poi su quel divano, che fa da ascensore tra il piano terra e il balcone..ci si può sedere...sdraiare...e senti una voce che dice \"raccontami un po' di affari tuoi\"...e poichè non è la voce di Freud..e non ti chiede 50 euro l'ora (per le quali ti sputtaneresti tutta la paghetta dell'amante di papà )...socchiudi gli occhi..e cominci a raccontare...a otto anni mio padre mi faceva aspettare in macchina quando andava dai clienti che non pagavano le rate ...la macchina in doppia fila..e io ad aspettare..e scusarmi coi proprietari delle macchine inferociti...Ecco arriva subito...e suonavi il clacson...
a volte l'attesa era estenuante...e per superarla ti mettevi a guardare le persone che passavano...ed inventavi storie...
poi passavano donne, con le gonne lunghe e gli spacci appariscenti, coi seni abbronzati, con gli occhiali scuri, coi tacchi alti e gli stivali...
e sentivi movimenti strani dentro di te...
e il divano ? a volte ha delle macchie strane...


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