Da Il manifesto di ieri:
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Droghe, si cambia registro Consulta non lottizzata
Dalla Cgil a San Patrignano, Ferrero nomina proibizionisti e liberalizzatori. La destra contro la nomina dell'ex br Susanna Ronconi, di Fuoriluogo
Eleonora Martini
Roma
Ci sono i proibizionisti doc a fianco ai protagonisti delle battaglie per la liberalizzazione delle droghe. Uno come don Oreste Benzi, che criticò aspramente il decreto Turco, seduto gomito a gomito al sociologo Guido Blumir, autore di libri cult sulla marijuana. C'è la Comunità Incontro di don Gelmini faccia a faccia con Leopoldo Grosso del Gruppo Abele di Torino, e la Comunità di San Patrignano accanto a Riccardo De Facci, portavoce del Coordinamento delle comunità di accoglienza (Cnca). E' fatta così la nuova Consulta sulle tossicodipendenze che ieri ha dato il via ai lavori e che insieme al Comitato scientifico costituirà l'organo consultivo del ministero della Solidarietà sociale. Settanta esperti e operatori che «rappresentano tutte le diverse esperienze e sensibilità », come ha spiegato Paolo Ferrero. «Non più a immagine e somiglianza del governo di turno», secondo il ministro, la Consulta non «dovrà essere nemmeno un parlamentino politico, ma un organo consultivo che si muove su elementi di realtà e scientificità ». Una lezione di stile per il passato governo Berlusconi che si attorniò di proibizionisti e per di più vicini ad An.
Così a confrontarsi con il direttore dell'Osservatorio veneto delle dipendenze, Giovanni Serpelloni, promotore insieme al Dipartimento antidroga di Berlusconi di un congresso sulla cocaina a Verona, ci sarà Susanna Ronconi, ex terrorista Br e di Prima Linea, che da anni lavora presso Asl e vari comuni come esperta di politiche sociali. Una nomina quest'ultima giudicata «inaccettabile» dal centrodestra e da Silvana Mura dell'Idv, ma difesa dallo stesso Ferrero: «Ha titoli scientifici maggiori di altri componenti della consulta». O ancora: il magistrato milanese Franco Maisto, il farmacologo Gilberto Gerra, lo psichiatra del Coordinamento nuove droghe Renato Bricolo e i sindacalisti Giuseppe Bortone (Cgil), Frida Stefanovich (Cisl) e Rita Tomassini (Uil), siederanno allo stesso tavolo con Marco Scurria, del Movimento delle associazioni di volontariato, con don Mimmo Battaglia, presidente della Fict e con don Vincenzo Sorce di Casa Rosetta. E nel multidisciplinare Comitato scientifico sarà il presidente della Croce rossa italiana Massimo Barra o la direttrice di Fuoriluogo Grazia Zuffa a dibattere, su «principi di realtà », con Nicola Carlesi, a capo del vecchio Dipartimento antidroga ed ex deputato di An.
Compito principale della Consulta sarà «la costruzione di un Piano triennale di intervento mai messo a punto e da anni invece richiesto dall'Unione europea» e il confronto «con coloro che tutti i giorni stanno in trincea» per delineare le linee guida della nuova legge sulle droghe. Un percorso che porterà , non prima dell'autunno prossimo, ad una Conferenza nazionale governativa sulle droghe.
«Ambiti e priorità li decideranno i 70 esperti della Consulta divisi in gruppi di lavoro», racconta Leopoldo Grosso che però azzarda una proposta di divisione dei compiti. Un gruppo lavorerà sulla prevenzione riguardo le sostanze illecite ma anche quelle lecite, come gli psicofarmaci o l'alcol, sulla cui dipendenza però continuerà a esistere una consulta specifica e separata; un altro sul sistema dei servizi; uno sul carcere e le pene alternative; uno sull'integrazione sociale e il reinserimento lavorativo dei tossicodipendenti, «che finora è stato l'anello debole»; uno sulla valutazione del sistema informativo e delle prassi; uno sull'aggiornamento e la formazione degli operatori. E ancora: uno che studi i trattamenti per le nuove dipendenze, non solo quelle da sostanze, come i videogiochi o le scommesse, e un altro che metta a punto un sistema di «allarme rapido» che con l'analisi immediata delle sostanze (l'attuale legge le permette solo alle forze dell'ordine e persegue invece gli operatori che tentino di farle sul posto) possa prevenire i decessi e intervenire con appropriati farmaci salvavita. «Un punto particolarmente significativo», questo, «in un mercato che si modifica rapidamente nella purezza e nei prezzi». E infine un gruppo «sperimentale» che lavorerà più sulla strada - o con l'aiuto di chat e forum in Internet - per incontrare i consumatori, gli «esperti per esperienza» inaccettabili in Consulta.