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Solidarietà al dott.Cinquni cavolo gli hanno rifilato il massimo della pena più l'interdizione dai pubblici uffici per sempre,lo hanno preso chiaramente di mira per dare l'esempio una vera persecuzione
se si fosse macchiato di altri crimi come violenza sessuale a quest'ora era libero di scorrazzare,che vergogna,pensassero ai veri problemi ed ai veri criminali sarebbe un paese migliore e non è un luogo comune purtroppo ma la verità!!!
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Speriamo che siano gli ultimi colpi di coda del luccio :yes: e che la situazione possa essere presto rivista con occhi e sensibilità diverse, questo è QUELLO CHE AUSPICO per tutti i coinvolti, non solo il dottor Cinquini!
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forza fabriziooooo ti dobbiamo tutti tanto sostegno e impegno per la causa...
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Bravissimo Neofita, la petizione è stata lanciata direttamente dal Dott. Fabrizio Cinquini, vi invito tutti a firmarla, al più presto! :polliceu: Bravo anche Fabrizio Cinquini!
Facciamogli vedere quanti siamo a sostenerlo.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Pawan Kumar - ASCIA
Bravissimo Neofita, la petizione è stata lanciata direttamente dal Dott. Fabrizio Cinquini, vi invito tutti a firmarla, al più presto! :polliceu: Bravo anche Fabrizio Cinquini!
Facciamogli vedere quanti siamo a sostenerlo.
esattamente! :polliceu:
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Petizione firmata.... Aiutiamo uno dei pochi veri breeder in italia... Il suo lavoro deve continuare... La ricerca sulla cannabis terapeutica in italia ha bisogno di lui, come le persone che credono in questa cura...
Respetto per Fabrizio...
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Firmato!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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Firmata! È ora di cambiare e spero con questo gesto di aiutare!
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Intervista a Cinquini
Vi aggiorno con questa bella intervista al Dott. Cinquini.
Vorrei ancora invitarvi a sottoscrivere la petizione che lui stesso ha lanciato per l'abrogazione della Fini-Giovanardi.
http://www.west-info.eu/it/intervist...-pro-cannabis/
Intervista a Cinquini, il medico pro cannabis
di Ilaria Lonigro - 24.01.2014
Da luglio a dicembre 2013 è stato dietro le sbarre delle carceri di Lucca e Massa, passando pure dall’ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino, dove è stato dichiarato sano di mente. Oggi Fabrizio Cinquini, 50 anni, noto come “il medico pro cannabis”, è diventato il simbolo della battaglia italiana per garantire e ampliare l’uso terapeutico della cannabis. Da anni riconosciuto dalla legge ma che solo poche Regioni hanno finora timidamente attuato in pratica. Cinquini ha sperimentato su di sé gli effetti terapeutici della pianta quando, contratta nel 1998 l’epatite C operando in emergenza a bordo dell’ambulanza, decise di sostituire le spossanti cure di interferone con una terapia messa a punto da lui, a base di cannabis, papaia e aloe. Che si rivelò nel suo caso vincente: gli anticorpi risalirono e lui riacquistò peso e forze.
Arrestato e condannato in primo grado per coltivazione di cannabis, attività condotta, così ha sostenuto fin dall’inizio il medico, per scopo di ricerca, Cinquini oggi è tornato nella casa di Forte dei Marmi, città dove ha l’obbligo di dimora. Contro la sentenza del giudice che ha stabilito per lui 6 anni e 30mila euro, oltre all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, farà appello. A meno che non cambi presto qualcosa: l’11 febbraio, infatti, la Corte Costituzionale si pronuncerà sulla legge Fini-Giovanardi e in particolare sulla legittimità della norma che equipara droghe pesanti e leggere. La decisione potrebbe rivelarsi storica.
“Se tutto andrà come spero, la mia pena potrà addirittura essere derubricata” spiega a West il medico, intervistato in esclusiva nella casa versiliese. Se ciò accadrà, Cinquini ha già chiaro cosa fare. “Nell’immediato – annuncia – andrò sicuramente a collaborare in Puglia con i ragazzi di Piantamola e Canapuglia, che mi hanno invitato a fare consulenza scientifica per mettere a punto degli ibridi che abbiano un grande potenziale terapeutico, con un alto contenuto di flavonoidi e un migliore rapporto di THC e cannabidiolo”.
Insomma, Cinquini sostiene di poter mettere a punto ibridi molto utili nella cura di varie malattie. “La cosa più importante – specifica il dottore – è cambiare il tipo di consumo. È meglio infatti consumare il prodotto fresco per via alimentare, invece che essiccato e inalato. Il che esclude le sintesi chimiche, che invece sono una soluzione ottima per quel che riguarda gli antidoti”. E si spiega meglio: “C’è questa molecola della canapa che fa perdere la memoria a breve termine? Bene. Studiate l’antidoto perfetto e abbiamo la molecola, il prodotto, sempre che si riesca a costruirlo, per potenziare la memoria dello studente o per un qualsiasi motivo, per l’Alzheimer incluso”.
Mentre lui era in carcere, il mondo dell’antiproibizionismo e la stessa politica si sono mobilitati in suo favore. Ma Cinquini non crede di avere meriti nei cambiamenti in atto a livello nazionale. “La rotta è stata invertita per le decisioni di altri Stati, penso ad alcuni degli Stati Uniti, all’Uruguay. Però – dice – ringrazio i tantissimi italiani che mi hanno sostenuto in questi mesi. Se ho smosso qualcosa è stato a livello locale. Sul piano nazionale ho notato invece un aumento di sequestri di piantagioni domestiche, il che significa che sono aumentate tali coltivazioni”.
Un ultimo pensiero Cinquini lo dedica alla sua esperienza in carcere. “Mi ha cambiato: mi ha fatto allargare il circolo di conoscenze, sia nell’ambito civile che in quello criminale, e mi ha fatto diventare più ordinato in casa, più rispettoso degli spazi: come se fossimo in una cella a 4”, scherza. Poi torna serio: “Il carcere mi ha dato voglia di far qualcosa, anche per quei ragazzi, i ‘Caini’ della società. Potrebbe essere questa la mia prossima battaglia”.