Napoli, vietato fumare nei parchi
davanti a bambini e donne incinte
NAPOLI (17 novembre) - E' guerra aperta ai fumatori a Napoli. Da domani infatti un'ordinanza del Comune estende il divieto di fumo anche ai parchi comunali se si è in presenza di lattanti e bambini fino a 12 anni, nonché di donne in stato di gravidanza. Il dispositivo, emesso dall'assessore alla Sanità Rino Nasti, pone Napoli all'avanguardia in Italia nelle azioni tese a tutelare i soggetti deboli esposti al rischio del fumo passivo.
«Infatti - ricorda l'assessore partenopeo - la strategia multidisciplinare dettata dal ministero della Salute nel programma Guadagnare Salute approvata dal Consiglio dei Ministri il 16 febbraio 2007 prevede che le amministrazioni locali adottino iniziative tese a contrastare comportamenti che si rivelino nocivi alla salute e che comportino consequenziali pesanti ripercussioni sul sistema sanitario e sociale».
L'ordinanza recepisce le proposte fatte da associazioni impegnate contro i danni derivanti dal tabagismo, a partire dalla Lega italiana per la lotta contro i tumori, e tiene conto del fatto che i parchi cittadini sono spesso utilizzati per manifestazioni pubbliche (cinema all'aperto, rappresentazioni teatrali e musicali, giochi per bambini) in cui, benchè all'aperto, non viene garantita la salute dei non fumatori. Appositi cartelli segnaleranno il nuovo divieto.
A Napoli ci sono cumuli immondi di immondizia parcheggiati sotto le finestre dei cittadini.
A volte la gente esasperata, da fuoco a questi cumuli e per ore il cielo si riempie di fumo nero.
A Napoli, già alle 8 del mattino, non è possibile guardare il golfo da 2 kilometri di distanza, perché c’è una striscia nera e fetida che copre l’intera città.
A Napoli, si vende il pane per strada, nemmeno confezionato, così “sciolto” sulle bancarelle ai cigli della strada, fra un cumulo di mondezza e un altro.
A Napoli, i “friarielli” (non so come si chiamino in italiano, comunque è una specie di broccolo) vengono coltivati in terre dove da decenni la camorra scarica rifiuti tossici.
A Napoli, la maggior parte delle case sono in tufo. Il tufo è una pietra radioattiva.
A Napoli, se i N.A.S. decidono di fare dei controlli su negozi di alimentari o ristoranti, su 100 locali controllati, 80 non sono a norma, a 20 vengono messi i sigilli.
In Campania ci sono più casi di tumore che nel resto d'Italia.
...e questo coglione pensa ai fumatori nei parchi
C O G L I O N E !!!!
Sono anni che lo ripeto, solo il Vesuvio può cambiare questa situazione! Una bella botta a non se ne parla più!!
All'anema e' chi va muort'! specialmente a questo COGLIONE ...che secondo me deve aver mangiato i friarielli inquinati...sennò non si spiega tanta stronzaggine!!!
Assessore alla sanità dei miei coglioni!!!!
Ma la rivoluzione quando inizia?