Bella a tutti,
sempre sul solito manifesto parlano dell'argomento che a noi preme molto...
A che serve un'indagine conoscitiva su una materia che accompagna da sempre la vita dell'uomo?
Aperiamo che Farina e i suoi colleghi riescano ad accorciare i tempi!
Sono sicuro che l'on. Binetti e i suoi seguaci cambierebbe idea se consultasse qualcuno che fuma, invece di prendere le loro ipocrite convinzioni dal clero o dai nazifasci nostrani o dai kapò delle comunità terapeutiche.
Sono stufo di passare da criminale perchè simpatizzo un vegetale!
Booommm!!
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Da:Il manifesto del 07/12/2006
Dopo il voto contrario in commissione sanità il premier avverte gli alleati: «Niente soprese sui temi etici»
Su droghe e pacs ultimatum di Prodi
Il premier a confronto con capigruppo e presidenti delle commissioni Sanità . Sulle sostanze, un'altra «indagine conoscitiva». Il no di Rifondazione
Eleonora Martini
Roma
Prodi non vuole altre brutte sorprese a Palazzo Madama. E lo ha detto chiaramente ieri mattina in un incontro congiunto con le due commissioni Sanità e affari sociali di Camera e Senato, in calendario da tempo ma a lungo rinviato. A preoccuparlo di più sono in questo momento i temi cosiddetti «etici», quelli sui quali i teodem dell'Unione sono disposti a rimettere in discussione la mediazione siglata nel programma di governo. Unioni civili, dunque, sulle quali è andata in scena ieri l'ennesima crisi di coscienza della senatrice Dl Paola Binetti. Poi le nuove norme in favore dei non autosufficienti in discussione in questo momento alla Camera; le pensioni minime e alcuni punti della finanziaria, come la soppressione dei ticket del pronto soccorso. E ancora: testamento biologico, eutanasia e accanimento terapeutico, sulle cui differenze si discorre mentre si consuma la tragedia di Piergiorgio Welby.
Ma soprattutto, inevitabilmente, sul piatto c'è la scottante questione droghe, dopo la bufera sollevata nella coalizione dai voti dei Ds all'odg teodem contro il decreto Turco in commissione Sanità del Senato. Facendo propria la richiesta del ministro della Salute Livia Turco che, infuriata, aveva intimato una «verifica politica seria e definitiva» nell'Unione e nella maggioranza sul problema delle sostanze stupefacenti, il presidente del consiglio ha invitato i capogruppo e i presidenti delle due commissioni parlamentari a un confronto «approfondito e coraggioso» su questi temi. Inaugurando così una nuova fase di «costante dialogo» tra governo e Parlamento necessaria per evitare ulteriori «incidenti». Un punto, quest'ultimo, sul quale hanno insistito molto le parlamentari della Margherita, Dorina Bianchi (camera) e Emanuela Baio Dossi (senato) lamentandosi del «difficile» rapporto istituzionale.
Sulle droghe, «che non è un tema eticamente sensibile, una questione di coscienza, ma un punto politico», per usare le parole della deputata Ds Katia Zanotti presente all'incontro che si è svolto «in un clima molto sereno» tra le 8,30 e le 9,40 di ieri mattina, sono state tre le proposte discusse con Romano Prodi. Ma solo una è stata ritenuta «tecnicamente fattibile», più agile e dai tempi più brevi: quella di un'indagine conoscitiva congiunta bicamerale, avanzata dai senatori Ignazio Marino e Anna Finocchiaro, rispettivamente presidente della commissione Sanità e capogruppo dell'Ulivo a Palazzo Madama. «Obiettivo dello studio - spiegano Marino e Finocchiaro - dovrebbe essere quello di verificare l'attuazione e valutare il sistema sanzionatorio della legge Fini-Giovanardi e i risultati ottenuti. Ci dovrà essere un confronto con le legislazioni degli altri paesi dell'Unione Europea e, con particolare attenzione, si dovrà affrontare il problema della diffusione della tossicodipendenza tra i giovani. La nostra, che non è una proposta chiusa, contempla un'indagine rapida che si concluda al massimo in 6 o 8 mesi e che consenta al Parlamento di procedere a nuove elaborazioni legislative».
Escluse invece le altre proposte, come quella di un tavolo dell'Unione che affronti tutti i temi «etici», comprese le droghe, per individuare i tempi di attuazione del programma di governo. Un'ipotesi, questa, che era la più caldeggiata dalla senatrice del Prc Erminia Emprin. Esclusa anche la Commissione bicamerale d'inchiesta sulle tossicodipendenze proposta dal senatore dei Pdci Luigi Cancrini, che da tempo l'ha inserita in un pdl depositato alla camera, «per fare piena luce sui dati che vengono forniti a volte in modo contrastante - dice lo psichiatra che da 40 anni lavora nelle tossicodipendenze - e uscire dagli schematismi ideologici per formulare giudizi più realistici». Per la Commissione proposta da Cancrini però era necessario un lavoro preparatorio e tempi molto più grandi, per questo Marino e Finocchiaro hanno preferito un'inchiesta più agevole e tempestiva.
Ma a bollare come «inappropriata» la proposta di un'ulteriore indagine conoscitiva che «si prolungherà per mesi senza aggiungere nulla di nuovo a quanto si sa già », è il vicepresidente della Commissione giustizia alla Camera, Daniele Farina (Prc). «Sull'uso delle droghe in Italia esistono decine di studi e ricerche che danno una esatta fotografia del fenomeno», continua l'ex portavoce del Leoncavallo, «nel frattempo, però, migliaia di persone continueranno a subire i devastanti effetti di una legge liberticida come la Fini-Giovanardi sulla quale bisogna ora intervenire senza alcun indugio, come è scritto sul programma dell'Unione».



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					 Un esperto per questo governo: Gilberto Gerra
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