E adesso cosa succede dopo le votazioni 2013?
Ieri sera era l una ed ero attaccato al cellulare a leggere i risultati (sono sette ore di fuso avanti) e non ci credevo, non riuscivo ad andare a dormire, che la sinistra non abbia vinto non me ne frega niente, tanto la mia stima l hanno persa molto tempo fa, ma ancora tre italiani su 10 hanno votato berlusconi.. Oggi vorrei portare la fascia nera al braccio in segno di lutto, mi sento veramente svuotato, pensavo che la distanza mi facesse sbattere i coglioni di ste elezioni invece mi sento frustrato, abbattuto, incazzato come una bestia, veramente non me l 'aspettavo, provo un rancore ed una rabbia per quella fetta di italiani che dopo 20 anni ancora non hanno capito un cazzo che non potete immaginare, sono incazzato xke sono andato dall' altra parte del mondo (e sto un gran bene) ma non posso non pensare a tutti i miei amici e i miei cari che sono la, ingabbiati, già senza speranza dopo neanche quattro ore, la situazione è di stallo, praticamente prima ancora di cominciare sono già bloccati, senza una maggioranza, unico dato positivo l m5s ha sfondato, ora spero ke sfruttino bene il tempo di baratro che ci aspetta per capire come funziona e pian piano farli fuori tutti, tenete duro e non perdete la speranza e se trovate qualcuno in giro che ha votato pdl sfondategli la testa, so che lo spirito non è quello giusto, ma a vivere una vita di merda per colpa di ottusi imbecilli ignoranti non ci sto più. Perdonate lo sfogo, ma davvero ci sono rimasto troppo di merda. Oggi mi vergogno veramente tanto di essere italiano.
Lo spread ha perso le elezioni
Una buona analisi, e concordo, con l'opinione che ho evidenziato: 5 stelle, attenti ai falchi e agli inciuci vari, una deviazione, e perdi metà dei sostenitori.
Io, da parte mia, posso raccontarvi in breve la mia storia lavorativa:
dopo il cancro, pieno di positività, trovai lavoro come impiegato, GDO:
ero part-time, ma con un contratto indeterminato, e veramente vantaggioso, rispetto alle ore lavorate.
L'unica cosa, lontano da casa, mezzi pubblici impossibili da prendere (avrei dovuto star fuori 10 ore per lavorarne 5), e anche con l'auto a gpl, la spesa era alta.
Finalmente, nel 2008, trovai lavoro vicino a casa, full time, operaio specializzato, gestione ambiente, rifiuti, sicurezza, in una grande azienda.
Due anni a tempo determinato, poi la crisi, tutti a casa (sta tuttora licenziando). L'azienda ha e sta trasferendo, tutto all'estero.
In nome dell'Europa delle banche, della globalizzazione.
E ora, a parte lavoretti e borsa lavoro, che non mi stanno pagando, tra l'altro, niente. Mia moglie lavora, ma anche lei lontano, ed è un lavoro massacrante. Oltretutto, non è in perfetta salute.
Vorrei trovare un lavoro, che permetta alla Yoma, di lavorare meno.
Questo moVimento, mi ridà un minimo di fiducia.
Spero sia ben riposta, altrimenti, mi troverò costretto, a fare domanda di assunzione, in una delle realtà più potenti italiane: la 'ndrangheta..:eek::icon_lol:
di Giorgio Cremaschi - Huffington Post.
I mercati hanno reagito male. Era ovvio, banche e finanza volevano la vittoria di un PD aperto a Monti. Se poi le elezioni avessero dato addirittura il successo a quest'ultimo per i mercati sarebbe stato il massimo, ma comunque essi erano disposti ad accontentarsi. E invece no, il popolo italiano non ha votato come avrebbe dovuto per senso di responsabilità e degli affari. Le politiche di austerità, perché questo han subito capito all'estero, sono state bocciate. Come si fa a non provare soddisfazione per questo sconquasso?
Seicentomila licenziamenti in nove mesi, il più grave impoverimento di massa dalla fine della guerra, le previsioni sul futuro tutte pessimiste e gli italiani avrebbero dovuto farsi ammaliare ancora dal teatrino di Berlusconi Bersani e Monti?
Il palazzo e anche i sondaggisti si erano illusi che sarebbe stato così. In fondo le terribili controriforme delle pensioni e dell'articolo 18, i tagli alla scuola e alla sanità erano passati senza quella rivolta sociale che abbiamo visto crescere in Grecia Spagna Portogallo.
Cgil Cisl Uil o approvavano o subivano tutto e i loro gruppi dirigenti si erano equamente distribuiti tra il sostegno al centro e quello al centro sinistra. Anche le ruberie scandalose della classe politica sembravano suscitare più rancore che protesta.
Si poteva credere alla rappresentazione di regime di un popolo italiano passivo e in fondo disposto a votare secondo le indicazioni di quella Troika europea che esercita la sua dittatura in Grecia.
E invece sono andati in minoranza. Perché Berlusconi e Bersani, che ora comunque fanno finta di aver vinto qualcosa, raccolgono il peggior risultato della storia delle loro coalizioni, che ora rappresentano ciascuna poco più di un quarto dei voti espressi. Perché Monti ha mostrato gioia per il solo fatto di essere riuscito ad entrare alla Camera per il rotto della cuffia. Perché tutti costoro, che ci hanno governato in alternanza negli ultimi venti anni e assieme negli ultimi tredici mesi, sono oggi minoranza nel corpo elettorale e nel paese.
È stato duramente sconfitto, assieme a loro, il Presidente della Repubblica che viene ora sottoposto ad una dura legge del contrappasso. Dopo aver imposto la governabilità a tutti i costi in nome dello spread, si trova adesso a dover amministrare il più ingovernabile dei responsi elettorali, mentre lo spread risale.
Siamo dentro una crisi di sistema che le vecchie politiche e i vecchi schieramenti possono solo aggravare. C'è da augurarsi che il movimento 5 stelle sia consapevole che il suo successo non è una scelta definita né tantomeno una delega, ma è segnale e parte della rivolta che sta crescendo in tutta Europa e finalmente è cominciata davvero anche ad noi.
Siamo solo all'inizio di un processo lungo e doloroso, dal quale si potrà uscire positivamente solo con l'eguaglianza sociale e il rovesciamento dell'austerità, con il pubblico al posto dei mercati e con la democrazia diretta per controllare il potere pubblico. E questo si potrà fare solo facendo saltare i calcoli e i conti dell'Italia e dell'Europa di banche e finanza. Siamo di fronte ad una crisi di sistema che si può affrontare solo cambiando sistema.
Sarà dura come dicono in Valsusa, ma intanto prendiamo un po' di fiducia dal fatto che gli elettori italiani hanno cominciato a mandare a quel paese i signori dello spread. E prepariamoci a lottare.