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potpot23
l'esperienza con gli enteogeni restituisce tutta la limitatezza dell'approccio intellettuale all'esistenza ("Troppo intelletto in me" ripetevo): insomma, l'approccio intellettuale è fatto di calcolo, di speculazione e di descrizione della realtà.... l'esperienza mistica è invece l'esperienza diretta della realtà, senza sovrastrutture, è la divina primordiale purezza: qualcosa di molto simile allo sguardo dei bambini, vedi quest' innocenza in tutto e comunque provi infinita gratitudine e amore e compassione per chiunque, per ogni cosa.
Tolte certe zavorre mentali, si scopre che quello che ci aspetta è l'estasi....la comunione più completa, in armonia col tutto...la Gioia.
Vorrei sottolineare questo aspetto secondo me indicativo nel modo di concepire il misticismo orientale che non mi convince, secondo me si tratta di un sogno metafisico, che si suppone sia negato dal razionalismo occidentale. Se e' vero in chi crede questo, che uno spettro si aggira per l'occidente: la coscienza (o consapevolezza). Io rispondo che un altro spettro si aggira allora ad oriente: l'inconscio. E con questo voglio dire la spontaneita' dei sentimenti, tutto cio' che non e' riducibile alla ragione, e' questo che ci rende piu' simile all'innocenza dei bambini, e animali.
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Ma io non stavo parlando di oriente, stavo parlando di esperienze mistiche.
La contrapposizione non è tanto tra Occidente e Oriente, sono approssimazioni, anche l'occidente ha avuto grandi mistici pensiamo a San Giovanni della Croce o Santa Teresa d'Avila....
La contrapposizione è tra il cieco materialismo di chi non crede in nulla (e vuole che anche gli altri non credano in nulla) e invece chi vuole sviluppare la propria sensibilità per riuscire a capire di più dell'esistenza.
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Originariamente Scritto da
potpot23
Ma io non stavo parlando di oriente, stavo parlando di esperienze mistiche.
La contrapposizione non è tanto tra Occidente e Oriente, sono approssimazioni, anche l'occidente ha avuto grandi mistici pensiamo a San Giovanni della Croce o Santa Teresa d'Avila....
La contrapposizione è tra il cieco materialismo di chi non crede in nulla (e vuole che anche gli altri non credano in nulla) e invece chi vuole sviluppare la propria sensibilità per riuscire a capire di più dell'esistenza.
Beh in effetti questo lo penso anch'io:icon_smoke:
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Ciao Hollyweed, Grazie per la correzzione.. la mia vita e' in costante lotta contro i processi e le azioni di frammentazione che talvolta mi portano a sbagliare, quando scrivo sotto pressione!
Secondo me, alcune discipline orientali e ancestrali, quando sostenute da una corretta interpretazione culturale e da una vera prassi, portano a un rispetto dell'ambiente e della natura, in quanto questi sono percepiti come un tutt'uno. E in relazione a questa tematica, la cannabis, cioe' la "vera" cannabis, in alcuni casi rivela lo stato di non separazione dei fenomeni..
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ertica
Ciao Hollyweed, Grazie per la correzzione.. la mia vita e' in costante lotta contro i processi e le azioni di frammentazione che talvolta mi portano a sbagliare, quando scrivo sotto pressione!
Secondo me, alcune discipline orientali e ancestrali, quando sostenute da una corretta interpretazione culturale e da una vera prassi, portano a un rispetto dell'ambiente e della natura, in quanto questi sono percepiti come un tutt'uno. E in relazione a questa tematica, la cannabis, cioe' la "vera" cannabis, in alcuni casi rivela lo stato di non separazione dei fenomeni..
Ertica,
Mi fa piacere il tuo contributo al discorso, pero' secondo me non e' semplice dire la frammentazione della societa' e' il problema. Anche se e' vero che l'individualismo ha i suoi lati negativi, ma e' anche portatore dell'universale. Il giovane Marx, ma anche dopo Nietzsche criticavano infatti l'idealismo che voleva essere una risposta all'atomizzazione della societa', dicendo che la realta' e' irrazionale. Non saprei quindi cosa sarebbe opportuno fare, poi ci sono i mistici orientali che negano sia idealismo sia materialismo. Un po' come Schelling, e Spinoza, ma penso anche il buddismo. Inquanto, a loro dire ponendo solo l'IO e negando il NON-IO si crea l'antitesi, l'universale opposto, quindi Schelling, con il suo panpsichismo (una sola sostanza da cui proviene la realta' duale illusoria), nega entrambi. Sempre se ho capito bene :biggrin2:, la filosofia mi incuriosisce, ma e' da interpretare
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Vorrei correggermi... nell'ultimo post parlavo di "credere"...il credere comporta un atteggiamento fideistico...
Qui non si tratta di CREDERE....ma di CONOSCERE.
Era fondamentale precisarlo...ciao!
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Sto leggiucchiando qua e la...riporto un paragrafo in cui ho letto che:
Questa contrapposizione tra il mondo delle idee e il mondo delle apparenze, verra' attuata tuttavia da platone a partire dal parmenide: da una nuova prospettiva che pensa le idee particolari come originatesi dalla pienezza dell'essere dell'Uno-Tutto.
Credo purtroppo che se si voglia salvare la natura in maniera radicale, cosa su cui non concordo, occorra ristabilire l'immutabile come episteme.