso l’articolo è disponibile in inglese. Le versioni in altre lingue
saranno pubblicate in seguito.
http://www.cannabis-med.org/english/journal/index.php
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Ma che bella, anzi no MERAVIGLIOSA notizia!!!
risposta: per competenza...i Ministeri sono a Roma...nessun mistero...
si chiama competenza territoriale...e se il tar di lazio sospende il decreto Turco..ehhehe...non ve lo posso dire che cosa succede...ma io spero che lo sospenda... (sarebbe una \"cantonata\" dei giudici amministrativi...ma sai..a volte... le strade dell'inferno sono lastricate di buone intenzioni... :-] :-] )
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Ma che bella, anzi no MERAVIGLIOSA notizia!!!
..ma zia Livia di bucce di banana ne ha evitate tante durante la sua carriera..( i DS sono un bananificio... :-] )
questa però è pesante...perchè i giuristi seri sanno che zia livia, nella fretta (l'ottavo peccato capitale è la FRETTA), ha commesso un piccolo errore...e il Tar Lazio è fatto di giuristi seri...che non hanno deciso..ma hanno chiesto ulteriore documentazione al ministro..(io non potrò mai scrivere ministra... :-D ).
eheheh...l'errore sta in quella documentazione...
se lo trovano sospendono il decreto...
ma quello stesso errore era presente nel decreto berlusconi (il ministro Storace era dimissionario)...allora se si può sospendere questo..può anche essere sospeso quello...e quindi non esisterebbero più le tabelle... ;-)
voi mi direte..ma allora facciamo sospendere tutti i decreti del ministero della salute...!! No. Così ogni decisione dipenderebbe da giudici e prefetti e avremmo circa 400 intepretazioni differenti...(mica ho qualcosa di personale con Yo Yo...è proprio una legge orribile...lo dicono tutti.. anche Muccioli ! ).
però..se il Tar sospende il decreto...succede qualcosa di nuovissimo...la materia diventa di competenza amministrativa...ed è ciò che io desidero più di un cyloom in questo momento...
;-)
_______________________________________
p.s. come sempre..ottimo lavoro Rolls... ;-)
[ Questo Messaggio è stato Modificato da: Itsprobablyme il 18-01-2007 13:06 ]
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Ma che bella, anzi no MERAVIGLIOSA notizia!!!
scusa serp...se il tar sospende il decreto turco afferma la sua competenza in materia...ed allora può sospendere il decreto berlusconi... ehhehehe :-] :-]
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Ma che bella, anzi no MERAVIGLIOSA notizia!!!
bravo veronesi..! se poi oltre agli oncologi parlassero di stupefacenti anche psicologi, pedadoghi, sociologi, chimici, neurologi, filosofi...nonchè i consumatori consapevoli...forse a quel \"perchè\" potremmo anche trovare semplice risposta.. ;-)
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Ma che bella, anzi no MERAVIGLIOSA notizia!!!
minkia Rolls...post più \"postato\" di enjoint... :-D
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Ma che bella, anzi no MERAVIGLIOSA notizia!!!
<TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>era in pratica data la possibilita' di avere con
se' ben 40 dosi di cannabis e di poterle cosi' facilmente
scambiare con gli amici</BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE>
USTI!
queste sì che son cose da far venire i brividi :-?
e comunque pare avere qui un mago della politica.. :-D
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Ma che bella, anzi no MERAVIGLIOSA notizia!!!
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Ma che bella, anzi no MERAVIGLIOSA notizia!!!
<TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
18-01-2007 alle ore 13:05, Itsprobablyme :
però..se il Tar sospende il decreto...succede qualcosa di nuovissimo...la materia diventa di competenza amministrativa...ed è ciò che io desidero più di un cyloom in questo momento...
;-)
_______________________________________
p.s. come sempre..ottimo lavoro Rolls... ;-) [ Questo Messaggio è stato Modificato da: Itsprobablyme il 18-01-2007 13:06 ]
</BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE>
sbagliato, se il tar sospende il decreto turco, semplicemente si trnerebbe ai 500mg di fini, il governo sarebbe ulteriormente privato di legittimità , e sarebbe una grande vittoria per i proibizionisti che strumentalizzerebbero a tal punto questa vicenda da impedire qualsiasi minima svolta futura antipro! ;-)
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Ma che bella, anzi no MERAVIGLIOSA notizia!!!
<TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
18-01-2007 alle ore 13:05, Itsprobablyme :
però..se il Tar sospende il decreto...succede qualcosa di nuovissimo...la materia diventa di competenza amministrativa...ed è ciò che io desidero più di un cyloom in questo momento...
;-)
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p.s. come sempre..ottimo lavoro Rolls... ;-) [ Questo Messaggio è stato Modificato da: Itsprobablyme il 18-01-2007 13:06 ]
</BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE>
sbagliato, se il tar sospende il decreto turco, semplicemente si trnerebbe ai 500mg di fini, il governo sarebbe ulteriormente privato di legittimità , e sarebbe una grande vittoria per i proibizionisti che strumentalizzerebbero a tal punto questa vicenda da impedire qualsiasi minima svolta futura antipro! ;-)
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Ma che bella, anzi no MERAVIGLIOSA notizia!!!
<TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
02-02-2007 alle ore 16:47, rollala :
non tutti i consumatori di hascisc passano alla
cocaina e' assolutamente certo che tutti i consumatori di
cocaina sono passati dall' hascisc.
(ANSA).
</BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE>
ah, è colpa del permissivismo e degli antiproibizionisti?
oppure è colpa di chi mantenendo la cannabis nell'illegalità fà in modo che lo stesso pusher possa avere da offrire cannabis, coca, ero, keta, md, trip, etc etc?
:-Y
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Ma che bella, anzi no MERAVIGLIOSA notizia!!!
questa storia è grave!
ma mi chiedo, noi non possiamo fare ricorso perchè il concetto di quantità massima è stato abrogato dal referendum del '73?
il codacons!
ma chi rappresentano costoro? con che consumatori hanno parlato?
o sono i soliti fantocci in mano ai politici!
questa me la attacco al dito :-Y
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Ma che bella, anzi no MERAVIGLIOSA notizia!!!
:-Y vi siete mai chiesti perchè tutto finisce al tar del lazio?
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Ma che bella, anzi no MERAVIGLIOSA notizia!!!
se qualcuno avesse ancora dei dubbi sugli effetti delle legge f-g...
(ANSA) 2007-02-01 20:24
AMATO: CONSUMO GIGANTESCO DI COCAINA IN ITALIA
NAPOLI - Il ministro dell'Interno, Giuliano Amato, a Napoli per fare il punto sul patto per la sicurezza pone l' attenzione sul problema droga e dice che in Italia c'é 'un consumo gigantesco di cocaina, una spaventosa domanda di cocaina''. Amato prende ad esempio proprio il caso Campania, dove in una anno è stata sequestrata una tonnellata di cocaina.
\"Tutta questa cocaina forse non era destinata alla regione ma vuol dire comunque che c'é un consumo gigantesco nel Paese - ha detto Amato nel corso della conferenza stampa seguita agli incontri in prefettura a Napoli - non si può chiedere alle forze dell' ordine di contrastare se c'é una tale domanda che viene dalle famiglie, dagli italiani adulti, dagli italiani giovani adulti\". Un terreno, questo, dice Amato, in cui \"l'azione di contrasto si intreccia con le azioni di natura pubblico-private\".
-----------
:-Y
non è che nessuno gli e l'aveva detto...
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Ma che bella, anzi no MERAVIGLIOSA notizia!!!
<TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
26-06-2006 alle ore 13:40, rollala :
<TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
26-06-2006 alle ore 13:36, Diz :
<TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>Abbiamo bisogno di FATTI!!</BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE>
e pure di ganja..
</BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE>
...di ganja non abbiamo BISOGNO, ne abbiamo gradito e accettato gli innumerevoli benefici e ci piace il suo gusto. Il BISOGNO lasciamolo a chi soffre e a chi manifesta patologie di qualsiasi livello ;-) ...per loro serve innanzi tutto che le cose cambino
</BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE>
parole sante
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Ma che bella, anzi no MERAVIGLIOSA notizia!!!
La speranza...proxima estacion esperanza.....consiglio ai credenti di accendere candele e pregare...
