Ennesimo colpo di testa della Cassazione
<<Pubblicizzare via internet consigli per la coltivazione di piantine di marijuana integra il reato di istigazione all’uso di sostanze stupefacenti. Se, da un alto, la vendita di semi di canapa indiana di per sé non è punibile penalmente, dall’altro, lo diventa il far pubblicità on-line alla coltivazione degli stessi ed agli accessori idonei a migliorare la crescita delle piantine.
Fattispecie
La Cassazione ha accolto il ricorso della Procura contro l’ordinanza che aveva annullato il decreto di perquisizione e sequestro disposto nei confronti del titolare di un negozio che pubblicizzava in maniera chiara e non allusiva, anche via internet, l’uso, la coltivazione e la produzione di canapa indiana. La vendita dei semi e degli strumenti per la loro coltivazione era corredata da una serie di Dvd e libri che contenevano spiegazione per ottenere piante idonee a produrre sostanze stupefacenti e, quindi, a conseguire l’effetto di indurre al loro uso i destinatari dei suggerimenti. Per il Tribunale del riesame l’attività svolta dall’uomo non configurava reato ma rappresentava semplicemente una «attività di mero orientamento culturale non rilevante penalmente». Ma la Cassazione è stata di diverso parare e, nell’accogliere la tesi del Pm, ha ricordato che il reato di istigazione al consumo di sostanza stupefacente si configura anche nell’attività «in cui si forniscono agli acquirenti, come nel caso di specie, dettagliate informazioni circa le modalità di coltivazione dei semi di canapa indiana, al fine di far sì che si ottengano piante idonee a soddisfare la richiesta di stupefacente, nonché circa i mezzi strumentali idonei alla coltivazione ottimale dei semi in parola».
Cass. pen., Sez. IV, Sentenza 10 Giugno 2009, n. 23903 >>
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