un consiglio...fatelo leggere ai vostri genitori..
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LE DROGHE NON SI BATTONO CON I DIVIETI, MA EDUCANDO I RAGAZZI
Tratto da Grazia del 18 dicembre 2006
Le tesi del fronte antiproibizionista sono più forti
di UMBERTO VERONESI
Le polemiche che continuano a lacerare il Paese sulla liberalizzazione delle droghe leggere non evidenziano il cuore del problema: come impedire che la gente cada nel tranello della droga? Io sono un oppositore di tutte le droghe, compresi alcol e fumo, perché mi sembrano un’amara forma di rinuncia alla vita. Ma sono altrettanto convinto che la repressione non serva. Penso che quando i legislatori si trovano a combattere i mali “socialiâ€?, cioè i comportamenti diffusi che comportano danni per la salute individuale e per la collettività , debbano scegliere quello minore.
Non c’è dubbio che l’alcolismo costituisca una piaga in molti Paesi, ma l’esperienza proibizionisitica degli Stati Uniti degli Anni 20, basata su un legge severa e con pene pesanti, diede vita a una situazione ancora peggiore. L’alcolismo continuò in forma clandestina, dando origine a un mercato nero diffuso, gestito da bande criminali in lotta fra loro. Tanto che nel 1933 il proibizionismo cessò per legge. La conclusione è chiara: se l’alcolismo è un male, la sua proibizione è un male peggiore.
Nel caso della droga il problema è ancora più delicato e le tesi del fronte antiproibizionista sono più forti. Primo: la proibizione non è un deterrente, anzi spinge i ragazzi verso il piacere della trasgressione. Secondo: la proibizione rende costosissime le droghe e getta i ragazzi nelle braccia della criminalità perché sono obbligati a acquistare le sostanze con mezzi illeciti (rubare, prostituirsi o spacciare). Il proibizionismo è all’origine di un fortissimo mercato nero che alimenta la malavita internazionale e in Italia è una delle principali fonti di guadagno e di sopravvivenza per la mafia.
Allora, pur condannando le droghe, se veramente vogliamo proteggere i nostri ragazzi io credo che dobbiamo avvalerci, anziché di proibizioni, di importanti programmi educativi, nella scuola e nella famiglia, per ridurre al minimo l’isolamento, la solitudine e la demotivazione alla vita di molti dei nostri giovani.