Non per fare il guastafeste ma questo governo (che ho votato) non sarà in grado di cambiare nulla o fare nulla nelle tematiche sociali perchè ostaggio dei cosidetti teodem che devono difendere le radici cattoliche e la visione che le gerarchie ecclesiastiche (non la religione) hanno del mondo...
Spero tanto di sbagliarmi...ma visto quello che sta accadendo anche sui Pacs...
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Ma che bella, anzi no MERAVIGLIOSA notizia!!!
Io conosco gente che ha fatto la strada inversa...prima ha provato la coca e poi le canne...
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Ma che bella, anzi no MERAVIGLIOSA notizia!!!
<TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>DROGA: FERRERO, VERIFICARE EFFETTI SUPER CANNABIS
(ANSA) - ROMA, 21 MAR - Il diffondersi di sostanze come la
\"super cannabis\" o skunk, denunciato dal quotidiano britannico
The Independent, \"ci preoccupa\": lo ha detto il ministro della
Solidarieta' Sociale, Paolo Ferrero, secondo il quale bisogna
\"verificare scientificamente quali siano gli effetti di questa
sostanza.
Intervenendo nel corso della trasmissione 'Otto e mezzo' su
La7, Ferrero ha rassicurato sul fatto che lo skunk in Italia non
sia ancora arrivato: e ha detto che, a quanto risulta, questa
sostanza viene \"costruita in laboratorio\" \"e' una nuova
droga\" ha detto il ministro \"e andra' studiata\" anche per i
suoi legami con la schizofrenia. A questo proposito, Ferrero ha
reso noto che, appena un anno fa, uno studio del governo inglese
negava il legame tra cannabis e questa malattia mentale.
In ogni caso, ha concluso il ministro, bisognera' indagare e
di questo \"certamente il governo dovra' tenere conto prima di
fare la nuova legge sulla droga\". (ANSA). </BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE>
Non ci credo..è come giovanardi...ma il dubbio che sia una minchiata quella scritta dal giornale inglese non lo sfiora nemmeno?
Potremmo mandargli una mail dicendo che qui \"lo skunk\" non è ancora arrivato ma abbiamo notizia di una droga ancor più temibile \"la haze\" con contenuti di principio attivo 20 volte più forti \"dello skunk\"...bisognerebbe anche dirgli che skunk è femminile...la skunk...e poi allegargli le tabelle di oldgoblin...
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Ma che bella, anzi no MERAVIGLIOSA notizia!!!
Ecco l'articolo di \"The Lancet\"
-->Link alla notizia
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Ma che bella, anzi no MERAVIGLIOSA notizia!!!
Copio e incollo da Lancet
Summary
Drug misuse and abuse are major health problems. Harmful drugs are regulated according to classification systems that purport to relate to the harms and risks of each drug. However, the methodology and processes underlying classification systems are generally neither specified nor transparent, which reduces confidence in their accuracy and undermines health education messages. We developed and explored the feasibility of the use of a nine-category matrix of harm, with an expert delphic procedure, to assess the harms of a range of illicit drugs in an evidence-based fashion. We also included five legal drugs of misuse (alcohol, khat, solvents, alkyl nitrites, and tobacco) and one that has since been classified (ketamine) for reference. The process proved practicable, and yielded roughly similar scores and rankings of drug harm when used by two separate groups of experts. The ranking of drugs produced by our assessment of harm differed from those used by current regulatory systems. Our methodology offers a systematic framework and process that could be used by national and international regulatory bodies to assess the harm of current and future drugs of abuse.
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Introduction
Drug misuse is one of the major social, legal, and public-health challenges in the modern world. In the UK, the total burden of drug misuse, in terms of health, social, and crime-related costs, has been estimated to be between £10 billion and £16 billion per year,1 with the global burden being proportionately enormous.2,3
Current approaches to counter drug misuse are interdiction of supply (via policing and customs control), education, and treatment. All three demand clarity in terms of the relative risks and harms that drugs engender. At present, in the UK, attitudes to policing and the punishments for possession and supply of drugs are scaled according to their classification under the Misuse of Drugs Act of 1971,4 while education and health-care provision are nominally tailored to the known actions and harms of specific drugs. Most other countries and international agencies—eg, the UN and WHO—have drug classification systems that purport to be structured according to the relative risks and dangers of illicit drugs. However, the process by which harms are determined is often undisclosed, and when made public can be ill-defined, opaque, and seemingly arbitrary. In part, this lack of clarity is due to the great range and complexity of factors that have to be taken into account in estimation of harm and the fact that scientific evidence is not only limited in many of the relevant areas but also evolves progressively and in unpredictable ways.
