Non scrivete più a Fabrizio a 'Madonna del Freddo': è di nuovo a casa, anche se agli arresti, e ringrazia tutti. Ma andiamo con ordine.

Il 3 luglio la gip aveva negato gli arresti domiciliari.
Ha \"ritenuto che l' unica misura idonea .... è quella, allo stato, della custodia in carcere,
atteso che la più blanda misura degli arresti domiciliari non può garantire la impossibilità di rifornimento di droga e di conseguente spaccio.\"

Si alza il tiro e si parla di spaccio, per motivare il diniego. Come potrebbe infatti Fabrizio, anche volendo, \"reiterare il reato\" di coltivazione sul balcone, dato che siamo a fine luglio, e non ad marzo?

Viene da ridere ma rischia praticamente il carcere a vita, grazie alle varie leggi sicurezza, ed a 2 condanne definitive (pena sospesa) in attesa di esecuzione, con in più questo e tutti i procedimenti aperti che procedono inesorabili nei vari gradi.
E alla sicurezza, alla salute di Fabrizio chi ci pensa?
..Ritenuto che la patologia \"dolore muscolo-scheletrico, depressione\" cui è affetto l' indagato può essere curato con farmaci scientificamente validati
Be', a parte il fatto che il THC è ora in tab. II sez. B, quindi per la legge italiana possiede effetti terapeutici ed è prescrivibile, e che i farmaci a base di cannabinoidi disponibili nelle farmacie estere sono assolutamente validati scientificamente, tant' è vero che si possono importare in Italia su richiesta medica, come può un magistrato dar giudizi medici sui farmaci prescritti, interferendo con la libera scelta terapeutica in scienza e coscienza di medico e paziente?
F. ha scritto al Ministero, alla direzione della Asl, all' Assessore Regionale alla Sanità, per chiedere che lo esentassero dal pagamento della terapia con Bedrocan.
ha fatto tutto ciò che era umanamente possibile nelle sue condizioni per potersi curare legalmente, ed anche di più,
sottoponendosi a stress emotivo-burocratici-giudiziari che si sono rivelati inutili ma lo hanno profondamente segnato.
Cosa avrebbe dovuto fare ancora? Obbligare un cittadino a scegliere tra rinunciare a curarsi
o rischiare la propria libertà personale, non è incostituzionale?
Tanto più che solo dopo il 24 aprile di quest' anno (data in cui presumibilmente la coltivazione era già in atto),
la piccola coltivazione casalinga è diventata sanzionabile penalmente. Fabrizio avrebbe dovuto uccidere le sue piantine proprio il giorno del 25 aprile, ed andare a comprare in strada, per essere in regola.

Non solo non ha mai rubato o spacciato, ma non beve e non fuma sigarette, non cerca lo sballo, non assume psicofarmaci nè droghe, non mangia carne, e della Cannabis ha più di una prescrizione medica.
In tanti anni di controlli e perquisizioni non gli hanno mai contestato denaro o cocaina o una centrale di spaccio di Cannabis. Sempre e solo: un sacchetto di foglie, poca erba pronta, semi, qualche piantina. Ogni volta, senza eccezioni. E non ha mai fatto mistero di detenere piante di canapa in casa, con gli agenti. Gli avevano detto che non aveva ricetta medica, e lui subito si è premunito, con due medici diversi, per poi scoprire l' anno successivo che lo arrestavano ugualmente. Ancora non si capacita.

\"Ritenuto che l' acclarata detenzione e coltivazione di un numero non trascurabile di piante e semi di sostanza stupefacente è sintomatica di una detenzione finalizzata alla produzione e alla cessione a più persone
Ritenuto insomma che il materiale detenuto dall' indagato è difficilmente compatibile con un eventuale ed esclusivo uso personale...\"

\"rilevato che l' indagato ha precedenti penali specifici e che è attualmente privo di una stabile attività lavorativa, circostanza, quest' ultima, che conduce, legittimamente, a ritenere che l' attività di spaccio costituisca la sua unica fonte di sostentamento...\".

Eppure dovrebbero averlo capito che Fabrizio ne ha realmente bisogno, a costo di subire anni di umiliazioni e persecuzioni senza mollare.
Invece si chiude il cerchio: dato che (chissà perchè) nella sua città non riesce più a lavorare guadagnando, allora gli offrono una lunga permanenza in cella, gratis per fortuna perchè è molto più costosa della cura col Bedrocan.
Con quello che costano negli anni all' apparato investigativo, giudiziario e penale, 12 o 13 procedimenti contro un cittadino...

Lunedì 14 luglio è stata presentata una nuova istanza di riesame delle misure cautelari, ma al tribunale della libertà de L' Aquila, dove
lunedì 28 scorso c' è stata l' udienza, e gli sono stati concessi i domiciliari.
Ha subito ripreso Bach dove lo aveva lasciato, preparandosi al pianoforte per un eventuale concerto, con le finestre spalancate alla brezza.
Ora che Fabrizio è fuori dal carcere il primo obiettivo minimo è raggiunto, anche se in modo provvisorio e precario.
Ma, dobbiamo ancora riuscire ad evitare che venga seppellito irrimediabilmente e definitivamente da una valanga di condanne sempre per lo stesso unico reiterato reato senza vittime nè danni.
Se nessuno dice niente, da noi diventerà come a Seattle o peggio.

Chi vuole scrivergli può farlo allo stesso indirizzo del 2006:
F.P.
Via L.M.Mucci 61
66100 Chieti

Possiamo ancora osare sperare in un' Italia diversa?