Innanzitutto ringrazio i ragazzi e i moderatori del sito e della pazienza e spazio che mi concedono. Certo non scrivo niente di particolare, ma non pertecipo molto ne interagisco con le altre persone, sicuramente un mio limite.


Premetto che il mio intento e’ capire la nostra realta’ politica, non offendere qualcuno quindi. Pratico quindi anche io la sospensione del giudizio tipicamente postmoderna. Piu’ di questo non so fare. Sotto riporto un riassunto del libro “Contro l’Illuminismo” di Sternhell un libro che ho acquistato piu’ di dieci anni fa , ma ancora attuale. Nella scelta dei brani mi sono orientato prediligendo le caratteristiche delle correnti antilluminste. Certo si parla del ‘700 e di uomini di quel tempo, ma secondo me le idee ci sono ancora oggi. Mi sono chiesto, infatti, leggendo altri libri di politica, cosa abbiano in comune conservatori, ultra sinistra e destra. Oppure in altri termini forse piu’ attuali Neocon, comunitaristi, e sovranisti. E’ la risposta e’ stata l’illuminismo e cio’ che rappresenta: contro la tradizione; modernita’; ragione e diritti naturali; contro la cultura politica dei pregiudizi; uguaglianza e democrazia; mondialismo e valori universali contro la crisi di civilta’ ed il relativismo del XX secolo.




Contro L’Illuminismo


La rivolta contro l’illuminismo franco-kantiano segna la nascita di una cultura politica che pone un alternativa globale alla visione del mondo, dell’uomo, e della societa’ creati nel XVII secolo.


Tuttavia la vittoria di un razionalismo sia culturale che politico produce una risposta e si fa avanti un'altra cultura politica. Il pioniere della cultura antilluminista, Giambattista Vico. Egli costituisce il primo anello dell’antirazionalismo, e antintellettualismo, del culto del particolare e del rifiuto dell’universale. E’ il primo a proclamare il rigetto del diritto naturale. Ma come influenza diretta diretta sull’antilluminismo sono Herder e Burke.


Il termine antillluminismo e’ stato coniato probabilmente da nietzsche. Per definire le idee di Schopenhouer e Wagner. Ed in generale per definire le idee di quegli anni. Anche se ci sono differenze tra i pensatori delle due correnti, si puo’ affermare che esiste una logica ed una coerenza in ognuna di esse.


Il vero obiettivo di Burke era la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino. Nefasti principi di “diritti naturali ed inalienabili”.


Che ci si trovi alla fine del XVIII secolo o nel bel mezzo della guerra fredda, per i conservatori la guerra d’indipendenza americana non poteva essere paragonata alla Rivoluzione francese. Una cattiva rivoluzione anche dopo la caduta del comunismo nelle idee del neocon.


L’Antilluminismo rappresenta una rivoluzione, una altra modernita’ sul culto di cio’ che distingue e separa gli uomini (storia, cultura, lingua) e contro i diritti della ragione. Quindi la frammentazione e l’atomizzazione dell’esistenza umana, derivate dalla distruzione del mondo medioevale, sono all’origine della decadenza moderna. Si rimpiange quell’armonia spirituale dell’uomo medievale contadino o artigiano disrutta dal Rinascimento per alcuni, dalla riforma per altri. Il male moderno e’ nato quando, da semplice pezzo del meccanismo sofisticato, l’uomo e’ diventato individuo in possesso di diritti naturali. L’obiettivo da Burke a Meinecke e’ la restaurazione di quell’unita’ perduta.


L’uomo diceva Vico criticando i teorici del diritto naturale Hobbes, Locke, Grotius e Pufendorf, non ha creato la societa’, ma e’ la societa’ o comunita’ che creano i suoi valori, che sono relativi.


Un'altra modernita’ non liberale ne democratica, che all’inizio del ‘900 da Renan o Taine, assume le forme della destra rivoluzionria, nazionalista, comunitaria (in germania si parla anche di rivoluzione conservatrice, contro i valori universali).


Questa campagna contro i lumi continua ben oltre la fine della seconda guerra mondiale, da un certo liberalismo anttilluminista, che mette in discussione la capacita’ dell’individuo di essere padrone del mondo in cui vive, indebolendo la stessa democrazia. Ponendosi come obiettivo la distruzione della visione atomistica della societa’, preannunciata gia’ dal comunitarismo. Questa correzione del liberalismo con il comunitarismo si e’ tradotta in una diminuzione del liberalismo, come lo intendevano Constant, Toqueville e Mill. Infatti il pluralismo dei valori conduce al relativismo. Forse anche a causa della guerra fredda. Un aspetto del antirazionalismo e’ il relativismo: esistono un relativismo nazionalista, un relativismo fascista, ed uno liberale. Quest’ultimo e’ quello di isaiah berlin nella seconda meta’ del XX secolo.


La polemica di Herder ( e dei neocon) contro Kant, e’ la grande divisione tra i due rami della modernita’: quella dai valori universali, della grandezza ed autonimia dell’individuo padrone del suo destino, che vede lo stato e la società come strumenti nelle mani dell’individuo, alla conquista di felicita’ e liberta’; e la modernita’ comunitaria, storicista e nazionalista, in cui l’individuo e’ determinato e limitato alle origini etniche, dalla storia, lingua e cultura. I sostenitori del neoconservatorismo sono affascinati dalla forza dello Stato: il loro scopo e’ non limitarlo nell’economia e nella societa’ come volevano i liberali classici, ma di modellare la societa’ e il potere a sua immagine. Burke ed Herder rappresentano il primo grane attacco contro l’autonomia dell’individuo. Un determinismo culturale, che entra nel vita intellettuale ben prima che il darwinismo sociale e il pensiero di Gobineau acquisissero forza durante il XX secolo.


Nel contesto dell’inizio del Novecento che monta e dilaga la terza ondata di antilluminismo. Riveste sempre la stessa funzione combattere l’umanesimo, i valori uneversali, tanto derisi e infine la democrazia. Le riflessioni sulla decadenza, l’orrore verso la cultura ei massa ma allo stesso tempo il culto dell’anima popolare riprendono anche alla lettera i temi di Herder e Burke, di Carlyle e di Taine cosi come Renan (non ho aggiunto il pensiero di questi autori per non dilungarmi ancora di piu’, una ricerca su google puo’ essere d’aiuto). Leggendo Spengler, si sente l’eco drammatizzata di Herder. Croce, la cui critica serrata ai Lumi, alla teoria del diritto naturale, all’umanesimo ed alla democrazia (il “nulla”) precede di venti anni il fascismo.