These qualifications apply to the evidence base of the current UK Misuse of Drugs Act, in which drugs are segregated into three classes—A, B, and C—that are intended to indicate the dangers of each drug, class A being the most harmful and class C the least. The classification of a drug has several consequences, in particular determining the legal penalties for importation, supply, and possession, as well as the degree of police effort targeted at restricting its use. The current classification system has evolved in an unsystematic way from somewhat arbitrary foundations with seemingly little scientific basis.
Here, we suggest a new system for assessing the potential harms of individual drugs on the basis of fact and scientific knowledge. This system is able to respond to evolving evidence about the potential harm of current drugs and to rank the threat presented by any new street drug.
Categories of harm
There are three main factors that together determine the harm associated with any drug of potential abuse: the physical harm to the individual user caused by the drug; the tendency of the drug to induce dependence; and the effect of drug use on families, communities, and society.5–8
Physical
Assessment of the propensity of a drug to cause physical harm—ie, damage to organs or systems—involves a systematic consideration of the safety margin of the drug in terms of its acute toxicity, as well as its likelihood to produce health problems in the long term. The effect of a drug on physiological functions—eg, respiratory and cardiac—is a major determinant of physical harm. The route of administration is also relevant to the assessment of harm. Drugs that can be taken intravenously—eg, heroin—carry a high risk of causing sudden death from respiratory depression, and therefore score highly on any metric of acute harm. Tobacco and alcohol have a high propensity to cause illness and death as a result of chronic use. Recently published evidence shows that long-term cigarette smoking reduces life expectancy, on average, by 10 years.9 Tobacco and alcohol together account for about 90% of all drug-related deaths in the UK.
The UK Medicines and Healthcare Regulatory Authority, in common with similar bodies in Europe, the USA, and elsewhere, has well-established methods to assess the safety of medicinal drugs, which can be used as the basis of this element of risk appraisal. Indeed several drugs of abuse have licensed indications in medicine and will therefore have had such appraisals, albeit, in most cases, many years ago.
Three separate facets of physical harm can be identified. First, acute physical harm—ie, the immediate effects (eg, respiratory depression with opioids, acute cardiac crises with cocaine, and fatal poisonings). The acute toxicity of drugs is often measured by assessing the ratio of lethal dose to usual or therapeutic dose. Such data are available for many of the drugs we assess here.5–7 Second, chronic physical harm—ie, the health consequences of repeated use (eg, psychosis with stimulants, possible lung disease with cannabis). Finally, there are specific problems associated with intravenous drug use.
The route of administration is relevant not only to acute toxicity but also to so-called secondary harms. For instance, administration of drugs by the intravenous route can lead to the spread of blood-borne viruses such as hepatitis viruses and HIV, which have huge health implications for the individual and society. The potential for intravenous use is currently taken into account in the Misuse of Drugs Act classification and was treated as a separate parameter in our exercise.
Dependence
This dimension of harm involves interdependent elements—the pleasurable effects of the drug and its propensity to produce dependent behaviour. Highly pleasurable drugs such as opioids and cocaine are commonly abused, and the street value of drugs is generally determined by their pleasurable potential. Drug-induced pleasure has two components—the initial, rapid effect (colloquially known as the rush) and the euphoria that follows this, often extending over several hours (the high). The faster the drug enters the brain the stronger the rush, which is why there is a drive to formulate street drugs in ways that allow them to be injected intravenously or smoked: in both cases, effects on the brain can occur within 30 seconds. Heroin, crack cocaine, tobacco (nicotine), and cannabis (tetrahydrocannabinol) are all taken by one or other of these rapid routes. Absorption through the nasal mucosa, as with powdered cocaine, is also surprisingly rapid. Taking the same drugs by mouth, so that they are only slowly absorbed into the body, generally has a less powerful pleasurable effect, although it can be longer lasting.
