Credo anch'io che nel mondo antipro, come in ogni altro ambito, ci siano persone di tutti i tipi: da quelli sensibili ed impegnati a quelli \"che non me ne frega un caz.zo l'importante è fumare\"...
Credo che dovere (morale, ovviamente) di quelli più attenti ed informati sia di proseguire per la loro strada, continuare ad informarsi e ad informare, cercare di riscattare dalla mediocrità anche la massa che \"vuole trovare la pappa pronta\" e godere solo del frutto del lavoro altrui senza impegnarsi o metterci la faccia...anzi senza nemmeno sapere quello che c'è dietro anche ad un pur minimo cambiamento....ma che dico: senza avere un minimo di consapevolezza...
Ma credo che a differenza di altre qualità la consapevolezza si possa acquisire, magari invogliati dal continuo bombardamento di infos, oppure attirati dal colore e dal folklore di alcune manifestazioni oppure incaz.zati per un'ingiustizia subita o perche si leggono articoli scritti in uno stile appasionante che invogliano a saperne di più...
Credo che per gente che si impegnata molto, la sensazione di parlare al vento ci sia, soprattutto se dà troppo peso alle uscite dei giovani che si affaciano sui vari forum/siti con le loro assurde richieste...bisogna dare loro tempo, capire che la canapa non è solo fumare, che l'antipro non è solo potersi fumare una canna come ad A'dam ma è uno stato mentale che pone la fiducia nell'individuo e nelle sue capacità di scelta al centro del discorso e non solo l'interesse economico o il bene delle multinazionali come succede invece al giorno d'oggi..
Capisco benissimo che si vuole cambiare la mentalità e la percezione di un problema da parte della società bisogna cominciare dalle generazioni più giovani ma il compito è arduo soprattutto perchè dall'altra parte c'è uno schieramento di forze - tv e media, chiesa, opinione pubblica - che condanna fermamente qualunque cosa metta in discussione lo status delle cose e quindi il loro potere...proprio per questo però credo che ci debba essere più compattezza tra quelli che veramente hanno a cuore una causa, continuare ed impegnarsi e rassegnarsi al fatto che la maggior parte della gente è abituata a salire sul carro del vincitore a partita finita....