[scrivo per amore di confronto, lo specifico perchè su 3/4 tentativi scoppiano sempre casini...]
Credo che la rettifica e la denuncia, seppur non risolutivi, hanno due funzioni fondamentali: scoraggiare chi voglia disinformare e creare, nero su bianco, una correzione ufficiale della notizia con informazioni reali [che nessuno leggerà, ma non è questo il punto per cui si chiede una rettifica sui giornali].
questi per me sono due fattori fondamentali che ci mettono all'inizio della questione che la cannabis ha una dignità culturale, esattamente come qualsiasi un altro prodotto artigianale.
quando si parlano di cannabinoidi artificiali e thc al 45% si dovrebbe ribattere duramente con dati scientifichi, studi e raccolte statistiche perchè bisogna dimostrare l'incapacità di chi afferma queste parole, non le parole stesse. Quelle non sono neanche commentabili.
"la massa" rappresenterebbe solo una volontà, non un dato.
inoltre io non credo neppure che se un milione di mosche dicono che la merda è buona dovremmo mangiarla, ovvero: una cosa sbagliata lo è anche se voluta da miliardi di persone.
E questo approccio io lo adotto su tutto: in questa era di social network, di opinioni e di masse è il sapere che ti differenzia e ti può portare da qualche parte, non il vociare distratto di chi, a favore o meno, non leggerebbe una rettifica o si informerebbe correttamente.
In questa situazione ho più "paura" del cannabinoide ignorante che rilascia un intervista che dello scienziato fazioso o ignorante: non sono i secondi che impediscono qualcosa, sono i primi che non vedono oltre, e non gli interessa, la differenza nello sballarsi tra cannabis o coca o mdma o anfetamine.