An essential feature of drugs of abuse is that they encourage repeated use. This tendency is driven by various factors and mechanisms. The special nature of drug experiences certainly has a role. Indeed, in the case of hallucinogens (eg, lysergic acid diethylamide [LSD], mescaline, etc) it might be the only factor that drives regular use, and such drugs are mostly used infrequently. At the other extreme are drugs such as crack cocaine and nicotine, which, for most users, induce powerful dependence. Physical dependence or addiction involves increasing tolerance (ie, progressively higher doses being needed for the same effect), intense craving, and withdrawal reactions—eg, tremors, diarrhoea, sweating, and sleeplessness—when drug use is stopped. These effects indicate that adaptive changes occur as a result of drug use. Addictive drugs are generally used repeatedly and frequently, partly because of the power of the craving and partly to avoid withdrawal.
Psychological dependence is also characterised by repeated use of a drug, but without tolerance or physical symptoms directly related to drug withdrawal. Some drugs can lead to habitual use that seems to rest more on craving than physical withdrawal symptoms. For instance, cannabis use can lead to measurable withdrawal symptoms, but only several days after stopping long-standing use. Some drugs—eg, the benzodiazepines—can induce psychological dependence without tolerance, and physical withdrawal symptoms occur through fear of stopping. This form of dependence is less well studied and understood than is addiction but it is a genuine experience, in the sense that withdrawal symptoms can be induced simply by persuading a drug user that the drug dose is being progressively reduced although it is, in fact, being maintained at a constant level.10
The features of drugs that lead to dependence and withdrawal reactions have been reasonably well characterised. The half-life of the drug has an effect—those drugs that are cleared rapidly from the body tend to provoke more extreme reactions. The pharmacodynamic efficacy of the drug also has a role; the more efficacious it is, the greater the dependence. Finally, the degree of tolerance that develops on repeated use is also a factor: the greater the tolerance, the greater the dependence and withdrawal.
For many drugs there is a good correlation between events that occur in human beings and those observed in studies on animals. Also, drugs that share molecular specificity (ie, that bind with or interact with the same target molecules in the brain) tend to have similar pharmacological effects. Hence, some sensible predictions can be made about new compounds before they are used by human beings. Experimental studies of the dependence potential of old and new drugs are possible only in individuals who are already using drugs, so more population-based estimates of addictiveness (ie, capture rates) have been developed for the more commonly used drugs.11 These estimates suggest that smoked tobacco is the most addictive commonly used drug, with heroin and alcohol somewhat less so; psychedelics have a low addictive propensity.
Social
Drugs harm society in several ways—eg, through the various effects of intoxication, through damaging family and social life, and through the costs to systems of health care, social care, and police. Drugs that lead to intense intoxication are associated with huge costs in terms of accidental damage to the user, to others, and to property. Alcohol intoxication, for instance, often leads to violent behaviour and is a common cause of car and other accidents. Many drugs cause major damage to the family, either because of the effect of intoxication or because they distort the motivations of users, taking them away from their families and into drug-related activities, including crime.
Societal damage also occurs through the immense health-care costs of some drugs. Tobacco is estimated to cause up to 40% of all hospital illness and 60% of drug-related fatalities. Alcohol is involved in over half of all visits to accident and emergency departments and orthopaedic admissions.12 However, these drugs also generate tax revenue that can offset their health costs to some extent. Intravenous drug delivery brings particular problems in terms of blood-borne virus infections, especially HIV and hepatitis, leading to the infection of sexual partners as well as needle sharers. For drugs that have only recently become popular—eg, 3,4-methylenedioxy-N-methylamphetamine, better known as ecstasy or MDMA—the longer-term health and social consequences can be estimated only from animal toxicology at present. Of course, the overall use of a drug has a substantial bearing on the extent of social harm.
Assessment of harm
Table 1 shows the assessment matrix that we designed, which includes all nine parameters of risk, created by dividing each of the three major categories of harm into three subgroups, as described above. Participants were asked to score each substance for each of these nine parameters, using a four-point scale, with 0 being no risk, 1 some, 2 moderate, and 3 extreme risk. For some analyses, the scores for the three parameters for each category were averaged to give a mean score for that category. For the sake of discussion, an overall harm rating was obtained by taking the mean of all nine scores.
