credo che non sia questione di londra o dublino o del sud america (mio caso)...la questione è che quando si prova a viaggiare, meglio se soli, si risveglia un ricordo ancestrale che noi tutti portiamo nel dna: l'essere nomadi, spostarsi non più per necessità ma per voglia, per curiosità, perchè si è spinti da un qualchecosa che non si riesce a spiegare razionalmente....si capisce solo che si deve partire ed andare...è sia un viaggio fisico ma più che altro è un viaggio dell'anima..è un qualchecosa che va oltre londra, dublino o buenos aires...è una necesittà che abbiamo di conoscerci e l'unico modo che abbiamo per farlo è di staccarci dal nostro paesello/città/metropoli, dalle nostre abitudini dalle solite facce...e ricominciare da un'altra parte cercando di capire cosa realmente mi piace e voglio e cosa accettavo passivamente...
..il viaggio è una medicina per lo spirito...