Caro sig. Marchionne, non parlo da fiorentino ferito nell'orgoglio campanilistico: parlo da uomo occidentale. La sua recente boutade sulla mia città mi ha lasciato spiazzato, ma le parole “piccola” e “brutta” che lei ha usato hanno confermato l’opinione che avevo di Lei. Infatti se ne deduce che, nella sua scala di valori, buono equivale a “grande” e “ricco”. Ho compreso allora che per quanto possa fare l’aguzzino di uomini, decidere delle sorti della nazione rimarrà per sempre un poveraccio, degno di compassione. Le sarà per sempre preclusa quella dimensione umana che non ha a che fare con la materialità, quella che i latini chiamavano humanitas (dicevano anche “Carmen non dant panem” ma oggi noi studiamo Orazio e non Crasso). Lei non proverà mai meraviglia dinnanzi alla Trinità di Masaccio, alle Storie di Noè dell’uccello, o all’Annunciazione di Leonardo, non potrà mai sostare, colmo di umiltà davanti all’opera di Dante e di Boccaccio, provare gratitudine davanti alla profondità del pensiero di Galileo o apprezzare l’opera lirica che è nata proprio qui sulle rive dell’Arno.

Non potrà mai capire Foscolo quando diceva, della mia terrà
“O te beata, per le felici
aure pregne di vita. e pe' lavacri
che da' suoi gioghi a te versa Apennino!
Lieta dell'aer tuo veste la Luna di luce limpidissima i tuoi colli
per vendemmia festanti, e le convalli
popolate di case e d'oliveti
mille di fiori al ciel mandano incensi;
e tu prima, Firenze, udivi il carme
che allegrò l'ira al Ghibellin fuggiasco ma piú beata che in un tempio accolte
serbi l'itale glorie, uniche forse
da che le mal vietate Alpi e l'alterna
onnipotenza delle umane sorti
armi e sostanze t'invadeano ed are
e patria e, tranne la memoria, tutto.”

Ma non si preoccupi, anche i Bardi, I Pazzi, i Medici, i Doni e tutte le famiglie di grassi borghesi che hanno reso in passato Firenze la città meno piccola e meno povera del mondo hanno un posto nella storia: sono ricordati per aver finanziato la cultura.
Queste sono le parole di Guido Giachetti, giovane studente fiorentino, in seguito alle dichiarazioni di Sergio Marchionne su Firenze.