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Table 1. Assessment parameters
The scoring procedure was piloted by members of the panel of the Independent Inquiry into the Misuse of Drugs Act.13 Once refined through this piloting, an assessment questionnaire based on table 1, with additional guidance notes, was used. Two independent groups of experts were asked to do the ratings. The first was the national group of consultant psychiatrists who were on the Royal College of Psychiatrists' register as specialists in addiction. Replies were received and analysed from 29 of the 77 registered doctors who were asked to assess 14 compounds—heroin, cocaine, alcohol, barbiturates, amphetamine, methadone, benzodiazepines, solvents, buprenorphine, tobacco, ecstasy, cannabis, LSD, and steroids. Tobacco and alcohol were included because their extensive use has provided reliable data on their risks and harms, providing familiar benchmarks against which the absolute harms of other drugs can be judged. However, direct comparison of the scores for tobacco and alcohol with those of the other drugs is not possible since the fact that they are legal could affect their harms in various ways, especially through easier availability.
Having established that this nine-parameter matrix worked well, we convened meetings of a second group of experts with a wider spread of expertise. These experts had experience in one of the many areas of addiction, ranging from chemistry, pharmacology, and forensic science, through psychiatry and other medical specialties, including epidemiology, as well as the legal and police services. The second set of assessments was done in a series of meetings run along delphic principles, a new approach that is being used widely to optimise knowledge in areas where issues and effects are very broad and not amenable to precise measurements or experimental testing,14 and which is becoming the standard method by which to develop consensus in medical matters. Since delphic analysis incorporates the best knowledge of experts in diverse disciplines, it is ideally applicable to a complex variable such as drug misuse and addiction. Initial scoring was done independently by each participant, and the scores for each individual parameter were then presented to the whole group for discussion, with a particular emphasis on elucidating the reasoning behind outlier scores. Individuals were then invited to revise their scores, if they wished, on any of the parameters, in the light of this discussion, after which a final mean score was calculated. The complexity of the process means that only a few drugs can be assessed in a single meeting, and four meetings were needed to complete the process. The number of members taking part in the scoring varied from eight to 16. However, the full range of expertise was maintained in each assessment.
This second set of assessments covered the 14 substances considered by the psychiatrists plus, for completeness, six other compounds (khat, 4-methylthioamphetamine [4-MTA], gamma 4-hydroxybutyric acid [GHB], ketamine, methylphenidate, and alkyl nitrites), some of which are not illegal, but for each of which there have been reports of abuse (table 2). Participants were told in advance which drugs were being covered at each meeting to allow them to update their knowledge and consider their opinion. Recent review articles5,6,7,15–18 were provided.
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Table 2. The 20 substances assessed, showing their current status under the Misuse of Drugs Act
Occasionally, individual experts were unable to give a score for a particular parameter for a particular drug and these missing values were ignored in the analysis—ie, they were neither treated as zero nor given some interpolated value. Data were analysed with the statistical functions in Microsoft Excel and S-plus.
Results
Use of this risk assessment system proved straightforward and practicable, both by questionnaire and in open delphic discussion. Figure 1 shows the overall mean scores of the independent expert group, averaged across all scorers, plotted in rank order for all 20 substances. The classification of each substance under the Misuse of Drugs Act is also shown. Although the two substances with the highest harm ratings (heroin and cocaine) are class A drugs, overall there was a surprisingly poor correlation between drugs' class according to the Misuse of Drugs Act and harm score. Of both the eight substances that scored highest and the eight that scored lowest, three were class A and two were unclassified. Alcohol, ketamine, tobacco, and solvents (all unclassified at the time of assessment) were ranked as more harmful than LSD, ecstasy, and its variant 4-MTA (all class A drugs). Indeed, the correlation between classification by the Misuse of Drugs Act and harm rating was not significant (Kendall's rank correlation −0·18; p=0·25; Spearman's rank correlation −0·26, p=0·26). Of the unclassified drugs, alcohol and ketamine were given especially high ratings. Interestingly, a very recent recommendation from the Advisory Council on the Misuse of Drugs that ketamine should be added to the Misuse of Drugs Act (as a class C drug) has just been accepted.19
Mean harm scores for 20 substances
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Figure 1. Mean harm scores for 20 substances
Classification under the Misuse of Drugs Act, where appropriate, is shown by the colour of each bar.
We compared the overall mean scores (averaged across all nine parameters) for the psychiatrists with those of the independent group for the 14 substances that were ranked by both groups (figure 2). The figure suggests that the scores have some validity and that the process is robust, in that it generates similar results in the hands of rather different sets of experts.
Correlation between mean scores from the independent experts and the specialist addiction psychiatrists
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Figure 2. Correlation between mean scores from the independent experts and the specialist addiction psychiatrists
1=heroin. 2=cocaine. 3=alcohol. 4=barbiturates. 5=amphetamine. 6=methadone. 7=benzodiazepines. 8=solvents. 9=buprenorphine. 10=tobacco. 11=ecstasy. 12=cannabis. 13=LSD. 14=steroids.
Table 3 lists the independent group results for each of the three subcategories of harm. The scores in each category were averaged across all scorers and the substances are listed in rank order of harm, based on their overall score. Many of the drugs were consistent in their ranking across the three categories. Heroin, cocaine, barbiturates, and street methadone were in the top five places for all categories of harm, whereas khat, alkyl nitrites, and ecstasy were in the bottom five places for all. Some drugs differed substantially in their harm ratings across the three categories. For instance, cannabis was ranked low for physical harm but somewhat higher for dependence and harm to family and community. Anabolic steroids were ranked high for physical harm but low for dependence. Tobacco was high for dependence but distinctly lower for social harms, because it scored low on intoxication. Tobacco's mean score for physical harm was also modest, since the ratings for acute harm and potential for intravenous use were low, although the value for chronic harm was, unsurprisingly, very high.
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Table 3. Mean independent group scores in each of the three categories of harm, for 20 substances, ranked by their overall score, and mean scores for each of the three subscales
Drugs that can be administered by the intravenous route were generally ranked high, not solely because they were assigned exceptionally high scores for parameter three (ie, the propensity for intravenous use) and nine (health-care costs). Even if the scores for these two parameters were excluded from the analysis, the high ranking for such drugs persisted. Thus, drugs that can be administered intravenously were also judged to be very harmful in many other respects.
Discussion
The results of this study do not provide justification for the sharp A, B, or C divisions of the current classifications in the UK Misuse of Drugs Act. Distinct categorisation is, of course, convenient for setting of priorities for policing, education, and social support, as well as to determine sentencing for possession or dealing. But neither the rank ordering of drugs nor their segregation into groups in the Misuse of Drugs Act classification is supported by the more complete assessment of harm described here. Sharply defined categories in any ranking system are essentially arbitrary unless there are obvious discontinuities in the full set of scores. Figure 1 shows only a hint of such a transition in the spectrum of harm, in the small step in the very middle of the distribution, between buprenorphine and cannabis. Interestingly, alcohol and tobacco are both in the top ten, higher-harm group. There is a rapidly accelerating harm value from alcohol upwards. So, if a three-category classification were to be retained, one possible interpretation of our findings is that drugs with harm scores equal to that of alcohol and above might be class A, cannabis and those below might be class C, and drugs in between might be class B. In that case, it is salutary to see that alcohol and tobacco—the most widely used unclassified substances—would have harm ratings comparable with class A and B illegal drugs, respectively.
Participants were asked to assess the harm of drugs administered in the form that they are normally used. In a few cases, the harms caused by a particular drug could not be completely isolated from interfering factors associated with the particular style of use. For example, cannabis is commonly smoked as a mixture with tobacco, which might have raised its scores for physical harm and dependence, among other factors. There is a further degree of uncertainty resulting from polydrug use, especially in the so-called recreational group of drugs that includes GHB, ketamine, ecstasy, and alcohol, for which adverse effects could be attributed mainly to one of the components of commonly used mixtures. Crack cocaine is generally deemed to be more dangerous than powdered cocaine, but they were not considered separately in this study. Similarly, the scores for the benzodiazepines might have been biased in the direction of the most abused drugs, especially temazepam. Individual scoring for particular benzodiazepines and for the various forms in which other drugs are used would be more appropriate should this or any other system of harm classification be used in a formal setting.
In view of the small numbers of independent scores, we did not think that estimation of correlations between the nine parameters was legitimate. There is quite likely to be some redundancy—ie, the nine parameters might not represent nine independent measures of risk. In much the same way, the principal components of the parameters were not extracted, partly because we thought that there were insufficient data and partly because reduction of the number of parameters to a core group might not be appropriate, at least until further assessment panels have independently validated the entire system.
Our analysis gave equal weight to each parameter of harm, and individual scores have simply been averaged. Such a procedure would not give a valid indication of harm for a drug that has extreme acute toxicity, such as the designer drug contaminant MPTP (1-methyl 4-phenyl 1,2,3,6-tetrahydropyridine), a single dose of which can damage the substantia nigra of the basal ganglia so severely that it induces an extreme form of Parkinson's disease. Indeed, this simple method of integrating scores might not deal adequately with any substance that is extremely harmful in only one respect. Take tobacco, for instance. Smoking tobacco beyond the age of 30 years reduces life expectancy by an average of up to 10 years,9 and it is the commonest cause of drug-related deaths, placing a huge burden on health services. However, tobacco's short-term consequences and social effects are unexceptional. Of course, the weighting of individual parameters could be varied to emphasise one facet of risk or another, depending on the importance attached to each. Other procedural mechanisms, such as those of multi-criteria decision analysis,20 could be used to take account of variation of ranking across different parameters of harm. Despite these reservations about the interpretation of integrated scores and the need for further consideration of the weighting of parameters of harm, we were greatly encouraged by the general consistency of scores across scorers and across parameters of harm for most drugs.
Our findings raise questions about the validity of the current Misuse of Drugs Act classification, despite the fact that it is nominally based on an assessment of risk to users and society. The discrepancies between our findings and current classifications are especially striking in relation to psychedelic-type drugs. Our results also emphasise that the exclusion of alcohol and tobacco from the Misuse of Drugs Act is, from a scientific perspective, arbitrary. We saw no clear distinction between socially acceptable and illicit substances. The fact that the two most widely used legal drugs lie in the upper half of the ranking of harm is surely important information that should be taken into account in public debate on illegal drug use. Discussions based on a formal assessment of harm rather than on prejudice and assumptions might help society to engage in a more rational debate about the relative risks and harms of drugs.
We believe that a system of classification like ours, based on the scoring of harms by experts, on the basis of scientific evidence, has much to commend it. Our approach provides a comprehensive and transparent process for assessment of the danger of drugs, and builds on the approach to this issue developed in earlier publications5–8,11,12,21,22 but covers more parameters of harm and more drugs, as well as using the delphic approach, with a range of experts. The system is rigorous and transparent, and involves a formal, quantitative assessment of several aspects of harm. It can easily be reapplied as knowledge advances. We note that a numerical system has also been described by MacDonald and colleagues23 to assess the population harm of drug use, an approach that is complementary to the scheme described here, but as yet has not been applied to specific drugs. Other organisations (eg, the European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction24 and the CAM committee of the Dutch government25) are currently exploring other risk assessment systems, some of which are also numerically based. Other systems use delphic methodology, although none uses such a comprehensive set of risk parameters and no other has reported on such a wide range of drugs as our method. We believe that our system could be developed to aid in decision-making by regulatory bodies—eg, the UK's Advisory Council on the Misuse of Drugs and the European Medicines Evaluation Agency—to provide an evidence-based approach to drug classification.
Contributors
All authors contributed to the study design, analysis, and writing of the manuscript. All authors saw and approved the final version of the manuscript.
Conflict of interest statement
We declare that we have no conflict of interest.
Acknowledgments
Some of the ideas developed in this paper arose out of discussion at workshops organised by the Beckley Foundation, to whom we are grateful. We thank David Spiegelhalter of the MRC Biostatistics Unit for advice on statistics. An early version of this paper was requested by the House of Commons Select Committee on Science and Technology to assist in their review on the evidence base of the drug laws, and appeared unacknowledged as Appendix 10 of their report.26
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(accessed Feb 28, 2007)..
[ Questo Messaggio è stato Modificato da: koalabradipo il 23-03-2007 15:23 ]
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Ma che bella, anzi no MERAVIGLIOSA notizia!!!
ma ferrero...da che cazzo di parte sta???? :-Y